martedì 28 dicembre 2021

L' augurio

     
     UNO si sedette su una panchina metallica verniciata da poche settimane. Il giardino del bar era accogliente ma la brezza invernale si faceva sentire.
    “Buonasera, amici. Vi ho radunati tutti con me al bar all’aperto. Lo so che è dicembre e fa un freddo cane, ma così siamo più sicuri. Come senz’altro saprete, sono il vostro nuovo presidente e mi hanno detto che devo fare un discorso dove faccio gli auguri. L’augurio, devo fare. Si dice così, Augurio, non addentriamoci nello specificare cosa augurare. Augurio.
E gradirei i vostri sinceri suggerimenti su cosa augurare e a chi…”
    “Permetti che parli per primo? “ disse TRE con voce squillante ”Comincerei con chi ha messo canzoni natalizie in loop al supermercato o nella ZTL delle nostre città a partire da ottobre. Lo stesso LP per 80 giorni o giù di lì. Una festa è bella anche perchè è un evento fugace, valorizzato dal suo arrivare non distante dal suo sparire,  e per questi qua il Natale deve durare almeno due volte l’Avvento? Fai gli auguri innanzitutto a loro, possano sentir suonare la cornamusa con i campanellini sotto la finestra della loro camera da letto dal 15 ottobre fino all’ Epifania! Auguri!”
    “OK,ok! Ora parlo io!” Intervenne DUE “E non ce lo vuoi mettere un grosso augurio a chi ha deciso che è meglio navigare su internet dovendo cliccare ogni volta “Accetto” rispondendo a una domanda sui cookies per potere leggere un articolo, una pagina, qualsiasi cosa su internet? Calcolate quante volte dovete farlo, quanti minuti della vostra vita per un pleonastico assenso che fa solo perdere tempo.  Ma quanti auguri si merita chi pensa che la privacy venga regolata dall’ intoppo di cliccare “accetto”? Chi lo legge quello che c’è scritto sopra? Magari tu sei su quella pagina perchè ti ci ha portato un titolo come “Vuoi vedere che faccia ha ora il vincitore di Sanremo Giovani del 2010?” (sono queste le pagine fondamentali di internet,  è chiaro, i titoli basilari sono del tipo “non immaginerai mai quanto guadagna oggi Pippo Baudo” e “Il metodo per mangiare dolci tutto il giorno e dimagrire”, “Puoi farti un secondo stipendio fino a 1500 € investendo sulle castagne al forno senza muoverti da casa”, “È incredibile cosa ha trovato questa anziana signora dietro l’armadio del garage”), “ e poi ti trovi un pistolottone del tipo “Il rispetto della tua riservatezza è la nostra priorità. Noi e i nostri archiviamo informazioni quali cookie su un dispositivo etc. etc. e vai con altre 12 righe sui dati personali, gli annunci, la riservatezza…” Ma tu volevi solo guardare la faccia di un cantante che non sapevi manco che era ancora vivo, non leggere 234 parole. Auguri!”
   “Certo! UNO! Ne ho una io adesso!  “ esclamò QUATTRO “E non si può dimenticare  di far gli   Auguri, ma proprio tanti, a quelli che ti telefonano mentre vorresti mangiare, dormire, bere, guardare un telefilm, per dirti “SALVE,  il tuo operatore ha cambiato tariffa, da oggi se passi a…”
Vanno a periodi. Un certo network TV telefona ogni giorno verso le 14 per offrirti il pacchetto Calcio, visto che in 20 anni non lo hai mai acquistato. Ma fattela una domanda: ci sarà un motivo per il quale non ho mai voluto il calcio in TV neppure gratis? Un’oretta dopo ti vogliono dare il wifi nuovo. Poi il gas. E infine: la voce robotica di una compagnia elettrica che ti apostrofa "Gentile cliente…" con sottofondo musicale chiamando da un cellulare sempre diverso. Se un giorno si realizzerà l’incubo Skynet con la guerra tra umani e macchine, la telefonata della compagnia elettrica è il seme di questa guerra tra umani e robot. Sappiatelo, auguri.”
   CINQUE era la politica del gruppo, sempre aggiornata su ogni trovata del governo, era stata seduta lontano dal gruppo, ma si avvicinò agli altri nel momento in cui si era formato un perfetto silenzio dopo che aveva parlato QUATTRO: “Farei tanti auguri all’ amico che ti invita un giorno sì e l’altro pure a mettere “Mi piace”alla pagina Facebook che ha creato per il suo gruppo musicale, evento teatrale, club sportivo, comitato di fans di Tonio Cartonio, Movimento contro l’istituzione del senso unico in via Peppino Gagliardi, la diretta per dibattere sul nuovo attore del Professor Maipooh. Mai che lui, l’amico, abbia messo un “mi piace” a una tua cosa su Facebook. Anche solo una volta. Ma che persona è chi ti chiede l’amicizia su Facebook e poi ti ignora? E vuole solo avere un altro a cui mandare inviti a cazzo. Auguri!”
        SEI era una europeista convinta: "Facciamo gli Auguri a chi dice che la Brexit in formato Italia sia la ricetta per farci tornare tutti belli, giovani, forti, non prenotati per uroflussometria o colposcopia. Ho detto “dice” e non “pensa”, perché alle str***ate che dice il leader di Italexit non ci crede neppure lui, recita a beneficio dei polli che pensano di ritrovare un mondo gestibile dalla loro mente priva di ogni evoluzione sapiens!” 
    SETTE intervenne velocemente: “Auguri a quelli che vi dicono che vi mentono su tutto: vaccini, ricoverati, morti. Soprattutto a quelli che provano soddisfazione quando vedono una correzione di rotta di fronte a guai che riguardano tutti. Per loro è più importante puntare il dito che cercare di dare un contributo per migliorare la vita comune. Auguri. ".
     Furono tutti colpiti dalla profonda frase di SETTE, ma ri-piombarono sulle cose futili con il suggerimento di NOVE: “Auguri a chi commenta su Instagram le foto degli esponenti dell’altro sesso  permettendosi un livello di confidenza sproporzionato. Ma sei imbecille al punto che pensi di conquistarla con la tua volgarità o ti senti importante perché fai lo spaccone con una bella persona? Auguri per la tua squallida vita.”
   OTTO fu ancora più sintetico: “ Auguri a chi pensa che in televisione sia democrazia anche invitare la persona in malafede che fornisce dati falsi e dice bugie, per fare ascolti. Auguri. “
    “Basta, amici!” I vostri suggerimenti mi inebriano, mi danno coraggio, mi spingono a esortare il popolo verso il cambiamento!”
    Fu così che, a sera,  iniziò il suo discorso a reti unificate con le toccanti parole:
“Innanzitutto, d’ora in poi, nessuno si dovrà azzardare a mettere l’uovo sulla pizza…”
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DELLO STESSO AUTORE; SU QUESTO BLOG; IL RACCONTO




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lunedì 13 dicembre 2021

La sindrome di Totò e Peppino

   
    La sindrome che diede il titolo a un mio articolo apparso nel mese di giugno 2001 nella rivista “Star Trek Italia Magazine”, che qui ripropongo venti anni dopo modificando il passato prossimo in passato remoto, ed era un mio report della XV STICCON (la convention dei Fan di Star Trek tenutasi a Bellaria dal 24 al 27 maggio 2001) , trae il proprio nome dalla nota scena cinematografica nella quale i due più grandi comici di ogni tempo scendevano dal treno alla Stazione di Milano abbigliati come se dovessero andare in Siberia.
     Io sono particolarmente affetto da questo disturbo, che consiste nel fatto che ogni volta che viaggio verso il Nord Italia in mesi in cui il clima non è ancora definito da una stagione chiaramente iniziata, tendo ad avere grossi dubbi sul vestiario occorrente durante la trasferta. 
Dall' archivio STIC-AL


      Questo non è l'unico effetto causato dal fatto che sono stato per quattro anni un siciliano che lavorava a Cuneo, ve ne sono molti altri, ma non è questa la sede per elencarli, anche se sono anni che vorrei fare un bell' articolo su Cuneo, ma siccome quello era lo Star Trek Italia Magazine, gli articoli su Cuneo non li volevano.Magari era possibile fare un bell'articolo su Vulcano, su Betazed o su Ferenginar, luoghi alieni ammessi in quel magazine. Cuneo, e le sue interessanti forme di vita, no. Potei quella volta parlare di Bellaria, questo sì; c’era stata pochi giorni prima la Convention dei fans di Star Trek e questo era in tema con la testata della webzine. (NOTA: Anni dopo riuscii con “I trekkati”, a pubblicare su quella stessa rivista un racconto umoristico su una immaginaria convention in provincia di Cuneo, dal titolo “I TREKKATI”. Ma quella è un’altra storia) .
    Torniamo al 2001: a Bellaria c'ero già stato nel Novembre precedente per la Sticcon del 2000, la mia prima Convention; , ma a Maggio la località romagnola è un posto completamente diverso, è proprio quello che si dice "una ridente cittadina". Non che ridesse nel guardare i trekker camminare in divisa della Flotta per le sue vie, si dice "ridente" quasi ogni volta che si usa il termine "cittadina", altrimenti la si chiama "centro" o "paese".
    Voi pensate che stia divagando perché non sono capace di fare i report, me ne sono accorto.
Dicevamo della "Sindrome di Totò e Peppino".
PUNTO. PUNTO E VIRGOLA.
    Giunsi a Bellaria il giovedì nel primo pomeriggio, il clima era caldo, chiaramente estivo. Le mie valigie, oltre a una buona scorta di abbigliamento estivo, contenevano due felpe, un ombrello, una tuta, scarpe di ricambio (non si sa mai gli acquazzoni), varie camicie con maniche lunghe. Solo una dose di strana incoscienza aveva fatto sì che non contenessero anche qualche maglia di lana. Evidentemente esistono stati della sindrome che non avevo ancora raggiunto.
   
Voi state pensando che non ho ancora parlato della Sticcon, ma non è perché non sono capace, o almeno non solo per quello. Volevo solo spiegarvi bene che le mie valigie erano pesantissime. Dal mio stesso treno scese Bernard Carman, sacerdote americano trekker che avevo già conosciuto l'anno prima proprio a Bellaria. Decidemmo di fare insieme il cammino verso il Centro Congressi, dopo esserci informati sulla direzione da prendere. Vi informo che, pur essendo affetto dalla "Sindrome di Totò e Peppino" non domandai al passante che ci diede l'informazione "Per andare dove dobbiamo andare, dove dobbiamo andare?".
    Anche la valigia di Bernard era pesantissima (causa trasporto costumi per sfilata), ma aveva le ruote (questi americani sono sempre all'avanguardia) e a lui pareva di ricordare che il Centro Congressi non fosse tanto distante da dover prendere un Taxi, e così, sotto un sole che spaccava le pietre ci incamminammo conversando di cose sacre e cose profane rese sacre dagli occhi di chi ama il Signore e le cose belle che ci fa vedere, come Star Trek e i trekker..
    Il tragitto era in effetti meritevole di un Taxi, ma alla fine avevamo risparmiato dei soldi e perso qualche grammo di ciccia.
La prima cosa che vidi entrando alla Sticcon fu un manifesto della Sticcon 2002. Ospiti: Majel Barrett e Leornad Nimoy. Spock.
Mentre mi avvicinavo alla segreteria per ritirare i pass pensai a tre possibilità:
1) Avevo visto realmente quel manifesto e Spock sarebbe stato in Italia l'anno successivo.
2) Non avevo visto realmente quel manifesto. Il sole era troppo forte, le valigie troppo pesanti, e avevo pure dormito poco.
3) Era la volta buona che Massimo Romani, forse a causa dello stressante pomeriggio passato a fare centinaia di telefonate per chiedere agli iscritti alla Convention 2001 se volevano venire lo stesso anche se non c'era la Barrett o preferivano un rimborso, aveva fuso il cervello. Tralascio la narrazione del percorso con valigie compiuto da me e Bernard in direzione dei rispettivi alberghi, che si scoprì essere nei pressi della stazione. Il primo che dice "Non potevate lasciare le valigie in albergo e POI andare al Centro Congressi?" verrà fulminato con un phaser posizionato su "fa molto dolore".
PUNTO. PUNTO E VIRGOLA. PUNTO E UN PUNTO E VIRGOLA.
    Ri-giunsi in Convention poco prima di cena e iniziai subito l'attività principale che caratterizzerà  la mia presenza alla STICCON, soprattutto nei primi due giorni. Tale attività consiste nel
gironzolare qua e là conversando con la gente che si incontra, un esercizio che viene definito a Catania con il termine di "ciollìo", e in altri luoghi come "cazzeggio", parola che il correttore automatico del programma di scrittura che sto usando si ostina a cambiare in "pazzeggio", non ci provo quindi neppure a cercare dei sinonimi, visto che quando disattivo la correzione automatica me lo sottolinea in rosso.
    Incontrai Alberto Lisiero, il Grande Puffo dello Star Trek Italian Club, che mi accolse festosamente, così come Gabriella Cordone. Alberto aveva in quel periodo recentemente abbandonato ogni caratteristica fisica tondeggiante trasformando 18 chili di Ammiraglio in energia, assumendo una forma tendente al longilineo. Gabriella appariva sempre più bella e grandiosamente simpatica.
   Cenai con Salvatore Carboni, uomo intelligente e cordiale. Il suo accento sardo fa sì che mi chiami "Navvarcca" e che debba sempre precisare che il nome della sua Nave, la USS Capella, si scrive con una P, pur continuando esso a pronunciarla in modo equivocabilmente differente. La discussione verte a tavola sulla sessualità vulcaniana, sul motore a curvatura, e sui suoi interminabili (e curatissimi) articoli sui due suddetti argomenti, pubblicati quell’ anno sullo Star Trek Italia Magazine..
    La serata proseguì continuando il "ciollìo" nei locali della "passeggiata DS9", un enorme salone contenente i banchetti degli attori e di diversi venditori di gadget trekkistici, un' esposizione dei lavori artistici di una socia, il banco dello Star Trek Italian Club, affidato alla costante e simpatica presenza di Livia Monteleone. Decisi di far compagnia a Livia, e con il placet di Gabriella scelsi di trasformare la mia passeggiata in una seduta, abbandonando la prolungata stazione eretta in favore di una sedia al banco STIC, con il risultato di fare piacevoli incontri di vari soci del Club, e di godere anche della conversazione con Massimo Romani, che raccontò con entusiasmo e partecipazione sentimentale questa sua avventura di organizzare con il Club italiano di Star Trek la STICCON.

La tarda serata vede una allegra compagnia allestire un karaoke sui grandi successi della musica leggera e le sigle dei cartoni animati più noti. Notevole Gabriella Cordone in "Il cielo d'Irlanda" e un corale "Siamo i watussi".
PUNTO.
La mattinata di Venerdì fu caratterizzata dall'incontro con il Ponte di Comando dello STIC. Alberto Lisiero raccontò dettagliatamente le vicende dell'ufficializzazione dello Star Trek Italian Club, che da qualche giorno era diventato in Italia il Club Ufficiale di Star Trek. Non eravamo più un Club di Trekker o il Club di questo o di quello, eravamo da quell'anno IL Club di Star Trek, tutte le cose belle che il Club faceva avrebbe continuato a farle, e in più avremmo avuto tutti i vantaggi dell'essere un Club Ufficiale, parte dello "Star Trek" genuino, senza additivi, conservanti, surrogati, eccipienti e coloranti.
    Dopo pranzo fu il momento del "Meeting della Mailing List STIC", le firme delle mail si trasformarono in persone reali, tra l'altro venni a conoscenza che Hytok non era un computer che scandagliava la rete ma un essere umano in carne ed ossa e che Alberto Piccu era pure egli qualcosa di somigliante perfettamente ad un essere umano, ma ciò non escludeva che potesse anche essersi trattato di un incontro con una macchina, ovviamente, a guardare Star Trek si impara questo e altro.
    Continuai allegramente a disertare ogni conferenza scientifica. Non metto in dubbio che saranno state senza dubbio interessanti, ma a causa di reiterati Corsi di Aggiornamento a cura della ASL, rifuggo da ogni evento che comporti proiezioni di diapositive, specie se io sono in ferie.
    Di Mailing List in Mailing List, vi fu un mini-meeting "ITATREK". Il "ciollìo", o "cazzeggio" che dir si voglia, raggiunse i massimi livelli, con Angelo Ghigi e Paolo Esini intrattenemmo dotte conversazioni del tipo "È salutare regalare un triciclo al proprio figlio dopo avergli fatto vedere Shining?". Alle placide conversazioni si aggiunse anche Giacomo Degli Esposti, e il buon Ghigi immortalò il gruppo in una storica foto.
Dopo cena fu il momento del Trekgreed, clone trek del gioco-quiz televisivo di RaiDue. La mia mistica pigrizia fece sì che non mi iscrivessi alla tenzone, ma mi deliziai del fatto di essere seduto accanto a Gabriella Cordone. Svelerò in questa sede un terribile segreto: Gabriella non conosce a memoria ogni particolare di Star Trek. Fatevene una ragione, esistono numeri di date stellari sulle quali non è assolutamente sicura.
Continuai a gironzolare con uno zainetto contenente una felpa. Non si sa mai. Nonostante il clima da tropici la "Sindrome di Totò e Peppino" mi attanagliava sempre.
PUNTO. DUE PUNTI, MA SI', FAI VEDERE CHE ABBONDIAMO! ABBONDANDIS ABBONDANDUM!
    E arrivò Sabato, che iniziò per me con un incontro del Registro di Flotta dello STIC. I gruppi del Club che costituiscono le "Navi" erano presenti con loro rappresentanze, la USS Arecibo si contraddistinse per l'alto numero di partecipanti, la Nave Archimede annoverava tra i presenti solo il sottoscritto, ma speravo che l'arrivo di Spock l'anno successivo potesse muovere finalmente qualcuno del profondo Sud Italia a condividere con me la "Sindrome di Totò e Peppino".
    Alle 11 ci fu la proiezione di "Endgame", ultimo episodio della serie "Star Trek Voyager", arrivato fresco fresco dagli States. Assistetti al film seduto tra Rossella Marchiselli, Direttore dello STIM, e Anna Manfredini, il Redattore Capo, giunte da pochi minuti in Sticcon. La proiezione fu ovviamente in lingua originale, e le mie amiche "cape" vennero da me interpellate ogni volta che non capivo una frase detta dagli attori, cioè sempre. Un simile tormento è normalmente sgradito da qualunque essere umano senziente che voglia assistere in santa pace a uno spettacolo spasmodicamente atteso, pertanto alla fine del filmato temo seriamente che le mie due adorabili amiche volessero degradarmi da "Vice-Capo Redattore" a "Mappina Redazionale".
     Si decise quindi di recarsi a fare un pranzo tra noi "STIMMERS" (redazione dello STAR TREK ITALIA MAGAZINE detto "STIM") . C'è anche Riccardo Palazzani e c'è pure Diego Cacchiarelli. Chiedemmo un po' in giro informazioni su dove trovare un buon ristorante, ce ne indicarono uno in riva al mare, ci sedemmo e iniziammo subito a mangiare i grissini sul tavolo, per una grande fame indotta dalla visione delle assimilazioni Borg nel telefilm appena visto; il cameriere ci informò che nel ristorante servivano solo piatti a base di pesce. La maggioranza dei presenti (non io) detestava il pesce.
"Ma proprio solo pesce?".
"Pesce".
"Ma non avete per caso un po' di…".
"Pesce". "Non potreste prepararci un piatto di…".
"Pesce".
    Ci alzammo, ci offrimmo di pagare il coperto (è roba che si dice, nessuno aveva in cuore tanta signorile munificenza, a mio avviso), ma il gentile cameriere disse che non era necessario. L'ora incalzava, a momenti arrivava Marina Sirtis, e si optò per panino e gelato.
Ed eccola,
la Betazoide,
il Consigliere,
Imzadi,
la figlia della Figlia della Quinta Casa,
la dolce e affascinante Deanna Troi.
Che ci deliziò con un monologo dove si capiva che amava moltissimo il suo lavoro, e fu generosa nel raccontare aneddoti sui suoi colleghi.
    Parlò senza peli sulla lingua, ironizzò sul fatto che la volta che il suo personaggio guidò l'Enterprais D essa si schiantò miseramente e definitivamente.
    Aveva una bella gonna corta, due gambe perfette e una scollatura che faceva piacere notare, dimostrò ampiamente di essere una simpaticona, non ci fece mancare occasioni per ridere. Alla sessione delle domande ebbi finalmente
l'occasione per farle la domanda che da anni attanagliava la mia mente durante la visione degli episodi di "The Next Generation". La mia domanda venne introdotta dalla premessa che si trattava di una questione di un certo spessore, e da una lunga pausa successiva alla premessa, onde generare un silenzio in sala che preparasse all'importante quesito:
"Ti piace veramente molto la cioccolata?".
Marina rise, e non solo lei. Applausi. Applaudì anche lei.
    Marina dichiarò di adorare il cioccolato fondente, ma svelò che sul set le servivano cioccolato al latte perché ha un contenuto calorico inferiore e le tutine di Deanna Troi erano quelle che erano. E giunse la scioccante rivelazione: in quelle scene c'era una ciotola nascosta ove la graziosa Deanna sputava la cioccolata appena poteva. A volte i "dietro le quinte" sono veramente agghiaccianti.
E a seguire ecco la sessione autografi. Giunto al cospetto di Marina Sirtis ritentai il colpaccio andato ottimamente a segno lo scorso anno con Robin Curtis. Le chiesi "May I kiss you?", ma la furbina mi porse la mano (non la guancia come fece la splendida Saavik Numero Due). Baciai la mano di Marina
Sirtis. Fu comunque una grossa conquista.
    Non mancò la consueta Asta di Beneficenza condotta da Nicola Vianello, mi aggiudicai un rarissimo Urania del 1978, "Il pianeta del giudizio", una avventura della Enterprise di Kirk. In sovrappiù  una cassetta di Voyager e anche il bacio-premio delle vallette "M & M".
    E il solatio pomeriggio proseguì tra le vie di Bellaria, l'aria estiva era fantastica e la felpa stava sempre nel mio zainetto ("Escus muà, noio vulevam savuar…").
    Aperitivo in compagnia di alcuni STIMmers e di altri amici, per l'occasione disegno alcuni trek-animaletti, mischio i foglietti e ognuno ne prende uno a caso. Il Trek-orsacchiotto, il Trek-pinguino, una Trek-lumaca, Trek-cane e Trek-gatto, e la Trek-serpe.
    La compagnia si trasferì poi in pizzeria, con conversazione totalmente sui telefilm di Star Trek a un livello tale come non capita di solito nella vita. Taceremo sulle performance canore di Diego e del sottoscritto e sul fatto che il cameriere si dichiarasse stupito dal fatto che tali esibizioni estemporanee avvenissero anche senza abbondanti libagioni di birra.
    Tornati al Centro Congressi assistemmo alla sfilata dei costumi Trek. Notevole il doppio personaggio interpretato da Bernard Carman e un signore travestito da Cubo Borg. Vince la sfilata una piccola Deanna Troi interpretata da una bimba bellissima.
    Il lungo sabato proseguì con una riunione dello STIM sui gradini del palazzetto, causa presenza di redattori fumatori, e con una conversazione su una panchina con Alberto Lisiero.
Un incontro piacevolissimo con l'amabile individuo che creò e resse il Club, la sensazione che ogni mia parola venisse compresa e che ogni sua parola fosse preziosa mi rende ancora più consapevole che compiere questo viaggio in Romagna sia stata per me una gran bella idea.
   E poi si andò in birreria, la serata proseguì fino a tarda notte, tra alcol a fiumi, karaoke, canti a squarciagola. C'era pure Manu, e giunge ad unirsi all'equipaggio anche l'Ammiraglio Alberto, che bevve Coca Cola osservando con beata gioia i suoi amati trekker giunti da ogni parte d'Italia.
APRI UNA PARENTE.
HAI APERTO LA PARENTE?
CHIUDILA.

    Domenica mattina, dopo appena quaranta minuti di sonno notturno, mi recai di nuovo in Sticcon per la Santa Messa. I trekker presenti alla Messa erano una cinquantina. Padre Bernard, durante l'omelia, parlò del fatto che nella serie Deep Space Nine vi sono più domande esistenziali che nelle altre serie, perché la stazionarietà porta a compiere attraverso le domande un viaggio, perché l'uomo porta dentro di sé qualcosa che vuole viaggiare. Cita "Endgame": "La cosa importante è il viaggio stesso".
    E non sappiamo dove stiamo andando, ma noi cristiani, diceva Padre Bernard, almeno sappiamo Chi seguiamo, Chi condivide con noi ogni momento del viaggio, il nostro "Star Trek". E dice che pure noi cristiani abbiamo la nostra Prima Direttiva, amare Dio e amare il nostro prossimo come noi stessi.
    Pranzai a Rimini a casa di Susanna Ricci, insieme alle due "cape". Piadine e cascioni, come vuole la tradizione locale.
    Il secondo incontro con Marina Sirtis fu sempre molto divertente, almeno così credo, non mi trovavo proprio attentissimo a causa di una cecagna dovuta alla notte in bianco, ma lo stato cecagnoso fortunatamente rientrò (anche grazie al mio adorato caffè all'americana) per la foto finale di rito. E arrivò alfine la cena di gala, con tutti gli ospiti illustri della Convention, Marina era splendida e contenta, le tre "Trek Babes"  affabili e affascinanti, Celeste Yarnall (la splendida biondina che amoreggia con Chechov nell'episodio "La mela" della TOS) si intrattenne in spiritose conversazioni con il gruppo del mio tavolo, composto prevalentemente da simil-klingon rumoreggianti, e generosi di ovazioni nei confronti di qualunque personalità, da Marina Sirtis giù giù fino a Nicola Vianello :-), passasse davanti ad esso, trovandosi situato vicino all'uscita della sala. La spiritosa Marina al suo terzo passaggio e alla nostra terza ovazione si munì di un tovagliolo e ci hpercosse con esso.
Riassumendo: Marina Sirtis mi ha applaudito, le ho baciato la mano e mi ha pure picchiato.
La Convention finì tra torta e spumante.
Io tornai in albergo dopo aver salutato vecchi e nuovi amici.
Rifeci le valigie. Rimasero inutilizzate due felpe, un ombrello, una tuta, scarpe di ricambio (non si sa mai gli acquazzoni), varie camicie con maniche lunghe.
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Signorina (intestazione autonoma)
veniamo noi con questa mia a dirvi, a dirvi una parola, che scusate se sono poche ma 700 mila lire; a noi ci fanno specie che quest'anno, una parola, c'è stata una grande moria delle vacche come voi ben sapete . : questa moneta servono a che voi vi consolate dei dispiacere che avreta perché dovete lasciare nostro nipote che gli zii che siamo noi medesimi di persona vi mandano questo perché il giovanotto è uno studente che studia che si deve prendere una laura che deve tenere la testa al solito posto cioè sul collo . ; . ;
salutandovi indistintamente
i fratelli Caponi (che siamo noi)

Il film è (c'è bisogno di dirlo?) "Totò, Peppino e la malafemmina"
di Camillo Mastrocinque, Italia 1956


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sabato 4 dicembre 2021

MMG 2.0


 
Benvenuti nella Casa della Salute "Salute a mammeta". 
Io sarò la vostra guida ai nuovi servizi della vostra Azienda Sanitaria.
La Casa della Salute è il fulcro di tutto il sistema sanitario: concepita come luogo dove il punto cardine sono i Medici di Assistenza Primaria, già Medici di Famiglia, integrati con Specialisti, Fisioterapisti, Infermieri, assistenti sociali, impiegati amministrativi.
    Lì dentro, stanza numero 6, VOI avreste trovato il vostro medico curante, lì dove vedete una struttura che ricorda le antiche cripte dovrebbe essere esistita la Guardia Medica, chiamata scherzosamente Continuità Assistenziale dagli Umoristi dell'Epoca. E là in fondo poi si scorge un centro diurno che non apre prima del tramonto, varie attività associative,  il consultorio e altri servizi.
    Cominciaste a sentirne parlare negli anni nei quali le università di Medicina sfornavano decine di migliaia di laureati. Poi tutto cambiò. Numero chiuso per entrare alla Facoltà di Medicina, informatizzazione dei Servizi e aziendalizzazione della Salute, fattori che cambiarono il quadro della sanità della nostra nazione.
    E si dovette IN PARTICOLARE ridisegnare il personaggio cardine della sanità. Non più il Medico "di Base" (termine antipaticissimo)  che nel territorio incontra le esigenze di salute e che orienta verso i servizi. 
    I medici divennero sempre di meno, e così, grazie ai progetti del Dr. Soong, abbiamo da presentarvi il vostro nuovo dottore della porta accanto: MMG 2.0 .
    MMG 2.0 vi farà dimenticare gli anni bui nei quali per trovare un medico a Modena dovevi prenotare due settimane prima solo per avere la ricetta per prenotare la visita specialistica (che facevano solo a Bologna) e se un medico di Modena si ammalava non si trovavano sostituti. Ce n'era uno a pochi chilometri, a Campogalliano, ma bisognava spostarsi e sostituiva praticamente tutti i titolari a turno quando si ammalavano o volevano assentarsi uno o due giorni, e alzava i prezzi ogni settimana, e i dottori pur di non pagare il sostituto (se lo trovavano libero) andavano al lavoro malati, alcuni con la flebo attaccata, altri visitavano direttamente dalla barella (il dottore era in barella stavolta, non il paziente. S'era capita? Uno lì in fondo non l'aveva capita, era disattento per guardare il profilo instagram del pronipote di Bugo).
    La popolazione dei medici era sempre più anziana: chi andava in pensione, chi si dimetteva, chi si guastava, chi moriva prematuramente a causa della mancanza di tempo libero, con conseguente disidratazione e malattie ingravescenti a causa della mancanza di sostituti, con l'inesistenza delle ferie  e una cassa di previdenza sociale gestita con la lungimiranza di un noleggiatore di VHS nell'era dello streaming.
    I giovani che si laureavano in Medicina col cavolo che poi facevano i Medici di Medicina Generale,  nessuno amava essere incaricato di qualsiasi incombenza venisse immaginata più volte al giorno, dal certificato per avere lo sconto per un Iphone al certificato PER UN SOLO GIORNO di malattia raccontata dal paziente che in un paese normale si autocertifica, e  fare le veci dell'INAIL (che pare esista ancora e ancora insista a far fare ai MMG i certificati INAIL che si chiamerebbero così perché, vi svelo un segreto,  sarebbero certificati di competenza dell'INAIL), dell' Anagrafe Assistiti, dell'Ufficio Ticket, del Servizio Informazioni; ogni tanto gli lasciavano il tempo necessario per diagnosticare e curare, ma dovevano avvelenarlo con operazioni inutili, ridondanti e odiose. Perché fare il MMG per poi essere denunciato e trattato male dall'opinione pubblica, dai social, dalla stampa, persino dai sindacati dei MMG, perché vaccina, perché non vaccina abbastanza, perché risponde troppo al telefono e non sta visitando, perché NON risponde al telefono perché vorrebbe visitare,  perché  vorrebbe che per email gli inviassero immagini NON ruotate di 90°, perché vorrebbe una volta vedere una firma e un saluto in una mail? Perché? 
    Perché la fame nel mondo, l'AIDS, la guerra civile in Spagna, la Fiat Duna, la morte dei pazienti terminali, Al Bano e Romina, il tornado Medicane, la pizza con l'ananas, Mario Giordano, NON sono colpa dei Medici di Famiglia. No.
    E neppure il Centro Unico Prenotazioni che ti prenota per dopo le olimpiadi di Marte è colpa del MMG, e tu, coso di turno al Centro Unico Prenotazioni, non risolvi il problema invitando tutti i pazienti a dire al medico di mettere "urgente" sulla ricetta. Già il sistema priorità non funziona più, tu lo distruggi ancora di più, balordo, sulla pelle delle persone da visitare urgentemente.,
    E perciò, con l' estinzione dei Medici di Assistenza Primaria (Che bel nome con il quale chiamarli, sappiate che ogni volta che li chiamate così siete un po' meno insulsi di quando dite MediciDDiBBase) era necessario trovare una soluzione, o meglio, crearla. Io stesso, la vostra guida in questo tour nella casa della Salute "Salute a Mammeta", sono quello che 50 anni fa chiamavate ancora robot o androide.      Ora, molto simili a ogni umano bello o brutto, elegante o straccione, giovane o vecchio, ci siamo noi, che voi  chiamate Neoneuronici, siamo "cose che sembrano persone”.  Mentre voi che mi ascoltate in questo momento, e anche voi che state leggendo delle righe di una pagina, chissà come e chissà quando, sappiate che queste parole sono state elaborate in una frazione di secondo, un tempo infinitamente più piccolo di un vostro respiro o di un battito del vostro cuore. Tutto questo viene generato in un lampo. Quale migliore utilizzo di un neoneuronico per creare un Medico di Medicina Generale Artificiale?
    MMG 2.0 risponde alla necessità di avere sempre PER OGGI, una ideale risposta a esigenze "SedicentiUrgenti" o anche "DifferibilissimeMAchiesteCONpremuraFRETTOLOSA" :
"Passo tra poco e mi dà la ricetta",
"È allo studio? Sto arrivando e le devo parlare subito" ,
"Passo tra un minuto perché mi deve visitare URGENTEMENTE adesso perché  sono stitico, a volte, da due mesi"
e tutte le frasi illogiche che hanno logorato una classe medica che oramai se n'è scappata.  Ita. Estinta. Spenta. Smorzata. Scomparsa. Sparita. Annullata. Puf. 
E 'mò v'attaccate al MMG 2.0 .
    Il MMG 2.0 vi ascolterà. Vi misurerà la pressione, innanzitutto. Voi essere umani vi fumate a volte l'equivalente di un baobab al giorno in sigarette, vi fate un fritto di paranza per antipasto, a volte evitate i vaccini che vi salverebbero la vita trasportati da devozione verso gli ideali di Totò Riina, Hermann Wilhelm Göring , Lex Luthor, Yzma o il Grande Nulla che avete nel cervello non artificiale, ma IL DOTTORE VI DEVE CONTROLLARE LA PRESSIONE. E il MMG 2.0 vi misurerà la pressione, e voi la commenterete e finirete col fare la domanda che amate di più:
"Dottore PERCHÈ ho la pressione più-alta/più-bassa/più-uguale/più-diversa dell'altra volta?"
     Perché  non sia mai che non possiate pronunciare l'inutile frase che non vuol dire assolutamente niente ma che vi riempie di gioia dire, dà senso alla vostra vita, alla vostra giornata, all'andare dal  medico, all'essere nato in questa meravigliosa era del Cinghiale Romano: "DOTTORE, io ho la pressione ballerina!". E ciò, nella vostra mente composta da carbonio, sangue e muco vi fa sentire Liza Minnelli, come minimo. 
    Per porre una domanda o una richiesta al MMG 2.0 dovete attivare la richiesta iniziando la frase con "Doxtore", ma ATTENZIONE, il MMG 2.0 non è una specie di Alexa laureato in medicina che fa pure le iniezioni, è un terminale sofisticatissimo che gestisce ogni esigenza sanitaria. Volete una richiesta per una visita fisiatrica (PREMA UNO) , una colonscopia  (PREMA UNO) , un foglio per il rinnovo della fornitura dei pannoloni della bisnonna  (PREMA UNO) , una pillola per far passare il mal di denti?  (PREMA UNO) . Prema uno, UNO è il numero del citofono per farsi aprire dal MMG 2.0 . 
    Avviso per il personale: È CONSIGLIABILE  non effettuare l'upgrade alla versione 11 del software del MMG 2.0 in quanto nei dispositivi nel quale è stato installato il suddetto software il MMG 2.0 si è trasformato in qualcosa di strano che lui stesso definiva "'lo specialista" e ha cominciato a elargire richieste scritte a mano in una calligrafia incomprensibile, non ha mai o quasi mai apposto il timbro e la firma, ma uno scarabocchio. Il timbro (quando presente) era praticamente privo di inchiostro e illeggibile; IL MMG 2.0 con l'upgrade "lo specialista" prescriveva quattro integratori per ogni farmaco prescritto e spesso riferiva al paziente che gli integratori e pillolame e fiale a pagamento erano prescrivibili dal medico di medicina generale come farmaci dispensati dal servizio sanitario nazionale, ripeteva una frase sì una frase no "a questo ci deve pensare il suo medico" o "dica al suo medico, bip, che poi le scriva un mastani-comanito-tac-cococografia spinata bbù" o altra  frase incomprensibile che il paziente non trovava mai per iscritto. E se la scriveva appariva una frase tipo "Nanteletografia ammannata fruisteriore fresk A. P.C.T.U. chi nonscappar-€-st a mè". E aggiungeva a voce altre informazioni mai riferite per iscritto, che dovevano contenere SEMPRE frasi come "fegato ingrossato", "cuore ingrossato", "tutte le analisi-specialmente-mastani-comanito-vitaminaddì-allergica-bbù". 
    Guardate l'esemplare che abbiamo qui davanti. Sembra un Medico di Medicina Generale vero, oramai un ricordo come lo furono le cabine telefoniche, ma, fidatevi, è molto di più. Vi abituerete presto, come vi siete abituati agli smartphone.
    Recatevi quindi all' Ufficio Anagrafe Assistiti della vostra Azienda Sanitaria Provinciale e scegliete il vostro piano di assistenza.  in base ai costi che sono consultabili all'indirizzo del sito che troverete nella brochure che vi verrà distribuita all'uscita.
     MMG 2.0 Basic: riceve su appuntamento, vi visita, prescrive la cura. Ma viene continuamente interrotto dalle telefonate con gli assistiti col piano  MMG 2.0 Premium e MMG 2.0 Super Premium .e MMG 2.0 Super Premium De Luxe.
     MMG 2.0 Premium: riceve su appuntamento, vi visita, prescrive la cura. Ma viene continuamente interrotto dalle telefonate con gli assistiti col piano  MMG 2.0 Super Premium e MMG 2.0 Super Premium De Luxe.
      MMG 2.0 Super Premium De Luxe: riceve su appuntamento, vi visita, prescrive la cura. Risponde solo alle telefonate  MMG 2.0 Super Premium De Luxe.
      MMG 2.0 Super Mega Premium De Luxe: riceve su appuntamento, vi visita, prescrive la cura e non risponde al telefono mentre ci siete voi. 
      MMG 2.0 Super Mega Premium De Luxe Special Edition: riceve su appuntamento, vi visita, prescrive la cura e non risponde al telefono mentre ci siete voi. E non venite mandati a quel paese se dite "io ho la pressione ballerina". Vi avverto: costa quanto tutte le opzioni precedenti sommate tra loro. Ma volete mettere la soddisfazione di dichiarare una pressione arteriosa come Heather Parisi?

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Dello stesso autore, e sullo stesso argomento, 
 troverete in questo BLOG :
   Radioaspirina , 
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sabato 20 novembre 2021

QUELLO CHE I DOTTORI (a volte) NON DICONO

   
    No, non si tratta di segreti appartenenti a gruppi di potere, quelle informazioni che certe lobby celano e che il popolo non potrà sapere mai “perché non ce lo dicono”. In questo articolo ve le diremo, le cose, le frasi che il medico pensa, vorrebbe dire, ma non dice, non può.
    Perché il medico deve avere a cura la serenità della gente, deve comprendere che non tutti sono in grado di capire come funziona la sanità. Ma purtroppo  il medico deve ascoltare ogni giorno frasi che farebbero girare le pale eoliche persino a una suora che avesse digerito bene dopo aver fatto colazione col Papa. 
    Noi qui vi riveliamo tutte le risposte che il medico di famiglia vorrebbe dare ogni volta che sente una frase che sembra uscita da “Frasi per far incazzare il Medico di Medicina Generale”. Anche se poi nella vita di tutti i giorni tace alle provocazioni, dice un’altra frase, si rode, sopporta. Non sempre, eh?       Qualcuna sorpassa la barriera dell’immaginario e molte delle risposte vengono davvero dette a voce alta all’assistito. A voi indovinare quali. 

“Dottore, mi dà un appuntamento per oggi pomeriggio alle 18?”
“Mi dispiace, alle 18 devo bruciare l’agenda degli appuntamenti nel fuoco, ho deciso che non dò più appuntamenti a nessuno così quando chiama lei sono sempre libero all’orario che dice lei e nel giorno che dice lei”
“Dottore, lo so che è sabato sera e le sto telefonando al cellulare, ma mi può mandare per email la ricetta per le pillole per abbassare il colesterolo?”
“Anch’io so che è sabato sera e che lei mi sta telefonando al cellulare. So anche che, anche se avessi sottomano un computer per prescriverle le sue §ç%&***& di pillole e mandargliele nella sua ç4**° di mail, preferisco che lei stasera si mangi tre foglie di lattuga anziché la pizza ai 7 formaggi con salsicce e wurstel, domani due gallette di riso col tofu, e lunedì lei riceva la ricetta di pillole per il colesterolo”.
“Dottore, ho dolore alla spalla. Mi posso prendere una bustina per i dolori?”
“Vorrei risponderle di no per prolungare la sua sofferenza solo per aver perso il mio e il suo tempo nel proferire la domanda, ma le dico di sì per non farmi sottoporre da lei la questione altre tre volte oggi”.
“Dottore, voglio venire oggi in studio. C’è CONFUSIONE?”
“♫ C’è confusione, sarà perchè (non) ti amo…♫”
“Dottore, piuttosto che vaccinarmi, preferisco morire”
“È sulla strada giusta per realizzare la sua preferenza”
Dottore, mi dia qualcosa per questa tosse ma non mi dica, come al solito, di smettere di fumare”
“Cerco da anni una risposta intelligente e simpatica alla minchiata che ha appena detto, ma non ci sono mai riuscito”
“Dottore, ma non è che sono obeso perché ho qualche intolleranza?”
“Se si tratta di intolleranza a non nutrirsi come un incrocio tra una iena e un boa constrictor, ha una intolleranza, glielo posso assicurare”
“Dottore, ma questa cura lei è sicuro che non mi farà male?”
“Purtroppo gliela ho prescritta per farle bene, ma se siamo fortunati si realizza la sua ipotesi”.
“Dottore, il medico che avevo prima mi prescriveva questo farmaco che lei non mi vuole prescrivere”
“Se potessi avere come premio, come quell’altro medico, il fatto di non vederla mai più, glielo prescriverei subito. Ma so già che non funzionerebbe e continuo a non poterglielo prescrivere lo stesso”
“Dottore, nella richiesta ci deve mettere L’URGENZA! La massima urgenza!”
“O assistito che non hai una assoluta urgenza per fare un controllo indispensabile per altri ma probabilmente inutile per te, vuoi che io debba favorire te nell’ accedere alla prestazione tosto necessaria a chi  ha vera urgenza, per il tuo puro egoismo? E io perché dovrei fare questo? Danneggiare un ammalato grave prolungando la sua attesa, stressare un collega che si trova davanti un pusillanime che spaccia per improcrastinabile la sua richiesta del piffero, e infangare il mio nobile nome apponendo la mia firma a una menzogna da lei suggerita per sgomitare tra i veri sofferenti? no,no,no”
“Dottore, è mezz'ora che chiamo e mi dà sempre occupato!”
“Ma no? Ero al telefono e non me ne ero accorto? Grazie per l’informazione utilissima!”
“Dottore, ma io che ho questa patologia, non dovrei avere gratis … (segue nome di inutile integratore o presidio non collegato alla patologia)?
“Non le cose che chiede lei, ma può avere in omaggio una borsa di Gucci, la mucca Carolina e un abbonamento a Novella 3000”
“Dottore, le telefono perché le ho mandato una email sei secondi fa. L’ha ricevuta?”
“No, purtroppo col mio provider le mail si cancellano automaticamente se il mittente mi telefona subito dopo avere inviato l’ email”
“Dottore, io non mi vaccino perchè ho letto su internet che è meglio non vaccinarsi”
“Stronzo”
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Dello stesso autore, e sullo stesso argomento,  troverete in questo BLOG : Lessico Ambulatoriale , Radioaspirina ,  MMG 2.0 , IL MEDICO DEL VICINO ,  "Il giorno che sparirono i medici di famiglia" e  "Medici di famiglia 2 - il ritorno" 
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giovedì 18 novembre 2021

La Discovery discostata.

    Di recente i trekker europei si son trovati di botto in un loop spaziotemporale: catapultati in una atmosfera simile a quella degli anni a cavallo tra questo e l’altro millennio. 
   
È successo quello che si temeva potesse succedere: Paramount-CBS, a due (dico due) giorni del debutto mondiale della quarta stagione di Star Trek Discovery, annuncia che questa
non verrà distribuita su Netflix il giorno dopo la messa in onda in USA, e che bisognerà attendere il 2022 quando Paramount+ inizierà a trasmettere nei paesi fuori dagli USA. Dapprima solo Inghilterra, Germania, Irlanda, Austria e Svizzera vedranno gli episodi e a seguire gli altri paesi man mano che Paramount+ vi verrà attivata.
    In pratica noi italiani dovremmo vedere i contenuti di Paramount+ nei primi mesi del 2022, molto probabilmente all’interno del pacchetto Cinema di Sky e anche su altre App su piattaforme come AppleTV e dispositivi Android. E tra un po' pure Deep Space Nine, TNG, le prime tre stagioni di Disco e Voyager ....puff... spariranno da Netflix per ricomparire sul nuovo network in data da destinarsi.
Che vi devo dire?
Straniante.
    Un tempo antico, cari giovani lettori, Star Trek veniva trasmesso in USA e da noi arrivava dopo anni, a volte trasmesso di notte, con cambi repentini di programmazione, ignorato e malvoluto dalle reti.
    Poi arrivò la ulteriore crisi trek-televisiva mondiale. Niente Star Trek neanche in TV USA. Nessun telefilm per 12 anni.
    E poi arrivò la pacchia, l'abbondanza. Con l’avvento delle piattaforme di streaming fu tutto un fiorire di serie Trek: Discovery, Picard, Lower Decks, Prodigy, l’imminente Strange New World… e Discovery addirittura lo vedevi in Italia praticamente in contemporanea con gli USA, e pure Picard… un sogno… una meraviglia… che bellezza le piattaforme…
Fino a un certo punto.
Adesso non fai in tempo ad abbonarti a una che spuntano serie che vuoi vedere a tutti i costi su altre pay-tv, e non resisti, ti abboni. Ma stavolta Star Trek si sposta su una piattaforma ancora lì da venire, non vedremo fino all’anno prossimo la nostra amata Burnham sulla poltrona di Capitano della Discovery. (AGGIORNAMENTO: a una settimana dal debutto in U.S.A, la quarta stagione di Discovery è in diretta alle 21 di Venerdì, Sabato e Domenica su PLUTO.tv)
    Tutto ciò mi ha ricordato un articolo satirico che scrissi nel 2000 per la rivista “Star Trek Italia Magazine”, e che vi propongo “copiato e incollato” qui sotto.
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CHI HA INCASTRATO LA PROTESTA TREK?

(Articolo di Francesco Spadaro su Star Trek Italia Magazine, anno II, n.5, maggio 2000)

    I fans di "Star Trek" in Italia si sono più volte organizzati in forme di protesta nei confronti delle
emittenti televisive italiane, accusate di trattare gli episodi della fantastica serie in maniera non adeguata: orari impossibili, repentini cambiamenti di
programmazione, sparizioni improvvise dai palinsesti.
    L'ultima consistente "Protesta Trek" ha visto impegnati gli appassionati trekkers che si sono visti privati della programmazione settimanale di Voyager da un giorno all'altro. Una valanga di telefonate ed e-mail è giunta nei mesi scorsi agli uffici della RAI per chiedere lumi sulle ragioni del maltrattamento di "Star Trek" e per chiedere a gran voce il ritorno del telefilm sugli schermi televisivi italiani.
   Le risposte da parte della Rai sono state quasi nulle, e quando c'è stata una risposta telefonica o per posta elettronica, questa non ha mai chiarito i motivi della sospensione di una trasmissione che aveva uno share più che accettabile.
   Ma una strana e-mail giunta alla nostra redazione qualche tempo fa sembra far luce sulle ragioni nascoste del "Caso Star Trek".

"Gentile redazione,
scusate se non firmo questa lettera, ma leggendola capirete il perché. Lavoro qui all'Ufficio "Relazioni col pubblico", a volte devo rispondere alle telefonate, a volte devo leggere le lettere.
   Le richieste con argomento "Star Trek" sono molte, nei giorni in cui abbiamo saltato la puntata le telefonate sono state moltissime, almeno quante quelle delle zie di Luca Sardella (tutte le mattine si presentano più volte con un nome diverso e elogiano il programma mattutino, chiedendo più spazio per l'agreste conduttore).
   Ma a volte i fans di "Star Trek" non si comportano diversamente, una telespettatrice si presentava un giorno come casalinga con due figli fans di Voyager, un giorno come giornalista, un giorno come anziana pensionata innamorata di Chakotay . C'era uno che minacciava ogni giorno per telefono di non pagare più il canone se non mettevamo "Star Trek" in prima serata, quando gli abbiamo chiesto il numero di abbonamento ha riattaccato e non ha chiamato più. Un altro, nei giorni in cui la serie andava in onda regolarmente, reclamava urlando che rivoleva il vero Spock, quello nero non gli piaceva, e voleva che gli spiegassimo perché nel doppiaggio Sulu era diventato Kim.
   Ma parliamo delle e-mail. La gente una volta aveva praticamente smesso di scrivere. Con l'avvento di Internet il mezzo epistolare ha ritrovato una nuova vita. Solo che una volta le lettere iniziavano con "Spettabile…" e finivano con "Distinti Saluti". Oggi una lettera su due inizia con frasi del tipo "Fottuti bastardi" e finisce sempre con minacce sanguinolente. Ciò non toglie che ci sia una buona metà di lettere cortesi e motivate, ed è per questo che ho deciso di scrivervi.
   Io sono un fan di "Star Trek", un trekker convinto. Ma qui in Azienda nessuno lo deve sapere. Qui tollerano tessere di ogni partito e vizi sessuali di ogni genere, ma la passione per "Star Trek" è considerata una grave alienazione, e io tengo famiglia (una moglie casalinga, due figli, e un cane, Neelix). Dovete sapere che quando la nostra amministrazione decise di acquistare i diritti delle nuove serie di Star Trek sottraendole alla concorrenza, fu merito di una nostra funzionaria, figlia di un potentissimo dirigente della nostra Azienda. All' origine della scelta aveva avuto influenza il fatto che la signorina in questione era fidanzata con un uomo agiato che coltivava una passione incredibile per Star Trek, solo che alla vigilia delle nozze la signorina figlia del dirigente fu abbandonata dal facoltoso individuo per una ragazza sosia di Jeri Ryan, 7di9 (chiamalo scemo). Da quel dì iniziò uno strano ostruzionismo nei confronti della nostra trasmissione preferita. Tutti noi non ne conoscevamo le ragioni. 
   Insomma: nei magazzini c'erano 'sti telefilm costosissimi e noi preferivamo produrre fiction interpretate da Fabrizio Frizzi? A nulla valevano i tentativi che la segreta "Colonna Trek" dell'Azienda operava per far trasmettere "Star Trek". Provammo a ri-intitolare "Deep Space Nine" con "Un Profeta per amico" e "Voyager" con "Una capitana in famiglia", a sostituire gli ascolti di "Voyager" con quelli di "Il lotto alle otto", a spacciare l'attore che fa Gul Dukat per Pippo Baudo e quello che fa Neelix per Magalli.
   Niente da fare, Star Trek era divenuto un argomento al bando ed era stata costituita una apposita commissione denominata "Ufficio per il controllo della verosimiglianza della fiction", che di fatto stava lì apposta solo per non far passare Star Trek, se no non si spiegherebbe perché nel poliambulatorio del "Medico in famiglia" non ci siano centinaia di malati in fila. Lo slogan del gruppo era "di tutto, di più, ma niente astronavi". Persino Luca Giurato, per la sua vaga somiglianza con Spock, veniva guardato con sospetto. Non è che prima non lo si osservasse con diffidenza, solo che adesso c'era un motivo in più. Solo i grandi ascolti salvarono Enzo Biagi dall'essere allontanato perché nessuno si ricordasse del modo di parlare dei Borg.
   Fosse pure per le tre di notte o le cinque di mattina, le vostre richieste di Star Trek in Tv resteranno sempre inascoltate, e ora conoscete la torbida origine del nostro restare privi delle avventure dei nostri amici che scorazzano per la Galassia. Rassegniamoci: gli unici alieni che vedremo in TV saranno Paolo Limiti e Bruno Vespa".

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domenica 1 agosto 2021

THINKER, WRITER, DOCTOR, HUMORIST

Ecco a voi un riepilogo di quanto potete trovare in questo blog:

RACCONTI
ESTER ( con Audiobook )
I TREKKATI ( con PDF ed epub)
È QUI LA FESTA? ( con PDF ed epub )
RIFLESSIONI
SAGGI
SATIRA DA MEDICI
STAR TREK THE NEXT GENERATION
ENTERPRAIS D ( con ebook pdf e epub )
UMORISMO
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Il titolo di questo sommario intende parafrasare quello del 124esimo episodio della serie televisiva Star Trek Voyager,
"Tinker, Tenor, Doctor, Spy"  https://hypertrek.info/index.php/voy124  .,
contenente forse la scena introduttiva più divertente di sempre .

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