Mentre la terza stagione di "Star Trek Discovery" è in dirittura d'arrivo, come anche i cartoni animati "Lower Decks". E poi una serie sulla Sezione 31, e si parla di spin-off su Cristopher Pike, e forse (forse, eh?) un altro su 7di9.
Non manca giorno dove non vi siano rumors su nuove serie di Star Trek.
E qualche notizia sui film. Si fa, non si fa, se ne fanno due, uno lo fa Tarantino.
Parlo di articoli veri, notizie su media seguitissimi.
E pensare che per 12 anni, dopo la serie Enterprise, non ci fu niente. Niente. Sì, qualche film su un universo parallelo. Ma nessuna nuova serie. Nessuno Star Trek in TV.
Circa 20 anni fa, su una webzine chiamata Star Trek Italia Magazine, scrissi un articolo satirico, un fake del futuro lontano, immaginando un fiorire di spin-off inimmaginabile. Tanto esagerato. Ma magari in qualcosa simile alla situazione odierna. Su Troi e Riker ci ho quasi azzeccato, a vederli oggi in "Picard". Ecco l'articolo, have fun .
La novantanovesima serie
(articolo tratto dal numero di Giugno del 2000 di Star Trek Italia Magazine)
Carissimi lettori, il vostro "Star Trek Euromagazine", mese dopo mese, è giunto al numero 4400, ed è ormai tra le riviste virtuali più antiche della rete di Ultranet., essendo nata alla fine del millennio scorso con il nome di "Star Trek Italia Magazine", quando ancora la gente si connetteva con i modem, non si potevano toccare le cose e le persone dei siti, i portali non avevano servizi di depilazione e tatuaggi on line, i cibi non transgenici si potevano acquistare senza autorizzazione e le pizze non crescevano sugli alberi.
Sappiamo tutti che verso la fine di quest'anno, il 2371, potremo finalmente vedere sugli oloschermi delle nostre tecnocase l'annunciata novantanovesima serie di telefilm della saga "Star Trek" prodotta dalla Paramount&Sony, che da secoli produce materiale plurimediale inerente l'epopea che iniziò nel 1966 con le avventure di Kirk e Spock, da non confondere con il Kirk&Spock, nota barretta-snack ipoallucinogena alla cannella.
La novantanovesima serie dovrebbe trattare di viaggi nel tempo, con le scorribande della Temponave Fisherprice, che ritorna a grande richiesta dei trek-fans dopo il grande successo ottenuto nella novantacinquesima serie "Star Trek - Time after Time", e avremo ancora in plancia il Capitano Coca-Cola (interpretato da Giusantonio Rossi Smith, Premio Nobel per la TV nel 2365) che, ricorderete senz'altro, sostituì a metà serie il Capitano Sgrunzi, interpretato da John Jok, l'attore condannato alla sedia elettrica per basso indice di gradimento. Al timone ci sarà il Tenente Fruttolo, noto personaggio della razza dei Puffi che esordì nel film "Star Trek 154 - L'ira di Gargamella". L'Ufficiale Scientifico sarà un nuovo personaggio, un incrocio tra un Vulcaniano e un Grut.
I Grut sono la razza che fu protagonista della ottantasettesima serie "Star Trek - Damnation", dove la Federazione Unita dei Pianeti si trovò a combattere contro una razza aliena, appunto i Grut, crudelissimi e cinici, che devastavano le città della Terra con bombe chimiche che uccidevano tutti eccetto gli avvocati, i giornalisti e gli assicuratori.
Ciccio Skux (Premio Roddenberry nel 2368) interpreterà l'androide Symantec, che sarà dotato di un sistema operativo simile a quello di F765, il robot protagonista della novantasettesima serie, "Star Trek - Free Download", il ciclo preferito dal nostro direttore, Celeron-X-12000. Non mancherà la figura del giovane GuardiaMarina che scopre a poco a poco come va il mondo, oramai un classico delle serie di Star Trek, come è oramai un classico la sua orribile morte tra atroci dolori e terribili mutilazioni alla fine della seconda stagione, in ottemperanza al contratto pluriennale tra la Paramount&Sony e il Sindacato dei Trekkers. Tale odiabile personaggio sarà interpretato da Gianni Grey, noto per aver interpretato "Mamma, ho perso lo Shuttle - VII" e "Piccoli bastardi - VI".
L'ingegnere in Sala Macchine sarà Kraft Nestlè, interpretato da Gerry Gery (Premio Shatner nel 2356, Premio Nimoy nel 2359), che, nonostante i suoi novantotto anni, è ancora in forma, o almeno possiamo dire che le sue poche parti del corpo non artificiali non necessitano di imminente sostituzione. I più anziani tra di voi lo ricorderanno come l'Ufficiale Klingon Friol nella settantaduesima serie "Star Trek - La Cozza D'oro", ambientata in un ristorante spaziale, e in "Star Trek - Quarantotto Barrato", le avventure dell'Astronave-Bus che hanno ispirato il famoso video-olo-gioco "Star Trek- 48 Barrato - Capolinea - Si scende" e la serie di libri "Star Trek - I racconti del 48 Barrato", edita in Italia dalla Fanucci&Buitoni. Ci sarà un medico non olografico, il Dottor Cipster Kindersorpresa, interpretato da Basil Manson (Premio Oscar nel 2369 e Premio Spadaro nel 2370), indimenticato attore protagonista di "Star Trek - Guys & Dolls", la serie-musical che durò per ben dodici stagioni.
Adesso qui allo Star Trek Euromagazine ci aspettiamo le vostre lettere alla rubrica Warp-Mail, che diranno, come accade oramai da decenni, "…è la solita roba…", ma capirete che mantenere interessante e nuova una saga che dura da più di quattro secoli è un'impresa sempre più ardua.
Già nel ventunesimo secolo la crisi di idee che la Paramount&Sony (a quei tempi solo Paramount) attraversò producendo le serie che segnarono la peggiore crisi di Star Trek, gettò nello sconforto milioni di trekkers. I nostri antenati dovettero sopportare la situation-comedy "Star Trek - Casa Riker", con le vicende familiari della coppia Riker-Troi alle prese con la suocera Lwaxana e il portiere olografico Blip, interpretato da Bill Murray, e "Star Trek - La forza sia con te", nata dalla collaborazione con la Lucas-Basf Film, e che durò una sola stagione a causa delle proteste dei fans di Star Wars, che si dichiaravano nauseati dalle immagini di cavalieri Jedi in Sala Teletrasporto.
E' invece incredibile come quasi nessuna delle cose che Star Trek annunciava come caratteristiche del secolo scorso e di quello attuale si siano avverate. Non abbiamo incontrato forme di vita extraterrestre e di conseguenza non abbiamo potuto farci sesso, non abbiamo il teletrasporto o il motore a curvatura, ma solo trasmissioni di dati alle stesse velocità di duecentocinquanta anni fa, la fanzine dello "Star Trek European Club" arriva sempre con ritardo, "Webtrek Europa" esce un mese sì e tre mesi no, e le astronavi costano milioni di occhi della testa, considerando che un occhio della testa si può produrre oggi in laboratorio come nel 2000 si producevano i fagottini all'albicocca.
Ciononostante ogni sera ItaliaVentuno trasmette una puntata di Star Trek dopo "La Ruota della Fortuna" presentata da Mike Bongiorno, che, come è noto, non è né un clone né un discendente di quello del ventesimo secolo, ma proprio lui. E ogni sera milioni di appassionati guardano una di queste storie e sognano un futuro diverso dal loro presente.
Così come i nostri antenati immaginavano Picard o Janeway che viaggiavano per la galassia a velocità impossibili, oggi ci piace immaginare ancora le stesse cose.
Star Trek è oramai una parte essenziale della cultura dell'umanità, è il sogno di arrivare dove nessuno è mai giunto prima, un sogno che esisterà per sempre perché è scritto nel cuore di ogni essere umano. Engage!
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