lunedì 2 gennaio 2023

La distopia dell' acqua

     

    La  domanda che ci siamo posti  in  questi anni di pandemia è se la crisi, le privazioni, il  lockdown,  la  malattia, le perdite, ci abbiano reso migliori o peggiori, o se l'umanità in fondo resti sempre la stessa; se l'abitudine, l'oblio, ci rendano più aridi; se le prove della vita ci insegnino ad apprezzare  ciò che conta veramente.
    Queste  domande pervadono l'opera  cinematografica "Siccità" di Paolo Virzì, presentato fuori concorso alla 79ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia,  distribuito nelle sale cinematografiche italiane dal 29 settembre 2022 ed attualmente disponibile a  noleggio su  Sky  ed altre piattaforme televisive ( https://www.justwatch.com/it/film/siccita ).
    E  quindi il film "Siccità"  di Paolo  Virzì esiste! I fan di  "Una pezza di Lundini" sanno di cosa parlo, visto  che per mesi l'attrice Emanuela  Fanelli si  vantava  di essere in questo film, e la gag-tormentone era l'espressione di Valerio Lundini che manifestava  dubbi  a riguardo. Gag portata  agli estremi quando  Virzì, ospite dell'ultima puntata, tace quando la Fanelli gli chiede di dire che il film "Siccità" non è una fandonia.
    "Siccità" è  allo stesso tempo una commedia corale e un distopico dramma, dove ogni scena  chiede agli attori di essere divertenti e inquietanti, comici e tragici.

    Virzì narra le vicissitudini di diversi personaggi in una Roma oppressa da moltissimo  tempo da una gravissima siccità che ha ridotto al minimo le riserve di acqua. Assistiamo alla vita  dell'Urbe con acqua razionata, scarafaggi sparsi ovunque, ed il Tevere completamente asciutto.  La struttura  di quest'opera (varia  umanità  inserita  in  un momento di  crisi  quasi apocalittica) rievoca il film "Il giudizio universale" di Vittorio De Sica,  su  soggetto e  sceneggiatura  di Cesare Zavattini.  In  quel film del 1961,  accade  che  una voce annunci dal cielo «Alle 18 comincia il Giudizio Universale»,  e l'annuncio si ripete con sempre maggiore frequenza.  Varia umanità reagisce in  modo diverso alla prospettiva di questa annunciata fine del mondo. Fra tutti i personaggi ricordo in modo particolare il  mediatore nella  compravendita  di bambini, interpretato da Alberto  Sordi. 

     In una Roma inaridita, invasa dalla paura e da una stanca emergenza, veniamo a conoscere Antonio,  interpretato da Silvio Orlando,  un  uxoricida che da tanto tempo è rinchiuso nel carcere di Rebibbia  e non immagina né forse desidera una vita fuori di galera.  Può accadere che viva una  incredibile  avventura senza che lui abbia fatto nulla per cambiare la sua situazione?

     Tra le strade assolate della capitale Loris, interpretato da Valerio Mastandrea, guida un'auto a  "noleggio con conducente"; si intuisce che un tempo era stato l'autista di un importante uomo politico. Adesso  Loris sta male, e conversa coi suoi fantasmi: i suoi genitori, il suo ministro...  Ha una figlia che suonerà a un concerto importante, ma accadrà qualcosa che ci porterà a vedere una delle scene più dolci e commoventi che un film come questo, grottesco e amaro, possa mostrarci. Con una straordinaria Claudia Pandolfi, che interpreta un medico che si  sente  inaridire...  

     E c'è Max Tortora, con  un personaggio che davvero sembra uscire da  un film di V.  De Sica e  C. Zavattini, o L. Comencini. Ed Emanuela Fanelli, brava come non mai, che interpreta la figlia di un ricco proprietario  di  un hotel di lusso. A lei  Virzì assegna una parte sorprendente, massima espressione del fatto  che sia un film con diversi personaggi negativi o positivi allo stesso tempo.  Come  il  Professor  Del Vecchio, interpretato da Diego  Ribon,  lo  scienziato che dalla  nicchia  delle aule universitarie si trova alla ribalta come esperto in  TV,  situazione che è divenuta a   noi familiare in questi ultimi tre anni.  Al punto che non ci sembrerà per nulla assurdo vedere quest'uomo non abituato alla popolarità mediatica, invitato a una cenetta intima da una famosa affascinante attrice, Valentina, una specie di Monica Bellucci.  Interpretata  da Monica Bellucci. Da segnalare anche Tommaso Ragno, che interpreta un attore in  difficoltà  aggrappato  alla  visibilità sui social, ed  Elena Lietti, la moglie che lui trascura tutto preso dal suo nuovo ruolo di influencer.

    I film  come  questo,  film corali  dove   si  intrecciano le storie di vari personaggi  attorno a una situazione generale, si trovano di fronte a una difficile mancanza di una figura di spicco. Il regista deve trovare  allora  qualcosa  che funga da protagonista. Sarebbe  noioso andare al cinema per sentirsi  appena raccontare di crisi climatica,  infezioni, crisi energetica. Ne abbiamo abbastanza dalla cronaca, purtroppo. Il  film è una scommessa vinta perché a far da protagonista è la contrapposizione tra la precarietà di ogni cosa (il nostro corpo, la situazione economica, la pace, la stabilità sociale...) e la capacità di interagire con il reale che ogni uomo ha fino all' ultimo respiro, fino all'ultima goccia  d'acqua. Se non credessimo in  questa  "forza dell' essere" nessuno scriverebbe storie come questa, o avrebbe ancora voglia di  vedere la rappresentazione di una distopia, specie quando la sofferenza, la povertà, la guerra, sono sotto gli occhi di tutti. Eppure c'è il bisogno di raccontare e di veder raccontare questa sfida. La fantasia alza l'asticella della  prova  alla  quale  l'uomo è sottoposto, i maestri della fantascienza narrano questa visione, a quel punto si  passa  il confine tra l'ordinario  e lo  straordinario. Che è dato non dal prodigio tecnologico o alieno, ma da una vittoria umana di fronte alla precarietà delle cose della vita. L'avidità, la guerra, il tradimento, presenti in queste narrazioni come purtroppo  in una realtà come la nostra, si contrappongono all'amore, all'amicizia, alla fiducia nel bene e  alla speranza "nonostante tutto". Un  finale del quale è bene non vi  dica  nulla conferma che ci troviamo di fronte a un grande film. Lo voglio rivedere. Spero che  porti a casa un bel po' di David, perché è un film fatto bene. Si sappia che la post-produzione per raffigurare una Roma arida col Tevere in secca è durata mesi,  perché il film, pur distopico, apparisse realistico più che apocalittico. La sigla finale è una scelta significativa: "Mi sei scoppiato dentro  il  cuore", brano cantato  da  Mina e scritto da Bruno Canfora e Lina Wertmüller, è una canzone d'amore che  per forza  è  un inno alla vita. 

    Possiamo pensare che sia appena il ritratto di un mondo in difficoltà, ma il paradigma dell'acqua è invece l'espediente per raccontare come l'uomo ha qualcosa dentro di sé che emerge solo quando la spiazzante mancanza di ciò che dava per scontato lo mette davanti al suo vero io.  Il passato recente, il drammatico presente, il futuro distopico, attraverso "siccità" sono riuniti  in  una  raffigurazione che si sintetizza in una domanda: "Di cosa ha veramente sete l'uomo?"


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lunedì 19 dicembre 2022

Pinocchio, Del Toro e il senso della vita

    Ci sono state e ci saranno sempre versioni cinematografiche di Pinocchio.
Così, a memoria e sinteticamente, ricordiamo lo sceneggiato televisivo di Comencini, con Nino Manfredi che inventa un Geppetto da pelle d’oca, Benigni con la sua strana commedia con i bambini interpretati da attori adulti, Disney con una indimenticabile versione a cartoni animati recentemente rifatta in un live action abbastanza inutile, Garrone con un film visivamente incredibile, dove stavolta Benigni è attore, è Geppetto, vero protagonista del film, favola sull’amore genitoriale . E “OcchioPinocchio” di Francesco Nuti, ambizioso progetto cinematografico dalla storia molto travagliata. Persino A.I. di Spielberg, basato su un progetto di Stanley Kubrick e soggetto di Ian Watson su un’opera di Brian Aldiss, è un’altra versione della fiaba di Collodi. E vi sono molte altre opere e personaggi ispirati al “Burattino senza fili”: il concept album di Edoardo Bennato, il film animato di Enzo D’Alò. E  lo straordinario libro “Contro Mastro Ciliegia”, un libro di teologia che capitolo dopo capitolo segue le avventure del burattino più famoso del mondo.
     Pinocchio fa parte della memoria collettiva, della cultura universale, in Italia e nel mondo. 
Ogni rilettura vuole descrivere il cammino  dell’ uomo verso il poter essere più umano, nel senso di dignità collegato a questo aggettivo e alla meraviglia che suscita l’esperienza umana. Forse anche l’ uomo del bicentenario di Asimov è un po’ Pinocchio. E Data, l’ androide di Star Trek Next Generation, quando parla delle sue aspirazioni col Comandante Riker, questi non può non appellarlo “Pinocchio”, per il suo desiderio di crescita, così simile a quel pezzo di legno che voleva diventare un “bambino vero”. 
Questo articolo vuole soffermarsi sull’ ultima versione cinematografica ispirata alla favola  di Collodi. Un capolavoro assoluto. A partire dalla  tecnica usata per realizzarlo fino alla storia del tutto sorprendente per essere ispirata a una fiaba che tutti conosciamo quasi a memoria.
   
Parliamo di Pinocchio di Guillermo del Toro (Guillermo del Toro's Pinocchio), un film d'animazione del 2022, diretto da Guillermo del Toro e Mark Gustafson, e  realizzato con la tecnica della stop-motion. 
    Per chi non lo sapesse , la  tecnica “stop-motion”, detta anche “animazione a passo  uno” o “frame by frame”  è una modalità di ripresa cinematografica e di animazione che “sfrutta una particolare cinepresa che impressiona un fotogramma alla volta, azionata dall'operatore/animatore. Con questo processo è possibile produrre cartoni animati, riprendendo composizioni di fogli lucidi oppure servendosi di pupazzi (fissi, snodabili, di plastilina, eccetera), (...); affinché la ripresa risulti fluida all'osservatore, sono necessarie molte pose; (...). Largamente utilizzato per la realizzazione degli effetti speciali nel cinema, a partire dal film Jurassic Park del 1993 è stato ormai quasi completamente sostituito dalla grafica computerizzata” (fonte:  Wikipedia  )Vuol dire che tutto ciò  che  vediamo  in questo film sono veri set, veri oggetti, e pupazzi.  Burattini senza fili come Pinocchio. Legno, silicone, cartone, mosso fotogramma per fotogramma (per un secondo di  film ci vogliono decine di fotogrammi) da animatori specializzati in questo lavoro. 
    Il film ha richiesto 15 anni per essere realizzato.  Guillermo Del Toro ha 
annunciato di voler realizzare una personale versione della favola di Pinocchio nel 2008, e il progetto ha subito rallentamenti (anche a causa dell’alto costo  di  realizzazione di un film  girato in stop-motion che concretizzasse ciò che aveva in mente il regista) fino ad essere abbandonato 5 anni  fa. Ma a mettere il  lieto  fine alla storia di questa opera d’arte ci ha pensato Netflix, che  nel 2018 ha acquistato i diritti del film, e oggi possiamo vederlo e  rivederlo sulla piattaforma di streaming. 

    Diciamolo adesso, per poi abbandonare l’argomento “immagine” riguardante quest’ opera. Il film, fotogramma per fotogramma è straordinario, eccezionale, mai visto, incredibile,  magnifico, favoloso, impressionante.  Luci, fotografia,  realismo delle scene pur fantastiche, fluidità  delle sequenze, sono quelle  alle quali Guillermo Del  Toro ci ha abituato, e non  c’è fotogramma che non porti il marchio del regista. Come avviene con Burton, Lasseter, Federico Fellini, Chaplin, Kubrick:  il fotogramma è il regista. Come quando la  tavola di  un fumetto è inconfondibilmente di un autore . 
     Ma qui lui si è spinto ancor di più, perché nella stop-motion, pur essendo  una  strada  più complicata della tecnica digitale, puoi veramente far sì che le cose e i personaggi siano come li immagini. Il passaggio dalla sceneggiatura allo storyboard fino alla realizzazione delle scene genera qualcosa che si può toccare, il rapporto tra animatore e pupazzo (o oggetto) è fisico.
    Ma in cosa questo film è innovativo? Perché  dovreste  andare a vedere l’  ennesimo Pinocchio  ?  Per una trama  rinnovata in maniera marcata rispetto al libro, per le nuove tematiche che  il film affronta, per  le nuove ambientazioni  storico-geografiche  (è ambientato nell’ Italia fascista tra le 2 guerre) che  creano un film formativo, per come narra i conflitti tra l’anima e la ragione elaborando la crescita dei protagonisti. Pinocchio, un incerto bambino che non conosce nulla del mondo, Geppetto un uomo che affonda la sua disperazione nell’ alcol, Spazzatura, una scimmia serva dell’ avido burattinaio Volpe. E il grillo parlante, Sebastian. Tutti cambieranno, e a cambiarli sarà Pinocchio. Un pezzo di legno trasformerà creature di carne, li renderà migliori all’  interno del cambiamento favorevole che la sua crescita comporta. 
    Come possa nascere  un film del genere lo troviamo nelle parole del regista: 
«Lui e Frankenstein sono i santi patroni della mia vita. L’ho ambientato negli Anni 30 del Fascismo: tutti marionette e lui no» . Che questo Pinocchio fosse la storia di genitori e di figli imperfetti e un percorso penetrante sul senso della vita e della morte, lo si comprende sin dalla prima scena: Geppetto piange la morte  del figlio Carlo (sì, si chiama come Collodi), e in un flashback vediamo come le bombe della grande guerra lo uccidono un giorno nel quale il figlio aiutava il padre nel suo lavoro, intagliare un Cristo di legno che dominava l’altare della Chiesa del paese. Passano anni di dolore immenso, Geppetto si lascia consumare dalla tristezza, e passano molti anni. L’arbusto accanto alla tomba di Carlo diviene un pino molto alto, Geppetto in un giorno di rabbia lo abbatte e lo porta a casa e inizia a creare in modo  imperfetto, asimmetrico (è ubriaco) un burattino di legno. 
    Tutto il film è narrato da un personaggio che conosciamo, il grillo parlante. Che in questo film è uno  scrittore che, dopo aver lavorato presso un avvocato ed avuto altri incarichi connessi allo scrivere, sceglie di metter su casa in un  anfratto tranquillo per poter scrivere le proprie memorie. Ma si imbatte in Geppetto, e assiste alla sua disperazione, e scorge anche una fata che gli affida il burattino, che lei sta rendendo vivo per pietà per Geppetto, ma esige che il grillo provveda a vigilare sul piccolo accompagnandolo nella crescita intellettuale e morale.
    Del Toro vuole collocare Pinocchio quasi come terzo capitolo di un'ideale trilogia iniziata con  La spina del diavolo e Il labirinto del Fauno, ambientati durante il franchismo, e usa come ambientazione  della favola il periodo fascista in Italia . Del  Toro dichiara, in una intervista al C. della sera, di aver voluto <<ricollocare la favola durante il momento storico del fascismo. È una storia di padri e figli, uno dei perni del fascismo è la figura paterna, il paternalismo come forma di dominio ed educazione all’uniformità e al conformismo. La nostra storia è costellata di padri e figli: Gesù Cristo in chiesa è figlio di un figlio che non vuole deludere il padre e che per questo viene crocifisso. Geppetto e Pinocchio, certo. E il personaggio del Podestà, il padre di Lucignolo. Diverse rappresentazioni di paternità, tenera e anche terribile. Per me era importante portare la vicenda in un momento della storia d’Italia in cui il potere pretendeva obbedienza assoluta. Sui muri c’era scritto Credere obbedire combattere ».
    E il burattino, nel film, lontano da certi Pinocchi disneyani sempre un po’ bravi ragazzi, è l’ emblema della disobbedienza . È l’anarchia contrapposta alla dittatura, ma è anche una creatura che fa un percorso dove inizia a comprendere il bene e il male, distinguere la libertà dalla schiavitù, e drammaticamente maturare il senso di giustizia.  Suggestivo è il viaggio della carovana dei burattini: Geppetto segue la tournée lungo tutta l’ Italia senza mai raggiungere Pinocchio. L’ ultima tappa è Catania, ma c’è di mezzo il mare; Geppetto chiede un passaggio per attraversare lo stretto di Messina a un tipo strano che ci  ricorda molto qualcuno (ma questa è un’altra storia), e viene inghiottito da un pescecane.
    La storia, quella vera, ci narra che nell’ agosto del 1937 Benito  Mussolini arrivò a Catania. Ma i libri non raccontano  che  il Duce era un appassionato del teatro dei burattini, e  in questo film  si fa accompagnare a vedere lo spettacolo di Pinocchio. L'’ irriverente burattino, divenuto allergico all’autorità per come il burattinaio tratta i suoi sottoposti e i burattini, allestisce uno spettacolino ad hoc per i fascisti, in particolare per Benito Mussolini. Lui e il fascismo vengono più volte accostati ad escrementi in una coreografia buffa e perfetta, una satira ferocissima diretta ai “fascisti di merda”. Attenzione: se fate parte di questa centenaria categoria ( i F.d.M., intendo) non andate a vedere il film, potreste rimanere offesi. Come di fatto si offende il Duce, ma non vi narrerò di più. E non pensate che vi abbia narrato troppo:  il film ha decine di cose  meravigliose: le figure simboliche della vita e della morte sono quelle che mi sono piaciute di più.

Concludo con le parole che pronuncia Guillermo Del Toro nel documentario sul backstage del film: “Quando ho iniziato a lavorare a Pinocchio, sapevo di volerne fare la mia versione, Non volevo realizzare un mero adattamento, volevo parlare di cose che mi toccavano profondamente. Molti miei film, in un modo o nell’altro, riguardano me  e mio padre  e questo non fa eccezione .(...) Di norma Pinocchio parla di  ciò  che il burattino impara, per poi  diventare buono e quindi un bambino vero. Il nostro Pinocchio non è così, lui cambia tutti grazie alla  sua  purezza. (...) Cambia tutti. E capisce chi è come essere umano. Il film ha superato le  mie  aspettative. È un film che avrei voluto vedere da bambino. È un film che vorrei vedere da adulto, è un film di cui vorrei parlare con la famiglia, con la possibilità di vederlo quando voglio dopo la prima volta, perchè si crea un legame intimo  tra lo spettatore e il film. Ogni volta che lo guardo mi piace  di più e spero sia così anche per il pubblico”


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sabato 23 aprile 2022

Il medico del vicino


Buonasera signora Pappati, mi scusi se la
importuno, sono Remaso, l'inquilino del
secondo piano. Volevo sapere se aveva
detto all' amministratore della luce della
scala che porta ai garage. Ieri sera tornavo,
dopo esser stato dal medico, alle dieci, e
ho visto che ancora non è stata aggiustata...

Buonasera, sì, ho parlato con l'amministratore,
ha detto che l' elettricista arriverà domani...
ma il suo medico lavora ancora alle dieci di sera?

Certo, anche fino alle undici ha lo studio aperto...
Anche il suo medico lavora fino a tardi?

 Il mio medico chiude lo studio alle 24,
ma poi lascia il cellulare acceso di notte...
il dottor Perfettone, giorno e  notte
risponde sia al telefono che alle mail e su
whatsapp...

Il mio medico, la dottoressa Indispensabile,
risponde anche su Messenger e su Telegram.

Ah, se per questo il dottor Perfettone anche
su Instagram...

E su TikTok? La dottoressa risponde pure su
TikTok, ieri le ho trascritto le mie analisi delle
urine a commento di un suo balletto su TikTok!

Il dottor Perfettone mi ha guarito dalla tracheite
con solo tre giorni di antibiotico!

La dottoressa mi ha dato un antibiotico che fa
passare la polmonite con una sola pillola!

Ah, se è per questo a me il carissimo Dottor Perfettone 
dà delle bustine che
basta aprire la bustina, e già a respirare l'odore
mi passa tutto!

Ma la narcotici lo sa, di queste bustine?

Ma che ha capito? È Ibuprofene, ma una riserva
speciale che gli manda suo cugino dall' America
e che lui conserva per i suoi assistiti preferiti!

Per i suoi assistiti preferiti la dottoressa offre il caffè!

Il dottore anche il cappuccino!

La dottoressa d'estate il tè freddo!

Bomboloni, Panini, Caffè Borghetti, Birra!

Ah, no la birra no, sono astemio e a dieta.
La dottoressa mi ha fatto perdere 20 chili in 18 giorni.

Il mio dottore me ne ha fatto perdere 25 in 15 giorni.

Senza nessuna amputazione? Le ha lasciato tutti gli arti?

Sta scherzando? Guardi che Perfettone ha una dieta che
mangi tutto quello che vuoi a tutte le ore, non hai bisogno
di attività fisica, e bevi l'acqua solo se hai sete!
Tranne alcuni Alimenti proibiti, puoi veramente mangiare tutto!

E quali sono gli alimenti proibiti?

Fettina di pollo ai ferri, carote, lattuga.

La dottoressa mi prenota lei le visite e gli esami.

Il dottore li prenota e conosce tutte le indicazioni per
non stressarsi nel raggiungere gli ambulatori.

La dottoressa manda un autista per accompagnarci.

Il dottore in genere accompagna lui, se no manda 
il solito taxi.

E i certificati a pagamento? La mia dottoressa 10 Euro!

Si fa pagare solo 10 Euro un certificato?

No, insieme al certificato ti dà 10 Euro, 15 se lo ritiri l'indomani.

Il mio dottore riceve gli informatori fuori
dagli orari di studio per i pazienti.

La mia dottoressa riceve gli informatori fuori
dagli orari di studio per i pazienti. Pare che li faccia
anche frustare.

Pensi al medico che avevo prima: si arrabbiava se uno gli
telefonava al cellulare alle 6 di mattina per sapere i suoi
orari di ambulatorio! Che brutta persona!

Ma guardi, il medico che avevo prima, l'ho cambiato appena
ha risposto a una mia mail ben 3 minuti dopo che l'ho mandata!
Peggio di quello di prima! Una volta gli ho mandato un 
vocale di quattro minuti su whatsapp e ha avuto da ridire!
Io se devo chiedere una ortopanoramica per vedere la carie
devo esprimermi con le pause necessarie!

E quello prima ancora... 
una volta davanti al suo ambulatorio
l' ho fermato e gli ho chiesto di scrivermi le pillole piccole che
devo prendere la mattina. 
Ha detto che non capiva che pillole
erano! Che medico è uno così?

Meno male che ora c'è la dottoressa Indispensabile!
Io vado ogni giorno da lei per controllare la pressione!

Anch'io vado ogni giorno dal dottor Perfettone
per controllare la pressione. Mentre che c'è mi
controlla anche acqua, olio, luci...

Che bello avere questi medici così,
peccato che la mia dottoressa andrà presto
in pensione, penso che andrò dal suo...

No, anche il mio andrà in pensione ,
ma mi dicono che due isolati più avanti c'è un
ambulatorio con due dottori
che proiettano in quattro sale d'attesa DAZN , Netflix,
Sky, Prime e Disney+, tutto in 4 K,
oltre il caffè e il tè freddo c'è la Pepsi .
Il Sabato anche il Mojto.
Se chiedi un certificato per la palestra hai due mesi di palestra pagati,
a Natale il Panettone, a Pasqua la Colomba...

E l'uovo?

No, l'uovo no. C'è lì un dottore che  non vuole . 
Dice che l'uovo fa alzare il colesterolo.

Allora cerchiamo meglio. 
Ci sono di sicuro dottori migliori,
e perdindirindina.


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Dello stesso autore, e sullo stesso argomento, 
 troverete in questo BLOG :
   Radioaspirina , 
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domenica 3 aprile 2022

Proseguendo Picard, puntata per puntata

     
     Prima puntata poderosa, Prime presenta Picard porgendo popolari personaggi preziosi per proseliti. Plot pazzesco, programma preferito, piace per piacevoli peripezie presentate perfettamente. Perché Picard possiede produzione palesemente potente (Paramount più Prime) . Prevedo portenti per prossime puntate...
     Perturbazione preoccupa pianeta, perciò Picard prende piroscafo per provvedere. Però, purtroppo, Principessa poco pacifista prende plancia. Potente personaggio presentasi profondamente perturbante, praticamente pazzo. Picard, pur positronico, percepisce preoccupante pericolo.
     
     Picard percepisce pianeta profondamente permutato, però presidentessa pare proprio platinato piacente personaggio. Perciò pare prudente, percependo paura, procurarsi principessa per partire per passato. Purtroppo, però,  pare poco probabile percorrervi placidamente. 
     
     Puntata principia purtroppo presentando problemi piuttosto preoccupanti: pupillo perisce, perciò Picard provoca proteste perché preferisce preservare Principessa per pescare personaggio permutante passato. 
     
     Puntata perturbante. Prima prelevano Pinot presso posto pericolante, poi pilota peloso passa periodo poco piacevole presso prigione, poi Picard perviene presso pub per parlare proficuamente, poi potente personaggio passa per pirla perché perde poteri.

     Puntata piena. Progettista polverizza Principessa per proteggere poliziotto, però Principessa perisce praticando possessione. Potente personaggio precetta professore preoccupato per parente prossima. Picard progetta pervenire presso party per preservare progenitrice, poco pronta per partire perché plagiata per presunto psichiatra.

    Puntata pomposa. Picard più proprio personale pervengono presso party, Principessa possiede pienamente progettista. Poi Picard più Picard parlano proficuamente. Perfido professore progetta perdita progenitrice, però Picard protegge Picard perdendo proprietà percettive. Pilota peloso porta Picard presso professionista per prestare proprie premure perché patologie passino. 

    Puntata pensierosa. Picard, psicanalizzato poltrendo, percepisce passato personale. Psicologo (poi palesatosi padre) pareva perseguitare progenitrice, però, poveretta, pativa prigionia per problemi psichiatrici.  Progettista polverizza prodotti perché posseduta. Pilota peloso porta professionista più pargolo presso piroscafo.

    Puntata "Pietá": poliziotto preleva Picard per processarlo, però Picard pare poco propenso per parlare. Professore perde pulzella Prometeo; però progettista, pienamente posseduta, profila per professore periodo prestigioso. Personaggio potente percepisce prossimo perire. Pilota peloso piace parecchio, professionista provvede perché percepisca: pciù!

    Puntata pazzesca: potenti parassiti pugnano presso piroscafo, programmatrice produce pupillo proiettato.  Prepotente professore provoca Picard, pilota peloso provvede per proteggerlo. Picard pensa: progenitrice perì poiché percorse porta. Platinato piacente personaggio presentasi potenziato perché pericolo passi, però Principessa prende piroscafo. 

    Progenitrice parte, protettrice perisce prendendone posto. Professore perde progetti, però piglia portfolio per potenziati. Potente personaggio proferisce preferenza per Picard. Pilota peloso permane presso periodo passato. Portentoso pellegrino (prima piccolo pilota) palesasi precettando pulzella. Principessa/programmatrice proteggerà pianeti. Picard perdona profondamente propria persona. Prime programmerà prossime puntate prendendo, pare, personaggi popolarissimi.
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domenica 27 marzo 2022

Se telefonando, e quando

    La serie televisiva Calls è diversa da ogni altra produzione, non è nulla di simile ad alcun programma TV che abbiate mai visto.
    Si tratta di una miniserie in 9 puntate di 20 minuti l'una, disponibile su Apple Tv+ , ed è assolutamente diversa perché non vedrete il volto di alcun personaggio, non vedrete alcun luogo.
    Ebbene sì, Calls è narrata solo attraverso le voci dei protagonisti. Come in uno sceneggiato radiofonico, come in un podcast narrativo. E, come accade nel mio racconto Ester, si tratta di una storia fantascientifica narrata attraverso l'ascolto di conversazioni al telefono. 
    Vedrete i nomi degli interlocutori sullo schermo, leggerete le loro conversazioni (attivando i sottotitoli potrete seguirle anche in italiano) su uno sfondo animato da immagini astratte, ma non casuali. Le elaborazioni grafiche seguono il ritmo della storia, la dimensione dei caratteri e la posizione delle frasi sullo schermo è legata alle vicende. Le musiche di sottofondo trasmettono all'ascoltatore l'atmosfera della vicenda, colma spesso di inquietudine. Quindi, pur facendo rivivere il fascino dei radiodrammi d'un tempo (ricordate "La guerra dei mondi" di H.G.Wells trasmessa alla radio da Orson Welles nel 1938?) è un prodotto concepito per la fruizione televisiva. 
    Di cosa parla Calls ?
    Puntata dopo puntata ascoltiamo i dialoghi telefonici tra gente comune, ma nel corso delle conversazioni accade a tutti qualcosa di strano, le loro vite apparentemente normali vengono sconvolte da avvenimenti incredibili. Sin dal primo capitolo, che si intitola LA FINE e che ci racconta (forse) l'apice del dramma. Andando avanti scopriremo che una strana anomalia fa sì che le telefonate, nel mondo di questa fantastica distopia, iniziano ad avere una strana caratteristica: gli interlocutori parlano tra loro e scoprono presto che la loro conversazione sta attraversando il tempo, che il giorno nel quale chiami è diverso da quello di chi sta dall'altra parte della linea.
    Non vi dico di più. Le storie sulle distorsioni temporali hanno una loro grande tradizione letteraria e cinetelevisiva nella storia della fantascienza, e accostare Calls ad altre opere che mi vengono in mente potrebbe essere un po' troppo rivelatore della trama .
    Qui ci troviamo di fonte a una cosa nuova, un'esperienza che svecchia ogni schema di trasposizione della fantascienza. Perché in questa miniserie il fantastico passa SOLO attraverso la voce, e noi ascoltiamo in effetti solo la voce dei personaggi, se ci pensate bene non c'è bisogno di altro che udire i colloqui dei personaggi per essere presenti agli avvenimenti narrati: le chiamate, Calls . È probabile che, una volta iniziata la serie, vogliate vedere le puntate una dopo l'altra, e credo che la serie sia così incalzante che vi affascinerà abbastanza da volervela sorbire tutta d'un fiato. Non fatevi disorientare dalle prime vicende, tutto piano piano si legherà in un un unico affresco, ogni dettaglio delle storie percorrerà la strada per collocarsi al posto che deve avere in quest'opera, che non poteva divenire un romanzo, o un film, o una serie nella quale si usa l'obiettivo della macchina da presa. Poteva diventare solo Calls

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martedì 22 marzo 2022

Come va?

     L’ articolo che sto per ri- proporvi, pubblicato nel
Gennaio del 2004 nella rivista “Star Trek Italia Magazine” è stato ispirato dal capitolo "COME VA?" del libro di Umberto Eco "IL SECONDO DIARIO MINIMO". Il divertissement del celebre scrittore propone diversi modi di rispondere alla domanda "Come va?".Il gioco consiste nel fatto che ogni personaggio citato dall’ autore, naturalmente, risponde con una frase o un modo di dire che si ricollega alla sua storia. Nell’ opera di  Eco abbiamo per esempio risultati di questo genere:

Icaro: "Uno schianto!"

Damocle: "Potrebbe andar peggio"

Ulisse: "Siamo a cavallo"

Ippocrate: "Sinché c'è la salute..."

Muzio Scevola: "Se solo mi dessero una mano..."

Attilio Regolo: "Sono in una botte di ferro"

Giobbe: "Non mi lamento"

Lorenzo de' Medici: "Magnificamente"

Darwin: "Ci si adatta"

Dracula: "Sono in vena"

Spielberg: "Bene, E:T?

San Pietro: "Mi sento un cerchio alla testa

Cyrano: "A naso, bene"

Bellini: "Secondo la norma"…

E così via … 

     Sovente nei miei pezzi per le riviste Trek amavo cimentarmi in esercizi di stile per appassionati, come ad esempio nel tautogramma “Per Picard” o nel poema “Generescions” , perciò pensai di trasportare il gioco del "Come va?" nell’ universo di Star Trek.  Le battute si comprendono, è chiaro, conoscendo i personaggi di Star Trek, ma anche questa può essere una occasione per ripassare o scoprire la saga tele-cine-visiva più bella di sempre.


James Kirk: "Non secondo le regole".

Spock: "Sto bene. Ricordalo".

Leonard McCoy: "Non sono morto, Jim".

Montgomery Scott: "Quanto tempo ho?".

Hikaru Sulu: "Excelsior... ".

Pavel Chekov: "Non come quand'ero giovane".

Nyota Uhura: "Mi avete chiamato?".

Jean Luc Picard: "Ho la testa sgombra".

William Riker: "Mi sento il Numero Uno".

Data: "Pienamente funzionale".

Geordi La Forge: "Mi vedo bene".

Deanna Troi: "A me bene, a te pure".

Worf:  "Si combatte".

Beverly Crusher: "Controllerò".

Miles O' Brien: "Tecnicamente, bene".

Q: "Da Dio".

Benjamin Sisko: "Sono davanti a un tunnel".

Kira Nerys: "Si resiste".

Dax: "Sono occupata. Ho un ospite".

Odo: "Mi sento cambiato".

Quark: "Affari miei".

Julian Bashir: "Vado al massimo".

Kathryn Janeway : "Bene. A casa non so".

Chakotay:"Augh!".

Thomas Paris: "Ho superato il limite".

B'Elanna Torres: "Mi sento un'altra".

Neelix: "Come il cacio sui maccheroni".

Medico Olografico: "Ho dei buoni programmi".

Tuvok:"...".

Harry Kim:"Si vive una volta sola".

Sette Di Nove: "Domanda futile".

Jonathan Archer:"Come nessun uomo è mai stato prima".

T'Pol: "Non in maniera umana".

Charlie Tucker: "Ho uno stato interessante".

Phlox: "COME VA lo chiedo io".

Malcom Reed: "Ho l'acqua alla gola".

Travis Mayweather: "Sono nero".

Hoshi Sato:  "Come hai detto?"

Porthos: "Da cani"

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DELLO STESSO AUTORE, SU QUESTO BLOG: LA GUIDA A STAR TREK PER I NON TREKKER
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domenica 20 marzo 2022

Picard ed altre storie Trek


 La conversazione con Francesco Spadaro @navarca a proposito di Picard e altre storie Trek, svoltasi Domenica 20 marzo 2022 sul canale Instagram @the_um_sentinel ,
a proposito di Picard ed altre storie Trek.

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