domenica 27 marzo 2022

Se telefonando, e quando

    La serie televisiva Calls è diversa da ogni altra produzione, non è nulla di simile ad alcun programma TV che abbiate mai visto.
    Si tratta di una miniserie in 9 puntate di 20 minuti l'una, disponibile su Apple Tv+ , ed è assolutamente diversa perché non vedrete il volto di alcun personaggio, non vedrete alcun luogo.
    Ebbene sì, Calls è narrata solo attraverso le voci dei protagonisti. Come in uno sceneggiato radiofonico, come in un podcast narrativo. E, come accade nel mio racconto Ester, si tratta di una storia fantascientifica narrata attraverso l'ascolto di conversazioni al telefono. 
    Vedrete i nomi degli interlocutori sullo schermo, leggerete le loro conversazioni (attivando i sottotitoli potrete seguirle anche in italiano) su uno sfondo animato da immagini astratte, ma non casuali. Le elaborazioni grafiche seguono il ritmo della storia, la dimensione dei caratteri e la posizione delle frasi sullo schermo è legata alle vicende. Le musiche di sottofondo trasmettono all'ascoltatore l'atmosfera della vicenda, colma spesso di inquietudine. Quindi, pur facendo rivivere il fascino dei radiodrammi d'un tempo (ricordate "La guerra dei mondi" di H.G.Wells trasmessa alla radio da Orson Welles nel 1938?) è un prodotto concepito per la fruizione televisiva. 
    Di cosa parla Calls ?
    Puntata dopo puntata ascoltiamo i dialoghi telefonici tra gente comune, ma nel corso delle conversazioni accade a tutti qualcosa di strano, le loro vite apparentemente normali vengono sconvolte da avvenimenti incredibili. Sin dal primo capitolo, che si intitola LA FINE e che ci racconta (forse) l'apice del dramma. Andando avanti scopriremo che una strana anomalia fa sì che le telefonate, nel mondo di questa fantastica distopia, iniziano ad avere una strana caratteristica: gli interlocutori parlano tra loro e scoprono presto che la loro conversazione sta attraversando il tempo, che il giorno nel quale chiami è diverso da quello di chi sta dall'altra parte della linea.
    Non vi dico di più. Le storie sulle distorsioni temporali hanno una loro grande tradizione letteraria e cinetelevisiva nella storia della fantascienza, e accostare Calls ad altre opere che mi vengono in mente potrebbe essere un po' troppo rivelatore della trama .
    Qui ci troviamo di fonte a una cosa nuova, un'esperienza che svecchia ogni schema di trasposizione della fantascienza. Perché in questa miniserie il fantastico passa SOLO attraverso la voce, e noi ascoltiamo in effetti solo la voce dei personaggi, se ci pensate bene non c'è bisogno di altro che udire i colloqui dei personaggi per essere presenti agli avvenimenti narrati: le chiamate, Calls . È probabile che, una volta iniziata la serie, vogliate vedere le puntate una dopo l'altra, e credo che la serie sia così incalzante che vi affascinerà abbastanza da volervela sorbire tutta d'un fiato. Non fatevi disorientare dalle prime vicende, tutto piano piano si legherà in un un unico affresco, ogni dettaglio delle storie percorrerà la strada per collocarsi al posto che deve avere in quest'opera, che non poteva divenire un romanzo, o un film, o una serie nella quale si usa l'obiettivo della macchina da presa. Poteva diventare solo Calls

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martedì 22 marzo 2022

Come va?

     L’ articolo che sto per ri- proporvi, pubblicato nel
Gennaio del 2004 nella rivista “Star Trek Italia Magazine” è stato ispirato dal capitolo "COME VA?" del libro di Umberto Eco "IL SECONDO DIARIO MINIMO". Il divertissement del celebre scrittore propone diversi modi di rispondere alla domanda "Come va?".Il gioco consiste nel fatto che ogni personaggio citato dall’ autore, naturalmente, risponde con una frase o un modo di dire che si ricollega alla sua storia. Nell’ opera di  Eco abbiamo per esempio risultati di questo genere:

Icaro: "Uno schianto!"

Damocle: "Potrebbe andar peggio"

Ulisse: "Siamo a cavallo"

Ippocrate: "Sinché c'è la salute..."

Muzio Scevola: "Se solo mi dessero una mano..."

Attilio Regolo: "Sono in una botte di ferro"

Giobbe: "Non mi lamento"

Lorenzo de' Medici: "Magnificamente"

Darwin: "Ci si adatta"

Dracula: "Sono in vena"

Spielberg: "Bene, E:T?

San Pietro: "Mi sento un cerchio alla testa

Cyrano: "A naso, bene"

Bellini: "Secondo la norma"…

E così via … 

     Sovente nei miei pezzi per le riviste Trek amavo cimentarmi in esercizi di stile per appassionati, come ad esempio nel tautogramma “Per Picard” o nel poema “Generescions” , perciò pensai di trasportare il gioco del "Come va?" nell’ universo di Star Trek.  Le battute si comprendono, è chiaro, conoscendo i personaggi di Star Trek, ma anche questa può essere una occasione per ripassare o scoprire la saga tele-cine-visiva più bella di sempre.


James Kirk: "Non secondo le regole".

Spock: "Sto bene. Ricordalo".

Leonard McCoy: "Non sono morto, Jim".

Montgomery Scott: "Quanto tempo ho?".

Hikaru Sulu: "Excelsior... ".

Pavel Chekov: "Non come quand'ero giovane".

Nyota Uhura: "Mi avete chiamato?".

Jean Luc Picard: "Ho la testa sgombra".

William Riker: "Mi sento il Numero Uno".

Data: "Pienamente funzionale".

Geordi La Forge: "Mi vedo bene".

Deanna Troi: "A me bene, a te pure".

Worf:  "Si combatte".

Beverly Crusher: "Controllerò".

Miles O' Brien: "Tecnicamente, bene".

Q: "Da Dio".

Benjamin Sisko: "Sono davanti a un tunnel".

Kira Nerys: "Si resiste".

Dax: "Sono occupata. Ho un ospite".

Odo: "Mi sento cambiato".

Quark: "Affari miei".

Julian Bashir: "Vado al massimo".

Kathryn Janeway : "Bene. A casa non so".

Chakotay:"Augh!".

Thomas Paris: "Ho superato il limite".

B'Elanna Torres: "Mi sento un'altra".

Neelix: "Come il cacio sui maccheroni".

Medico Olografico: "Ho dei buoni programmi".

Tuvok:"...".

Harry Kim:"Si vive una volta sola".

Sette Di Nove: "Domanda futile".

Jonathan Archer:"Come nessun uomo è mai stato prima".

T'Pol: "Non in maniera umana".

Charlie Tucker: "Ho uno stato interessante".

Phlox: "COME VA lo chiedo io".

Malcom Reed: "Ho l'acqua alla gola".

Travis Mayweather: "Sono nero".

Hoshi Sato:  "Come hai detto?"

Porthos: "Da cani"

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DELLO STESSO AUTORE, SU QUESTO BLOG: LA GUIDA A STAR TREK PER I NON TREKKER
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domenica 20 marzo 2022

Picard ed altre storie Trek


 La conversazione con Francesco Spadaro @navarca a proposito di Picard e altre storie Trek, svoltasi Domenica 20 marzo 2022 sul canale Instagram @the_um_sentinel ,
a proposito di Picard ed altre storie Trek.

Trovate QUI la registrazione su Instagram .

venerdì 4 marzo 2022

Il contrappasso del 2022

     Le storie, quando spaziano nella fantasia estrema, che sia un' invasione aliena o una catastrofe ambientale, un sortilegio o una saga di popoli immaginari, ci raccontano sempre dell' animo umano, sono un viaggio nelle domande più profonde, una lama affondata nelle nostre incertezze.
    È giunto in libreria il romanzo fantastico, tanto strano quanto avvincente, "CONTRAPPASSO" della scrittrice Andrea Delogu, al suo esordio nella pura narrativa. Dopo averci raccontato nei suoi due precedenti libri fatti legati alla sua vita reale (la sua infanzia a San Patrignano e la sua esperienza con la dislessia), qui veniamo trasportati in piena fantascienza distopica. Gli eventi del romanzo avvengono 30 anni dopo un enorme sconvolgente cambiamento  piombato come un incubo sul nostro pianeta: nel 2022 una specie di strano incantesimo mondiale genera improvvisamente nella natura una globale legge del taglione , che fa sì che ogni volta che si uccide un animale si segua istantaneamente la stessa sorte: schiacci una formica e il tuo corpo soccombe appiattendosi, lacerandosi, ammaccandosi nello stesso modo nel quale è stato distrutto il corpo dell' insetto al quale hai tolto la vita. Presupposto pazzesco per costruirci un romanzo di 426 pagine, ma la forza di questo libro è nell' intraprendere la sfida di un'idea "alla Stephen King" e affrontare lo sviluppo di personaggi, vicende, colpi di scena ed emozioni per il lettore. Sfida vinta, secondo me. Giudico un libro o un telefilm a partire da quanto mi ha "preso", da quanto non mi ha annoiato. Se non vedi l'ora di poter lasciare tutto per ripiombare tra le pagine del volume del quale  hai intrapreso la lettura, hai trovato il libro che fa per te. E non è un incontro che mi capita spesso.
    Quel  terribile giorno del 2022,  in cui la gente inizia a morire in modo violento e orrendo e per qualche oscuro motivo uccidere un animale, grosso come una mucca o piccolo come una mosca, ha come conseguenza il seguire specularmente, istantaneamente, lo stesso destino, e morire nella medesima maniera,  viene narrato trenta anni dopo, poiché la nostra protagonista, Sara, che ha solo 25 anni e non ha conosciuto il mondo di "prima del contrappasso", vuole indagare su coloro che hanno preso le redini della società trasformando la vita di tutti in una gabbia, col pretesto della sopravvivenza ad ogni costo.
   La scrittura di questo libro ha la sua genesi nei primi giorni del lockdown, in quelle giornate quando si poteva uscire di casa solo per pochi determinati motivi e, quando si andava a fare la spesa, si stava alle volte in fila per molto tempo. Una mattina l'autrice si reca al mercato e viene invogliata all'acquisto di cicale di mare freschissime. Per chi non lo sapesse, le cicale di mare (conosciute anche come canocchie), sono dei crostacei che si trovano nel nostro mare mediterraneo.
    Felice di poter mangiare qualcosa di fresco dopo diversi giorni passati a mangiare surgelati, appena tornata a casa Delogu butta in padella le canocchie, nell'olio dove stava già soffriggendo l'aglio. Si rende presto conto che le cicale di mare che le erano state presentate come molto fresche sono in realtà vive, e che, stanno muovendosi nell'olio bollente. Mangiare animali uccisi è vissuta abbastanza comunemente come un'abitudine; ma li acquistiamo già morti, puliti, freddi, immobili. Vedere quelle creature agitarsi nell'olio bollente la sconvolge e per quella sera non riesce a mangiare nulla, si sente dentro quella scena, e nella notte comincia a scrivere il suo dolore, crea la scena iniziale del libro, racconta di una donna che butta in padella delle cicale di mare, una cottura con conseguenze terribili.     
Tra la scrittura dell' incipit e la proposta al suo editore passa poco tempo, e inizia così per l'autrice un viaggio creativo durato due anni che conduce a questo libro. Dall' idea iniziale parte la costruzione di un altro mondo, un pianeta dove da 30 anni l'uomo non può uccidere alcun animale, un'era determinata da questo contrappasso, che ha modificato le città (tutte bianche per non perdere di vista il più piccolo insetto), le regole del vivere, l'atteggiamento di fronte alla salute, il valore della vita umana. Un universo dove tutta la nostra quotidianità deve essere ripensata sfida l' anima e la mente di un autore, che deve per forza metterci anche la propria oscurità interiore e il proprio sole, e in questo romanzo è evidente più che mai, ed è raro avvertire nel leggere storie fantastiche la sensibilità del narratore. In particolare mi ha colpito un passaggio, quando si evidenzia la differenza tra i medici della generazione che ha conosciuto il mondo senza il contrappasso e i medici della nuova generazione, il loro rapporto diverso col giuramento di Ippocrate. Sottolinea in modo per me emozionante l'anima della professione medica, confrontandola con la sfida che la nuova realtà esposta nel romanzo affronta. 
     È facile immaginare un mondo che parta da un'ipotesi assurda, il vero lavoro del narratore è rendere logico tutto ciò che ne consegue. Qui il nostro "mondo nuovo" è descritto attraverso un'indagine per colpire chi sta regolando la vita della gente con regole inaccettabili per la protagonista. Tra una vicenda da thriller mozzafiato e una storia d'amore essenziale per rendere vivi e "reali in un mondo irreale" i protagonisti, il mondo del contrappasso diviene il nostro mondo tutto il tempo nel quale ci immergiamo nel romanzo, e l'autrice ci offre la possibilità di vederlo da diversi punti di vista, perché non ci si può imbattere in un cambiamento trentennale conseguente a una crisi così radicale con una visione limitata, è necessaria a volte una rivoluzione copernicana dell' osservazione: una volta descritte le vicende Delogu fa questa operazione raccontando il passato dei personaggi chiave del romanzo, perché possiamo conoscere come e perché sono divenuti quelli che sono. Leggendo "Contrappasso" non sempre il punto di vista che definisce i buoni e i cattivi della storia resta delimitato, così come non è un libro sic et simpliciter animalista, e non è un libro che indugia nella tenebra o nell' orrore, è una narrazione dove i personaggi sono ben descritti e la storia è scorrevole, cambiando scenari e atmosfere al momento giusto. 
     Un mondo che d'un tratto deve ricostruirsi rinunciando alla sua struttura è una buona tavolozza sulla quale costruire domande come fossero colori, ma i personaggi che vivono in quel mondo devono compiere scelte, e la fantascienza è spesso la narrazione di dilemmi più grandi che in altri generi letterari non sono possibili , proprio perché fa cadere alcune barriere per l'immaginazione, . E questa narrazione del possibile sfrenato affascina chi ama il genere proprio perché permette di analizzare il presente raccontando un possibile futuro, strutturando un sogno. "Contrappasso" è questo, ancora una volta per la narrativa di anticipazione. 
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