giovedì 31 dicembre 2020

Il messaggio di fine anno

     Giunti siamo al passaggio tra 2020 e 2021, tra l'ultimo giorno del secondo decennio del terzo millennio e il terzo decennio del ventunesimo secolo.
    Il millennio, si sa, comincia il primo giorno di gennaio del primo anno del millennio, quindi fu alla fine del 2000 (e non nel 1999) che salutammo per sempre il XX secolo e il secondo millennio.
   E in quell'occasione (e sono passati 20 anni esatti), sulle pagine web di un sito da me curato e dedicato ad argomenti divertenti, fu pubblicato questo pezzo che vi ripropongo nel passaggio al terzo decennio del terzo millennio.
    In attesa di brindare al 2001, il 31 dicembre 2000 apparve il 


MESSAGGIO DEL NAVARCA ALLA
GALASSIA PER IL NUOVO MILLENNIO

    Preziose forme di vita di ogni parte della Galassia,
è con sincera emozione che mi rivolgo a voi in questo giorno che simbolicamente indica l'inizio di una nuova era.
    Mentre le popolazioni e le loro guide illuminate si affannano per condurre verso il futuro questa parte dell'universo, è mia premura inviarvi una esortazione a far spazio nei vostri cuori (o negli organi corrispondenti per le forme di vita non umanoidi) a nuovi atteggiamenti dello spirito, perché il nuovo millennio possa essere per tutti vivibile più serenamente.
    Il mio appello è rivolto soprattutto ai legislatori, agli amministratori dei rapporti tra gli esseri viventi, a coloro che hanno a che fare con i mezzi di comunicazione. Abbandoniamo l'abitudine di fare tanto per fare, ricordiamoci che spesso il non far nulla può far sì che le cose migliorino per naturale evoluzione, e che intervenire per dar forma alle nostre idee può essere causa di cambiamenti che turbino un armonioso sviluppo delle cose.
    Solo una meditata e sincera creatività può essere fonte di vero progresso, tutto ciò che vogliamo far credere a noi stessi e agli altri che possa essere un nuovo bene per la qualsivoglia parte degli abitanti della Galassia, ma invece è solo parte di un progetto di affermazione personale, spesso può causare ansia non utile e dolore.
    Detto in altre parole: nel nuovo millennio cerchiamo di non rompere ciò che allegoricamente gli umani maschi indicano come le loro ghiandole riproduttive tanto per rompere ciò che allegoricamente gli umani maschi indicano come le loro ghiandole riproduttive.
    L'esortazione a una sana pigrizia non può non richiamare a una precisazione: ciò che siamo chiamati quotidianamente a compiere per far sì che tutto funzioni a meraviglia nei nostri rispettivi pianeti va fatto sempre con dedizione e impegno, senza mai sottrarsi ai doveri ai quali siamo chiamati dalla realtà, o l'universo nel nuovo millennio continuerà a soffrire per le inefficienze che tanto disagio creano in ogni forma di vita che lo abita.
    Detto in altre parole: non stiamo a grattarci ciò che allegoricamente gli umani maschi indicano come le loro ghiandole riproduttive quando invece è richiesto il nostro impegno.
    Un ultima esortazione spero ci accompagni tutti verso una nuova era: impariamo ad avere un atteggiamento che guardi le cose con una visione globale del problema che incontriamo, analizzandolo logicamente, e orientandoci verso un contegno che non turbi il nostro vivere come esseri evoluti e illuminati.
    Detto in altre parole: se ci fanno girare ciò che allegoricamente gli umani maschi indicano come le loro ghiandole riproduttive, se il problema non è importante, non è fondamentale, non é serio, impariamo a sbattercene allegramente ciò che allegoricamente gli umani maschi indicano come le loro ghiandole riproduttive.
    Porti il nuovo millennio gioia, serenità e reale progresso per tutti.

IL NAVARCA
Francesco Spadaro
31 Dicembre 2000
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Nota: le Dolomiti sullo sfondo non sono una elaborazione digitale ma neppure quelle vere. 
La foto fu scattata nell'estate del 2000 nel parco "Italia in miniatura" di Rimini. 
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Per l'occasione ecco a voi un riepilogo di quanto potete trovare in questo blog:
RACCONTI
ESTER
RIFLESSIONI
SAGGI
SATIRA DA MEDICI
STAR TREK THE NEXT GENERATION
ENTERPRAIS D ( con ebook pdf e epub )
UMORISMO

TOP TWENTY 2020 (le pagine più viste dell'anno concluso)
13 ESTER
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sabato 26 dicembre 2020

IL POLITICALCORRETTORE QUANTICO

Erano anni molto intensi nelle discussioni su temi sociali e politici, la TV trasmetteva le gesta dei nostri eroi, la loro innovativa conquistata consapevolezza cosmica, mai una frase fuori posto; i telefilm che seguivamo noi erano avvincenti, profondi, ma una regola interna non permetteva ai personaggi "buoni" nessuna debolezza culturale, ogni storia era sempre politicamente corretta. Immaginai allora un parodia dove i nostri beniamini, per un guasto tecnico, si trovassero privi di ciò che dava loro correttezza politica. Da lì un bel po' di dialoghi sessisti, razzisti, volgari. Politicamente scorretti, ecco.  Il racconto è appunto su ciò che non va detto, ma credo che sia sempre più difficile per me separare le sensazioni che può dare ascoltare un insulto razzista raccontato come difetto, come cosa sbagliata,  e un insulto razzista. Crozza che fa Feltri che dice cose razziste. A me le cose esecrabili che dice il falso Feltri danno fastidio, se per fare ridere fa un Feltri che fa battute feroci sui difetti fisici di un ministro, mi danno innanzitutto fastidio che si facciano battute del genere anche se stai interpretando una macchietta. Un problema che prima non si poneva. Si cambia. Son cambiato io, che pure ho fatto questo tipo di umorismo scorretto che vi ripropongo, del resto South Park e Family Guy fecero poi di tutto con meccanismi così.
Per le frasi FORTI, ma perfettamente sensate per ciò che accade ai personaggi, il mio racconto per molti versi non mi piacerebbe più e lo lascerei nel dimenticatoio, ma siccome alcune situazioni e battute a mio parere sono ancora divertenti mi dispiacerebbe non inserirlo in questo mio blog antologico, anche per completezza, avendo proposto
la versione in rima di Generazioni, il primo film di The Next Generation, il settimo di Star Trek,
un racconto su Primo Contatto, il secondo film di TNG, l' ottavo di Star Trek,
un altro su Insurrection , il terzo film di TNG, il nono di Star Trek,
mancava questo col riferimento a Nemesis , il decimo di Star Trek, il quarto e ultimo di TNG . 
Resistete ai termini politicamente scorretti, proseguendo nella lettura vedrete che succede tutto per una ragione. La storia ha senso solo con certi termini a ruota libera, che io non userei neanche per scherzo, però, in questa parodia, i personaggi in questione sarebbero delle brutte persone dal linguaggio incivile che un meccanismo fantascientifico ci avrebbe mostrato (nel 2003) per oltre tre lustri come colloquiatori impeccabili. Ma ben sapete che i personaggi di una storia non devono avere i principi morali dell'autore.
Prima di procedere alla riesumazione del racconto, vi ripropongo due articoli che ne parlarono all'epoca.

"STIM, e fanno 50!" (Articolo di S* su fantascienza.com) .  LUNEDì 14 LUGLIO 2003. 
La più letta webmagazine dedicata a Star Trek taglia un traguardo importante col numero di luglio (Sono già 50 i numeri di Star Trek Italia Magazine, anzi 51, perché il primissimo ad essere messo online fu il numero zero, nel gennaio del 1999). Un notevole traguardo per questa rivista che ha sempre mantenuto la formula originaria, basata su rubriche fisse dedicate alle varie serie e ai vari temi di Star Trek, ma sapendola allargare nel tempo ad altri argomenti - come la fantascienza al di fuori di Star Trek o addirittura la fantasy - e anche arricchire, per esempio con una buona dose di humor. Sono diverse le rubriche fisse sulla rivista che hanno una forte caratterizzazione umoristica, e in particolare questo mese segnaliamo la rubrica Crazytrek, curata da Francesco Spadaro, noto nell'ambiente anche per il conosciuto sito Nave archimede (www.navearchimede.it). Questo mese nella sua rubrica Spadaro propone un raccontino che all'inizio lascia il lettore molto perplesso, ma che ben presto rivela un'idea geniale. Da leggere e morire dal ridere per ogni amante di Next Generation.

PILLOLA ROSSA O PILLOLA BLU? (Editoriale di Rossella Marchiselli del n.50 di Star Trek Italia Magazine, luglio 2003)
Guardi, prendo un Valium che sono un po' nervosa.
Mai come in questo afosissimo periodo dell'anno le ferie si fanno sempre più necessarie e desiderate. La stanchezza accumulata durante questo passato anno lavorativo si fa sentire, e una delle conseguenze è anche, come potete vedere, l'uscita in ritardo della Webzine. Ma, considerato che staremo on line per due mesi al posto di uno, l'attesa non sarà vana.
Tengo particolarmente a fare questa osservazione a proposito degli articoli che sono contenuti all'interno dello STIM: non solo quelli che trovate su questo numero, ma su quelli passati, presenti e futuri.
Coloro che scrivono per una rivista amatoriale, anche se forse più preparati e forse più informati di altri, sono tutti non professionisti, lo fan per passione, e lo fanno senza nessun tipo di remunerazione.
Molti di loro spesso corrono rischi di inimicarsi alcuni lettori perché la loro opinione in merito agli argomenti trattati è espressa in termini crudi, o perché esprimono le loro convinzioni in maniera a volte ironica, a volte seria, ma sempre cercando di motivare le scelte che hanno deciso di portare avanti nei loro articoli. Spesso il direttore (che sarei poi io) è il primo dei lettori insoddisfatti dalle opinioni espresse all'interno dell'articolo.
Ma poiché esiste un proverbio esalta la varianza dei gusti personali, non mi pare giusto uniformare tutti gli articoli al mio pensiero (anche se l'idea di una direttorocrazia non sarebbe male).
Tutta questa introduzione era volta ad invogliare i lettori a scrivere la loro eventuale divergenza di opinioni con gli articolisti, lo so, un bieco espediente di guadagnare più lettere per la rubrica di posta, ma anche per insinuare nella mente di chi legge il ferale dubbio che non tutto quello che viene scritto sulla nostra rivista sia la verità rivelata, come ad esempio l'articolo di Francesco Spadaro sui misteriosi Politicalcorrettori di Bordo, o innescare discussioni filosofiche o letterarie o cinematografiche a non finire a proposito dell'ultimo Matrix.


di Francesco Spadaro ,  Star Trek Italia Magazine, anno 5 n. 7,  luglio  2003

DATA: Capitano, il computer segnala un’avaria al livello 14, dovrebbe trattarsi di un condensatore di connessione ausiliaria, i giunti di trasferimento portante e il nodulo di trasferimento ciclico sono entrati in modalità by-pass per garantire il ciclo di riconfigurazione isolineare…
PICARD: A parte che a sentire ‘sta manfrina non si capisce una beata mazza…
DATA: Beata mazza? Non comprendo il significato della locuzione e noto che la sua reazione…
PICARD: Okay, coso, hai detto “dovrebbe trattarsi di un condensatore di connessione ausiliaria”. Perché “dovrebbe”? Da quando in qua un computer truccato da uomo giallo che legge i dati di un altro computer usa il condizionale?
DATA: Continuo a notare qualcosa di strano nel suo linguaggio, capitano. “Coso” non è un termine che si addice a un androide positronico che…
PICARD: Rispondi alla mia domanda, coso!
DATA: Il computer segnala un’avaria a un condensatore di connessione ausiliaria, ma il programma diagnostico di integrità modulare rileva che i condensatori di connessione ausiliaria sono tutti perfettamente operativi.
PICARD: Oh, porca maiala!
DATA: Porca e maiala non sono la stessa cosa?
PICARD: Sì, e anche tua sorella! Vedi di capire che cavolo succede…
DATA: A parte il fatto che continuo a sospettare che vi sia qualcosa di strano che sta alterando il suo linguaggio, io non ho sorelle e credo che fosse a conoscenza di questo a partire dalla mia scheda personale…
PICARD: Senti, pupazzo a pile, c’è questa avaria o no?
DATA: Bisognerebbe contattare la Sala Macchine e chiedere…
PICARD: Ecco, chiama il negro e vedi com’è questa storia…
DATA: Il negro?
PICARD: Il negro che va sempre in bianco, il cieco!
DATA: L’ingegnere La Forge è afro-americano e non vedente, ma questi termini inusuali…
PICARD: Chiacchiere e distintivo, questo è il mio Secondo Ufficiale… lo chiamo io il negro! Picard a Sala Macchine! La Forge!
LA FORGE: La ascolto, Capitano!
PICARD: Geordi, le risulta un’avaria a un condensatore di connessione ausiliaria?
LA FORGE: il computer in effetti segnala un’avaria a un condensatore di connessione ausiliaria, ma il programma diagnostico dice che i condensatori di connessione ausiliaria sono a posto.
PICARD: La stessa manfrina che mi ha detto il coso. Senta, Data, vada al livello 14 a controllare cosa c’è che non va… Guardiamarina, vada con lui!
TROI: Capitano Picard, avverto che ogni volta che le do le spalle lei mi guarda il sedere…
PICARD: Lo faccio da 15 anni e lei lo avverte solo ora?
TROI: Lo avverto da 15 anni, ma ora mi andava di dirlo.
RIKER: Senti, vecchietto, alla tua età potresti anche darti una calmata!
PICARD: Senti, ciccione, non posso neppure guardare?
RIKER: …E certo, alla tua età che ti resta?
PICARD: Portami tua sorella e le faccio vedere la mia età!
TROI: La smettete tutti e due? Mi mettete in imbarazzo!
PICARD: Si vede, hai le tette sudate, ti sudano sempre quando  sei in tensione!
WORF : Grauuurghhh! Graaaargh! Ma che bei discorsi! Sento l’impulso di farvi a pezzi tutti e tre! Grurpffffff!
PICARD: Che razza di verso è Grurpffffff?
WORF: Io ho detto Grauuurghhh e Graaaargh, non ho detto Grurpffffff. Dev’essere stato un rumore!
RIKER: E l’hai fatto tu quel rumore! Che schifo! La sento adesso, la puzza! Ma che mangiate, voi klingon?
PICARD: Schifezze vive, lo sai, cicciobombo. Di una razza di puzzoni l’unico Ufficiale klingon della Flotta dovevano assegnarlo nella mia nave! Comunque, anche tu, Numero Uno… due ore fa sono entrato in Sala Tattica dopo che eri uscito tu e, altro che un Grurpffffff, hai fatto fuochi d’artificio!
DATA: Ho trovato il guasto, Capitano. Ecco il pezzo in avaria. Non è un condensatore di connessione ausiliaria, ma un apparecchio sconosciuto e non classificato, con una schermatura dei condotti di quadratura strutturale che lo facevano apparire ai sistemi primari come un condensatore di connessione ausiliaria. L’apparecchio era connesso ai sistemi di miscelazione di portanza, pare, da quando questa nave fu costruita.
PICARD: Senti, robottino a molla, abbiamo un affare misterioso connesso a tutta l’Enterprise e non sappiamo a che cacchiarola serve?
LA FORGE: lo stiamo analizzando, Capitano, e credo proprio sia un prototipo di qualcosa che non dovrebbe neppure esistere… ho letto di una cosa del genere su una rivista scientifica…
RIKER: Una di quelle che ti porti in bagno con dentro, nascoste, le rivistine porno?
B. CRUSHER: William, e che cavolo! Fai parlare il negro!
DATA: Anche lei, dottoressa? Avete un linguaggio strano, tutti…
LA FORGE: Se questo negro non vi disturba, continuerebbe… su quella rivista si parlava, ma solo in maniera teorica, di un apparecchio denominato POLITICALCORRETTORE QUANTICO, un dispositivo che, con un accesso di controllo operativo simile a quello adottato per i sistemi di traduzione simultanea collegati ai sistemi di comunicazione della nave, modificherebbe il linguaggio a bordo, smorzando ogni espressione che possa generare imbarazzo o politicamente scorretta...
DATA: Dalle analisi sembrerebbe che il POLITICALCORRETTORE QUANTICO generi particolari portanze che inibiscono anche la formulazione di intere frasi, nel senso che certi particolari pensieri che stanno per tradursi in una espressione verbale vengono bloccati, e la frase non viene pronunciata, il tutto grazie a un accoppiatore di trasformazione ambientale interfacciato a un regolatore di assetto quantico, che, sfruttando i disaccoppiamenti ganglianici, genererebbe le trasformazioni al vostro linguaggio che da 47 minuti e 34 secondi ho potuto notare…
B. CRUSHER: Cioè, vuoi dire che da 47 minuti parliamo con frasi che abitualmente non usiamo?
DATA: Esattamente.
B. CRUSHER: A me sembra tutto nello stesso fottuto modo di sempre, mia cara macchinetta, e non credo che questo rompipalle quantico serva a qualcosa...
DATA: Un'ora fa non avrebbe detto fottuto e rompipalle e non mi avrebbe chiamato macchinetta...
B. CRUSHER: E tu, Data, il tuo linguaggio non ne risente?
DATA: Il regolatore di assetto quantico non può agire sul mio cervello positronico. Del resto sono stato già programmato per esprimermi attraverso un linguaggio...
PICARD: ...noioso. Chiacchiere e distintivo...
RIKER: Ma, a che scopo tutto ciò? Chi avrebbe inserito questo sputacchiatore quantico sull'Enterprise?
B. CRUSHER: I comunisti, penso. Sono capaci di questo ed altro.
TROI: Siete bravi voi di Forza Federazione! Se sei a bordo dell’Enterprise non è grazie a un alto esponente del Consiglio, quello indagato nella storia delle navette vendute agli andoriani?
B. CRUSHER: Comunista pure tu, eh? Non ti basta sondare le emozioni con i tuoi poteri betazoidi, tu e i tuoi amici mangianeonati stavate controllando le nostre menti!
PICARD: Data, ti risulta che gli umani siano così litigiosi nella loro normale espressione?
DATA: Credo che la disattivazione del politicalcorrettore quantico abbia scatenato una certa disinibizione di rimbalzo, nel senso che stanno venendo fuori espressioni normalmente trattenute nella maggior parte dei casi. Una disattivazione graduale avrebbe avuto effetti minori, il guasto improvviso sta generando una certa esagerazione nelle comunicazioni verbali…
WORF: Grrruarrrggghh! Voglio dare un’occhiata da vicino a questo strano apparecchio…
RIKER: Non troppo vicino, adesso lo sto esaminando io e non sopporto la puzza dei klingon…
WORF: Graaaaaaauuuuurrrrrgggghhhh! Ti ammazzo, lardoso umano! I klingon non puzzano, io non puzzo!
RIKER: Non solo klingon, pure negro e scorreggione…
LA FORGE: E dagli col negro, cos’hai contro i neri?
RIKER: I negri in genere o anche quelli cecati?
WORF: Grrrruuuurrrrggghhhh! Questo affronto va lavato col sangue! Hai insultato il Capo della Sicurezza e l’Ingegnere Capo! Geordi! Il nostro onore va vendicato!
RIKER: Ma guardalo, perché non vi baciate in bocca tra di voi prima? Non sapevo di questa affettuosa amicizia, non solo negri, pure checche…
PICARD: Basta! Controlliamoci! È un ordine. Dobbiamo controllare la situazione. Coso… ehm… Data… tu e il negro… ehm… il Signor La Forge… potete ripararlo?
RIKER: Riparare quel trabiccolo che controllava le nostre menti? Non hai solo l’alopecia alla zucca, ma anche le arterie da rimbambito?
PICARD: Senti, brutto ammasso di grasso, adesso cerco di controllarmi e ti rispondo.
Lo attiviamo per poi disattivarlo gradualmente, per tornare a parlare pian piano in maniera normale.
B. CRUSHER: Resta sempre da scoprire il perché di questo congegno…
DATA: Sospetto che abbia a che fare con il fatto che potrebbero trasformare le nostre missioni in avventure da proporre in una fiction…
TROI: Una fiction? Chi farebbe uno sceneggiato con un capitano vecchio e pelato, un puttaniere obeso, un cieco che non trova mai una donna, un klingon sempre triste, una…
DATA: Ha ragione, Consigliere Troi. Era una supposizione assurda.
PICARD: Ripeto la domanda: possiamo aggiustarlo?
LA FORGE: Non abbiamo gli schemi di questa cosa. Ma possiamo tentare di trovare la causa tecnica del perché non è attiva…
PICARD: Voglio un rapporto tra un’ora.
LA FORGE:  Ma ci vorranno due ore solo per analizzare tutti i microcircuiti! Dobbiamo farlo manualmente!
PICARD: Un’ora! Un’ora! Perché voi bestiacce ingegneri dovete sempre contestare i tempi che vi danno per fare il vostro lavoro?
LA FORGE: Lo facciamo per rompere le palle.
PICARD: Lo sospettavo. Muova le sue chiappette nere.
Beverly, le ho mai detto che mi piacerebbe…
B. CRUSHER: Jean Luc! Quello che ti piacerebbe dimmelo in privato! C’è il politicalcorrettore quantico in avaria e tutti ci ascoltano!
PICARD: Andiamo nel mio alloggio e te lo dico in privato, bella maialona!
B. CRUSHER: Jean Luc!
PICARD: M’è scappato! La Forge, si sbrighi ad aggiustare quel coso e scopra come attivarlo e gradualmente disattivarlo!
B. CRUSHER: Un’ora, eh? Se riesce ad attivarlo mi dirai porcate solo per un’ora?
PICARD: Te ne ho dette tante volte, per ore, e col politicalcorrettore attivo, non ricordi?
B. CRUSHER: Birichina? Monellaccia? Golosona? Me le chiami parole porche quelle?
PICARD: E quelle potevamo dire, cazzarola!
LA FORGE: Capitano, ho il mio rapporto sul politicalcorrettore quantico.
PICARD: Mi dica.
LA FORGE: Dovrebbe essere una interruzione di un derivatore di impulso ionico.
PICARD: Derivatore di gnegnegnè. Sarebbe a dire?
LA FORGE: Ho qui un miscelatore di campo equalizzato, Data dice che potremmo provare a collegarlo…
PICARD: Aspetta… che potrebbe succedere?
DATA: Non lo sappiamo, potrebbe riattivare il politicalcorrettore o avere effetti imprevedibili. Io mi accorgerò delle modificazioni e lo terrò attivo solo se non succederanno cose strane…
PICARD: Proceda, coso.
DATA: Miscelatore di campo equalizzato collegato.
PICARD: Bimbo giallo bravo. Come parlo? Bello o brutto?
LA FORGE: Io bimbo buono. Io parlo bello.
PICARD: Tu bimbo cacca! Io bello!
LA FORGE: Tu bimbo brutto, pelato e cacca!
PICARD: Cacca! Cacca!
DATA: Miscelatore di campo equalizzato scollegato. Non ha funzionato. Provo adesso a collegare un commutatore di interfase.

Commutatore di interfase collegato.

PICARD: Non vorrei sembrare insistente, mi dovete scusare se disturbo, ma vorrei, se non sono inopportuno, essere, sempre che vi aggradi, gentilmente informato del risultato.
LA FORGE: Mi si perdoni l’ardire, ma in effetti, con rispetto parlando, ho una certa ansia di conoscere il risultato dell’esperimento. Se la vostra cortese persona volesse informarci prontamente, o quando vi aggrada…
DATA: Dovremmo esserci. Devo solo regolare il flusso. Era un po’ alto!
PICARD: Hai fatto? Siamo a posto, adesso?
LA FORGE: E muoviti, lattina!
DATA: Troppo basso. Sto regolando. Adesso dovrebbe andar bene.
PICARD: È con estrema soddisfazione che comunico a tutto l’equipaggio che, grazie all’abilità del Signor Data e del Signor La Forge,  la crisi determinata da un guasto agli impianti è stata scongiurata.
B. CRUSHER: È bello sapere che tutto è a posto. Ma, il politicalcorrettore quantico, ora sappiamo che esiste. Dobbiamo disatttivarlo gradualmente, no? Per poter parlare normalmente, senza eccessi verbali né censure strane.
PICARD: È quello che stiamo tentando di fare, il flusso quantico verrà smorzato giorno dopo giorno in maniera che le nostre menti non ne risentano con effetti di rimbalzo, tra circa 16 giorni dovrebbe essere totalmente disattivo, e senza conseguenze.
DATA: Comunicazione in arrivo. L’Ammiraglio Janeway desidera conferire in privato con lei, Capitano Picard.
PICARD: Passi la comunicazione nel mio studio, Data.
PICARD: Ammiraglio Janeway, lieto di rivederla.
JANEWAY: Poche chiacchiere, Jean Luc. Dal vostro rapporto ho saputo che avete trovato il politicalcorrettore quantico, e che il negretto e la macchinetta parlante hanno scoperto come regolarlo.
PICARD: Intuisco che dove si trova lei non vi siano politicalcorrettori quantici.
JANEWAY: L’abbiamo anche qui, ma io ogni tanto lo disattivo, ho un pulsante per accenderlo e spegnerlo. Ecco, adesso lo accendo.
PICARD: Ma lei era a conoscenza di questo dispositivo?
JANEWAY: Soltanto da poco. Ho anche scoperto che sulla Voyager ne avevamo uno senza saperlo. C’era anche sulla sua Enterprise precedente. E ce n’era uno su Deep Space Nine, pare. Comunque: ho un ordine per lei dal Comando Supremo della Flotta Stellare. Dovete lasciare il dispositivo in piena attivazione, niente graduale cessazione dei suoi effetti…
PICARD: Ma perché mai? Non le sembra giusto che possiamo parlare liberamente, senza controlli?
JANEWAY: Le andrebbe una gita su Romulus?
PICARD: Con o senza il resto della flotta?
JANEWAY: Una missione diplomatica. Siamo stati invitati, che lei ci creda o no. Sembra che vi sia stato una specie di sconvolgimento politico interno; il nuovo Pretore, che credo si chiami Shinzon, ha chiesto di incontrare un inviato della Federazione.
PICARD: Il nuovo Pretore?
JANEWAY: C’è di più: è un Remano. Mi creda, anche noi non ci capiamo nulla. Voi siete la nave più vicina, quindi voglio che andiate a controllare la situazione. Se l’Impero diventasse instabile ci sarebbero guai per l’intero quadrante.
PICARD: Capisco, ma che c’entra questa missione con il politicalcorrettore quantico?
JANEWAY: Jean Luc, Jean Luc… non posso dirglielo. Posso solo dirle che esiste un nome in codice che determina questa scelta. È una cosa denominata Paramount Trek 10. Posso anche dirle che, terminata la missione, potrete tornare a parlare senza controlli mentali, liberamente.
PICARD: Per quanto tempo?
JANEWAY: Dipende dagli incassi. Ma temo che, finita la missione non avrete più bisogno di politicalcorrettori quantici. Forse per sempre.
PICARD: Gli incassi? Ma di cosa sta parlando? In che senso “teme”?
JANEWAY: Ho detto anche troppo, credo che dovrò dare una controllata al nostro politicalcorrettore quantico.
PICARD: Devo saperne di più. Cosa ci aspetta?
JANEWAY: Obbedisca agli ordini, è necessario, la missione Paramount Trek 10 è segreta, per adesso.
PICARD: Segreta fino a quando?
JANEWAY: Non posso parlare di “Nemesis”.
PICARD: Nemesis? Cos’è Nemesis?
JANEWAY: Passo e chiudo, Picard.


domenica 20 dicembre 2020

QUELLI DELLO SPECCHIO

    Il "Mirror Universe", tornato prepotentemente (aggettivo quanto mai consono) nelle narrazioni recenti di Star Trek Discovery, è stato più volte trattato dalla saga televisiva più importante di sempre.
    Prima di Philippa Georgiou, di Lorca e dei kelpiani per merenda, questo universo parallelo dove il Papeete era andato benone, aveva fatto la sua comparsa nelle serie precedenti.
    In questo mio racconto dell'Aprile 2002 nell'editoriale della rivista Star Trek Italia Magazine il direttore Rossella Marchiselli chiedeva "Cosa succederebbe se esistesse un Universo dello Specchio in cui i Trekker fossero i fan dell'Impero e non della Federazione dei pianeti? Come sarebbe lo Star Trek Italia Magazine dello specchio?" .E la risposta: "Per saperlo e per sorridere di questa ipotesi c'è da leggere, nella rubrica Crazytrek, il racconto di Francesco Spadaro << QUELLI DELLO SPECCHIO>>"

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NOTE INTRODUTTIVE
Da "HyperTrek" (http://www.hypertrek.info/):

"Mirror, Mirror"
(Specchio, specchio), STAR TREK, Seconda Stagione.

(...) Data Stellare sconosciuta: L'Enterprise è in orbita attorno al pianeta Halka per trattare con gli abitanti locali l'avvio di relazioni diplomatiche per l'ingresso nella Federazione. Ma un guasto al teletrasporto, causato da una tempesta ionica, materializza Kirk, McCoy, Scott e Uhura in un universo parallelo, in cui l'ideale della Federazione non è la pace, ma la conquista. E a bordo dell'Enterprise chi vuole la promozione non esita a ricorrere all'omicidio."
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Da "UNIVERSI PARALLELI" di Susanna Ricci

STAR TREK ITALIA MAGAZINE n.26

"...Anche DS9 ha interagito con l'universo alternativo ed in più di una occasione; è a questo punto infatti che troviamo la situazione nell'universo alternativo visitato da Sisko e compagnia: la Terra è soggiogata, gli umani resi schiavi, le condizioni di vita sono durissime. Ovviamente i Terrestri non possono e non vogliono adattarsi ad essere servi di nessuno, per cui danno vita ad un movimento clandestino di resistenza, per poter riconquistare la propria libertà. I telefilm della serie, ambientati nell'universo dello specchio, sono:
Crossover (seconda stagione)
Through The Looking Glass (terza stagione)
Shattered Mirrors (quarta stagione)
Resurrection (sesta stagione)
The Emperor's New Cloak (settima stagione)".
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Da "HYPERBAJOR" (http://www.acbajoriano.altervista.org/prg/hyperbajor.html)

"Universo-specchio: - Universo parallelo e co-esistente al nostro, ma su un altro piano dimensionale. Virtualmente tutto nell'universo-specchio è duplicato, ma spesso la sua natura è opposta rispetto alla controparte del nostro universo. Il primo a scoprire l'esistenza di un universo parallelo fu il Capitano James T. Kirk nel 2267. Dopo il suo ritorno nel proprio universo, l'Impero Terrestre dell'universo-specchio venne conquistato dall'Alleanza Klingon/Cardassiana, e i Terrestri (mirror) furono ridotti in schiavitù. Il secondo contatto con questo universo avvenne nel 2370. Mentre Kira e Bashir a bordo di un runabout stavano attraversando il wormhole, un malfunzionamento nei motori warp li sbalzò nell'universo-specchio. Questo contatto diede inizio ad una serie di passaggi tra i due universi. Ad esempio Bareil (mirror) si rifugiò nel nostro universo per sfuggire all'Alleanza e Jake Sisko incontrò sua madre Jennifer (mirror)."

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QUELLI DELLO SPECCHIO
Star Trek Italia Magazine, anno 4, n.4, Aprile 2002

----- Original Message -----
From: "=/\= IL NAVARCA"
To: "MAILING LIST STAR TREK ITALIA MAGAZINE"
Sent: Tuesday, March 12, 2002 8:41 AM
Subject: [stim] mirror mirror

> Avrei avuto una idea per l'articolo, forse. Non ho una grande memoria dei
> telefilm in questione, non ho molto tempo per documentarmi, ma confido nel
> vostro aiuto perché in mailing list interveniate
> sull'argomento.
CUT

> A un certo punto della Serie Classica Kirk e C. vengono a conoscenza
> dell'esistenza di un mondo parallelo, dove i rapporti umani sono regolati in
> modo molto sbrigativo e violento, il "Mondo dello Specchio". Riincontreremo
> il Mondo dello Specchio più volte anche nella serie DS9. Ma questo mondo
> dello Specchio che abbiamo visto nel 23esimo e nel 24esimo secolo, esiste
> anche adesso, no? Nel 21esimo secolo. Nel 2002, per l'esattezza. Anche loro
> guarderanno Star Trek, il "loro" Star Trek, dove Spock è barbuto e Kyra una
> spietata viziosa. E avranno i fans club, le webzine, etc. . tutto in un
> mondo "cattivo" come è quello dello Specchio. E la società, com'è? Peggio di
> questa? Come saranno mai gli italiani dello Specchio nel 2002? E i trekkers?
> E i webzinari?
CUT
> Grazie, amici...
> o (come direbbero nello Specchio):
> spazzature che fan schifo ai rospi, se volete che vi lasci l'uso delle
> gambe, servitemi in questo lavoro, o volete divenire cibo per le pantegane?
>
> Lunga Vita e Divertimento
>
> =/\= IL NAVARCA Francesco Spadaro

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"Vuoi cambiare 'nickname'? Lo pseudonimo 'Il Fetente' ti va stretto?"
"Proprio così, Half. Sarò 'Il Fetentissimo', eh eh, é un'idea di Hex-Indoor"
"Usi le idee di Hex-Indoor?"
"In attesa di poter usare la sua pelle per una valigia"
"In effetti i sigari che fumi sono proprio pestilenziali..."
"Stai attento a come parli, metallaro pidocchioso, sei davanti al nuovo Direttore dello Star Trek Italia Magazine, e ti ricordo che ho quei documenti che ti metterebbero nei guai in pochi secondi, c'è la pena di morte in Italia per chi scarica files musicali in formato mp3 dalla rete..."
"Maledizione! Una legge del cavolo! Che ci si può aspettare da questo nuovo governo-fogna? Wanna Marchi è il Presidente del Consiglio, con sua figlia al Ministero degli Interni e il Mago Mario Pacheco do Nascimiento agli Esteri, Totò Riina al Ministero della Giustizia e addirittura al Ministero della Sanità hanno messo Rosi Bindi..."
Il Fetente, o meglio, il Fetentissimo, era il quinto direttore dello STIM. Il primo, il fondatore della più famosa trekzine della rete italiana, era sparito misteriosamente, ed era stato sostituito da Rippy, che diresse la rivista a lungo prima che Night-Angel con un colpo secco gli spezzasse il collo nel corridoio della redazione, mentre il malcapitato tentava di manomettere il distributore di caffè.
Night-Angel diresse lo STIM portandolo a grandi successi, ma non fu capace di schivare i colpi di rivoltella di Roh Ralen, che con solo mezzo caricatore passò da Redattore Capo a Direttore. Roh Ralen resse per alcuni mesi le sorti dello STIM con violenta severità e maniacale pignoleria, trattava tutti nel peggiore dei modi, soprattutto il suo Vice, il Fetente. Finchè il Fetente non decise di prendere il suo posto.
"Mi hai dato un pizzicotto nel sedere? Come hai osato, Fetente?"
"Era una iniezione mortale, Roh, non un pizzicotto"
"Devi chiamarmi Capo!!! Che hai detto? Una iniez..."
"Ciao, ciao, Rho..."

Dopo aver congedato Half, il Fetente passeggiava nervosamente davanti alla vetrina che conteneva la sua collezione di pupazzi raffiguranti ratti.
Erano più di 150, la maggior parte erano doni di chi cercava di ingraziarselo, a tutti era noto che il Fetente suddivideva il genere umano in due categorie, la prima era composta da quelli che gli avevano regalato almeno un ratto, l'altra era da considerarsi malvista. Dovevano essere ratti pelosi, topi di fogna, chi gli aveva offerto topolini graziosi, topigigi e pupazzi disneyani era stato costretto a ingoiarli di fronte a lui.
Si fermò a osservare il suo ratto preferito, Giacomino. Somigliava a una delle sue pantegane, quelle vere, che teneva in una gabbia nel cortile del palazzo della redazione. Le nutriva con rifiuti di cibo e documenti da distruggere che lui stesso amava fare a pezzettini e mischiare con gorgonzola al mascarpone e gli scarti non masticabili del suo piatto preferito, le costolette di maiale. Si narrava che un giorno avesse inserito nell'impasto anche il cadavere fatto a pezzi di Imblarra, un redattore che da dieci mesi non consegnava articoli.

Bussarono alla porta.
"Avanti..."
"Direttore, posso entrare?"
"Entra pure, Suzie"
Suzie La Riccia era in redazione da prima del Fetente, era il Redattore Capo e si occupava di diverse rubriche.
"O Sommo Fetente, questo mese abbiamo avuto più lettori di quello scorso, non è una bellezza?"
"Sempre meno di 'Spazio 1999 Italian Magazine', maledizione!"

Lo STIM era ogni mese on line per tutti i fans delle avventure di Star Trek, la serie che narrava le battaglie dei perfidi eroi di ben cinque serie di telefilm, che avevano grande successo negli Stati Uniti e in molti paesi europei, ma che in Italia venivano programmati ad orari assurdi o in canali satellitari, senza doppiaggio e in terribile ritardo rispetto alle date di produzione.
A differenza di "Spazio 1999", giunto oramai alla diciottesima stagione, programmato ogni settimana in prima serata su Rai Uno, subito dopo "Le iene" (il programma presentato da Enzo Biagi), "Spazio 1999" entusiasmava milioni di fans con le avventure di John Koenig detto "Lo sterminatore" (le prime sei stagioni), del figlio Pippo Koenig detto "La peste lunare" (dalla sesta alla nona stagione) e della contrabbandiera Pamela Russell detta "L'infame disgregata" per le quattro stagioni successive, sostituita poi da Lucy Bergman, nota come "La Maiala".
Gli appassionati di Star Trek, i trekkers, rosicavano invidiosi, le avventure della violentissima Federazione erano un cult per molti, ma in Italia c'erano sempre meno nuovi fans, a causa del boicottaggio da parte delle reti televisive.
A nulla erano servite raccolte di firme, minacce e atti terroristici. La lobby di "Spazio 1999" era più forte, e i trekkers erano ossessionati dall'incubo di finire come i fans di "Star Wars" da tempo sterminati, dopo l'uscita di quell'unico film, "Guerre Stellari", che non ebbe più seguito per mancanza di fans vivi.

Suzie la Riccia si avvicinò al Fetente e, dopo avergli acceso il sigaro gli sussurrò all'orecchio, mordicchiandogli il lobo:
"Andrà sempre meglio, bello. Il "Movimento di Liberazione di Star Trek" sta preparando una azione di forza nei confronti della RAI, metteranno Viale Mazzini a ferro e fuoco finché non acquisteranno Enterprise per trasmetterlo alle 20 e 40, dopo il programma di punta, il 'Cristina D'Avena Sadosex Show' ..."
Il Fetente la respinse.
"Non attacca, Suz! Le donne secche come acciughe non mi attizzano. Le siliconate neppure... Se i Nuclei Trekkers Armati collaboreranno con il Movimento ci sarà molto sangue... e molto Star Trek. E dove andranno a cercare le informazioni su Enterprise? Su Internet. E in primis tra le nostre pagine... a proposito... chi fa l'articolo su Enterprise questo mese?"
"Lo faccio io, o Opulento Fetente!"
La voce era quella di Hex-Indoor.
Il Fetente lo guardò con odio:
"Ammasso informe di esalazioni intestinali, ridicolo scatarrante agglomerato di germi, osi entrare senza bussare?"
"Pardon, Mon Directeur..."
"Pardon il cavolo, collezione di caccole messe in frigo. Se non sei entrato per portarmi un articolo su Enterprise ti annuncio la tua candidatura a cibo per le pantegane, sempre che gradiscano i pezzetti di uno scimmione marcescente come te... "
"Ecco l'articolo, ciccione"
"Che hai detto? Co - sa - hai - det - to? Ti faccio fuori, burino succhiacammelli, babbuino smandrappato, ripugnante barella colma di sputi... vai via e lasciami solo col Redattore Capo..."

Hex-Indoor si allontanò fischiettando.
Suzie accarezzò i capelli del Fetente e gli disse:
"Non ti inalberare, bellezza. Ignora le sue irriguardose parole, è un poveretto..."
"Poveretto? Lo chiami così quando vi incontrate alla 'Pensione del Camionista Ubriaco'? Ma lasciamo perdere... parliamo di Star Trek. Cosa c'è di pronto 'sto mese?"
"Zenzero Cor..."
"Zenzero chi?"
"Lo zoppo, il ciccione che mangia Kinder Pinguì di nascosto..."
"Ah! Il pelato!"
"Sì... Zenzero Cor... fa un articolo sulle anticipazioni del nuovo film di Star Trek. Voci di corridoio dicono che finalmente Riker riuscirà a far fuori il Capitano Picard. Picard si chinerà inavvertitamente per raccogliere il cucchiaino con il quale stava prendendo il suo Tea Earl Grey, e Riker ne approfitterà per ficcargli una bath'leth nella parte bassa dell'apparato digerente, poi lo decapiterà per farsi una palla da bowling originale. Data ucciderà Tasha Yar per gelosia dopo averla trovata a fare gnoppo gnoppo con Quark..."
"Tasha?"
"Yes. Ma non è tutto. Il clone di Wesley Crusher siederà nell'Alto Consiglio Klingon prendendo il posto di Gennarino Duras, e tutto il pianeta di Betazed verrà assimilato dai Borg. Lwaxana sarà la nuova Regina Borg..."
"Ma è terribile..."
"Sarà un successone"
"Non ne dubito".
"Phil Hykot questo mese farà un articolo su Next Generation..."
"Phil Hykot ? E la rubrica che premia il sito del mese?"
"Niente da fare. Gli hanno bruciato la terza automobile per non aver accettato... ehm... gentili segnalazioni... e non vuole occuparsene per un po'. Il 'sito del mese' lo farà Ric Season, visto che è tornato in Redazione..."
"Season... dov'è? Devo segnalargli un sito..."
"Niente da fare. È appena tornato dalla Messa e adesso sta ascoltando il Rosario su Radio Vaticana e non vuole essere disturbato... quell'uomo... ieri mi è scappata una parolaccia e mi ha fatto una predica di venti minuti..."
"Dobbiamo tenercelo, però. La sua famiglia ha praticamente il monopolio del traffico d'organi, hanno anche avuto per questo un premio dal Presidente... Uff... Dicevamo... Phil Hykot scriverà di Next Generation..."
"Parlerà del periodo d'oro di Picard, lo stato di grazia chiamato 'Locutus'. Dei magnifici colossali massacri da lui perpetrati prima che gli ottusi Ufficiali dell' Enterprise lo facessero tornare umano. E di come strangolò La Forge per questo. "
"Bene, bene. Passiamo alla serie classica, Chi si occupa questo mese della rubrica?"
"Teofilo Norton. E Fabrizio Torturella farà Voyager. Non so di cosa parleranno".
"Mandali a chiamare. E dì a Norton di non venire con il cane o glielo ammazzo".
"Sarà un po' difficile che lo faccia. È agli arresti domiciliari, la sua collezione di mitragliatrici non era proprio regolare... puoi telefonargli..."

Quando Teofilo Norton sentì squillare il telefono stava mangiando. Tonno in scatola. Vide sul display che stava ricevendo una chiamata dal Fetente, e per poco non gli andava il boccone per traverso.
"Norton, ripugnante mostricciatolo creato con pezzi di scarto..."
"È un piacere ricevere un saluto cordiale all'ora di pranzo, o Fetente... "
"Chiamami Fetentissimo..."
"A che debbo l'onore. Fetentissimo?"
"Fai la Serie Classica questo mese? Appesterai i lettori con il solito riscaldamento di quella pappa andata a male dei telefilm della preistoria, no? Con cosa ci annoierai, piccolo avanzo di emmenthal marcito? "
"Un episodio molto discusso, quello della seconda stagione chiamato 'Mirror, mirror'."
"Rammentami la trama, lombrico. Non guardo la Serie Classica da anni. Mi ammoscia"
"Certamente, Fetentissimo.
Il Capitano Kirk, il Dottor McCoy, il Signor Scott e il Tenente Uhura, dopo aver cercato di ottenere i cristalli di dilitio da un pianeta di disgustosi pacifisti, gli Halkan, si teletrasportano a bordo dell'Enterprise. Durante il processo di trasferimento si verificano alcuni problemi, e quando la squadra di sbarco si materializza i loro vestiti appaiono diversi, i nostri eroi si trovano in un mondo parallelo, una realtà alternativa alla nostra dove l'Impero si chiama Federazione, dove praticano usanze strane come la diplomazia, e dove vengono accolti da uno Spock SENZA barba, che capisce che non si tratta degli Ufficiali del loro Universo, e li fa imprigionare.
Nello stesso istante, nella realtà di Star Trek che conosciamo, le copie di Kirk, Uhura, Scott e McCoy provenienti dall'Universo alternativo, piombano in sala teletrasporto. Queste ridicole imitazioni, pensa, non avevano intenzione di prendere il dilitio degli Halkan usando la forza, addirittura... porca miseria... RISPETTAVANO i vomitevoli ideali pacifisti degli alieni.
Spock chiede l'esito della missione al falso Kirk, che risponde che la situazione non è mutata.
Spock ordina a Sulu, lo sfregiato, di preparare i phaser.
Lo pseudo-Kirk suggerisce allo pseudo-McCoy di eseguire un'analisi sui membri della squadra di sbarco, perché, appena resosi conto di non trovarsi più nell'Universo dei Mollaccioni, vuole discutere sul da farsi con i suoi amichetti. Il Kirk fasullo ricorda di aver avuto un giramento di testa durante il teletrasporto. La copia scialba di Scotty suggerisce che probabilmente si sono materializzati in qualche altro luogo, e il Kirk-mozzarella ipotizza che potrebbero essere approdati in un mondo parallelo, quindi ordina all'imitazione di Scotty di trovare un sistema per teletrasportarsi nuovamente nel loro universo pacioccone. Poi manda il duplicato di Uhura in plancia per scoprire quali sono gli ordini, mentre lui e il plagio di McCoy rimangono in infermeria per studiare la biblioteca di bordo.
La falsa Uhura si reca in plancia, dove Sulu, convinto che si tratti della porcona originale, le si avvicina per le solite pratiche di palpeggiamento alle quali si dedica quando non ci sono il Capitano e il Primo Ufficiale. Quando il Kirk versione Fata Turchina arriva in plancia, Sulu sta ancora, come d'uopo, a fare il pomicione. Il finto capitano ordina alla fittizia Uhura di fargli rapporto e la bonazza gli bisbiglia gli ordini impartiti dal Comando: distruggere gli Halkan nel caso decidano di non collaborare. L' Enterprise si sta avvicinando alla posizione ottimale per l'attacco, ma il Kirk-patacca ordina a Sulu di attendere, in contrasto con la procedura abituale dell'Impero, la prassi che ben conosciamo, sterminare subito la civiltà che non abbassa immediatamente le corna. Lo Scotty-barzelletta non riesce a manomettere i phaser e l'Enterprise oltrepassa l'obiettivo principale. Spock ordina a Sulu di agganciare i phaser sulla seconda città, ma il ricalco vigliacchetto di Kirk annulla l'ordine. Poi dice alla pseudo-Uhura di convocare lo Scott e il McCoy del suo mondo di bamboline nel suo alloggio. Chekov si unisce al falso Kirk nel turboascensore. Quando il presunto capitano esce dalla cabina, viene sorpreso da due guardie che lo immobilizzano contro la parete mentre Chekov estrae il suo phaser. All'improvviso, un'altra guardia attacca Chekov e salva il falso Kirk.
Non-McCoy e Non-Scotty raggiungono Non-Kirk. Il computer conferma agli impostori che le condizioni che hanno portato all'incidente del teletrasporto possono essere riprodotte, le fotocopie pusillanimi dovranno apportare alcune modifiche, ma l'interruzione dei circuiti di potenza per collegarsi all'energia di curvatura verrà segnalata sulla consolle di Sulu. Kirk-Semolino chiede a Uhura-Bambi di creare un diversivo.
Scotty versione scamorza e McCoy versione Candy Candy raggiungono la sala macchine e
sopraffanno una guardia con un ipospray. Il falso Kirk ritorna nei suoi alloggi, dove la 'donna del capitano', una stra-bonazza, Marlena, lo aspetta sul suo letto.
A questo punto succede una cosa inaudita, è la svolta che rovinerà per sempre il personaggio di Spock nelle storie di Star Trek.
Spock contatta lo pseudo-capitano (il Vulcaniano è ancora convinto che si tratti di quello vero) e lo avverte di aver ricevuto un ordine da parte del Comando della Flotta Stellare: se Kirk non ucciderà gli Halkan all'alba, Spock deve ucciderlo e prendere il suo posto come capitano.
Marlena chiede a quello che lei pensa essere Kirk se desidera attivare il campo di Tantalus, un dispositivo in grado di spiare e uccidere chiunque a distanza; è stato il segreto del successo di Kirk. Ma il finto Kirk impedisce alla donna di eliminare Spock, e una volta congedata la compagna, contatta il 'suo' Scotty, il quale lo informa che il teletrasporto dovrà essere effettuato entro mezz'ora. Non restano che 10 minuti per liberare la pedana del teletrasporto.
Spock ha intanto individuato un'insolita attività in sala macchine e si accorge che Sulu lo sta osservando. Secondo Sulu, quello che lui crede essere Kirk sta architettando una piano di fuga o di difesa.
Marlena torna negli alloggi di Kirk , e il clone rammollito del capitano le comunica di dover andare; la donna crede che Kirk voglia lasciarla. Il rammollito l'afferra per un braccio, la bacia, e poi lascia la stanza. Da sola nell'alloggio del capitano, la donna attiva il campo di Tantalus e osserva il presunto Kirk.
La contraffatta Uhura riesce a distrarre Sulu, ma Spock arresta la sottospecie di Kirk nella sala del teletrasporto e lo conduce in infermeria, dove si trova anche il resto della squadra di sbarco proveniente dall'Universo Camomilla. Dopo una colluttazione, i quattro impostori riescono a mettere fuori combattimento Spock. Il Vulcaniano è ferito, e, roba da matti, il dottore che di McCoy ha solo la faccia, insiste per aiutarlo prima di partire.
Intanto, sopraggiungono Sulu e i suoi uomini. L'ufficiale spiega che riferirà che Kirk e Spock si sono uccisi a vicenda, ma Marlena sta osservando e utilizza il campo di Tantalus per eliminare gli uomini di Sulu, lasciando al coso che sembra Kirk il compito di disarmare il simpatico ufficiale della sicurezza. Il sedicente McCoy chiede ancora tempo per curare Spock, e promette agli altri di raggiungerli in sala teletrasporto. Spock si riprende ed effettua una fusione mentale con il dottore, e finalmente viene a conoscenza del colossale imbroglio, si rende conto di aver interagito con copie carbone imbelli degli Ufficiali che conosceva.
Marlena attende il romanticone nella sala del teletrasporto; vuole andare via con lui. Ma Capitan Kirk-Valium non può far niente; l'energia è calibrata per quattro persone. La pseudo-Uhura afferra il phaser di Marlena. L'energia del teletrasporto viene improvvisamente interrotta, e questo significa che qualcuno dovrà restare indietro per attivare i controlli manualmente. In quel momento sopraggiunge Spock e afferma di aver interrotto l'energia per assicurarsi che lui e McCoy arrivassero in tempo. Il Vulcaniano vuole che Kirk e i suoi uomini ritornino nel loro universo e che le loro controparti riprendano il loro giusto posto.
E allora il Kirk del mondo alternativo spiega al nostro Spock che l'Impero è destinato a crollare e che è illogico per Spock farne parte".
"Perché dovrebbe crollare?"
"Cita una Profezia"
"Profezie? Baggianate..."
"Non credi alle Profezie?"
"C'è una Profezia che dice che dovrei ammalarmi dopo che mia figlia farà l'amore con tre civette. Sopra un comò".
"Non è una Profezia. È una filastrocca idiota"
"Stessa cosa. E allora? Continua a raccontarmi la trama. Come finisce?"
"Il falso Kirk chiede a Marlena di mostrare a Spock il campo di Tantalus, che gli darà il potere per dare inizio a un cambiamento. Spock promette di prendere in considerazione iI suggerimento di Kirk, e poi teletrasporta la squadra di sbarco nel suo universo. Capisci? È l'episodio dove Spock rivela la sua bastardaggine, comincia a farsi infinocchiare da questi malnati e a considerare come cose positive la diplomazia, la solidarietà, addirittura la fiducia nel prossimo... che vomitevole situazione!"
"Già... sai per caso se Torturella ha finito il suo pezzo su Voyager?"
"Sì. Qualcosa sull'ultima puntata della serie... la Voyager che torna sulla Terra dopo sette anni..."
"Vuota, con il solo medico olografico"
"Già... si son fatti tutti fuori a vicenda, per prendere il comando... mi ricorda..."
"Taci, squinternato. Fine della noiosa telefonata".

Erano le due e mezza del pomeriggio. Il Fetente aveva fame. Così scese al bar dell'angolo, un grande luogo di ristoro che si trovava accanto a un Ecstasy-Shop. C'era poca gente e il Fetente mangiò le solite cose. Sandwich di lombrichi, mousse di locuste, bevve la solita Ceci Cola con fettina di limone.
Era tardi. E aveva più fame del solito. Ci scappò anche il dolcino. Cannolo al sanguinaccio. Prima del caffè. Come sempre caffè all'americana. Per fortuna senza nessuno sfaccendato intorno che sentisse la necessità di chiamare "brodaglia" la sua bevanda preferita dopo pranzo.
Uscì per strada mentre accendeva il suo sigaro. Automobili blindate come carrarmati sfrecciavano veloci, sotto gli occhi attenti di vigili urbani armati fino ai denti.
Un gruppo di bambini aveva legato un loro compagno a un palo, lo riempivano di sputi mentre bruciavano una bicicletta.
La vetrina del negozio di scarpe presentava in offerta speciale i nuovi stivaletti per tortura. Seduto per terra, un barbone tagliuzzava la carogna di un gatto.

Tornò nel suo Ufficio. E li vide.
Erano tutti lì. Tutta la redazione al completo.
"Cosa c'è? Non ho convocato nessuna riunione".
"Siamo qui per eleggere il nuovo direttore dello STIM. Lo faremo con i voti. Come si usa nel Mondo Alternativo, in quell' 'Universo dello Specchio' delle storie di Star Trek, come la chiamano loro? Democrazia... ah ah ah ah...".
A parlare e a ridere era stata Anatolia Bellick, come sempre vestita di pelle nera.
Il Fetente sentì una fitta allo stomaco. Detestava le sorprese dopo pranzo. Disse:
"Anatolia, il Direttore sono io e basta".
"Ancora per poco" rispose la Bellick "Hai commesso un errore, Fetente. Per la tua pigrizia hai ordinato a me di portare il pappone alle pantegane in quest'ultima settimana. Ma non l'ho fatto. I simpatici roditori non mangiano da sette giorni, alle povere bestie ho dato solo acqua. Pantegane affamate, inferocite, fameliche, smaniose di nutrirsi".
Furono in un attimo tutti addosso al Fetente. Lo imbavagliarono con il nastro da pacchi. Lo spogliarono completamente. Lo legarono con corde di nylon. Lo cosparsero di mascarpone al gorgonzola.
Le pantegane gradirono molto.

NOTE:

1) Sono tutti personaggi di fantasia, ma che ve lo dico a fare?
2) La foto "Fetente allo specchio" è stata realizzata da Grazia Spadaro.

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sabato 5 dicembre 2020

Il Canto di Natale di Quark

    Suppongo voi sappiate cos'è il Natale. Se non lo sapete ve lo dico io! Parola di Miles O'Brien, il Natale non è appena una festa celebrata sulla Terra da una parte considerevole degli abitanti del mio pianeta, ma pare proprio che miliardi di persone (anche su altri pianeti, oramai) la considerino la più importante delle feste!
    Sarebbe una festa innanzitutto religiosa, la nascita ( avvenuta 24 secoli fa) di un uomo che incarna il Dio che creò tutto l'Universo, e si festeggia la venuta di questo Dio che diventa un umano tra gli umani, e fa cose speciali, miracoli, e diffonde messaggi di amore e speranza.
    E vince anche la morte, vissuta da umano, con una resurrezione. Potrei elencarvi tutte le tradizioni legate alla festa del Natale, dall'uso di scambiarsi doni al riunirsi di famiglie divise dagli eventi, al rappresentare la nascita di Gesù (è questo il nome del Dio quando si fa uomo) con composizioni di statue in miniatura, ma non voglio annoiarvi, vi dirò solamente che stiamo preparando, qui su Deep Space Nine, una rappresentazione teatrale che narra di un umano che non amava il Natale.
"Scusa, O'Brien, hai detto che il protagonista è un umano. Io sono un Ferengi…"

"Quark, dà retta a me, non conosco nessuno che possa interpretare meglio di te il vecchio Ebenezer Scrooge…"
"Vecchio? Pure vecchio, oltre che umano? Io che non ho raggiunto neppure la mezza età…"
"Oh, suvvia, Quark… un po' di trucco… Renditi conto, qui su DS9 gli umani che festeggeranno il Natale sono in parecchi, e un grande banchetto natalizio nel tuo bar sarà un bellissimo momento di festa per tantissimi e una serata di ottimi affari per te…"
"Ma perché anche il teatrino?"
"Attirerà anche quelli che non festeggiano abitualmente il Natale, gli spettacoli dal vivo sono così rari in questa stazione… e così faremo conoscere un po' del nostro Natale anche agli extraterrestri…"
"Ah, ecco… così mi piace… e, del resto, è ora che si sappia che il miglior barista del Quadrante è anche un grande attore drammatico. Spiegami un po' la storia di questo Scrooge…".
"Scrooge era un eccellente uomo d'affari. Un giorno il suo socio, Marley, muore e Scrooge eredita tutto".
"Bell'inizio, una bella acquisizione!"
"Scrooge era un tipo avido, pronto a strizzare chiunque facesse affari con lui…"
"E io che credevo che le storie del vostro Natale fossero piene di quelle cose tipo fratellanza e generosità, e invece… "
"Scrooge era un tipo freddo, e la gente lo sapeva. Nessuno gli chiedeva mai l'ora, nessun mendicante osava chiedergli un'inezia…"
"È meglio essere temuti che rispettati. Ma se siete temuti anche da coloro che sono rispettati allora i vostri guadagni raddoppieranno…"
"Regola dell'Acquisizione, certo… capisci perché ho pensato a te come un perfetto Scrooge? Dicevo… Scrooge stava in uno studio freddo e umido, e in una specie di bugigattolo stava il suo scrivano, intento a copiare lettere. Se il fuoco del camino di Scrooge era piccolo, il povero scrivano era scaldato a malapena da un pezzo di carbone…"
"Gli impiegati sono i gradini della scala del successo, non esitate a camminarci sopra! … è la Regola dell'Acquisizione numero 211…".
"Ecco, poi c'è una scena dove entra il nipote di Scrooge… credo che Nog sarà felice di interpretarlo. È il giorno di Natale e il nipote entra nello studio e fa gli auguri di Buon Natale allo zio, ma questi non gradisce, il nipote gli parla del Natale come bontà, carità, perdono, svaghi… lo zio disprezza il Natale e vuol pensare solo ai suoi conti"
"Non lasciate che la famiglia v'intralci la via del profitto… Regola dell'Acquisizione numero 6…"
"Già. Dopo il nipote, arrivano all'uscio due signori che chiedono offerte di beneficenza per i poveri… e Scrooge risponde che una bella morte per chi vive nell'indigenza aiuta a risolvere anche il problema della sovrappopolazione…"
"Belle parole davvero… chi ha scritto questa magnifica commedia?"
"Non è una commedia, è un racconto… lo ha scritto un certo Charles Dickens, cinque secoli fa… si intitola UN CANTO DI NATALE, e pensa, proprio a questo punto della storia c'è un tipo che prova a intonare una canzoncina natalizia davanti alla finestra di Scrooge, ma appena il vecchio ode i primi versi… DIO VI TENGA, O BUON SIGNORE, SANO IL CORPO E ALLEGRO IL CORE... Ebenezer Scrooge afferra il suo righello energicamente e il cantore fugge terrorizzato. E poi c'è un dialogo con lo scrivano. Questo vorrebbe un giorno di libertà per passare il Natale con la moglie e i figli, e Scrooge glielo concede a malincuore"
"Beh, del resto esiste la 219esima Regola dell'Acquisizione che dice che Una moglie è un lusso... un bravo contabile una necessità …"
"Comunque, la parte drammatica vera e propria inizia quando per Scrooge è ora di andare a letto, e ci va molto turbato…"
"Regola 103: Il sonno può interferire con il profitto"
"No, è che aveva avuto una strana visione: la faccia di Jacob Marley, il suo defunto socio, al posto del battente della porta di casa…"
"La casa è dove sta il cuore, ma le stelle sono fatte d'oro".
"Che c'entra questo?"
"È la Regola numero 75. Mi andava di mettercela".
"OK. Comunque… Ebenezer si prepara a "festeggiare" il Natale a modo suo, andando a dormire solo nella sua triste casa. Ma invece la notte non sarà tranquilla per lui: gli appare, terrificante, lo spettro di Marley, oh… è una visione orribile… un corpo decomposto e legato con catene…"
"Hai già pensato a qualcuno per la parte?"
"No"
"Fallo fare a Odo. Mi piace l'idea delle catene"
"…Ih…Ih… pensa…a un certo punto gli si slaccia la mentoniera che ferma la mascella e la bocca gli si spalanca nella posizione tipica dei morti! Lo spettro di Marley annuncia a Scrooge la visita di tre altri spettri… ovviamente Scrooge non è molto convinto… e va a letto mormorando che sono tutte sciocchezze, e che gli scherzi che può fare una cattiva digestione sono alquanto bizzarri…"
"Ascolta tutto ma non credere a niente. Regola dell'Acquisizione numero 109!"
"E invece… come in un incubo, gli appare il primo dei tre fantasmi, lo Spirito dei Natali Passati, che gli mostra alcuni episodi dell'infanzia e della giovinezza. E rivede l'addio con la fidanzata: essa gli rimprovera dolcemente ma apertamente di avere sostituito nel suo cuore l'amore per lei con l'amore per il denaro…"
"Scrooge sapeva il fatto suo. La regola dell' Acquisizione numero 94 infatti dice che Donne e affari non vanno d'accordo "
"… e poi arriva il secondo fantasma, lo spettro del Natale Presente, è qui che si vede la festa del Natale, la descrizione della città in esultanza, fin nei suoi quartieri più miserabili, nei negozi ancora semiaperti, nell'andirivieni della gente allegra carica di pacchi regalo, e soprattutto in due pranzi natalizi privati, quello dello scrivano di Scrooge, Bob e quello di suo nipote…"
"Spendono, spendono… una bella occasione questo Natale per chi vende, come me, roba per far baldoria…    la regola numero 8 dice che Solo un pazzo non tiene conto di una buona opportunità d'affari …"
"Sì, ma a Scrooge non interessa festeggiare il Natale… disprezza la Festa perché porta a spese per lui inutili…"
"Lascia che gli altri spendano, se sei tu a vendere, e non acquistare ciò che non puoi rivendere"
"Che Regola dell'Acquisizione è?"
"Non sta scritta da nessuna parte. Chiamiamola REGOLA DEL BARISTA"
"Lo spirito mostra a Scrooge come sia il dipendente che i nipoti si lamentino della sua tirchieria. A casa di Bob non ci si dimentica però di brindare in suo onore. E proprio a casa di Bob Cratchit, lo scrivano di Scrooge, vediamo il personaggio di Tiny Tim, il piccolo Tim, il figlio minore, disabile, di Bob; per lui c'è un lugubre presagio di morte, per la malattia e la costituzione gracile…"
"Fantasmi, bimbi malati… sei sicuro che sia una storia adatta per una serata di Festa?"
"Più la strada è rischiosa più il profitto è alto , devo essere io a ricordarti la Regola dell'Acquisizione numero 62? Comunque, la visione dei festeggiamenti del Natale, così piena di serena generosità, comincia a turbare Scrooge …"
"Male. Mai permettere ai dubbi di intaccare la vostra bramosia d'oro, recita la Regola numero 263".
"Ed ecco che arriva il Fantasma del Natale futuro. Grave, silenzioso, ombroso, lugubre…"
"Lo facciamo fare a Worf"
"È il fantasma che Scrooge più teme, e infatti… egli vede il giorno della sua morte e i suoi effetti personali sono spartiti con macabra soddisfazione da rigattieri dei bassifondi, i quali ironizzano sul fatto che, ricco com'era, non sia riuscito neanche a darsi un tenore di vita decente... È così che Scrooge, di fronte a questo viaggio nel passato, nel presente e nel futuro, cambia il suo modo di vedere il Natale e tutta la realtà, promette di onorare il Natale nel suo cuore, e di cercare di conservarsi in uno stato d'animo di interesse per gli altri per tutto l'anno. La lezione che gli hanno dato i tre spiriti lo salva…"
"Lezione? Stai scherzando? Questi tre mostri lo disturbano nella sua tranquilla vita da uomo d'affari e tu mi dici che lo salvano? Si fa abbindolare da dei fantasmi? Come se non esistesse la Regola dell'Acquisizione numero 59, che dice che I consigli gratuiti raramente sono economici ?"
"E già… Scrooge si sveglia nella città addobbata a festa, fa comprare un grosso tacchino da regalare alla famiglia dello scrivano, dà la mancia al fattorino, e poi va dai tipi che raccoglievano fondi per i poveri e fa una offerta generosissima…"
"Per Ferenginar! Ma sei impazzito? Che razza di storia è questa? Questo tuo Dickens mi aveva dipinto una figura nobile che incarnava lo spirito Ferengi e adesso finisce per trasformare un uomo sobrio e dedito al pregiato accumulo in un orribile spendaccione? E io dovrei far rappresentare una roba simile nel mio Bar? Non se ne parla nemmeno!"
"Ma… ma… senti… vuoi che gli avventori della Stazione festeggino il Natale risparmiando? Non pensi che la festa potrebbe prendere alla fine una buona piega per te? Ricordi la REGOLA DEL BARISTA? Se tutti imitassero lo Scrooge prodigo acquistando prodotti nel tuo locale?"
"Ah, ecco, in effetti il teatro è solo una finzione… La Regola dell'Acquisizione numero 38 dice che La pubblicità gratuita è conveniente, sarà pure una storia assurda ma può essere una strada per un po' di sano profitto…"
"Ecco! Per la sera di Natale vedi di procurarti allora dei dolci allo zenzero, e poi torrone, cioccolato svizzero, panettoni italiani, spumante dell'Europa…"
"Compreranno tutta questa roba? E se mi resta invenduta in negozio?"
"Puoi sempre regalarla come strenna promozionale del Bar di Quark!"
"Strenna? Re-ga-la-re? E chi sono io? Babbo Natale?"
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Questo racconto è tratto dal numero di Dicembre del 2003 di STAR TREK ITALIA MAGAZINE,
ispirato all'opera A Christmas Carol, in Prose. Being a Ghost-Story of Christmas di Charles Dickens (1843)
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