mercoledì 15 aprile 2020

I trekkati

    Aria buona. Ce n'è davvero bisogno in questo momento. Perché l'ambientazione di questo racconto è un posto con salubre atmosfera. Dovesse servirvi un racconto, vi necessiti passare qualche minuto con una novella rilassante, penso che siate arrivati nella pagina giusta. Se in passato avete avuto altre occasioni per leggere questa "short story", è giunto il momento di rileggerla.
    Era l’estate del 2001 e Rossella Marchiselli , che allora coordinava la creazione di una rivista web amatoriale che si chiamava STAR-TREK-ITALIA-MAGAZINE (per gli amici STIM), decise di offrire ai lettori un racconto per l'estate, magari da stampare e leggere sotto l'ombrellone o sotto il pino. E voleva che lo scrivessi io. Feci notare a Rossella il fatto che la stesura di un racconto per l'estate comporta che il redattore abbia, perlomeno verso la fine della primavera, un'idea sulla storia in questione, e io non ne avevo nemmeno una.
    Fortunatamente l'idea l'aveva lei, suppongo grazie agli strani e misteriosi poteri che hanno i direttori di farsi venire le idee quando i collaboratori non ne hanno. Mi illustrò il racconto come se praticamente già esistesse, e aggiunse: "Non vedo l'ora di leggerlo".
    Lei immaginava come location del racconto un’isola lontana, ma io predilessi un immaginario piccolo paese delle Alpi Occidentali, anche perché, dal ‘91 al ‘95 avevo lavorato in un posto simile, e immortalare in un racconto una visione immutabile di un paesino delle Alpi Cozie mi parve un modo di tornarvi a far visita e fissare nella memoria luoghi e ambienti unici.
    La storia si svolge nell' anno 2001, durante la stagione invernale, e il personaggio americano visto dai personaggi della storia come un mito irraggiungibile, venne in effetti in Italia qualche anno dopo, esattamente nel 2005, a una convention alla quale partecipai, ma vi assicuro che, ai tempi della stesura del racconto, immaginarlo ospite di una convention italiana era una esagerazione.
    Il celebre attore tornò in Italia nel 2016, quella volta ebbi addirittura l'onore di potergli rivolgere una domanda in pubblico, e anche di scambiare con lui un paio di parole di persona prima della "sessione fotografica con l'attore" (vedi foto alla fine del racconto).
    Ho scritto poche cose, ma sono particolarmente affezionato a questa piccola storia e ai suoi protagonisti. E lo sono oggi ancor di più, visto che è tratta da un'idea di Rossella, sempre presente ogni giorno nel mio cuore , anche se adesso non è più su questa terra. Ancora, ogni tanto, quando dico una frase che contiene le parole “l’avremmo saputo” è come se rivedessi come reali i personaggi e le situazioni narrati ne “I TREKKATI”, che sono inventati di sana pianta. Ma io penso che le invenzioni, pur fantastiche, delle narrazioni, non sono altro che cose già incontrate, nella realtà, nei nostri sogni, o nei sogni raccontati da altri.

I TREKKATI 
OVVERO
Dove nessuna convention è mai giunta prima
(Star Trek Italia Magazine Anno III, n.7, luglio 2001, da un'idea di Rossella Marchiselli)

    Qualcosa aveva cambiato quei ragazzi, da qualche tempo le loro discussioni si erano portate su un argomento nuovo.
    Uno di loro aveva visto a tarda notte in televisione dei telefilm di Star Trek, e ne aveva parlato agli altri. Che ne erano rimasti incuriositi. E alcuni di loro restarono a fare le ore piccole per vedere di cosa si trattasse, e finirono, puntata dopo puntata, per appassionarsi. Adesso, nel tardo pomeriggio, nel bar del paese, quei ragazzi discutevano quotidianamente delle avventure dell'Enterprise di Picard e di quella di Kirk.
"Cioè, ci hanno il teleintrasporto, il replicatutto, i raggi di curvatura e i siluri di litio, e non hanno risolto il problema della caduta dei capelli? Cioè, il capitano ci può avere il cuore artificioso, ma essere pelato come mio nonno?" disse Costante, con il suo modo bizzarro di parlare.
"Avranno risolto senz'altro. Ma non è mica detto che se c'è una pasticca per non diventare calvi tutti se la vogliono pigliare, magari ci sono pochi calvi e quelli che lo sono appaiono fascinosi perché naturali, come del resto accade in alcuni casi, anche oggidì" rispose Altiero, che si sentiva di dover dare sempre una spiegazione a tutto, forse anche perché portava gli occhiali.
    Seguì una lunga pausa, durante la quale nessuno parlò.
Ferrante, il più giovane, ruppe il silenzio con una domanda: "Ma secondo voi esistono persone che, come noi, si riuniscono e parlano di Star Trek?"
"Non credo, l'avremmo saputo" disse Giustino, sollevando gli occhi dalla pagina sportiva della "Gazzetta del Colle del Mulo".
    La domanda rimase. Fu posta altre volte.
Una sera Costante ebbe un'idea: "Io proporrebbi... "
"Tu cosa?" chiese Altiero.
"Proporrerebbi... proponeressi...".
"Diciamo che hai una proposta da illustrarci. Illustra pure".
"Ecco, proprio così. Diciamo che io ho una proposta da illustrarci. Avete notato che il Costamagna la sera non viene più qui al bar? Io so il perché".
"Sei sempre informatissimo, Costante. Dicci" disse Ferrante.
    Costante bevve due sorsi di aranciata e, emozionato, cominciò a svelare il suo piano: "Ricordate quel grosso pacco che il postino aveva portato al Costamagna? Il Costamagna pare che si sia comprato contro un assegno per posta prioritata un computer elettronico. Ce l'ho chiesto di dirmi se era vero, e lui mi ha detto sì, mi ha detto che ha trovato un'occasione su un annuncio della Gazzetta e che si è preso un "Quattrocentoottantasei", ricordo perfettamente che lo ha chiamato così. Ora, nel pacco, dice, c'era anche un "MODERN", un apparecchio appunto moderno che si collega ai fili del telefono e tu puoi vedere, dentro il computer, udite udite, niente è poco e di meno che è, IN-TER-NET!"
    Bevve altri due sorsi di aranciata e si godette il silenzio dell'attesa delle sue parole, da parte degli amici incuriositi.
"Ora il Costamagna, pare, si dice, che ogni sera si guarda la trasmissione INTERNET, e lì ci puoi chiedere di vedere una cosa o di saperne un'altra, e spessissimo INTERNET trasmette la risposta, Paoluccio mi ha detto che Bice gli ha detto che Cavallera gli ha detto che Costamagna ha visto su Internet una fotografia di Valeria Marini senza vestiti, e ho sentito Bice che diceva a Michela che Stracuzzi gli aveva detto che Costamagna aveva letto sull'INTERNET la storia di una puntata di Buffy che devono ancora fare. Ora, noi potremmo chiedere a Costamagna..."
"...se riesce a procurarci una foto nuda di Martina Colombari" lo interruppe Ferrante. Tutti risero.
"...no, ecco, magari quello un'altra volta" disse Costante "io volevo dire se ci possiamo chiedere di vedere se esistono, che so, dei clubs dello Star Trek, dei gruppi di persone che si sono appassionati a Star Trek, magari non proprissimamente in Italia, perché pare che il computer elettrico di Costamagna sia così potente che tu puoi vedere anche l'INTERNET dell'estero".
"Parli come un figlio di giapponesi cresciuto a Stoccolma, ma hai buone idee, Costante" disse Altiero.

    La sera successiva, dopo una telefonata di Altiero, al quale il Costamagna doveva un favore da quando Altiero gli aveva procurato una musicassetta con la sua canzone preferita, "L'italiano" di Toto Cutugno, i quattro amici si presentarono a casa di Costamagna con una bottiglia di "Amaro della Granda" e una busta di "Biscotti Salute", per i quali il Costamagna andava pazzo, specie se inzuppati nel liquore.
"Allora, è questo il Cervello elettronico, il Quattrocentosei!" esordì Altiero con tracotanza.
"Quattro-otto-sei!" corresse il Costamagna.
"E mica posso sapere di queste nuove tecnologie, Costamagna! Quella grande scatola coi fili cos'è?"
"È il modem, serve a collegarsi a Internet. Questo ha una velocità di 14.400 bit".
"Ullapeppa!" esclamò Ferrante.
Altiero illustrò a Costamagna la questione. Gli parlò della loro passione per Star Trek e del desiderio di conoscere se da qualche parte esistesse qualcuno con il loro stesso interesse a parlarne, discuterne, saperne di più.
    Costamagna li ascoltò con attenzione divorando i Biscotti Salute inzuppati nell'Amaro della Granda, poi spiegò loro che, per qualche misterioso motivo, ma probabilmente a causa delle recenti nevicate della Valle, i suoi collegamenti a Internet con il suo 486 erano lentissimi, le pagine che cercava gli apparivano raramente, e quando riusciva a trovare un "Sito" interessante, non riusciva ad andare oltre la pagina iniziale, il computer si bloccava e bisognava "riavviare il sistema", operazione che richiedeva un buon quarto d'ora ogni volta.
"Eppure ho installato l'Explorer Due-Punto-Uno, un programma per Internet più potente dell'Explorer Due-Punto-Zero che avevo prima, ho comprato il dischetto per corrispondenza da un ingegnere di Genova" aggiunse.

    Fu una lunga notte. I Biscotti Salute assorbirono tutto l'Amaro della Granda, il Computer fu riavviato dodici volte, ciononostante riuscirono a trovare un po' di informazioni su Star Trek, e ogni volta che riuscivano a visualizzare una pagina sull'argomento avviavano la stampante, che faceva uno strano rumore simile a quello di un gatto schiacciato da un trattore dopo esser stato legato a un megafono acceso.
    Andarono via dalla casa del Costamagna, completamente ubriaco, alle prime luci dell'alba. Avevano raccolto informazioni varie ma confuse, racchiuse in un mucchio di fogli sbiaditamente stampati, si ripromisero di esaminare con calma l'indomani i frutti della loro avventurosa "navigazione". È quasi superfluo dirlo, ma Costante, Ferrante, Altiero e Giustino, erano felici più che mai.

Nevicava. Ma, anziché stare nelle loro case al calduccio, i nostri quattro amici erano al "Bar Ristorante Hotel IL SALSICCIOTTO", l'unico locale del Paese. Aranciata per Costante, un bianchetto per Altiero, un cappuccino per Ferrante, pasta e patate e una birra per Giustino.
"C'è una pagina strana" disse Altiero "parla di una Fondazione Vulcaniana e di diverse cose sul pianeta di Spock, e qui c'è pure una specie di articolo sulla tecnologia dei motori dell'Enterprise. Magari esistono riviste che parlano solo di Star Trek".
"Non credo. L'avremmo saputo" disse Giustino, e aveva un po' di schiuma di birra sul naso.
"C'è una contraddizione tra questi due fogli di notizie" continuò Altiero. "Questa notizia dice che la nuova serie intitolata STAR TREK: VOYAGER sarà trasmessa in autunno dalla televisione statunitense, in quest'altra pagina c'è scritto che la nuova serie si chiamerà ENTERPRISE. Ma esistono veramente ste nuove serie?"
"Don credo. L'avrebbo taputo" disse Giustino, con la bocca piena di pasta e patate.
"L'avremmo saputo, l'avremmo saputo... il fatto che qui arrivino solo le onde di Italia Uno e Canale Cinque più TeleGesso, pure disturbato, non ti tange, magari un giorno se le compra la RAI e noi non le possiamo vedere...".
"Se le trasmettessero l'avremmo saputo" replicò Giustino. Seguì eruttazione ammorbante.
"E qui c'è la cosa più interessante" disse Altiero, sollevando uno dei fogli con aria trionfante "In questo articolo preso da un quotidiano si parla di un Club Italiano di Star Trek. E, udite udite, c'è anche un indirizzo".
"L'indirizzo del Club?" chiese Ferrante.
"Yes, c'è scritto L'INDIRIZZO È WWW.STIC.IT".
"Che razza di indirizzo è?" chiese Giustino, rosso come un peperone, con la faccia felice che ha solo un uomo che ha mangiato un piatto di pasta e patate pepate al punto giusto.
"Sarà un nuovo tipo di casella postale! Ci vuole un foglio e una busta!" disse Costante, eccitatissimo.
    La Signora Aida, proprietaria del Bar, aveva di tutto nell'angolo bazar de "IL SALSICCIOTTO", dai berretti di lana ai detersivi per piatti, e anche una confezione di carta da lettere, di colore rosa e con le cornicette di fiorellini multicolori.
"Buste bianche niente, Signora?" chiese Altiero.
"Niente, ma mi è rimasta questa busta. È sempre rosa, ma con i cuoricini. Se servono, ho pure i francobolli".
"Meglio la busta coi fiori. Una penna che scriva nero o blu c'è, o ci sono solo penne a inchiostro fucsia?".
    La penna nera c'era, scrissero a stampatello sulla busta WWW.STIC.IT, affrancarono e misero come mittente l'indirizzo del Bar del Salsicciotto e il nome del loro paese. Sul foglio scrissero che erano un gruppo di appassionati di Star Trek che chiedevano informazioni sul Club Italiano, per potersi iscrivere.

    Ma la lettera, manco a dirlo, tornò due giorni dopo con il bollo "Indirizzo inesistente".
"O l'indirizzo potrebbesi essere stato sballato, o questo Clubs potresse non esistere, o hanno chiuso perché non ci si avevano iscrizioni" disse Costante (e chi, sennò?)
"Chiaro, sintetico, preciso, come sempre, il nostro Costante" disse Altiero. "Ma non ci fermeremo per questo. Faremo noi un Club. Ci saranno altri appassionati di Star Trek, ci sarà gente che come noi si diverte a parlare di Kirk e Picard, ci sarà qualcuno che..."
"E che ce ne facciamo di un club qui al paese? Che c'è di diverso dalle nostre riunioni qui al bar?" lo interruppe Ferrante.
Altiero cominciò a parlare con voce più alta del solito: "Stiamo parlando di incontrare altre persone con cui parlare, arricchire le nostre conoscenze!"
"E dove le incontriamo queste persone?" chiese Ferrante "Siamo in un piccolo paese a 1300 metri di altezza, spesso non raggiungibile perché la neve blocca le strade, mica esisterà qualcuno che vorrà venire fin qui per parlare di Star Trek, quando può starsene tranquillone a casa sua a vedersi i telefilm".
"Dissenterei" disse Costante.
"Dissentirei" corresse Altiero.
"Dissenterò prima io, poi dirai la tua dissenteria, se vuoi. Abbiamo capito da questi fogli stampati di Internet che la gente che ama parlare di Star Trek esisteresse. E noi li faremo venire tutti qui".
"Come li faresti venire qui? perché qualcuno attraverserebbe la valle solo per parlare di Star Trek?" chiese Ferrante.
"Faremo una cosa speciale. Una Conversion di Star Trek".
"Vuoi dire una Convention?" chiese Altiero.
"Quella lì. Un Convegno degli appassionati, son sicuro che una cosa così straordinarissima in Italia non l'ha fatta mai nessuno. Una manifestazione con proiezioni di trasmissioni, giochi, riunioni, conferenze, persino ospiti di onore, ospiti di onore di Star Trek!" esclamò Costante.
"Una Convention?" chiese Ferrante "Chi ci dice che qualcuno non abbia già fatto Convention di Star Trek altre volte?"
"Non credo, Lo avremmo saputo" disse Giustino, e riprese a fare gargarismi con la Coca Cola.
"Giustino, non è che il fatto che tu abbia mal di gola sia un buon motivo perché noi si debba assistere ai tuoi gargarismi con la Coca Cola" disse Altiero, sorridendo. "Se avevi male là dietro che facevi?"
Tutti risero, anche Giustino. Ridere durante un gargarismo non è cosa inoffensiva. Ne conseguì un po' di confusione.
Ma poi il discorso sulla Convention riprese.
"Non è facile" disse Altiero.
"Ma pensa. In questo paese non succede mai niente" disse Ferrante. "Potrebbe essere un grosso avvenimento, più di quella volta che ci fu il concerto in piazza di AUGUSTO E I DRONERESI, più della mostra di pittura di Fraccapane nel 93..."
"Sì, come quando il sindaco fece fare quella conferenza in comune da Giuliano Ferrara..." disse Altiero "...e poi venne un sosia..."
"Sosia? Pesava si e no 100 chili..." ricordò Costante "...disse che aveva fatto una grande dieta, ma nessuno ci credebbe, finì a botte, e al falso Ferrara ci bucarono pure le gomme della macchina".
"La macchina!" rise Altiero "Mi ricordo... Ma dico... Giuliano Ferrara saliva al paese con una 127? Ih ih ih! Il sindaco si giocò la rielezione per quella storia... Ih ih ih!" Si fece serio: Non divaghiamo: verranno qui. Verranno gli... gli... startrekkisti di tutta Italia, e forse anche dalla Francia. Faremo le cose in grande, ci vuole qualcosa che la televisione non può darti, neppure internet, ci vuole qualcuno che ha vissuto Star Trek dal vivo, un attore che racconta come nasce un episodio..."
"Questa l'avevo detta io già" disse Costante.
"LO SO! Ma io la sto dicendo meglio"
"...gli attori di Star Trek?"chiese Ferrante. "E come li troviamo? Bisogna contattare loro o i loro agenti, come si fa? Dove le prendiamo tutte queste informazioni?".
"Domattina stesso ordino un pacco. Faccio venire direttamente da Ovada uno scatolone di Biscotti Salute".
"Grande idea!!!" disse Costante "Ma dovremo portagli al Costamagna qualcosa nel quale inzupparli. Amaro della Granda?"
"Di più" disse Altiero.
"Di più?" chiese Ferrante.
"Di più, amici. Il Mandarinetto. Non esiste un liquore come il Mandarinetto, per il Costamagna".
"E se esistesse, l'avremmo saputo" aggiunse Giustino.

    Passò qualche giorno. Il Costamagna ebbe i suoi Biscotti Salute e il Mandarinetto e fornì informazioni preziosissime: indirizzi di attori, doppiatori, agenzie di artisti, e molto altro. Una sera, Altiero, al solito Bar "Il salsicciotto", fece il punto della situazione.
"Allora, da Torino viene questo Professore che ci parlerà delle stelle più vicine al sistema Solare. Una conferenza con tanto di proiezione di diapositive. Porta lui tutto. Pure il proiettore".
"Quanto vuole?" chiese Costante.
"I soldi del viaggio e un po' di prodotti locali. Soprattutto il formaggio, il Castelcacio".
"Da quale Università viene?" chiese Ferrante.
"No, è un professore di Scuola Media in pensione. Ma conosce bene l'Astronomia".
"E certo! L'avrà insegnata per quarant'anni ai ragazzi!" disse Costante.
"Non proprio. Era un professore di ginnastica, a scuola. Ma conosce l'argomento, fidatevi".
"Dove l'hai preso, Altiero?".
"Me l'ha segnalato Don Martino, il parroco. L'aveva conosciuto molti anni fa, quando insegnava Religione a Savigliano nella scuola media, erano colleghi".
"Conferenzona con diapositive, che bellezza!" disse Costante, evidentemente ironico.
"Se non ci mettiamo almeno un momento culturale niente Patrocinio del Comune, ragazzi!! Poi c'è la proiezione dei telefilm. Abbiamo la cassetta?"
"Certamente" disse Costante. "L'ATTACCO DEI BORG, prima e seconda parte".
"Registrato da Italia1?"
"Ehm… sì!"
"Con la pubblicità?"
"Sì"
"…Ramses?"
"Ramses..."
"Toglierla si può ?"
"Con un solo videoregistratore in tutta la valle, che poi è pure quello di mio nonno, no" rispose Costante "che poi bisognava scendere fino a Caraglio per comprare la videocassetta, e la strada manco a dirlo era interrotta dalla neve, e l' ho dovuto convincere a cancellare IL GIUSTIZIERE DELLA NOTTE 3!"
"Asta di beneficenza? Che mettiamo all'incanto?"
"Disegni ispirati da Star Trek fatti da mia sorella" disse Ferrante.
"Tua sorella vede Star Trek?" chiese Costante.
"Se lo avesse visto, l'avremmo saputo" intervenne Giustino.
"Appunto"confermò Ferrante. "Lo fanno troppo tardi. Quella dorme a quell'ora, deve svegliarsi presto per mungere le vacche. Gli ho descritto io i personaggi e le astronavi. È brava Giannina…"
"Fa' vedere" disse Altiero.
Ferrante estrasse una cartellina dallo zaino e, dopo aver tolto le bucce delle arachidi di Giustino, pose alcuni disegni sul tavolo.
"Questo Spock non ha le orecchie tanto a punta" disse Altiero.
"Infatti dovrebbe essere Sulu" disse Ferrante.
"Ma ha la faccia rosa".
"Il giallo era finito".
"E questo Wesley Crusher sembra Data".
"Ehm… è Tasha Yar, quella".
"Questo chi è?"
"Worf"
"Perché ha la cravatta?"
"Si vede che dalla descrizione che le ho fatto, mia sorella pensava portasse la cravatta".
"E che descrizione gli hai fatto?"
"Sai… l'onore, le tradizioni…"
"Ha capito tutto, vedo. Questa Enterprise non è male, quest'altra sembra un autobus".
"Ehm, la prima che hai detto è un disegno che non c'entra, ha disegnato la Panda di mio papà, non so come sia finito lì, idem per quella cosa che sembra un autobus, dovrebbe essere un ritratto di mia zia Natalina".
"Questo chi è? Steve Wonder?"
"La Forge"
"Con gli occhiali neri?"
"Le ho detto che era cieco, ma non ha capito bene la storia del VISORE".
"Questo lo so chi è. È Picard, è pelato".
"Ehm… dovrebbe essere il pianeta Giove".
"Andranno a ruba, 'sti disegni".
Costante interruppe la visione delle opere di Giannina con un domanda: "Per la sala è tutto a posto?"
"Dovrebbe." rispose Altiero, sollevando gli occhi da un disegno che ritraeva Uhura al telefono. "La sala da pranzo della Casa di Riposo è l'ideale, è capiente e c'è già il televisore, abbiamo già il permesso, ma delle 12.30 alle 14 e dalle 19 alle 20.30 dovranno uscire tutti perché i vecchietti devono mangiare".
"Insomma, tutto a posto, sembrerebbe" disse Ferrante, ma dopo una pausa aggiunse: "Non è così, purtroppo. C'è il problema dell'ospite Trek. Ma prima è necessario parlare di un altro fatto".
"Che fatto?"chiese Costante.
"I soldi. Per pagare l'ospite ci vogliono i soldi. Ecco, c'è l'assegno del Comune, che patrocina l'iniziativa. E i soldi delle fragole tue, Costante, andate a ruba alla Fiera del paese giù, a Valle, come si chiamava il paese?"
"Boh!" disse Costante.
"Non importa." continuò Ferrante "Poi ci sono i soldi degli sponsor. Sono riuscito a convincere Spillo, il gommista, che questa è l'occasione per sollecitare la gente a fare un bel rinnovo delle gomme delle macchine. Ci saranno dei manifesti in sala con diversi slogan. "CON LE GOMME NUOVE ARRIVI FINO A GIOVE". "NEVICA? ALZA GLI SCUDI: COMPRATI LE CATENE NUOVE!". "DA QUANTI ANNI LUCE NON FAI LA CONVERGENZA DELLE RUOTE?"."
"Gli anni luce misurano le distanze, non i lassi di tempo" disse Altiero.
"Sei sicuro?" chiese Costante.
"Sì" rispose Altiero.
"Allora non dirlo in giro, per piacere" disse Ferrante "...e poi, altro sponsor, Gino il macellaio. Avrà un banco con le polpette a forma di Cubo Borg".
"Cioè" disse Costante "Faresse delle polpette quadrate..."
"Cubiche..." corresse Altiero.
"Quello che fosse" disse Costante. "Che razza di trovata è una polpetta cubica?"
"Il colpo di genio è nello slogan" disse Ferrante sorridendo compiaciuto "ASSIMILATELI VOI, STAVOLTA! LA RESISTENZA È INUTILE!".
"L'idea è tua, vero?" chiese Altiero.
"Sì, ti piace?"
"Da morire. Continua con i conti".
"Sì, ma gli sponsor son finiti. Capirete che per l'ospite non c'è una gran cifra da spendere. Abbiamo dovuto orientarci su attori minori. Tanto l'importante è che abbiano partecipato a Star Trek e possano raccontarcelo dal di dentro. Tra l'altro ci vuole l'interprete. Io mastico un po' d'inglese, ma non abbastanza per fare l'interprete, l'unico che sa l'inglese è il maestro Chiapparello, che ora sta a Mondovì, e vuole che gli paghiamo il viaggio. Uno che conosce bene l'inglese che abiti più vicino, non si trova".
"Se ci fosse, l'avremmo saputo" disse Giustino, versando dei "nocciolini di Chivasso" in un barattolo di Nutella.
"Sì, appunto." continuò Ferrante "E a questo punto abbiamo cominciato, grazie agli indirizzi forniti dal Costamagna, a contattare un po' di artisti. Li ho contattati io, dopo aver studiato le frasi giuste. C'è uno che ha fatto un klingoniano della serie Classica, non aveva battute, ma ha conosciuto tutti gli attori e persino l'autore Roddenberry. Gli ho chiamato, abbiamo concordato il prezzo, ma quando mi ha chiesto se nella camera d'albergo c'era la Jacuzzi gli ho detto che non conoscevo nessuna signorina del paese con questo cognome, poi mi ha spiegato che la Jacuzzi è una vasca da bagno che fa le bolle, gli ho detto che l'albergo con vasche da bagno più vicino si trova a 50 chilometri da qui e non se n'è fatto nulla. Poi c'era quello che faceva il guardiamarina che muore colpito da un fulmine, mi ha risposto la segretaria, dice che questo attore è impegnatissimo fino al maggio del 2002 con le Convention. Ho capito così che in America le Convention le fanno, eccome. Allora ho provato con uno che faceva una della forme aliene in "Metaformosi". Ha detto che veniva a patto di portarsi appresso una signorina della produzione, una certa Lucy, un'amica della quale non può fare a meno perché gli fa i massaggi per certi dolori che gli vengono la sera, e allora niente, il viaggio per due persone da Los Angeles non ce lo possiamo permettere. Ho contattato una signora che baciava Kirk in un episodio, ma non sono riuscito a farmi capire nella conversazione, usava parole difficili che non ero in grado di tradurre. Poi ho parlato con un attore che faceva un personaggio del Ponte Ologrammi di Next Generation, sembrava già tutto concordato, ma quando ha saputo che avrebbe dovuto alloggiare all' Hotel "Il salsicciotto" si è ritirato, dice che ora aderisce a una religione dove la carne suina è malvista. Ho chiamato allora un certo Sheldon, era un ragazzo nell'episodio di Star Trek "Chicago Anni 20". Ecco, non ci son stati problemi. Ha accettato di venire per una cifra che ci possiamo permettere."
"Perfetto. Perfetto. Possiamo stampare i volantini, la stampante di Costamagna è pronta. Ha comprato la cartuccia nuova e ne stamperà almeno 500 in cambio di tre confezioni grandi di Biscotti Salute e due Mandarinetti." disse Altiero. "Invieremo i volantini con il programma ai giornali, alle radio, sicuramente ne parleranno. La Convention di Star Trek delle Alpi! La StarTrekAlpiCon!".
"O cestineranno e via." disse Costante "non penso che una riunione su Star Trek faccia notizia".
"Farà notizia perché non l'ha fatta mai nessuno in Italia" disse Ferrante "... e se una cosa del genere qualcuno l'avesse già fatta...". Si fermò senza terminare la frase. Tutti guardarono Giustino, che concluse con particolare enfasi: "...l'avremmo saputo."

    La StarTrekAlpiCon era oramai alle porte. Altiero, Giustino, Ferrante e Costante erano riuniti al tavolo de "Il salsicciotto" per gli ultimi preparativi.
"Come divisa di Star Trek non sarebbe male," disse Altiero mentre sollevava davanti a sé un costume rosso e nero. "Tua zia cuce proprio bene, Ferrante, ma 'sta cerniera sulla patta..."
"Ci vuole una bella ragazza che accolga i visitatori all'entrata, che ne dite di Anita?" disse Ferrante.
"Le parole <<bella ragazza>>e <<Anita>> fanno parte della stessa domanda?" chiese Altiero.
"Lasciamo perdere Anita" disse Ferrante "Che ne dite, allora, di Valentina?"
"Io non ci ho mai parlato con Valentina" disse Costante.
"Neppure io" disse Ferrante.
"Io nemmeno." disse Altiero "Ma ha mai parlato con qualche ragazzo del paese, quella?"
"L'avremmo saputo" disse Giustino.
Costante disse allora: "Possiamo sempre chiedere a Ginetta..."
"Chi, il Pokémon?" disse Altiero.
Vennero interrotti dalla Signora Aida: "C'è al telefono un americano. Vuole parlare con Mister Ferrante Giraudo".
Ferrante si diresse di corsa al telefono.
Dopo un minuto tornò dai suoi amici: "Brutte notizie. Sheldon si è rotto un piede giocando a golf. Non può venire".
Ci fu qualche secondo di pesante silenzio.
"Siamo fregati" disse Costante.
"Perlomeno ha smesso di nevicare" disse Altiero.

Quella mattina Costante aveva il suo bel da fare. C'era da pulire il fienile, ma prima avrebbe dovuto stipare la legna. Vide arrivare Ferrante.
"Qual buon vento ti porta qui a quest'ora?"
"Devo dirti una cosa" disse Ferrante "hai cinque minuti?"
"Se mi aiuti a prendere la legna mentre parliamo..."
"Okay. Ho venduto il podere e il rustico. Il Bogetti mi ha dato un sacco di milioni. Con una parte mi rimetto a nuovo la fattoria, con un'altra parte ho fatto un'altra cosa... eh eh..."
"Che ridi? Che hai fatto?"
"Shatner. William Shatner."
"Kirk? Hai contattato l'attore che fa Kirk?"
"Già. Mica costa poco. Ma viene da solo ed è sembrato molto felice di venire in Italia".
"Perché l'hai fatto, Ferrante?"
"Non mi andava di fare una figuraccia con tutti quelli che si apettavano un attore Trek. E allora ho ricominciato con il fare telefonate. Con tutti c'erano problemi. Shatner è stato l'unico a dirmi sì, subito, senza problemi. È bastato..."
"...offrirgli un sacco di soldi..."
"Appunto. Ma non sono lo stesso tranquillo. Per favore, l'ho detto a te, ma non diciamo parola a nessuno finché Kirk non arriva. Non voglio essere preso in giro a vita, se non viene".

    William Shatner scese da cavallo e si diresse verso la sua villa, la sua splendida fattoria del Kentucky. Una bella sauna avrebbe concluso una giornata gradevole e serena. Aveva avuto ottime notizie, oggi. Il nuovo libro su Kirk pareva andar bene, "L'aereo più pazzo del mondo, sempre più pazzo" era stato dato in TV la sera prima con grandi risultati di audience. Inoltre il cavallo si era comportato benissimo. E poi c'era stata quella telefonata dall'Italia. Aveva deciso subito. Le Alpi lo attraevano troppo. Sarebbe andato da solo, stavolta. Era stato in Italia tre anni prima, per uno show televisivo. Era stato tutto molto piacevole, ma Milano non era esattamente ciò che dell'Italia lui voleva conoscere. Stavolta avrebbe goduto di una vacanza coi fiocchi, per di più pagata bene: aria buona, cibi sani, ...chissà come erano i cavalli da quelle parti? E la stagione pareva essere quella giusta per sciare. Sciare era una sua passione, come lo era l'equitazione, il tennis, lo yoga.
Qualche giorno dopo William era alla guida di un fuoristrada noleggiato in un aeroporto italiano. Era da solo, in mezzo alla pianura padana.

    Ferrante si apprestava a fare colazione. Latte appena munto, biscotti fatti in casa.
Arrivò la sua mamma in cucina. Cominciò a preparare la caffettiera, e disse: "Stamattina, all'uscita della Messa, la Signora Aida ha detto che è arrivato l'americano, l'attore".
"L'attore? Shatner? E io non ne so niente?" esclamò Ferrante. Uscì subito di casa, avrebbe fatto colazione dopo.
Per strada incontrò il Costamagna.
"Costamagna, hai saputo?"
"Certo, lo sanno tutti, è una notizia incredibile."
"Dov'è adesso?".
"Da Gino. Nel retrobottega".
"Nel retrobottega?".
"Nel retrobottega. Puzza da morire. Ma Gino lo sistema".
"Gino? Il macellaio? Lo sistema?"
"È stecchito da poche ore. È enorme".
"Gino, ma che stai dicendo? È morto?"
"Certo che è morto. L'ha messo sotto la macchina l'americano".
"L'americano?"
"Shatner. Stava per arrivare in paese e ha investito con un fuoristrada il cinghiale, pensa che fortuna, la macchina non si è danneggiata, Shatner non si è fatto male, e le costolette abbonderanno..."
"Ah... Shatner..." Ferrante si sedette su un muretto. Respirava affannosamente ed era tutto rosso in faccia.
"Stai bene, Ferrante?"
"Niente, sto bene. Spiegami tutto".
"Questo cinghiale l'hanno visto in tanti, stava proprio lì, nel bosco sotto la strada, dall'alba. Si parlava sul da farsi. Poi è arrivato Shatner, se l'è visto davanti e non ce l'ha fatta a evitarlo. E Bum. Cinghiale Ninna Nanna. Il cinghiale più grosso degli ultimi 10 anni, pare che stia venendo su un giornalista da Cuneo, con un fotografo. Si parlerà del nostro paese sul giornale. Magari su tanti giornali".

    E la notizia infatti passò di giornale in giornale, ma il titolo, man mano che l'informazione si arricchiva di particolari, man mano che dal giornale di provincia passava a quello regionale, fino alla stampa nazionale, alla televisione, a Internet, cambiava.
"Enorme cinghiale ucciso sulle Alpi Cozie".
"Attore americano investe un cinghiale da record".
"L'attore William Shatner investe un cinghiale da record".
"Il Capitano Kirk e il cinghiale delle Alpi".
"Il Capitano Kirk sulle Alpi".
"Kirk sulle Alpi Cozie. A parlare di Star Trek e a caccia di cinghiali".
"Convention di Star Trek sulle Alpi. C'è anche il vero Kirk".
"Star Trek: convention in montagna. Ospite d'onore: Kirk. Un evento per tutti i fans".

    Vennero a centinaia. Fans che non volevano mancare all'incontro con il loro beniamino. Da tutta Italia. E anche dalla Francia.
Fu un trionfo.
Il tempo era bellissimo.
Si riunirono sul prato.
Shatner fu strepitoso.
La Convention fu strepitosa.
Il sogno di Star Trek, ancora una volta, ci aveva regalato una storia.

(Bellaria, maggio 2016)
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