sabato 4 aprile 2020

CAMILLA

    Questa è una piccola storia d'amore. E nessun amore, però, è mai piccolo. Ad ogni età il cuore può battere un po' più forte guardando un'altra persona in particolare. Quando capita è sempre un grande momento.
     "Camilla" è uno dei miei primi tentativi di scrivere una storia non satirica. Raccontai nel 2001 l'innamoramento in forma di commedia, e anche se fu scritto per una rivista amatoriale di fantascienza, non ha nulla di fantascientifico. Se non i sogni di Camilla, la ragazza del quale il nostro giovane protagonista si infatua.
    Troverete, come colonna sonora del racconto, una canzonetta che fu una hit di quell'estate, "Bella vera", scelta perché descriveva con semplicità uno sguardo, lo stesso sguardo del quale volevo raccontare.
    Oggi, una sera di Aprile 2020 tra le più strane mai immaginate, dedico questo racconto a tutte le persone che amo, e a tutti quelli che si emozioneranno leggendo di...

Camilla

Forza della natura, meravigliosa e scura... 

    Eccomi che riascolto per l'ennesima volta questa canzone.
È stata una giornata dura di lavoro, alla concessionaria. Ma il capo era contento. Ho venduto tre automobili. Persino la Fiesta che stava lì da febbraio.

...bella da far paura, in questa calda sera... 

    Non posso fare a meno di pensare a lei. Camilla. Ogni cosa che faccio la immagino con lei accanto. Ogni cosa che penso vorrei raccontarla a lei.

Chissà se tu vivi qui, chissà dove abiti, se ti fermi fermi o sei qui di passaggio... 

Già, non so molto di lei. Di Camilla. Beh, almeno so come si chiama...

Non è il caldo ma sei tu che alzi la temperatura...

    Grande canzone. Come tutte quelle di Max. Non per nulla ho il suo poster nella mia stanza, come le ragazzine. Accanto all'altro manifesto di un altro mito. Serse. Genio del calcio.
Max e Serse. Due miti.
    Ho sentito ieri sera parlare di miti, al bar. Camilla, che non parla quasi mai con nessuno, diceva a Marta, la ragazza dei panini: "Il mio mito è Star Trek". Ha un mito, Camilla.
    I miti non ti tradiscono mai. O almeno sembrano durare più degli amici.
    Giancarlo, detto "il pirata". Era così simpatico! Poi si è messo a fare l'assicuratore. E a trattare tutti gli amici, i conoscenti, i parenti, come potenziali clienti. Guarda se uno va a mangiare una pizza con uno che ti propone una pensione integrativa o una assicurazione sulla vita se gli parli di motociclette, e se gli parli di donne non ti ascolta, vuole solo sapere se hai soldi da investire.
    Raffaele, che fine ha fatto Raffaele? Era partito per quella Lucy, l'americana. È andato a cercarla in California. Non si è visto più.
    Franco. Lavora con me alla concessionaria. Sembrava uno su cui contare. Affettuoso, educato. Ma pronto a volerti togliere di mezzo appena gli girava. Adesso sono in molti quelli che lo chiamano "Trenta denari".
    Gino, "il gigantino". Scemo io a confidargli che mi piaceva Irene. Non se la filava nessuno Irene, e da quel momento "il gigantino" ha fatto di tutto per farsela. E c'è riuscito.
    Che mi piace Camilla non lo dirò a nessuno.
Ma vaff...
Camilla piace a tutti.
Ma non si fila nessuno.
"Mi annoiano tutti" l'ho sentita dire "Parlano solo di cose banali, grigie, piatte".
    Devo fare di tutto per parlarle. Vorrei raccontarle ogni istante della mia vita, vorrei ascoltare ogni istante della sua.

Non è il caldo ma sei tu che alzi la temperatura, non i fiori ma sei tu che profumi l'atmosfera... 

    Ecco, sì. Sono innamorato. Se stare con lo sguardo perso nel vuoto a pensare a lei, a immaginare di stare con lei, a sorprendermi a sorridere come un idiota in ogni situazione perchè nel cervello ho la sua immagine, vuol dire che l'amo, io l'amo.
    Devo parlarle, farmi conoscere meglio.
Magari poi troverà noioso pure me. Di cosa vorrebbe che le parlassi? Se le dicessi che mi piace, che la trovo bellissima, dolcissima, affascinante, e lei si mostrasse disinteressata, con quella faccia stufata che fa ogni volta che un ragazzo le parla?

    Star Trek.
"Il mio mito è STAR TREK" ha detto.
Se mi mostrassi anch'io un fan di questo Star Trek...
Star Trek credo sia un telefilm di fantascienza. Questo lo so. A dir la verità di Star Trek saprei solo questo. Un po' poco.
Ma ho Internet. Lo uso solo per cercare i prezzi delle auto, notizie sulla squadra del Perugia e sugli 883, ma so come si fa una buona ricerca. Che sarà mai imparare i nomi dei protagonisti di un telefilm? Quanti saranno? Tre? Sei? Quanti episodi avranno fatto? Trenta? Quaranta?
Ecco. Basta digitare "Star Trek" sul motore di ricerca.

Sei milioni e duecentoquarantatremila e seicentosessantuno pagine trovate.

    Cavoli, un bel po' di roba. Ne guarderò qualcuna, mi farò un'idea. Riuscirò a restringere la ricerca. A trovare un Bignami di Star Trek. Necessita. A quel che vedo si tratta di diverse serie che si chiamano tutte "Star Trek". Centinaia di storie. Centinaia di personaggi. Milioni di informazioni.
    Rinuncio.
Rinuncio. È da pazzi. Ne avessi visto anche un solo episodio! Ma quando caspita lo danno in Tv Star Trek? Possibile che non abbia mai beccato un episodio, anche per caso?

    Rinunciare potrebbe dire lasciare l'unica possibilità.
Di poter sperare di accarezzarle i capelli.
Di sfiorarle la mano.
Di tenere la sua mano per qualche secondo.
Di baciarla.
Camilla.
Star Trek.

Ok. La notte è lunga, Cominciamo a navigare.

Oltre la galassia (Where no man has gone before), fu il secondo "pilot" di Star Trek. Nel primo, "The cage", dove il capitano dell'Enterprise è Christopher Pike, il primo ufficiale è una donna, ed un sorridente ed amichevole Spock è l'unico personaggio presente di quelli che conosciamo. Questo episodio venne bocciato dalla società televisiva alla quale venne presentato Star Trek... 

È sera. Non ho combinato molto oggi alla concessionaria.
Dopo una notte su Internet a vedere pagine e pagine su Star Trek...
Eccola.
Camilla.
È lì. Sta mangiando un gelato seduta a un tavolino.
È sola.

Forza della natura, meravigliosa e scura, bella da far paura, in questa calda sera, nera l'abbronzatura, la pelle ti colora e sfiora il mio sguardo ancora... 

    Abbandono ogni timore.
Ho un asso nella manica, io.
Un piano perfetto.
    Ho scaricato sul telefonino una suoneria con la musica di "Star Trek". L'ho presa da un sito pieno di roba Trek di ogni tipo. Suoni, sfondi per lo schermo del computer...
    Chiamo mia sorella.
"Patrizia. Un favore. Io chiudo, tu richiami, ti saluto e chiudiamo. È l'occasione della mia vita. Richiamami subito sul cellulare".
"Devi vendere una macchina e fingi che c'è un'altro interessato. Il solito trucco. Vendi macchine anche a quest'ora?"
"Patrizia, richiamami. Fai come ti dico e basta. Ti prego. Ti prometto che domani ti lascio dall'estetista e accompagno io la zia a trovare nonno Filippo".
"E mi compri la pentola a pressione?"
"E sempre 'sta pentola a pressione!"
"Pentola o non chiamo."
"Vada per la pentola. Ciao".

    Richiama subito.
Il cellulare squilla.
Lo faccio squillare una, due, tre volte.
Sto a due metri di distanza dal tavolino di Camilla, che mi guarda mentre dico tre parole a mia sorella: "Ok. Grazie. Ci sentiamo domani. Ciao."
Mi dirigo verso il bancone del bar. Non devo guardarla. Non devo guardarla. Non devo...
"Ehi, senti..."
È la sua voce. Ha funzionato.
"Dici a me?"
"Sì, non sei l'amico di Saverio, lavori all'autosalone?"
"Sì, e tu sei Camilla..."
"Sì. Perchè hai la musica di Star Trek sul cellulare?"
"Beh... Star Trek è Star Trek. Un mito".
"Ti piace Star Trek?"
"Ma certo. Da matti".
"Mitico! Finalmente ho trovato uno con cui parlarne. Ti va?"
"Ma certo..."

Diamine. Sta andando tutto fin troppo bene. Ma ora... che le dico?

"Ehm...Camilla... ti va se facciamo due passi fino al bancomat? Devo fare un'operazione".

Non è proprio una frase da "Via col vento".

"Sì, andiamo" mi dice. Sorride. Adoro quel sorriso.

Chissà se d'inverno sei come adesso o invece poi se ti freni freni freni e rifiorisci a maggio... 

Passeggiamo. Io e Camilla. Non mi sembra vero.
Lei parla. Di un certo Gul Dukat. Di un certo Riker. Aspetta, questo lo so... Riker è il Vice-Comandante dell'Enterprise, l'ho letto su un sito tutto nero.
"Ah, sì! Riker!" Mi gioco il tutto per tutto "Il vice di Kirk!!"
"Di Kirk? Vorrai dire di Picard!"
"Certo! È ovvio! Di Picardo!"
"Picardo?"
"Robert Picardo!"
"Robert Picardo è l'attore che fa il dottore. Stavamo parlando di Picard, il capitano".
"Sì, ero distratto."
"Capita. Dicevo, ti piace di più Riker o Chakotay come secondo?"
"Secondo?"
"Sì, il Numero Uno".
"Il Numero Uno è il secondo?"
"Certo".
"E il numero due è il terzo?"
"Ah ah ah ah!"

Come ride bene. Crede che stia scherzando. Sono nella cacca.

Ma lei continua a parlare. È felice. Come se da tempo sognasse di parlare di Star Trek con qualcuno. Se fossi un mostro, o una vecchia babbiona, o un ragazzino di otto anni, forse non farebbe differenza. Forse.
Io ci provo.
La prendo al braccio. A braccetto.
Audace. Sono audace.
Mi sorride e parla di Vulcaniani.
Di Spock. Lo so chi è Spock, ma chi è questo Tuvok?
"Ti piace Voyager?"mi fa.
"Ehm... certo".
"Chi ti piace di Voyager?"
"Il capitano".
"Janeway".
"Grand'uomo".
"Stiamo parlando della stessa cosa?"
"Certo".
"Janeway è una donna".
"E io che ho detto?"
"Grand'uomo".

Mi lascia il braccio. È finita.

"Che sai tu di Star Trek?"
"Non molto".
"Mi hai detto di essere un trekker".
"Forse ho esagerato".
"Perchè?"
"Volevo conoscerti".
"Perchè?"
"Mi piaci. Molto. Da mesi. Ti guardo, Ti penso. Ti sogno".
"Hai fatto una sceneggiata, il cellulare, Star Trek, per... per..."
"Per parlare con te."
"Perchè?"
"Siamo già al terzo perchè, Camilla. Abbi pietà".
"Perchè?"
"Perchè ti amo. Credo di amarti. Se stare con lo sguardo perso nel vuoto a pensare a te, a immaginare di stare con te, a sorprendermi a sorridere come un idiota in ogni situazione perchè nel cervello ho la tua immagine, vuol dire che ti amo, che sono innamorato di te".
"Mi... ami?"
Ha gli occhi spalancati, è la più dolce visione dell'universo. Non potrà esserci una donna migliore per me, mai. Non posso perderla. Non posso.
Ho passato tutta la notte a studiare ciò che le interessava, centinaia di pagine di Internet. Sono tutte qui, da qualche parte, nel mio cervello.
Dio, fai che vengano fuori.
Amor omnia vincit.
Non posso perderla.
Ecco.
Sento che so cosa dirle.

"Mi... ami?"
"Sì, ti amo. Ti osservo in disparte e mi struggo come Odo quando osserva Kira, tu sei per me una ragione di vita, come l'Enterprise per Kirk. Sei la mia Imzadi. Sei il tunnel spaziale che mi porta verso il Quadrante dei miei sogni più belli, sei il Tempio Celeste del mio cuore. Sei come la Torres per Paris, come Jadzia per Worf, come Keiko per Miles O'Brien. Se tu fossi la regina Borg vorrei essere assimilato, vorrei essere un Trill per averti come ospite, vorrei teletrasportarmi in ogni luogo ove tu sei, vorrei mettere in funzione tutti i replicatori per donarti le cose più belle, vorrei girare la galassia in un runabout solo con te, se fossi un Vulcaniano direi che stare con te per me è la cosa più logica, se fossi un Ferengi direi che tu saresti migliore di qualsiasi acquisizione, se fossi un Klingon ti direi che oggi è un buon giorno per morire d'amore per te. Abbassa gli scudi. Aprimi il tuo cuore. Ti prometto che ti farò arrivare dove nessuno è mai giunto prima".

    Mette le sue mani sui miei fianchi. Appoggia la sua testa sulla mia spalla. Le metto una mano sui capelli. Con l'altra le sfioro la schiena. Lei lascia che le sfiori la sua fronte con le mie labbra.

    Da allora non ci siamo mai persi una puntata.

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RACCONTO pubblicato su "Star Trek Italia Magazine" n.29, settembre 2001

"Bella vera" degli 883 è una canzone di Max Pezzali. Ed. DJ's Gang - Milano
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