venerdì 1 maggio 2020

È qui la festa?



INTRODUZIONE
di Carlo Recagno    .    

    Avete presente quel film di Pieraccioni in cui lui, scrittore di successo, incontra una bella donna in un albergo e cerca di broccolarla portandole una coppa di champagne?
    Lo va a prendere a scrocco, in una sala dell’hotel in cui c’è un convegno di non so bene che (mi sembra che fosse un gruppo di giapponesi) che festeggiano non so bene cosa (mi sembra un successo in affari).
     Il toscano, con una certa faccia tosta, preleva due bicchieri e li porta via, spiegando ai giapponesi la sua presenza in modo molto chiaro e semplice: “imbuchèscion”.
     Ecco, nei racconti di questo imperdibile libretto (scritti originariamente per Mailstic, la mailing list dei soci dello Star Trek Italian Club), l’amico Francesco ha realizzato il sogno di tutti noi fan di Star Trek: fare “imbuchèscion” alle feste di compleanno dei nostri beniamini (ma vanno bene anche cresime e matrimoni, eh!).
    Un universo parallelo in cui un gruppo di irriducibili (tra i quali, stranamente, riconosco anche qualcuno che mi assomiglia, ma può essere una coincidenza) non si accontentano di vedere gli attori alle convention dello Star Trek Italian Club, ma vogliono avvicinarsi di più a loro, conoscerli, toccarli con mano.
     Nel mondo reale questi loschi individui sarebbero stati già arrestati per stalking, ma nel mondo ideato da Francesco riescono sempre a cavarsela dopo aver attraversato peripezie degne del miglior Fantozzi: l’”imbuchèscion” riesce sempre. La perseveranza alla fine porta risultati. Chi l’ha dura la vince.
    Mi auguro di continuare ancora per molto tempo a leggere su Mailstic queste storie di “imbuchèscion”; spero che la serie viva a lungo e prosperi, e che l’autore non mi rimuova dal cast dei protagonisti.
    Suggerisco inoltre a Francesco di estendere la portata agli attori (ma soprattutto le attrici) di “Doctor Who”. Sono pronto in qualsiasi momento a infilarmi nelle feste di compleanno di Billie Piper e di Alex Kingston.
    Ma anche senza le feste di compleanno.
Navarca, non deludermi.

Carlo Recagno
Novara, 2 Aprile 2014




Febbraio 2005:
compleanno di Jeri Ryan [7 di 9]

Eravamo stati alla festa di compleanno di Jeri Ryan.           Elvis ha attaccato "Jailhouse rock" e gli sono andato appresso, anche per scaldarmi, visto che il gin che avevamo trafugato a casa di Jeri era finito.
    La festa è stata divertente, a parte quando Rick Berman ha fatto il brindisi in onore di Enterprise e Brannon Braga gli ha versato il brodo di pollo nella camicia.
    Kate era in forma, dice che vorrebbe partecipare all'undicesimo film, ma non tutti erano d'accordo.
    Io ho proposto, in onore di Jeri, un film tutto basato su 7 di 9 e ho detto che con un manifesto simile a quello di Tomb Raider lei avrebbe fatto sfigurare Angelina. Ma Angelina, che era lì, si è offesa e non mi ha parlato per tutta la sera.
    Inoltre Robert Beltran e Robert Duncan che cantavano in coro "Happy Birthday to you" sono stati scaraventati in piscina da Robert Picardo, che per fortuna ha intonato lui di nuovo la canzone, con ottima interpretazione. Elvis stava in disparte per non farsi riconoscere, e a chi chiedeva chi fosse rispondeva di essere l'autista di Luigi, quello che si chiama come il doppiatore.


Novembre 2006:
compleanno di Terry Farrell [Jadzia Dax]

    Alla festa di compleanno di Terry Farrell, dove sono stato ieri con alcuni  amici, ci siamo divertiti tanto.
    Anche perché eravamo meno del previsto, molti invitati hanno preferito andare a Bracciano per il matrimonio Cruise-Holmes. Terry era splendida ed elegantissima, ha soffiato 43 candeline su una torta a forma di rinoceronte e le abbiamo cantato "Happy Birthday to you", anche se Giuseppe ha sbagliato tonalità e sembrava intonasse "I and'a mir'onnai andire a nora  andire i and. E mir'onnai, e mir'onnai", che non so cosa significa in sardo ma di sicuro non è "Tanti auguri a te".
    Molti hanno chiesto il perché della forma della torta, ma non si è potuto sapere nulla. Il cuoco era un cinese che parlava solo il mandarino. Nicola ha fatto un'asta di beneficenza i cui proventi sono andati ai poveri ex-proprietari di valigie smarrite a Malpensa. Il pezzo più pregiato se l' è aggiudicato per 4550 dollari René Auberjonois, che si è portato a casa la collezione completa degli albi a fumetti "Jolanka" appartenuta allo stesso banditore.
   Colm Meaney voleva comprare gli scacchi 3d di Marco, ma questi non li voleva vendere ed è finita a pugni tra l'ingegnere milanese e l'irlandese. Carlo è stato tutto il tempo a chiacchierare con un tipo che era il sosia di Elvis, anche se qualcuno sosteneva fosse proprio Elvis.
    Si è parlato anche del prossimo film di Star Trek, c'erano alcuni produttori dei quali non ho afferrato il nome che sostenevano che sarà un film ambientato in un paesello dove precipita un meteorite che si rivelerà essere una astronave che contiene un bimbo che rivelerà il potere di volare, sollevare camion e vedere oltre i muri. Ma riportavano questi particolari alla seconda bottiglia di tequila cantando "Chisso è 'o paese do' soooooooleeee" e non li riterrei tanto attendibili. 
    Tino, disorientato dal jet lag, è caduto in piscina ed è stato tirato fuori da Michael Dorn. Gran bella festa. C'era pure la birra romulana al filuferru portata da Antonio. Terry Farrell ne ha bevuta tantissima e alla fine cantava con Giuseppe e Antonio canti popolari della Sardegna.
    Io non avevo portato la macchina fotografica, tanto l'aveva Carlo. Quando ha cominciato a fare foto a tutti, molti ospiti non sembravano  gradire. Uno degli inservienti della festa, tale Ursus Hulk Balboa, che non vi  descrivo ma diciamo che aveva un fisico degno dei nomi che portava, ha chiesto gentilmente a Carlo di smettere di scattare foto. Molto gentilmente.  Lo ha sollevato da terra di venti centimetri prendendolo per il collo della  camicia, ma il tono era gentile.  Carlo ha detto una cosa del tipo "OK", sia perché in quella posizione non era facile dire lunghe frasi, sia perché voleva usare un'espressione che non avesse bisogno di traduzione.
    Quando Terry stava per soffiare sulle candeline Carlo non ha resistito e ha tirato fuori la sua macchina fotografica, pronto a scattare una istantanea. Ursus Hulk Balboa è stato più veloce di lui e gli ha tolto di mano la fotocamera. Non l'ha rotta e non gliel' ha sequestrata.          Ha solo estratto la piccola scheda di memoria e l' ha infilata in bocca all'aspirante fotoreporter, ordinandogli di inghiottirla solo dopo averla a lungo masticata. Ecco perché non ci sono foto nostre di quella festa.
    Postilla: durante il viaggio di ritorno Carlo elogiava la nuova tecnologia delle fotocamere digitali con sapienti motivazioni dettate dall'esperienza: "Masticare e inghiottire un obsoleto rullino sarebbe stato più sgradevole".

Dicembre 2006:
compleanno di Michael Dorn [Worf]

"Se arriviamo a festa cominciata non si accorgono che non siamo stati invitati..."
"Certo, e Galileo Galilei teneva un'aliena in casa sua..."
"Che c'entra questa cosa, Francesco? ricordi alla festa di Patrick Stewart? Abbiamo dovuto inventare che eravamo i nipoti del cuoco e ci hanno fatto sgrassare le pentole..."
"Niente da fare. Si capisce subito che siamo italiani. La miglior strategia è la sincerità, lascia fare a me..."
"Buonasera, abbiamo saputo che qui c'è la festa di compleanno di Michael Dorn. Noi siamo venuti dall' Italia, lo abbiamo conosciuto a Bellaria alcuni mesi fa e passavamo di qua, volevamo fargli gli auguri..."
"What's? Are you the nephews of the chief cook?"
"Yes!"
    La festa di compleanno di Michael Dorn è stata divertentissima. Abbiamo avuto modo di chiacchierare con Jonathan Frakes al buffet degli aperitivi.
Carlo era un po' distratto dalla presenza del sosia di Elvis Presley ( o forse era Elvis in persona ), ma Daniela ha potuto conversare con Riker a proposito delle varietà di salatini. Io le ho fatto notare che c'erano argomenti più interessanti da trattare, ad esempio l'undicesimo film di Star Trek.
    Quando Frakes ha iniziato a raccontare che aveva proposto una storia dove i Borg atterravano a Roswell e una pioggia di meteoriti dava strani poteri ai liceali del posto, abbiam riportato la conversazione su "meglio il sesamo o lo zenzero sui salatini?". Nicola e Tino si son messi a giocare a carte con Dorn e Marina Sirtis. Alla terza mano di poker Nicola ha urlato: "servito!" ma nessuno ci ha creduto e hanno cominciato a rilanciare fino ad arrivare a seimila dollari. Nicola allora ha chiesto di andare in bagno urgentemente e non lo ha visto più nessuno. Tino ha negato di averlo mai conosciuto. Dorn è venuto da me a chiedere se conoscevo il tizio italiano che era fuggito dalla finestra del bagno, ma ho dovuto mentire dicendo che ero un indiano di nome Hrundi V.Bakshi.
    Al che bisognava anche spiegare che ci facessi lì, ma mi è venuto in aiuto Carlo, che ha detto che eravamo lì col produttore, perché stavamo lavorando per un film di coproduzione italo-indian-americana intitolato "Vacanze di Natale sull'Enterprise", con Tom Cruise, Christian De Sica, Maddalena Corvaglia e Gene Hackman, regia di Manoj Nelliyattu Shyamalan.
    Poi è arrivata la torta, e meno male, perchè così tutti si son distratti dall' osservare Giuseppe che, in conseguenza del suo intento di assaggiare tutti i liquori di casa Dorn, cantava a squarciagola "I and'a mir'onnai andire a nora  andire i and. E mir'onnai, e mir'onnai".
    Tantissimo divertiti ci siamo, e tutti insieme cantato abbiamo
"I and'a mir'onnai andire a nora  andire i and. E mir'onnai, e mir'onnai" quella notte.
In cucina, a sgrassare le pentole.


Novembre 2007:
compleanno di Denise Crosby [Tasha Yar]

"Denise Crosby compie 50 anni! È una festa importante, Francesco, non possiamo mancare..."
"Imbucarci come le altre volte, Carlo?"
"Ho parlato con la sua segretaria, la Signora Luisa Pozzuoli"
"La segretaria? Gli fa anche la pizza?"
"Sì, è napoletana, non è una fortuna?"

    La Signora Pozzuoli ci aprì la porta.
"Buongiorno. Sieto i napulitani? Benvenuti, paisà!"
"Io sono lo scrittore che aveva un appuntamento, e sono piemontese.
Questi sono i miei amici. Francesco è siciliano. Giuseppe e Antonio sono sardi".
"Nun sieto napulitani?"
    La porta, da spalancata, cominciò a chiudersi lentamente.
Carlo ci lanciò la sua occhiata nota come "ci penso io, lasciate fare a me, sono un uomo pieno di fantasia".
"Ehm... mia zia è di Mergellina. Francesco ha sposato una ballerina di Battipaglia, e loro due vivono sotto il Vesuvio tre mesi l'anno...".
"E tifiamo tutti per il Napoli!!!" aggiunsi io, ma Carlo mi lanciò l' occhiata "stai sempre a strafare".
    La casa di Denise Crosby  era molto ben arredata, c'era anche la collezione "uova di porcellana" delle edizioni Del Prado, ma anche "Piatti d'autore", "Scatole di Latta" e "Camion da collezione".
"Quella dei camioncini non è completa" disse Giuseppe.
"E manca la scatola di latta dei biscotti al Plasmon" aggiunse Antonio.
    Gli invitati non erano molti. Tra gli altri riconoscemmo Paul Hutreg, l'interprete del Dott. Palzusky in "Verso l'alba ad Amburgo" e Diana Pirzulzer, co-protagonista di "Noi due e il ramarro".
    Denise era splendida ed elegantissima.
C'era un computer con un grande schermo, sulla pagina del suo sito ufficiale.
    Quando Carlo era alla seconda birra e Giuseppe aveva già mangiato un chilo e mezzo di antipasti, decidemmo di andare a fare gli auguri alla festeggiata.
"E mo' che gli diciamo? Ci siamo visti alla Sticcon?"
"Scusa, ma tu non appari nel suo ultimo film sui trekkies?"
"Carlo, sono sei secondi di film e dico una sola frase..."
"Che importa? È la frase che conta..."
Prontamente Recagno si avvicinò al computer e si collegò alla pagina http://youtu.be/T1-3i4Umw2s.
"DENISE!" chiamò. L'uomo più recagnitrante che conosca... davanti alle belle attrici diventa un altro.
"Denise! Do you remember this man?" disse l'eccentrico sceneggiatore indicando lo schermo del computer.
"Oh, yes! It's a trekkie! In my movie!" rispose lei, o almeno credo che abbia detto una cosa del genere. Non capisco benissimo l'inglese, io.
"Eccolo! Francesco Spadaro è quiiiiii!" disse in inglese lo stravagante, in perfetto stile Carrà.
    Denise fece un sorriso meraviglioso e mi abbracciò.
Che devo dirvi? È stata una grande emozione.
    Pensate che non era neppure la prima volta! ( qui accanto la storica foto del 2003, mi aveva
appena abbracciato dopo che un amico tra gli organizzatori della convention, in un momento di follia mi aveva presentato a lei come "l'uomo più affascinante del Club").
Poi abbracciò tutti noi napoletani, cioè, volevo dire italiani.
E cominciò a cantare "That's amore", come ai bei vecchi tempi passati insieme alla Sticcon.
E Giuseppe e Antonio gli facevano il coro, anche se cantavano una cosa del tipo "I and'a mir'onnai andire a nora  andire i and. E mir'onnai, e mir'onnai", che non so cosa significa in sardo ma di sicuro non è "That's amore".
    Poi Antonio e Giuseppe gli hanno offerto Birra Romulana-filuferru, e Denise ha cominciato a cantare "I and'a mir'onnai andire a nora  andire i and. E mir'onnai, e mir'onnai" pure lei.
"Gran bella festa. Non mi divertivo così dall' ultima Reunion!" commentai alla fine della serata.
"Ma era una settimana fa!" dissero in coro come Qui, Quo e Qua i miei compagni di viaggio.
"Oh! Come passa il tempo!" esclamai, come nelle gag finali dei telefilm degli anni '60.


Dicembre 2007:
un altro compleanno di Michael Dorn [Worf]

PRIMA PARTE
"Di nuovo al compleanno di Worf?"
"Perché no, Francesco? Ci siamo divertiti tanto la volta scorsa."
"Carlo, dobbiamo avvertire Dashana"
"Ecco, da quando andiamo ogni tanto ai compleanni dei vip, vogliono venire tutti. Se avvertiamo Dashana e la facciamo venire con noi. non saremo troppi? Lasciamo a casa Nicola. Quando è scappato dalla festa di Michael Dorn dell'anno scorso, dopo che hanno scoperto che bluffava a poker, non abbiamo detto che non l'avremmo più portato ai compleanni? E dobbiamo farlo arrivare PROPRIO al compleanno di Michael Dorn? Ricordi cosa è successo un anno fa? Nicola e Tino si son messi a giocare a carte con Dorn e la Sirtis, alla terza mano di poker Nicola ha urlato <<servito!>>  ma nessuno ci ha creduto e hanno cominciato a rilanciare fino ad arrivare a seimila dollari e Nicola ha chiesto di recarsi in bagno urgentemente e non lo ha visto più nessuno. E se si ricordano di lui?"
"Ma Dorn ha cambiato casa e solo Nicola conosce l'indirizzo nuovo, e sostiene di conoscere un sistema per farci entrare senza problemi. Per l'occasione Nicola, per evitare che lo possano riconoscere, indosserà baffi finti e occhiali scuri, e sarà pure ossigenato."
"Lasciamo a casa Giuseppe, o Antonio..."
"Portano i liquori, sono essenziali"
"Allora lasciamo a casa te, che combini sempre casini"
"Io... io... che cosa? Chi ha cominciato a scattare fotografie a casa della Farrell?  Ti hanno fatto inghiottire pure la scheda di memoria! Per non parlare di quella volta, alle isole Mascaras, che sono stato abbandonato a marcire in un'umida gattabuia!"
"E tu? che l'anno scorso proprio a casa di Dorn ti spacciavi per un produttore indiano e non ci ha creduto nessuno? E quando hai detto a Jeri Ryan che era meglio di Angelina Jolie, e Angelina, che era lì, si è offesa a morte?"
"Vuoi litigare?"
"Stiamo già litigando!"
"OK. Non vengo. Poi la festa la racconti tu su MAILSTIC"
"Ho da scrivere altre cose, io. Una storia dove il Conte di Montecristo incontra lo zio di Gargamella, che era il consulente segreto di Heinrich Himmler, mentre il Dottor Watson, ad Agarthi, insieme a Camillo Benso Conte di Cavour, vengono a sapere che ad Atlantide..."
"C'è anche Garibaldi? E la Regina Elisabetta? E io, io ci sono in questa storia?"
"No. Ma ora che ci penso, sarà divertente andare in tanti al compleanno di Worf. Telefono a Dashana  e poi prendo i biglietti".
    Quando giunsi all'aeroporto c'erano tutti, tranne Carlo. Lo cercammo tutti al cellulare (tranne Dashana che cercava il telefonino nella borsetta senza trovarlo) ma rispondeva la segreteria telefonica.
"Pazienza, amici. L'aereo parte tra un'ora e non abbiamo fatto ancora il check-in. Partiremo senza Carlo" dissi, manifestando enorme dispiacere.
"Ci sarebbe un particolare non trascurabile" disse Giuseppe.
"Sarebbe a dire?" chiese Daniela, mentre ravanava la borsa in cerca del cellulare.
"Carlo ha i biglietti. Non possiamo partire senza di lui" rispose il Giuseppe, con voce drammatica.
    Da qualche parte un'orchestra emise due note in minore, come quando nei film c'è un colpo di scena drammatico. Noi non la sentimmo veramente, ma fu come se ci fosse stata.
    Fu allora che Dashana esclamò: "L'ho trovato!"
"Evviva!" fecero in coro Giuseppe, Antonio e Nicola.
Anch'io, coi miei tempi, dissi: "Evviva! Dov'è? Ha i biglietti?".
"CHI ha i biglietti?" chiese Dashana.
"Carlo ha i biglietti! Hai detto che l'hai trovato!"
"Ho trovato il telefonino, non Carlo! Era nascosto sotto la spazzola!"
Antonio, che era distratto da un monitor con un video di Shakira, disse: "Carlo era nascosto sotto una spazzola?".
    Nicola disse: "OK. Calma. In fondo è solo un piccolo contrattempo, andiamo a prendere un caffè e decidiamo con calma sul da farsi".
    Giungemmo al bar dell'aeroporto, dove con sommo sollievo scorgemmo il Recagno intento a bere una birra.
"Noi ti stiamo cercando come dei pazzi e tu stai qui tranquillo a berti una birra?" esclamai, un po' arrabbiato.
"Due birre. Abbiamo tempo. L'aereo è tra tre ore. Hanno spostato il volo".
"E non potevi avvertirci?"
"Perché mai avrei dovuto avvertirvi con la gola secca?"
"Francesco, non mi hai detto tu di trovare un volo LOW COST?"
"È vero, ma non sapevo che ci fossero i voli per Los Angeles in una classe così economica..."
"Non sono stato bravo? Vi ho fatto spendere pochissimo..."
"Passi per la cena a base di un sacchetto di Fonzies e una minerale da 25 cc... , ma viaggiare 15 ore in piedi reggendosi alle sbarre come in un tram..."
"Per 45 dollari che volete?"
"Un Lucano!" esclamò lo spiritoso Nicola, intento a reggersi agli appositi sostegni. Durante il viaggio discutemmo animatamente sulle più belle puntate di Star Trek, dove le astronavi si schiantano, precipitano o perdono il nucleo di curvatura,  quelle con le turbolenze causate da alterazioni particellari, parlammo di vortici di neutrini instabili, assistenti di volo col sedere a mandolino e anomalie di campo globulare, della Manovra Picard e dei misteri di Wisteria Lane, non tralasciando il volo 815 della Oceanic Airlines partito da Sidney e diretto, proprio come il nostro,  a Los Angeles, California, USA.
    Carlo stava scrivendo al Computer una sceneggiatura basata su un'avventura ambientata ad Altrove, installazione governativa in cui si studiano i fenomeni più inverosimili. Due giovanotti si avvicinarono a lui con curiosità.
"Che figata, scrivi fumetti?"
"Noi aaaaadoriamo i fumetti!
"Scrivi Dragon Ball?"
"Topolino?"
"Ma no, sei Silver? Fai i fumetti di Alberto Lupo su Sorrisi e Canzoni?
"I giornaletti con le donne nude?"
"SCRIVO FUMETTI CLASSICI!"
"Ah! Si! Li leggeva il mio babbo! Zakimort! Geppo!"
"RAGAZZINI, lasciatemi lavorare!"
Che momenti, che allegria, che splendida e brillante compagnia! Che fame! Che dolore ai piedi!
Ma il meglio doveva ancora venire!
Riusciranno i nostri eroi ad entrare alla festa di compleanno?
Quale segreto conosceva solo Nicola? Come si vestirono i nostri eroi?

INTERMEZZO    C'è una quinta dimensione, oltre a quelle che l'uomo già conosce, è senza limiti come l'infinito, e senza tempo come l'eternità, è la regione intermedia tra la luce e l'oscurità, tra la scienza e la superstizione, tra l'oscuro baratro dell'ignoto e le vette luminose del sapere: è la regione dell'immaginazione, una regione che si trova ai confini della realtà. In questa dimensione attualmente ci troviamo in viaggio verso Los Angeles, in un volo Low Cost, molto Low e poco Cost.
    Nicola sta raccontando barzellette a una ragazza con la quinta di reggiseno, così la fa ridere e le balla il davanzale, cosa che diverte molti, più delle barzellette di Nicola. Giuseppe suggerisce le soluzioni di un cruciverba a una signora anziana, suscitando perplessità visto che non ci risulta che Sassari sia la capitale d' Italia. Antonio, reggendosi agli appositi sostegni, sta leggendo una copia di Gente Motori del 1996 che ha trovato nella cappelliera. Dashana sta scrivendo delle cartoline natalizie, ma non sembrano cartoline normali, perché tra gli agrifogli ci sono improbabili ballerine vestite in maniera bizzarra. Carlo, tentando di barattare delle gomme da masticare per una birra , con un signore pelato, non vi è riuscito, e allora è passato al piano B: ha cominciato a illustrare le sue teorie sugli esagoni venuti dallo spazio e cosa c'entrano in tutto questo Sherlock Holmes e i mostri meccanici del dottor Hell, il tizio pelato si è addormentato e Carlo si è bevuto la sua birra, purtroppo a temperatura ambiente. Io ho già finito gli smarties, le liquirizie e i pocket coffee.
    Il viaggio è lungo, ma per una festa di compleanno con attori di Star Trek si possono fare sacrifici. Presto si saprà come andrà a finire, per chi l'ha visto e per chi non c'era e per chi quel giorno li inseguiva una sua chimera. Ci vedrete in crinoline, come brutte ballerine? Ci vedrete danzare come giovani zanzare?

SECONDA PARTE
    La casa di Michael Dorn era alla fine di un vialetto non molto illuminato.
Eravamo un po’ doloranti a causa della scomodità del viaggio, ma fulgidi ed eleganti, visto che avevamo potuto lavarci e cambiarci d’abito nella toilette  dell’aeroporto. La più elegante era Dashana, con un vestito blu scuro, veli di chiffon, uno scialle tempestato di cristalli multicolori, pettinatura stile Moira, nel senso di Moira Orfei.
    Nicola indossava lo smoking. Gli stava un po’ stretto, ma faceva la sua porca figura.  I capelli ossigenati biondo platino e i baffoni (finti) gli donavano, sembrava un danese. Non nel senso del cane, nel senso di un uomo del Nord Europa.
“Allora, fratelli…” disse Nicola “per entrare alla festa bisogna conoscere la parola d’ordine. Non sbagliatela, se no sono guai. Al cancello dovrete dire…”
“Cosa ci fa essere sicuri che quella che sai tu è quella giusta? Chi te l’ha detta?” chiese Antonio.
“Ma allora ditelo! Non vi fidate di me! Non posso dirvi come l’ho saputa, ma la so, e questo è quel che conta!”
“Dicci ‘sta parolina e finiamola!” dissi.
“Fidelio. Per entrare dite FIDELIO”.
“Mi ricorda qualcosa…” borbottò Carlo.
“E la mantella nera? Il cappuccio?” domandai, ironico.
“Che c’entra Batman?” chiese Nicola.
“Te la spieghiamo un’altra volta” proferì Giuseppe “Sbrighiamoci che siamo in ritardo per la festa”.
    Pochi minuti dopo eravamo tutti nella splendida villa di Michael Dorn, alla sua festa di compleanno. Per un pelo Antonio aveva rischiato di non entrare, avendo detto “Malgioglio” al posto di “Fidelio”, ma poi si era corretto e il portiere era stato comprensivo.
Michael Dorn era in splendida forma.
“È ingrassato“ disse Dashana.
“Anche noi” disse Giuseppe.
“Parlate per voi” disse Antonio “io sono un figurino”.
“Com’era la parola d’ordine?” chiese Giuseppe ad Antonio.
“Fidenco?”
E tutti in coro:
“Ti voglio cullare cullare
posandoti su un'onda del mare, del mare
legandoti a un granello di sabbia
così tu nella nebbia
più fuggir non potrai ... “
“Oh, finalmente siete arrivati” disse in italiano un signore vestito come un maggiordomo.
“Dev’essere il maggiordomo” mi sussurrò Dashana.
“Siete i cantanti italiani? I… Ricchi e… i Poveri?”
    E lo sciagurato rispose. Non vi dico chi fu lo sciagurato (potrei perdere un amico per un aggettivo):
“Sì, siamo I RICCHI E I POVERI. È qui la festa?”
    Su un palco circondato da gerbere e rose gialle, eseguimmo con una certa padronanza “Che sarà”, “La prima cosa bella” e “Sarà perché ti amo”. Michael Dorn cantò con noi “Oh mammà, zumme zumme baccalà” e tutti si divertirono tanto. C’ era anche Denise Crosby, che si esibì in "That's amore", e due di noi si produssero nel coro cantando il solito "I and'a mir'onnai andire a nora  andire i and. E mir'onnai, e mir'onnai", che un giorno o l’altro mi spiegheranno che significa.
    Poi ci avvicinammo al buffet, pacatamente, MA ANCHE con una certa fame. Purtroppo nella calca un signore con cappello da texano ne approfittò per toccare il fondo schiena di Dashana, e si beccò dalla gentile signora un ceffone e una tartina di maionese e pepe rosso  sulla faccia. Il cow-boy reagì in malo modo, e si sviluppò una piccola rissa, felicemente conclusasi quando Nicola tramortì il texano emulando la famosa testata di Zinédine Zidane alla finale dei Mondiali di calcio del 2006.
PO…PO PO PO PO PO POOOO!!!
    Potemmo così riprendere la nostra pacata ristorazione. Giuseppe intraprese una gara di lancio di vol-au-vent in bocca in un quadrangolare con Antonio, Wil Wheaton e Dwight Schultz. Carlo parlava con una signorina realmente incantevole, che mi sembrava di aver già visto da qualche altra parte. Per questo motivo , spinto da curiosità, abbandonai il settore “torte salate” per avvicinarmi a Carlo, che aveva già interrotto la conversazione con la bella ragazza, che si era precipitata all’assalto del cocktail di gamberetti.
“Carlo, ma quella bella ragazza era…”
“Miss Mascaras, ricordi?”
“Klaus?”
“Proprio lui!”.
    Venne il momento dei regali, Michael Dorn aprì le confezioni con teatrale partecipazione. Jonathan Frakes gli regalò uno schiaccianoci a forma di Hillary Clinton, Marina Sirtis un paio di scarponi da sci, Levar Burton un maglione con su scritto “Zippididuda, zippidi-è”, che, penso, debba essere l’equivalente
statunitense di “I and'a mir'onnai”.
    Noi non fummo da meno e  omaggiammo Michael Dorn con liquori sardi con etichetta in stile Star Trek, che l'attore gradì molto.
    A un certo punto Dashana urlò “Mamma Mia!”.
“No, ti sbagli, cara” le dissi “MAMMA MIA è una canzone degli Abba, i Ricchi e Poveri cantavano MAMMA MARIA…”
“Ho urlato  MAMMA MIA per fare una esclamazione di terrore. Guarda chi sta entrando…”
    Avvistammo coloro che indubbiamente erano i veri RICCHI E POVERI, che accedevano sorridenti alla festa.
    Giacca di lustrini, il Gatti. In smoking il Sotgiu. E la Brambati, la mitica brunetta, indossava un vestito blu scuro, veli di chiffon, uno scialle tempestato di cristalli multicolori.
“Amici, fuggiamo!” esclamò Nicola.
“Così? Prima della torta?” obiettò il Giuseppe.
    Guadagnammo furtivamente l’ uscita in men che non si dica.
Dite la verità, quanti oramai usano l’espressione “in men che non si dica”? È proprio vero, non ci facciamo mancare nulla.
E stavolta non abbiamo neppure dovuto sgrassare le pentole!

Giugno 2009:
compleanno di Tim Russ [Tuvok]

"Non mi va. Tanto lo vediamo a dicembre, alla Reunion di Montecatini"
"Ma mica si va per vedere Tim. Si va per imbucarsi a una festa Trek"
"La festa sarà nella sua città natale, Washington, e non è una festa Trek, è la festa di compleanno di un attore che ha fatto Star Trek diversi anni fa. La Sticcon è una festa Trek, ci son stato da poco e la fanno decisamente più vicina di Washington"
"Ma se poi ci andiamo narriamo questa cosa su Mailstic?"
"Sì"
"Compresa questa conversazione?"
"Sì"
"Dovremmo allora spiegare chi sta parlando"
"Io sono un medico siciliano, tu sei un fumettaro piemontese"
"No, io sono uno sceneggiatore piemontese e tu sei un segaossa siciliano"
"Se io sono a Catania e tu a Novara come stiamo parlando?"
"Siamo al telefono, moderna invenzione che permette le conversazioni a distanza"
"Ti vedo polemico. Senti maaaa... su Mailstic ci leggono, o sono tutti su facebook?"
"Mailstic ha 219 iscritti. Più di 200 persone..."
"Sì. sì, vabbè..."

L'appuntamento era a Roma Fiumicino. Lo sceneggiatore di fumetti piemontese, che chiameremo per comodità Carlo, quando si trova a Roma subisce una strana trasformazione lessicale:
"Mortacci sua, Francè! Semo noi in anticipo o sò tutti l'antri in 
ritardo?"
"Daniela arriva tra cinque minuti, Antonio e Giuseppe fra dieci. Nicola è al bar che sta facendo colazione"
"Ma so' le 11! Fa colazione così tardi?"
"È la sua quarta colazione. Ne fa una ogni ora, ultimamente. Sta seguendo la dieta Every-Hour, la dieta del Tocco"
"Ma pensa, hai er cellulare Vodafone tu, no?"
"Sì, perchè?
"E che ce vai a fa' da Tim?"
"Sarebbe una battuta?"
"Ah! Ah! Che bufo! Che bufo!"

Daniela giunse con un trolley voluminoso.
CARLO: "E che te stai a portà, Daniè, 'sto trolley pare 'na Smart, mica dovemo stà 'n mese..."
DANIELA: "Carlo, smettila di parlare romanesco. La valigia non è grande, e poi c'è il regalo per Tim..."
CARLO: "Per Tim? Ma tu non c'hai Vodafone?"
FRANCESCO: "Di nuovo 'sta battuta? Mortacci tua, Carlè, ma lo sai che stai a rompe?
CARLO: "Parli romanesco pure tu?"
FRANCESCO: "Grrrrr... mi hai contagiato! Ma Nicola sta facendo ancora colazione?"
CARLO: "No, è in bagno. Sta seguendo la dieta IDRIC, beve 8 litri d'acqua al giorno, e perciò..."
FRANCESCO: "Ma non faceva la dieta EVERY-hour?"
CARLO: "Fa pure quella. Ma anche la dieta FRUZZI-NUZZI"
NICOLA: "Salve, ragazzi. State parlando della dieta Fruzzi-Nuzzi?
FRANCESCO: "Sì, cos'è?"
NICOLA: "Il sabato ceni con sei banane, la domenica pranzi con quattro grissini e sei uova, il lunedì..."
FRANCESCO: "Okay, ne parliamo un'altra volta... tra poco c'è l'imbarco e non arrivano Giuseppe e Antonio..."
CARLO: "li chiamo al cellulare? Che numero hanno?"
DANIELA: "Giuseppe ha il 349.........., Antonio ha il 348........"
CARLO: "Hanno Vodafone? E che ci vengono a fare da TIM?"
FRANCESCO: "Non lo sopporto più..."

"Pant pant!" disse Antonio.
"Pant pant!" disse Giuseppe.
"Ben giunti!" Dissi io "Ancora ‘n minuto e non vi imbarcavate..."
"Ma che razza di compagnia aerea è la Trans-Carioca?" chiese Giuseppe.
"Low Cost e nuovissima" rispose prontamente Carlo "avete visto che biglietti economici vi faccio comprare?"
"Guarda, Carlo" disse Antonio"non è per il prezzo, è che se sull'estratto conto della carta di credito spunta che spendo centinaia di Euro per una Trans Carioca è meglio che stia attento a non farlo vedere in giro..."

"Hai notato come sono alte le hostess su questo aereo, Navarca?"
"Si, Antonio: Ho notato che sono alte. Hanno anche una voce da baritono. Gran bella compagnia la Trans-Carioca, vero Carlo?"
"Il biglietto da Roma a Washington costa un sesto delle altre compagnie, e voi state a guardare certi dettagli..." disse Carlo.
"Infatti non ci si lamenta di nulla, per adesso" disse Nicola, succhiando un bombolone alla crema.
"Dove hai preso il bombolone, Nicola?" chiesi.
"Ne ho 24 nel bagaglio a mano"
"Che dieta è? La Weight-Bombolons?" chiese Daniela.
"Non faccio diete in viaggio, specie se cambia il fuso orario..."

In effetti, grazie alla Trans Carioca, giungemmo a Washington puntuali. Il viaggio fu sereno, a parte la scazzottata per spartirsi i bomboloni di Nicola, visto che la Trans-Carioca non prevedeva pasti a bordo se non un pacchetto di crackers ogni sei ore di volo. Giuseppe si aggiudicò ben sei bomboloni, sei calci negli stinchi, un occhio nero e una camicia senza bottoni.
Io neanche un bombolone, e neppure Daniela, e dopo soli tre pacchetti di crackers in 18 ore avevamo una fame mostruosa e volevamo fermarci a mangiare qualcosa.
"Non c'è tempo" disse Nicola "mangerete alla festa di compleanno di Tim Russ"
"Ma come faremo ad entrare, questa volta?" chiese Daniela, detta anche la Moira "Ci fingiamo anche stavolta i Ricchi e Poveri?"
"No, niente sotterfugi, stavolta. Saremo noi stessi, lo Star Trek Italian Club. E che diamine, Russ ha firmato un contratto con noi per la Reunion!"
"Ehm... ma nel contratto c'era anche che alcuni soci andavano al suo compleanno?" osservai.
"Che c'entra... " disse Nicola "ci presentiamo dicendo che siam venuti a trovarlo per precisare i dettagli della sua partecipazione alla Reunion...
senza sapere nulla del fatto che c'era una festa, e lui ci inviterà
senz'altro..."
"Speriamo, io ho fame" fu il coro del del duo artistico Moira-Navarca.
"Ma Alberto, Gabriella, Massimo, sanno di questa rappresentanza del Club a Washington?" chiese Giuseppe.
"Ecco..." fece Nicola "Non è che al Ponte di Comando bisogna dire tutto tutto, perché tediarli?"
"Certo, sapranno la cosa leggendola su Mailstic!" disse Carlo "Spadaro scrive sempre su Mailstic delle volte che il nostro simpatico gruppo si imbuca alle feste degli attori Trek! È bravo lo Spadaro!"
"Perché dici che sono bravo, o Carlo?"
"Perché in effetti non sono il vero Carlo, ma un personaggio della tua immaginazione che tu chiami così e gli fai dire quello che vuoi tu"
"Farai lo stesso tu quando mi metterai in un fumetto come hai fatto con Nick Streetin e la Dashana..."
"Aspetta e spera... coi fumetti ci lavoro. Mica i tuoi biennali raccontini buffi su Mailstic, o Navarca"

"Perché frughi nel tuo zainetto, o Navarca?" Chiese il Giuseppe.
"Ho fame! Dovrei avere una barretta ai cereali da qualche parte... ne tengo una per le emergenze come questa, è una barretta come quella che sta mangiando Antonio"
"Ehm... credo che sia LA stessa barretta..." disse Daniela.
    Seguirono momenti poco edificanti. Il Navarca arrivò persino a chiamare Antonio maiale. Si erano cambiati nei bagni dell'aeroporto di Washington. La Moira aveva un vestito da sera pieno di lustrini.
"Daniela" disse il Nicola "non dobbiamo presentarci alla festa come se sapessimo che c'è una festa..."
"Io vado vestita così, non ho voglia di discutere, ho fame, ho male al ginocchio, alla spalla, non ho notizie dei gatti a casa, sono stanca, ho mal di schiena, il ginocchio..."
"Ginocchio l'hai già detto!" dissi io.
"Non mi interrompere! Il ginocchio è l'altro ginocchio!"
    Giungemmo alla villa dei Russ dopo un viaggio in autobus dove nel frattempo avevo ricevuto una telefonata da una paziente che voleva sapere dove fossi perché voleva una ricetta urgente. Le avevo spiegato che ero in autobus, senza spiegare in quale continente, ma mi ha dovuto intrattenere sul fatto che in seguito ad animata discussione con la cognata adesso aveva mal di testa. Costo della chiamata: uno sproposito.
    Durante il tragitto Carlo continuò a fare la sua battuta "ma se avete Vodafone che ci andate a fare alla festa di Tim?"
   Nicola annunciò: "Allora, giovani, quella è la villetta dei Russ. La Moira è elegantissima, noi maschietti facciamo la nostra porca figura e stiamo per conoscere il nostro secondo vulcaniano preferito, Antonio sarà il nostro portavoce"
    Antonio suonò il campanello e si preparò a parlare il suo fluente americano. Ci venne ad aprire una signora e noi ci presentammo. Come previsto, alla nostra richiesta di parlare con il Russ egli si presentò alla porta e, saputo chi eravamo, ci invitò a partecipare con gli altri alla sua festa. La Moira, allora, disse che lei, in effetti, sapeva che era il suo compleanno in
quanto sua grande fan e gli porse un grande pacco.
"Un regalo per me?" disse Russ "Oh, spagnoli meravigliosi!"
"Ci ha scambiato per spagnoli. Ma cosa gli hai portato?" sussurrammo un po' tutti a Daniela.
"Aspettate e vedrete" disse la Belli.
Russ scartò il regalo. Trattavasi di un quadro con un suo ritratto.
"Wonderful!" disse Tim.
"A me pare il ritratto di Barack Obama in divisa Trek" sussurrò Giuseppe.
"A me pare Uhura con le orecchie a punta" bisbigliò Nicola.
"Ma è somigliantissimo" disse Carlo "Non è Benjamin Sisko?"
Ci dirigemmo al buffet.
Mi diressi verso la frutta e iniziai a trangugiare, purtroppo  i
coloratissimi vari frutti avevano tutti lo stesso sapore di zucca, ma la fame era tanta e gradii lo stesso. Dissi a Nicola: "Cosa prevede la dieta Fruzzi-Nuzzi il lunedì sera?"
"Niente dieta Fruzzi-Nuzzi. L'ho abbandonata da oggi per la dieta dei tre archi - dividi la giornata in tre archi temporali e mangi tra l'uno e l'altro"
"E che mangi?"
"Pizza, pasta, panna, patate, peperoni, prosciutto..."
"Tutte cose con la P?"
"Il lunedì. Il martedì funghi, fave..."
"Fringuelli?" chiese Giuseppe.
"Frappe? Friselle?" chiesi io addentando una mela.
    Carlo sorseggiava la sua seconda birra conversando con il solito sosia di Elvis Presley ( o forse era Elvis in persona ), quando un animatore afroamericano intonò una cosa blues per richiamare l'attenzione. Antonio mi tradusse il testo inglese. Solo che lo fece in sardo, così seppi che stava cantando un blues con un testo che diceva cose tipo "I and'a mir'onnai andire a nora  andire i and. E mir'onnai, e mir'onnai".
    Insomma, la festa proseguiva normalmente e serenamente, tra piacevole musica e bella gente.
"Ma la Moira dov'è?" chiese Antonio.
    Sappiate, amici di Mailstic, che Daniela detta la Moira è una persona mite e generosa, ma, come ogni super-eroe che si rispetti, ha il suo punto debole.
Che si chiama piadina.
Non sappiamo quali meccanismi abbiano portato a Washington della piadina, ma quando su un vassoio c'è l'ultima fetta di piadina e un malcapitato tenta di appropriarsene in presenza della suddetta Moira, esso ha da vedersela con il lato oscuro di Daniela. Il malcapitato era l'attore che faceva coso, quello della serie di Star Trek con l'astronave, coso insomma. Non mi ricordo che faceva in Star Trek. Ricordo solo che si beccò una gomitata e uno spintone dalla Moira per una fetta di piadina.
    Lo spintone fece giungere coso addosso a un signore obeso alto due metri, che, perdendo l'equilibrio, travolse il sassofonista, e il suo strumento schizzò via nella vasca dei piranha, che si sparsero per il salone suscitando non poco panico.
"È stata lei!" urlava in americano coso, indicando la signora che mangiava deliziata una fetta di piadina.
    Fummo costretti a guadagnare l'uscita in fretta, non prima di aver riempito gli zainetti di vettovaglie per il viaggio di ritorno, visto il ristoro esiguo della Trans-Carioca.
"Visto che abbiamo combinato? E adesso che si fa? Russ deve venire alla Reunion!" dissi io.
"Sì, ma era convinto che noi fossimo spagnoli!" disse Antonio.
"E se a dicembre ci riconosce?" chiese Daniela.
Ma Nicola  tranquillizzò tutti:
"No problem. Niente piadina a Montecatini"

Dicembre 2013:
compleanno di Nichelle Nichols [Uhura]

"Amici, eccoci giunti finalmente nel paese denominato Robbins! Contea di Cook, periferia di Chicago, Illinois".
"Navarca, sei sicuro che la festa del compleanno di Uhura sia proprio qui, in questo posto al cui confronto Smadonnate Di Sopra sembra New York?"
"Elementare, Carlo. Le mie fonti rivelano che Nichelle Nichols festeggerà il suo ottantunesimo compleanno nella sua città natale..."
"Cooooosa hai deeeeettooo?"
"Rodrigo, non ti agitare..."
"Non mi devo agitare? Tu finora ci hai parlato di COMPLEANNO DI UHURA! Siamo venuti qui per vedere dal vivo Zoe Saldana e tu ci porti al compleanno di una vecchia che avevamo tra l'altro già incontrato alla Sticcon? Nicola, tu ne sapevi qualcosa? Nicola, lascia stare il bombolone che ti sei portato da casa e rispondimi!"
"Non me lo sono portato da casa e non è un bombolone. È il Goombaloomb del Topolobambo, dolce tipico di Chicago, Illinois. E non ti permettere di chiamare UNA VECCHIA una grande attrice, una grande donna che ha fatto la storia del costume e della televisione, sappi che Martin Luther King..."
"E daje con Martin Luther King e il primo bacio interrazziale! Stai a raccontare a dei trekker le fasi salienti di Star Trek? Io sto lasciando per ben 3 giorni i miei gatti e mio marito per ri-stringere la mano a una grande donna  che ha fatto la storia, a un monumento, alla grande interprete di Uhura che ha recentemente incontrato Obama..."
"Anche io avrei preferito Zoe Saldana..."
"Claudio, mi meraviglio di te! Un detrattore del nuovo corso di Star Trek, un adoratore della serie classica..."
"Lascia stare, Zoe Saldana è Zoe Saldana e per me può fare tutto, pure Spock!"
"Nicola, tu sapevi che stavamo andando dalla vecchia? E smettila di mangiare pizzette!"
"Certo che lo sapevo, Rodrigo. Lo avrei rivelato a tempo debito, cioè quando non ve lo aspettavate. Avrei scelto accuratamente il momento inopportuno. E queste non sono pizzette, ma Deep Dish Pizza, tipiche di Chicago, Illinois. Chillemi e il Navarca se ne sono sbafate 3 a testa in 7 minuti".
Giunsero davanti a una casa color indaco. Essa era disposta su tre piani. Attorno all'ingresso fiorivano aiuole di violette, e qualche rosa gialla. Il sole era ancora alto, e nell'aria un profumo di torta di mele...
"E piantala con le descrizioni, Navarca! Il pubblico vuole i dialoghi o se ne va!"
"Dove se ne va, Nicola?"
"È ovvio, su Facebook! Vanno tutti su Facebook!"

"E ora che ci inventiamo per entrare alla festa?" disse il Navarca col suo sguardo umbratile ma fiero. Egli indossava un cardigan grigio sotto un giaccone nero. Faceva freddo a Robbins, ma il cielo era sereno...
"NAVARCA, dialoghi! O abbandonano Mailstic!"
"Ma non era morta, chiusa, abbandonatissima?"
“Morta, certo che è morta!”
“Morta? ma se con le mail degli ultimi 3 giorni ci si può fare un numero speciale dell’Inside!”

“Ho un’idea!” disse Daniela, detta la Moira. “Io, Recagno e Antonio bussiamo a casa della Nichols. A chi ci apre diciamo che siamo dell’AIP, l’ <<Associazione-Aiuta-il-Prossimo>>, e che vorremmo presenziare alla sua festa per allestire un angolo per la beneficenza. Nichelle è sensibilissima alle buone cause, non potrà dirci di no!”
“E perché Recagno e Antonio, e non io?”
“Giuseppe, dammi retta… Carlo e Antonio hanno la faccia da bravissime persone…”
“Vuoi forse dire che io o Spadaro non sembriamo persone delle quali fidarsi?”
“L’idea è mia, o così o trovatene un’altra!”
“Ma anche se vi fanno entrare, noi che facciamo?”
“Lascia fare a me, dirò che io sono il presidente dell’Associazione-Aiuta-Il-Prossimo,
che tu e Antonio siete il duo canoro I SARDOGNOLI…”
“Non è meglio I SARDI A BECCAFICO ?”
“Zitto, Francesco, non mi interrompere!” esclamò la Moira incenerendo il Navarca con uno sguardo. Ella era elegantissima come sempre. Indossava un cappuccio di lana fucsia e uno scialle dello stesso colore dai riflessi argentei e dorati, che venivano illuminati dal sole del tramonto di Robbins,
Chicago, Illinois. La strada della piccola città era larga, e sul
marciapiede di fronte un oleandro…
“Spadaro! Non ti dilungare! Si addormentano! DIALOGHI! Stringato! A leggere ‘sto racconto su un cellulare si scaricano le batterie!”
“E quando nessuno scrive ti lamenti, e quando scrivo tanto ti lamenti…”
“Dicevo… prima che Francè mi interrompesse, che Antonio e Giuseppe saranno un duo canoro per allietare la serata, Nicola il nostro tesoriere, Carlo un nobile piemontese che sostiene l’Associazione, Francesco e Claudio le guardie del corpo di Sua Eccellenza Carlo di Novara...”
“Io piuttosto che guardare il corpo di Carlo me ne torno in Sicilia!” disse Claudio, mentre divideva a metà con Nicola un triplo panino al Cheddar, prodotto tipico del Vermont. “Ma non sono in Illinois? Che c’entra il Vermont?” diranno i miei piccoli lettori. E voi pensate che un po’ di geografia possa fermare Nicola e Claudio dal farsi un panino?
    Ursus Hulk Balboa aprì la porta di casa Nichols, e vide Daniela, Antonio e Carlo. Lo riconobbe subito, anche perché lui è sempre uguale.
“Ah, mi ricordo di lei, lei è l’italiano che faceva fotografie a casa di Terry Farrell…”
Trattasi di una vecchia storia. I nostri eroi si erano imbucati a casa dell’attrice di Dax molti anni prima. Quando Terry stava per soffiare sulle candeline (ricordo che erano 43 su una torta a forma di rinoceronte e che il perché della forma della torta non  si è potuto sapere dato che il cuoco era un cinese che parlava solo il mandarino) Carlo non resistette e tirò fuori la sua macchina  fotografica, pronto a scattare una istantanea. Ursus Hulk Balboa fu più veloce di lui e gli tolse di mano la fotocamera. Non la ruppe e non gliela sequestrò.     
    Estrasse solo la piccola scheda di memoria e la infilò in bocca all'aspirante fotoreporter, ordinandogli di inghiottirla solo dopo averla a lungo masticata.
“Hai digerito la card?” disse Ursus.
“Non è come pensa, caro signore. Io sono un principe di casa Savoia, in Italia. Giungo qui per onorare una donna importante tanto cara a ogni cuore nobile dell’Europa e di tutto il Nuovo Mondo…”
“Poche chiacchere, che vuoi, italiano? Ho qui un vecchio cellulare, vuoi inghiottirlo?”
“No, ferma!” disse la Moira “siamo un’associazione benefica…”
“Chi sono questi signori, Ursus? Cosa vogliono?”. Era lei, era Uhura, la più grande attrice di Star Trek, l’icona di tre generazioni. Il Navarca si fece avanti e, lui che parlava inglese con difficoltà, quasi forbitamente disse con voce profonda e in un perfetto inglese: “Signora, siamo un gruppo di fans italiani. Ricorda la Sticcon, a Bellaria? Siamo venuti qui per vederla ancora una volta di persona. Siamo suoi grandi ammiratori. Saremmo felici di presenziare al suo compleanno”.
Lei, una delle più belle donne che la storia potrà mai ricordare, una delle più grandi attrici di sempre, sorrise come solo gli angeli sanno fare e prese la mano del Navarca e disse “Welcome to my party, italian friends!”
“Ma come, Navarca, la verità tout court?”
“Si può mentire a un angelo, Carlo?”
“La verità vi renderà liberi,  Giovanni 8:32” disse Chillemi.
“Adesso pure le citazioni evangeliche!” esclamò Nicola.
“Cos’altro vuoi citare in Paradiso?” disse Giuseppe, che aveva appena visto il mobile bar.
    Amici di Mailstic, è stata una bella festa. Uhura ha cantato "I and'a mir'onnai andire a nora  andire i and. E mir'onnai, e mir'onnai" e “White Christmas” con Giuseppe e Antonio. Che poi hanno fatto a gara di brindisi e rutti con William Shatner, ma questo dimentichiamocelo. Rodrigo non ha detto una
parola per tutta la serata da quando è entrata nel salone Zoe Saldana. La Moira ha regalato il suo berretto di lana a George Takei.  Carlo ha inseguito J.J.Abrams tutta la sera per proporgli una sua sceneggiatura. Claudio parlava con Koenig de “Il giardino dei ciliegi” complimentandosi per il libro. Nicola è stato visto dire a Leonard Nimoy “No, non posso darti l’amicizia su Facebook, io non sono su Facebook”.
    Ursus Hulk Balboa vide il Navarca seduto su una poltrona e guardare tutto questo, sorridendo.
“Che hai da sorridere, italiano grosso?” chiese Ursus a Spadaro, che, senza distogliere lo sguardo da Nichelle che in quel momento con infinita grazia camminava tra gli invitati, rispose:
“Sorrido agli incontri. Ai luoghi d’incontro che sono creati da chi ho incontrato. A ogni persona meravigliosa che ho avuto l’onore di guardare. Alcuni sono qui. Altri sono altrove. Qualcuno è ben oltre ogni “altrove” adesso. Tutti sono la mia vita, gli incontri sono la mia meravigliosa vita”.

“Navarca, dovevamo chiudere Mailstic per avere un altro racconto dei compleanni?”
“Sapevo che l’avresti detto, Nicola”.

Lunga Vita, Divertimento, Prosperità, Incontri.

=/\= IL NAVARCA  Francesco Spadaro

Nota 1: 
    Questa "raccolta" fu distribuita durante la Sticcon del 2014 in una edizione stampata in proprio, ad uso amatoriale, per una iniziativa benefica.
    Ci sono nel mondo una sessantina di persone con la loro copia stampata e autografata dall'autore dei racconti e persino dall'autore della prefazione. 

Nota 2 : 
Siccome la realtà a volte supera la fantasia, successivamente al racconto su Mailstic, e successivamente alla pubblicazione della raccolta, nel 2016, in una convention a Riccione, parlai veramente con Denise Crosby di quella foto della quale vi ho narrato, e per cerebrare la foto in questione, ci siam fatti un'altra foto insieme, e io mi ero messo la stessa camicia!


Nota 3 : 
   Se vi siete divertiti a leggere queste buffe avventure, ma anche se vi siete annoiati, fate un salto sul sito https://www.pianoterra.net/ e fate una donazione, anche piccola.                        
    L’Associazione Pianoterra Onlus nasce a Napoli nel 2008 per aiutare e sostenere le famiglie più vulnerabili.
    Gli interventi sono rivolti principalmente alla coppia madre-bambino perché, migliorando le condizioni di partenza di una giovane vita, si possono prevenire problemi di salute e sviluppo legati alla povertà e alla marginalità evitando che si trasmettano di generazione in generazione.

------------------------------------------------------------

@navarca su twitter

@navarca su instagram    

IL NAVARCA su facebook

Nessun commento: