sabato 3 ottobre 2020

Medici di famiglia 2 - il ritorno

 

Come per l’inizio di questa vicenda, cominciata ne “Il giorno che sparirono i medici di famiglia” ðŸ‘ˆ, ancora una volta siete giunti alla lettura di una storia totalmente immaginaria. Ogni riferimento a fatti veramente accaduti o persone della vita reale è puramente casuale. 
    Ricorderete che i MMG (Medici di Medicina Generale) erano spariti improvvisamente, tutti e senza preavviso, al culmine di una serie di vicende che avevano trasferito alla loro categoria una quantità smisurata di mansioni.
Il governo vide l’urgenza di correre ai ripari, era necessario un tavolo di trattative con i rappresentanti dei MMG. Ma erano spariti, e la trasmissione “Chi l’ha visto?” oramai parlava solo di loro, e il programma televisivo era diventato una fascia quotidiana a reti unificate.
Una calda  mattina di ottobre un famoso giornalista, noto per le sue maratone TV post-elettorali, stava dirigendosi a piedi verso la redazione della sua testata.  Come sua abitudine fece una sosta al bar e ordinò un caffè macchiato. Guardando in direzione della sua tazzina notò che, accanto al cucchiaino vi era un foglietto di carta a quadretti piegato in quattro, con il suo nome scritto in stampatello. Si guardò attorno, non c’era nessuno nelle vicinanze. Aprì il foglietto e vi era scritto un breve messaggio: “Parliamone. I MMG”. C’era anche un numero di cellulare. Il giornalista, che per comodità chiameremo col nome di fantasia Enrico Mentana, aspettò di arrivare in redazione per telefonare al numero misterioso, non voleva che uno sconosciuto vedesse il suo numero privato. 
“Vogliamo che il Consiglio dei Ministri si colleghi con questo numero in seduta plenaria. Sarà presente anche lei, niente telecamere durante l’incontro, ma poi potrà riferire il contenuto della riunione, le nostre condizioni per ritornare. Comunicheremo l’orario della riunione immediatamente dopo  l’emanazione di un Decreto che faccia decadere ogni imputazione di interruzione di pubblico servizio nei confronti dei medici di famiglia”.
    << Buonasera. Siete collegati con Palazzo Chigi. Si è appena conclusa la strana riunione alla quale ho avuto la fortuna di assistere. Mai era successo che una categoria tenesse così in pugno la Nazione. I ministri hanno conversato con una voce al telefono, sicuramente uno dei medici di famiglia. Qualcuno pare abbia riconosciuto la voce del Dottor Asintoto, il noto scrittore, saggista, scienziato, benefattore. 
Da adesso i medici di famiglia sono sollevati da tutte le pratiche aggiunte recentemente. Ciò toglierà un po’ di ragnatele dagli uffici che oramai vivevano quasi come in vacanza visto che le loro incombenze erano passate ai medici curanti degli assistiti. 
È da oggi vietato chiamare “gastroprotettori” tutti i  farmaci per l’acidità di stomaco. Che saranno tutti a pagamento, e forse ciò indurrà la gente a mangiare meglio.
Sono state cancellate tutte le esenzioni dal pagamento del ticket per reddito a tutti coloro che, con un controllo incrociato informatico durato due minuti, risultavano tuttaltro che disoccupati o in stato di necessità. 
Mandare un messaggio vocale su Whatsapp al proprio medico comporterà un addebito istantaneo di 50 euro sul proprio credito telefonico, importo che verrà poi girato sull’IBAN del medico, detratte le spese del gestore.
La frase “non mi ero accorto che la stavo chiamando al cellulare, credevo fosse in studio” comporterà la ricusazione automatica dell’assistito, che potrà scegliere un altro medico curante, ma solo dopo aver dimostrato di aver modificato la propria rubrica telefonica creando le voci “Dottore STUDIO” e “Dottore CELLULARE”.
Dire al proprio medico “Ho provato a chiamarla, ma trovo sempre occupato” darà diritto al medico di interrompere la conversazione e non rispondere all’interessato per giorni tre.
Chiedere al proprio medico, mentre si viene visitati, di non rispondere a chi lo sta chiamando al telefono, comporterà l’iscrizione a una lista di assistiti al quale il curante non risponderà più al telefono o dirà “pronto pronto non sento bene, pronto pronto”.
Chiedere al proprio medico di scrivere “tutte le analisi” comporterà il pagamento per intero delle stesse più una sovrattassa del 20% da devolvere in beneficenza .
Riferire come “dolore renale” il dolore al bacino o zone limitrofe comporterà il pagamento di cure farmacologiche e accertamenti collegati al sintomo. Analoga sanzione verrà comminata a chi associa i problemi intestinali a “Problemi di stomaco”.
I medici specialistici non potranno scrivere più a mano qualunque ricetta o certificato che possa giungere in visione al medico di Medicina Generale. L’obbligo del testo stampato al computer decade solo in caso di visita domiciliare, con uso in stampatello leggibile.
Per accedere gratuitamente ai farmaci per l’apparato respiratorio o alla terapia cronica con ossigeno bisognerà dimostrare di non essere fumatori sottoponendosi presso l’Azienda Sanitaria a test del capello per la nicotina. Tiè!
Chi manifesta, in presenza del Medico, negazionismo del Covid o antivaccinismo, dovrà espletare obbligatoriamente, come lavoro socialmente utile, lo smaltimento dei rifiuti speciali dei reparti di malattie infettive, per tre settimane. Da raccontare, agli amici tornando dal mare….>>

Enrico Mentana proseguì con l’enumerare le nuove disposizioni in tema di Medicina Generale per altre sei ore e mezza. Ma, per lui, abituato a maratone TV anche più lunghe, fu una passeggiata. 

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Dello stesso autore, e sullo stesso argomento,  troverete in questo BLOG : Lessico Ambulatoriale ðŸ‘ˆ , MMG 2.0 ðŸ‘ˆ , Quello che i dottori non dicono ðŸ‘ˆ , Radioaspirina ðŸ‘ˆ e IL MEDICO DEL VICINO .
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2 commenti:

ercole de santis ha detto...

Grandioso, divertente e... Triste, come una favola di Andersen

Unknown ha detto...

..che dire... Complimenti.. sempre più spesso ci viene voglia di.... Evaporare..