mercoledì 5 febbraio 2020

Non dovremmo dover


    Non dovremmo in questa breve vita dover perdere tempo a vedersi arrivare sul cellulare immagini di un gattino vicino a un cappuccino e buongiorno, buon venerdì, e minchiate simili.
    Non dovremmo dover perdere tempo in questa breve vita a dover ("Hai usato lo stesso verbo già tre volte!") sopportare colleghi medici che, visto che nel protocollo sul coronavirus c'è scritto "proveniente da paesi a rischio" senza specificare "negli ultimi 15 giorni" o un periodo simile, credono che significhi "cinese" o "che è stato in Cina" in generale, e pensano che mangiare in un ristorante cinese possa essere rischioso quanto essere appena tornati da Wuhan.
    Non dovremmo dover perdere tempo in questa breve vita a cercare sinonimi quando scriviamo, perché qualcuno ha deciso che non puoi usare lo stesso vocabolo a ripetizione. Se, nello scrivere, la bellezza della forma sta nel sostituire "disse" con "proferì", poi con "fece lui" e poi fare esclamare il personaggio per usare "esclamò" e farlo borbottare per spararsi un "borbottò", benvenuti nella prigione di chi vuol scrivere in italiano. Prigione dove ci si è chiusi da soli.
    Non dovremmo in questa breve vita dover perdere tempo a leggere o ascoltare persone che pensano di sembrare migliori premurandosi OGNI ANNO di annunciare pubblicamente che non guarderanno il festival di Sanremo. E 'sti cazzi.
    Non dovremmo dover perdere tempo in questa breve vita ad ascoltare quelli che si sentono quasi in dovere di dover fare sempre una allusione sessuale a qualche parola che tu hai appena pronunciato che possa permettere la scontata, trita allusiva battuta che non fa e non farà mai ridere nessuno tranne chi la pronuncia e ridacchia solitariamente in maniera allucinante.
    Non dovremmo dover perdere tempo in questa breve vita ad ascoltare gente così ignorante in cultura pop (o semplicemente cultura) da dover parlare di Halloween come di una moda recente o dargli significati negativi, mai come le loro tristi vite senza il grande cocomero e senza i Simpson.
    Non dovremmo in questa breve vita dover perdere tempo a dover ricordare agli amici che condividere pubblicamente i propri gesti di pirateria digitale oltre che essere reato è una apologia del rubare, è un educare a un danno.
    Non dovremmo dover perdere tempo in questa breve vita a dover sentire la frase "solo un minutino" (fino a 5 minutini) da chi ha parcheggiato in doppia fila contribuendo concretamente alla cattiva qualità della vita dell'universo.
    Non dovremmo dover perdere tempo in questa breve vita ad ascoltare persone che chiamano scienza una superstizione, a 19.99 euro la confezione.
    Non dovremmo dover perdere tempo in questa breve vita a dover sopportare a tavola conferenze di "nutrizionisti della domenica" ad ogni pasto conviviale. Ci si può cibare in compagnia senza dover per forza parlare di cibo per due ore di seguito.
    Non dovremmo dover perdere tempo in questa breve vita a sopportare quelli che si credono cinefili perché amano i film che conoscono e però criticano film che non hanno mai visto.
    Non dovremmo dover perdere tempo in questa breve vita a dover spiegare che c'è anche chi in Italia non è interessato al gioco del calcio, "Ma ... I mondiali? Non guardi neppure i mondiali? E come mai?".
    Non dovremmo dover perdere tempo in questa breve vita ad ascoltare quelli che pensano che la vita della società sia quella della quale parlano su facebook i propri amici più ignoranti, e solo quella.
    Non dovremmo dover perdere tempo in questa breve vita a frequentare chi pensa che tu sia una bella persona finché non dici quello che sinceramente pensi .
    Non dovremmo dover perdere tempo in questa breve vita a leggere sui social i commenti di chi commenta tutti i post di tutti i propri contatti, sempre, probabilmente magari se una volta non lo facesse si sentirebbe in colpa.
    Non dovremmo dover perdere tempo in questa breve vita a leggere il passaggio di consegne con le altre cose che non hanno mai avuto l'incontro della prossima stagione di prosa che il messaggio a terzi senza dover parlare con le altre persone... Niente, quest'ultimo periodo ho lasciato che lo scrivesse il suggeritore automatico del tablet per vedere se eravate attenti.
    Non dovremmo dover perdere tempo in questa breve vita a preoccuparci di mettere frasi divertenti negli articoli perché la gente si aspetta che tu scriva cose umoristiche, sempre.
    Non dovremmo dover perdere tempo in questa breve vita ad ascoltare gli elettori che parlano di ciò che non funziona senza mai una frase di stupore, non dico riconoscenza, per quelle cose che funzionano. Un po' come quelli che parlano soprattutto degli effetti collaterali dei farmaci che prendono, anziché quanto bene facciano loro.
    Non dovremmo dover perdere tempo in questa breve vita a doverci credere mediocri solo perché altri temono la tua intelligenza e invece tu per anni hai creduto che avessero qualcosa che tu non avevi. Poi un giorno capisci, grazie al cielo, che i mediocri erano loro.
    Non dovremmo dover perdere tempo in questa breve vita a fare finta di non guardare qualcuno o qualcosa. Lo sguardo, il nostro sguardo, siamo noi.
    Non dovremmo dover perdere tempo in questa breve vita ad ascoltare pregiudizi, tra l'altro chi ha pregiudizi non ascolta. Avete presente chi non ascolta il testo di una canzone perché il cantante non è vestito come ti vestiresti tu? Ecco, quello è il pregiudizio che si condanna quando lo hanno le altre culture, senza accorgerci che ce lo abbiamo dentro come una maledetta infezione.
    Non dovremmo dover perdere tempo in questa breve vita a crederci scrittori. Quelli che credono veramente di esserlo senza in effetti esserlo sono troppi, troppi. È essere lettori l'impresa eccezionale. Ci vedrete seduti in seconda o in terza fila, in genere circondati da scrittori.
    Non dovremmo dover perdere tempo in questa breve vita a guardare "le fiction" in TV. Tutto tempo rubato a guardare i telefilm.
    Non dovremmo dover perdere tempo in questa breve vita a leggere articoli composti da periodi che iniziano sempre con la stessa frase.
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lunedì 3 febbraio 2020

INSURRecsciON

“Papà, ci vediamo il DVD dei Teletubbies?”
“No”
“Papà, cos’è questo DVD?”
“Un bel film, stavo appunto per vederlo”
“Papà, è tutto così? Il filmino dell’agriturismo?”
“Non è agriturismo, sono i ba’ku, e vivono su un pianeta lontano lontano…”
“Lontano quanto?”
“Milioni di chilometri”
“E fanno tanta strada per fare agriturismo?”
“Non sono turisti, vivono là sempre”
“Chi sono questi signori che li spiano?”
“Sono quelli di Star Trek”
“Che ci fanno nel pianeta dei bacù?”
“Agriturismo”
"Papà, non vedo Lorella Cuccarini, dov'è?"
"È lì, la vedi? È truccata da platano. Quella specie di pino a sinistra è
Gianni Morandi"

“Papà, perché i signori con le tute rosse sono invisibili?”
“Non volevano pagare il conto dell’agriturismo”.
“Perché sparano raggi sui bimbi?”
“Facevano domande continuamente”
“Papà, perché l’androide è impazzito?”

“Ha un cervello computerizzato. Succede sempre. Basta riavviare e torna normale”
“Papà, che vuol dire IU CIN CE FO’?”
“Vuol dire BIMBI ANDATE A NANNA”
“Papà, perché al signore pelato mettono le treccine in testa?”
“Fa le prove per un film dove interpreterà Pippi Calzelunghe”
"Papà, perchè il signore cattivo si fa tirare la faccia?"
"Vuole un posto a DOMENICA IN"
“Papà, cosa fa la signora bruna al collo del signore con la barba?”
“Massaggio”
“Perché?”
“La signora Troi è L’Ufficiale addetto ai massaggi al collo”
“Papà, perché il signore pelato e l’androide giallo fanno il karaoke?”
“Si preparano a presentare “Furore” se gli va male con Star Trek”
“Papà, cos’è la Prima Direttiva?”
“Vuol dire che le persone degli altri pianeti devono essere lasciate in pace”

“E allora perché sono andati a disturbare i bacù all’agriturismo?”
“Comprano un po’ di zucchine e ricotta e vanno via subito”
“Papà, perché il signore ciccione si fa fare la barba nella vasca da bagno dalla signora che massaggia il collo?
“Ogni due massaggi al collo si vince una rasatura”
“Papà, perché il bambino del film fa continuamente domande?”
“Succede, nei film. Nella vita reale è peggio”
“Papà, perché la Federazione vuole trasferire i bacù su un altro pianeta?
”Per aprire un McDonald’s al posto dell’agriturismo”
“Papà, perché l’androide ha un canotto incorporato?”
“Si chiama Data ed è perfettamente funzionante e programmato per tecniche multiple, non hai ancora visto l’aspirapolvere e l’antenna parabolica”.
“Perché il signore grosso dice di avere la faccia come il sedere di un androide?”
“Spera che se lo chiamano FACCIA DI SEDERE diventi un complimento”
“Papà, perché il signore pelato balla il mambo davanti allo specchio?”
“Nel pianeta c’è una magia che fa diventare più giovani”
“Allora questa la so! Su lui funziona al contrario e si rincitrullisce…”
“Ma no! Ringiovanisce e per questo balla il mambo!”
“Vuoi dire che quello non è un vecchio signore rincitrullito che balla il mambo, ma un giovanotto?”
“Forse hai ragione. Su di lui funziona al contrario”
"Papà, è vero che quella signora ha più di trecento anni?”
“Sì”
“E come mai sembra più giovane della nonna?”
“Chi ti dice che la nonna non ne abbia cinquecento?”
“Quel gufo con gli occhiali che sguardo che ha! Lo prendi, papà ?”
“Che c’entra questo col film?”
"Papà, perché il signore pelato si sorprende che i bacù facciano 30 anni di apprendistato?"
"Perché non sa che in Italia è normale".
“Papà, perché il signore con la faccia di patata sanguina dalla fronte quando si arrabbia?”
“Cavar sangue da una patata è possibile nei film di fantascienza”
“Papà, perché scappano tutti via dall’agriturismo?”
“Si mette male. In arrivo verifica fiscale, o qualche pullman di gite scolastiche”
“Papà, perché l’androide vorrebbe sapere com’è essere un bambino?”
“Per vedere Star Trek col papà e non stare mai zitto”
“Papà, perché le signore dicono che a loro si sta rassodando il seno e che è una cosa che a loro non interessa?”
“Avevano già pagato in anticipo un chirurgo plastico”
“Papà, perché sparano sui bacù?”
“Qualcuno avrà mangiato male e speso molto all’agriturismo, e adesso si vendica”
“Papà, perché il bambino torna indietro a prendere l’animaletto?”
“Perché l’ha visto fare in centinaia di altri film”
“Papà, perché il signore con la faccia di patata picchia il signore con la barba bianca?”
“L’ammiraglio? Non vuole pagare il lifting”
“Cosa?”
“Farsi tirare la faccia”
“Ma gliela sta tirando tanto tanto, adesso, la faccia”
“Si sono messi d’accordo sul prezzo, allora”
“Papà, perché tante astronavi che sparano e cose che esplodono?”
“Nel cinema sono come i fuochi artificiali. La festa sta per finire”
“E ci vediamo un altro film di Star Trek adesso?”
“No, voglio vedere il DVD dei Teletubbies”.


(Articolo pubblicato su INSIDE STAR TREK MAGAZINE, anno 2000)

domenica 2 febbraio 2020

Senza addurre motivazioni plausibili

    Forse dovremmo tenere presente che ogni piccolo aspetto della nostra esistenza andrebbe osservato con attenzione e osservandolo dovremmo chiederci cosa può insegnarci o a cosa ci rimanda.           Lasciandolo nella sua unicità. Vincendo la tentazione di contrapporlo a qualcos'altro. Perché il benaltrismo è sempre dietro l'angolo, appostato per distruggerci. Per questo oggi avrei deciso di utilizzare questo spazio che finora ho usato pochissimo per parlare un po' più spesso. Possibilmente parlare di tutto. Qualcuno sussurrerà "se ne sentiva la mancanza..." e qualcuno lo farà dicendo questa frase con sarcasmo, ma io scriverò in questo spazio per quelli che in cuor loro sentono emergere questa frase per davvero.     Per anni diverse persone, alcune a me molto care, mi han chiesto di scrivere qualcosa su questo o su quello, e io non l'ho fatto. Per pigrizia, soprattutto, ho risposto spesso con dei "no" senza addurre motivazioni plausibili. Magari per non mettermi in gioco su qualcosa che in fondo mi stava chiedendo proprio questo .   Accennavo poco fa al benaltrismo. Qualche notte fa ho letto il post di un mio contatto su Facebook, un giornalista. Che segnalava la personalissima iniziativa di un personaggio pubblico nel testimoniare il proprio antifascismo. Mi hanno sorpreso alcuni commenti al post. Che sintetizzerei con "con tutti i problemi che ci sono - eccetera eccetera - stiamo qua a parlare di fascismo e antifascismo", e poi quella parola: "priorità". Eccolo, il benaltrismo. In questo caso più pericoloso che mai. Nella nostra società vi sono molti problemi da affrontare, ma tutti questi problemi li possiamo o li potremo affrontare se vi sono le condizioni di libertà per farlo. La democrazia è condizione essenziale per affrontare un problema. Il lavoro, la salute, l'istruzione... come si fa a pensare che queste priorità rendano secondario o trascurabile un pericolo rappresentato da nuovi fascisti? Che sarebbero quelli che impedirebbero di definire, valutare, affrontare un problema con la libertà della popolazione interessata? E del suo diritto a essere informata? Non vado avanti a parlarne, meglio esser brevi e rammentarsi che per qualcuno sarebbero affermazioni ovvie. Ma, con l'aria che tira, ricordarlo non è mai abbastanza.