"C'è qualcosa di ancora più grande di Star Trek stesso, ed è la vita dei trekker" diceva un fan di Star trek, intervistato a una convention italiana nel film TREKKIES 2 (PARAMOUNT PICTURES 2004).
Qualche anno prima, nel 2001, quello stesso fan aveva scritto un articolo sostenendo che “come la nostra serie televisiva e cinematografica preferita si presta a diversi livelli di lettura, narra di civiltà innumerevoli e differenti e di numerosissimi personaggi caratterizzati da personalità singolari, e vanta oramai una sterminata mole di materiale filmico, cartaceo, digitale, sonoro etc. etc. , così il panorama del fandom di Star Trek appare composto da tipi umani con caratteristiche quanto mai diverse”. L’autore proseguiva poi la sua dissertazione compiendo “un primo tentativo di elencazione dei tipi umani incontrabili nell'ambito delle forme di vita definite con l'unico termine di "trekker” e stilava un elenco di “tipi” di fans. A distanza di 14 anni, quello stesso articolista-fan, compie qui un secondo tentativo di liberare il riduttivi termini "trekker" o "trekkie" (accomunanti in una unica sintetica definizione l'appassionato della nota saga fantascientifica), e vi presenta la versione 2015 dell’articolo “Si fa presto a dire trekker”, oggi intitolato “Mai dire Trekker”, perché è passata tanta acqua sotto i ponti, e anche sopra.
IL TREKKALE
Studioso entusiasta della materia Trek. Guarda Star Trek solo in lingua originale. Non registra telefilm dalla TV, compra i bluray americani. Legge i libri Trek americani. Non ama interloquire con altri fans che non raggiungano il suo livello di competenza. Se i Romulani osservano le altre razze ritenendole inferiori, lui gli altri fans non li osserva neppure.
Non dice "Gene Roddenberry". Dice "Gene". Non dice "William Shatner", dice "Bill". Non dice "Amo Star Trek", dice delle frasi incomprensibili di cui si capisce solo "Star" e "Trek".. Poi scrive. Racconti, romanzi, articoli, da far leggere nei social ai lettori italiani. Ma li scrive in inglese. Ma non lo fa per fare il figo che sa l’inglese, gode proprio nel fatto che i pochi che leggerebbero volentieri le sue cose non ci capiscano quasi nulla, fermi, come tanti, a “the pen is on the table” e “What is this? This is a book”.
“Ma davvero, caro amico, hai scritto un racconto di fantascienza? Quando posso leggerlo?”
“Quando qualcuno lo tradurrà in italiano, se non vuoi leggerlo in inglese”
“Ma perché non lo scrivi tu in italiano?”
“Io quando scrivo, penso inglese”. Va così, amici, Del resto in Russia le rockstar sono Cutugno e Al Bano e cantano in italiano.
IL TREKKOFILO
Ama tanto parlare di Star Trek con tutti. Con i colleghi, con i familiari, con gli amici.
Le sue dissertazioni sulle tecniche di assimilazione dei Borg e sul motore a curvatura farebbero addormentare un Vulcaniano in pieno Pon-Farr che ha bevuto otto caffè, ma lui continua a propinarti i suoi commenti alle manovre dei piloti delle navette, agli usi e costumi dei Ferengi, alle tecniche di tortura cardassiane, alle quali vorrebbero volentieri sottoporlo i suoi ascoltatori, due o tre volte, con l'aggiunta di una bath'let infilzata nel basso ventre alla maniera klingon e due bei calci nei denti alla maniera terrestre. “Condivide” una notizia Trek su sei gruppi facebook e su twitter, una foto trekker su otto gruppi e nove pagine e tre profili e 32 bacheche Facebook, e poi su Linkedin, instagram, pinterest, Google+, Whatsapp, Messenger, Skype, Wechat, Spic&Span.
IL TREKKANTE
Dedito saltuariamente alla fruizione del materiale Trek, che alterna ad altre sue passioni (ad esempio i Manga, il cantante Minghi, il Bingo, il Pongo, la marcialonga, i viaggi in Congo o la pizza ai funghi), non è spesso in grado di ricordare personaggi, attori e trame di Star Trek in maniera precisa, ma vuol lo stesso intervenire in discussioni sul tema, giungendo spesso a doversi arrampicare sugli specchi per proseguire il dialogo con altri fans.
Negli anni ’90 registrava episodi di Deep Space Nine, Voyager, X-files e Baywatch nella stessa cassetta, solitamente una E240 da duemilaecinquecento lire. La cartella "Star Trek" nel suo computer serve per depistare i curiosi. All'interno di essa le immagini di Miley Cirus prevalgono su quelle dell'Enterprise. Oggi lo riconosci subito alle convention di Star Trek, porta la sciarpa del Dr.Who versione variopinta, ha tanti gadget di ambedue i tipi: Tardis e Dalek. Esulta nel vedere dal vivo Siddig alla Sticcon. Il leggendario Dr.Bashir di DS9? Macchè, è uno che sta sul set del Trono di Spade!
IL TREKKISTA
Ha tutti gli episodi. I telefilm. I cartoni. I film. Tutti in VHS. Tutti in DVD. Tutti in Bluray ,E conserva il tutto in una stanza deumidificata che fa benedire periodicamente dal parroco.
I ritardi editoriali e postali della "rivista del club dei fans" lo fanno cadere in lunghi periodi di depressione; il giorno che a tutti gli iscritti al club furono spediti (per recuperare i ritardi) due numeri della rivista in una sola volta, ebbe una preoccupante tachicardia da euforia e un imbarazzante orgasmo.
Avrebbe voluto chiamare i suoi figli Kirk e Uhura, ma la moglie glielo ha impedito. Poi ha lasciato la moglie e adesso vive con il cane Roddemberry e la gatta Majel.
IL TREKKARO
Si è fatto un sacco di amici grazie a Star Trek. Partecipa a tutte le riunioni di fans di Star Trek della sua regione, a tutte le serate in pizzeria dei gruppi Trek della sua città, non manca mai alle gite in montagna del gruppo dei fans di Star Trek della sua zona.
Ha visto soltanto una volta solo mezzo episodio di Star Trek, ma si ricorda che gli è molto piaciuto.
Ultimamente fa il Cosplayer, si mette il costume della serie classica e si fa fare le foto con la spada laser in mano, .
IL TREKKITICO
Ha visto tutti gli episodi di tutte le serie. Di ciascuno ha disprezzato la pochezza e la poca originalità della trama, la mediocrità degli attori, la banalità dei temi trattati. Scrive lettere alle fanzine cartacee e virtuali, partecipa ai Forum e alle Chat sul web, è iscritto a molte Mailing List Trek, si reca alle convention, e in tutti questi ambiti disprezza ogni pezzo di quella che si ostina a chiamare "la mia serie preferita". Tutto ciò è avvenuto per anni in maniera, tutto sommato, soft. Poi la saga ha trovato nuova vita con il reboot di JJA e il trekkitico ha capito qual era lo scopo della sua vita. In qualunque discorso, in qualunque gruppo reale o virtuale di fans di letteratura fantascientifica, di qualunque cosa si parli, lui interviene per dire che “Il futuro ha inizio” e “Into the Darkness” non gli piacciono. Su quest’ultimo ha cominciato a parlarne male e ad auspicarne il flop quando avevano appena cominciato a girarlo. Il trekkitico si alza la mattina per timbrare il cartellino del suo ruolo, della sua missione: veloce, pronto, mai domo, deve demolire verbalmente chi negli ultimi anni lavora per Star Trek. Su ogni social, su ogni mailing list, su ogni gruppo. Crea gruppi sui social dove combatte la sua missione contro ciò che per lui non è Star Trek anche se c’è scritto Star Trek. Perché lui ama Star Trek, dice. Peccato non possa più avere un minuto per vederlo, è troppo impegnato a insultare Abrahms e i suoi fans, anche quando non parlano di Star trek.
“Ho visto l’ultimo episodio di Arrow, non mi è piaciuto perché…”
“Osi tu parlar male di Arrow dopo che ti sono piaciuti Simon Pegg e Zoe Saldana in Star Trek?”
IL TREKKATO
Da piccolo gli facevano vedere Star Trek solo se aveva finito i compiti. Da grande vorrebbe conoscere altri fans come lui, ma ogni volta che gli parlano di convention a Bellaria o a Riccione dice che sono posti troppo lontani, che sarebbe ora che qualcuno si decidesse a fare una bella convention non in posti così difficili da raggiungere, ma vicino casa sua: Cesena (o anche San Marino, fate voi). Perciò interagisce con i fans sui social. Interviene su tutti i gruppi Trek su Facebook, si arrabbia quando gli altri parlano di bomboloni, sfilate di costumi. Lui vuole parlare di Star Trek, non dei perdigiorno che vanno così lontano a fare quello che si può fare seduti a casa propria, davanti alla TV, con facebook, con 4356 amici. Con nessuno di questi ha mai mangiato una pizzetta.
IL TREKKASSICO
Fan della serie classica, ritiene apocrife e blasfeme tutte le serie correlate seguenti, per lui Picard è un impostore e Janeway una gallinacea, e vorrebbe vedere Sisko in fila all'Ufficio di Collocamento.
Per lui i telefilm di Star Trek sono 79 e i film sei e mezzo. Tutto il resto non c’è. Di Enterprise non se ne è accorto. Degli ultimi film non glielo abbiamo ancora detto.
IL TREKKONE
Colleziona tutto ciò che a che vedere con Star Trek. Oggetti, gadgets, vestiti, libri, videocassette, CD-ROM, DVD, CD-Audio, BLURAY, penne USB, spille, borse, tutto quello che riguarda la serie.
Venderebbe sua madre per le orecchie posticce di Spock.
Le aste su Internet, gli annunci su riviste amatoriali, i negozi specializzati, esistono grazie a persone come lui, che vivono in una piccola stanzetta in una grande casa piena di oggetti Trek. Il suo urlo "Devo averlo!" fa rabbrividire i familiari, che continuano ad amarlo anche se lui li osserva come oggetti ingombranti.
IL TREKKONZO
Ha tutti i DVD di Star Trek. Glieli hanno prestati, non li restituisce mai, deve rivederseli.
Alle Convention di Star Trek lo riconoscete: è quello con il costume che gli avete prestato tre anni fa "per una sola sera".
Organizza riunioni a casa degli altri. Tutti portano cibi prelibati, nuovi libri, interessanti riviste, avvincenti giochi. Lui porta l'acqua da bere e si porta a casa libri, riviste, la collezione di videogiochi Trek e la moglie del padrone di casa.
Ha un sito Trek con materiale preso dagli altri siti, raggiungibile da chiunque chieda ai motori di ricerca "Decoder", “Torrent”, “Emule”, "Miley Cirus Nuda", "Pokèmon", o "Truccare la Playstation".
IL TREKKESE
Aderisce alla weltanschauung di una delle razze presenti nelle storie della saga, condivide i principi di essa, spesso pratica usi e costumi della razza in questione, fino al punto (nei casi estremi) di fare di tutto per partecipare ad occasioni sociali nelle quali interpretare l'alieno preferito anche nel vestiario e nelle fattezze.
Avremo così il trekkese vulcaniano (fermo seguace dei principi della logica), il trekkese klingon (che regola la propria vita con spirito da guerriero), il trekkese ferengi (che si comporta come un ligure)... e così via.
Con naturalezza afferma "Sono una Trill", "Sono Tizio di Cardassia" etc. etc. L'interlocutore non avvezzo a questo genere di abitudini può a volte porre domande del tipo "Cardassia? In provincia di...?", ma viene guardato con commiserazione.
IL TREKKATICO
Di Star Trek sa tutto, anche quello che la maggioranza non sa ancora. Perennemente collegato a Internet alla ricerca di indiscrezioni, anticipazioni, pettegolezzi, rumors, è sempre più informato, e sempre più detestato da coloro che non vogliono conoscere in anticipo i rumors sul tredicesimo film.
IL TREKKOTA
Con la bocca semiaperta contempla i telefilm di Star Trek con stupore entusiasta, anche se non capisce perché in certe puntate il capitano è donna, in altre è un tizio calvo, in altre ancora è un uomo di colore e l'astronave ha una forma di ciambella e non si muove mai. Sa cosa è un Vulcaniano: è un Ufficiale di Plancia che a volte si trasforma in un afro-americano e a volte ha fattezze europee. Anche una puntata di "UFO" non vista sin dalla sigla iniziale viene reputata una storia di Star Trek. Saluta gli altri appassionati al grido di "Che la forza sia con voi!", spesso convinto che la risposta debba essere "E con il tuo Spirito".
Alcuni trekkoti credono che Sette di Nove venga interpretata da Anna Falchi, taluni sostengono che la migliore puntata sia quella dove il computer HAL 9000 impazzisce e fa fuori tutti, tranne Kirk che si salva e torna su Base Alfa.
Ovviamente la classificazione potrebbe continuare all'infinito, ma preferiamo che queste righe siano più una esemplificazione della variegatezza dell'ampia cerchia degli appassionati di Star Trek, piuttosto che un elenco esauriente dei tipi umani che semplicisticamente vengono confinati nella definizione di "trekkers".
Lunga Vita e Prosperità.
Francesco Spadaro
IL TREKKONICO
Ama la saga di Star Trek e ama stupire e divertire gli altri fans con scritti che mischiano le avventure dei suoi personaggi favoriti all'umorismo e alla satira di costume.
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(Articolo pubblicato sul numero 176 di "Inside Star Trek Magazine" - Maggio 2015).
Articolo vincitore del Premio Italia Edizione 2016,
Categoria: "Articolo su pubblicazione professionale"
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