giovedì 13 giugno 2024

Uomini che cadono sulla Terra

Questo articolo è stato pubblicato sul n.  31 di Fondazione SF Magazine (Novembre 2023) .

   
    L’uscita del telefilm L’uomo che cadde sulla Terra, l’anno scorso, su una piattaforma di
streaming, ci porta a porgere l’attenzione su questa storia magnifica che ha avuto diverse
incarnazioni. Da letteraria a cinematografica e televisiva, ma anche, come vedremo, teatrale-musicale.
    
    Il telefilm, che, a prima vista, dal titolo potrebbe sembrare l’ennesima versione allungata di
una storia già raccontata al cinema, come è frequente per le serie televisive, è invece un vero
e proprio sequel, dove un nuovo alieno piomba sulla terra con la missione di continuare la missione del precedente viaggiatore.
Tutto nasce dall’opera letteraria di Walter Tevis. Questo autore statunitense ha scritto sei romanzi, tre sono divenuti dei film di successo (Lo spaccone con Paul Newman e George C. Scott, e il suo seguito Il colore dei soldi, diretto da Martin Scorsese, e L’uomo che cadde sulla Terra, con protagonista David Bowie), e, molto dopo la morte dello scrittore, avvenuta nel 1984, fu realizzata la miniserie La regina degli scacchi, andata in onda nel 2020 in una piattaforma televisiva, con grandissimo successo.
    
   
L'uomo che cadde sulla Terra (The Man Who Fell to Earth)
è un romanzo di fantascienza del 1963 scritto da un autore che non ha scritto altri romanzi di fantascienza. Vi si narra di un extraterrestre che giunge da solo, in incognito, sulla Terra, prendendo il nome di Thomas Jerome Newton, con l’intento di portarvi gli abitanti del suo pianeta, devastato dalle conseguenze di guerre a base di armi nucleari.        L’energia a disposizione del pianeta alieno era sufficiente per mandare un solo essere su una sola navicella, il suo compito sarebbe stato quello di creare la possibilità di realizzare grandi astronavi sfruttando le risorse della Terra. E per questo motivo doveva divenire ricco e potente, e il mezzo per farlo era la sua conoscenza di tecnologie a noi sconosciute, con scoperte scientifiche altamente
innovative. Newton crea quindi una società con la quale spera di raccogliere centinaia di milioni di dollari, ma incontra diverse difficoltà, a partire dalla sua struttura fisica che deve sopportare la gravità terrestre superiore a quella del suo pianeta, ai sospetti che crea la sua capacità di calcolo e la provenienza delle sue invenzioni, e, soprattutto, al farsi coinvolgere da abitudini terrestri, dall’uso di alcolici al coinvolgimento sentimentale. Finirà per essere sottoposto a esperimenti, data la sua natura fuori dal comune, e i suoi occhi verranno danneggiati da uno di questi esperimenti. La sua missione non potrà essere terminata, non gli resterà che mandare al suo pianeta, Anthea, un messaggio attraverso l’incisione di poesie recitate, sperando che un giorno la radio le trasmetta, e che sua moglie e gli abitantidi Anthea un giorno le ascoltino.

    Il film L'uomo che cadde sulla Terra diretto da Nicolas Roeg nel 1976 è un adattamento cinematografico del romanzo. La trama principale del film segue abbastanza fedelmente
quella del libro, ma il film appare più drammatico e surreale, ed è molto incentrato sulla
psicologia del personaggio e sul suo disagio dovuto alla sua “alienità”. In questo la scelta
dell’attore protagonista, la star della musica David Bowie, fu azzeccatissima. La sua presenza scenica aveva colpito il produttore esecutivo, che suggerì a Roeg di prendere in considerazione Bowie per la parte dell’alieno. Bowie era noto per il suo stile musicale e visivo rivoluzionario, l’alieno in cerca di salvezza per il suo pianeta morente era una parte perfetta per lui.

    Il libro e il film sono sicuramente dei punti di riferimento nella fantascienza. Entrambi
sollevano la problematica del rapporto col diverso, che in quegli anni era profondamente
sentito sia a livello politico e nei rapporti tra le nazioni, sia a livello della società, che stava
cambiando repentinamente. Bowie era uno dei simboli di questo cambiamento, e, quando gli venne proposto il film accettò con entusiasmo di far parte del progetto, in quanto fan del romanzo di Tevis, poiché si sentiva affine al personaggio di Newton.
    Quello del pianeta morente era un film legato ai tempi. Libro e film ci narrano di un
pianeta di provenienza devastato, ma il protagonista viene dilaniato da ciò che sulla Terra genera decadenza, inimicizia, sospetto, avidità, sete di potere. Resta un “uomo che
cadde sulla Terra” disilluso, che ha rinunciato alla sua grandiosa missione, che ha fallito lasciandosi travolgere da ciò che genera i fallimenti dei terrestri.

    Prima di trattare del telefilm, vorrei farvi sapere che esiste un altro seguito alternativo all’opera di

Tevis, ed è opera dello stesso David Bowie. Nel 2015 il grande artista adattò alcune delle sue canzoni più celebri per un’opera rock che scrisse in collaborazione con il drammaturgo irlandese Enda Walsh. Il musical Lazarus, che ci presenta il Newton bloccato sulla Terra che avevamo visto alla
fine del film, invecchiato e prigioniero dell’alcol, ma con un incontro che può dargli speranza. La prima rappresentazione di Lazarus, con lo stesso Bowie come protagonista, ha avuto luogo il 7 dicembre 2015 al New York Theatre Workshop di Manhattan: quella è anche stata l'ultima apparizione pubblica di Bowie, che sarebbe scomparso appena un mese dopo (il 10 gennaio 2016). Esiste anche una versione italiana dello spettacolo, che fu portato sulle scene da Manuel Agnelli nella parte di Newton/Bowie.
    L’ esistenza dell’opera teatrale Lazarus ci svela quanto fu importante e definente questo personaggio per il grande musicista e attore, che lo elesse così a sublime rappresentanza delle afflizioni dell’uomo moderno. Lazarus viene considerata l’opera-testamento di Bowie, il regalo d’addio di David Bowie al
mondo.

    Il protagonista del telefilm, Faraday, è, nell’ incipit, il capo di una potente multinazionale tecnologica. Ma in un flashback scopriamo il suo arrivo, il suo nascondere l’aspetto alieno, il suo modo
di procurarsi denaro (che riprende fedelmente le tecniche narrate nel libro di Tevis, come se questo fosse il protocollo standard di Anthea per iniziare ad adattarsi alla Terra). Faraday (interpretato da Chiwetel Ejifor) giunge quindi, dopo Newton, per tentare di nuovo la missione del predecessore, e per prima cosa deve cercare la scienziata Justin Falls (Naomie Harris), la quale sembra esser caduta in disgrazia dopo aver perso tutto. Faraday la trova, e le
rivela che ci sono due pianeti da salvare, Anthea e la Terra, e che lei è quella che può fare
la differenza. Incontreranno anche un invecchiato Thomas Newton (Bill Nighy), che
torna a esser parte così della missione alla quale credeva di non poter più appartenere.
    A riprova del legame creatosi tra l’opera  di Tevis e la personalità artistica del suo interprete
cinematografico, ogni titolo di puntata del telefilm è il nome di una canzone di David Bowie
collegata con la trama di ogni puntata. L’analisi che segue necessita di
un’ALLERTA SPOILER in quanto svela la trama delle puntate della serie
televisiva.
    - Hallo Spaceboy: L'episodio introduce il personaggio di Faraday, un alieno che arriva sulla
Terra con una missione segreta, proprio come nella canzone del 1995 di Bowie, in cui si parla
di un astronauta solo e disilluso. 
    - Unwashed and Somewhat Slightly Dazed: Faraday si adatta alla vita terrestre e inizia a
lavorare con un avvocato per brevettare le sue invenzioni. La trasgressiva e sconcertante
canzone del 1969 di Bowie racconta di un giovane ribelle che si sente estraneo alla società.
    - New Angels of Promise: ecco Justin Falls, una madre single e brillante scienziata che Faraday assolda per essere aiutato nel suo progetto spaziale. La canzone del 1999 di Bowie parla di una nuova generazione di eroi che sfidano il destino. “Take us to the edge of time” (Portateci al limite del tempo”) invoca Bowie, come Faraday chiede a Falls di dare una possibilità alla sua missione. Da brividi la frase “I’m a blind man and she’s my eyes” (io sono cieco e lei è i miei occhi) che si adatta perfettamente alle trame delle opere e ai personaggi coinvolti.
    - Under Pressure: Faraday e Justin affrontano le difficoltà e le minacce che ostacolano
il loro piano, mentre iniziano a provare dei sentimenti l'uno per l'altra. La canzone del
1981 di Bowie e dei Queen (la paternità del brano è discussa da anni) esprime la tensione
e l'ansia della vita moderna. “Why can’t we give love that one more chance?” (Perchè non
diamo all’amore un’altra possibilità?)
    - Moonage Daydream: Vediamo il passato di Faraday e il motivo della sua missione: salvare la sua famiglia e il suo pianeta Anthea, ormai morente. La canzone del 1971 di Bowie parla proprio di un alieno: “I’m the space invader, I’ll be a rock ‘n’ rollin’ bitch for you. Keep your mouth shut” (Sono l’invasore spaziale, sarò una puttana del rock’n’roll per te).
    - Changes: Faraday e Justin assumono false identità per sfuggire ai nemici che li inseguono, mentre cercano di completare la loro missione. La canzone del 1971 di Bowie celebra la capacità di adattamento e trasformazione dell'essere umano.
    - Cracked Actor: Ed ecco Thomas Jerome Newton, l’altro alieno arrivato sulla Terra molti anni prima. La canzone del 1973 di Bowie descrive la vita decadente e fittizia di una star del cinema.
    - The Pretty Things Are Going to Hell: Newton tradisce Faraday e lo consegna ai suoi nemici, che vogliono sfruttare la sua tecnologia per scopi malvagi. Il titolo si riferisce alla canzone del 1999 di Bowie che è una denuncia della corruzione del mondo contemporaneo.
    - As the World Falls Down: Faraday riesce a fuggire dalla cattura e a raggiungere Justin, che lo aiuta a lanciare la sua navicella spaziale verso Anthea. Il brano del 1986 di Bowie canta l'amore tra due persone in un mondo che sta crollando. “A love that will last within your heart, I’ll place the moon within your heart” (Un amore che durerà nel tuo cuore, metterò la luna nel tuo cuore).
    - The Man Who Sold the World: L'episodio finale mostra come Faraday, raggiunta Anthea, scopre che il suo pianeta è stato salvato da una misteriosa fonte di energia, mentre sulla Terra scoppia una guerra nucleare causata dalla tecnologia rubata a Newton. Il titolo si riferisce alla canzone del 1970 di Bowie, in cui si riflette sull'identità e il senso della vita.

    La strada della fantascienza si incrocia più che mai con le altre forme d’arte (cinema, TV,
teatro, musica) come in poche altre opere, nella storia inventata da Tevis. La serie non
ha attualmente la conferma per una seconda stagione, ma gli ultimi anni ci hanno insegnato che per le opere di fantasia il “mai dire mai” è d’obbligo. Attendiamo ancora gli uomini che cadono sulla Terra, e la speranza che stavolta Anthea possa salvare il nostro pianeta.
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