Oggi, invece, vi racconterò una favola. Non una favola per modo di
dire, miei piccoli lettori, una favola con le fate e i prìncipi.
Notare l’accentazione sdrucciola, trattasi di personaggio con
titolo nobiliare, non di princìpi, nel
senso di discipline, affermazioni di un ragionamento.
Ma prima vi
racconterò la storia della nascita della favola che poi leggerete.
Qualche articolo fa, nel pezzo intitolato “20 anni di terapia”,
vi ho raccontato di quando fui chiamato a partecipare alla rivista
del web chiamata Star Trek Italia Magazine, in breve STIM.
Lo STIM
nasceva da un gruppo che interagiva nei primi canali di comunicazione
di Internet. All’inizio era guidato da un certo Kvar. No, non era
un klingon di Star Trek, si chiamava proprio così, Sandro Kvar. Poi
la guida della rivista passò a Rodolfo Ciottoni, poi a Rossella
Marchiselli. Vicedirettore era Anna Manfredini, e c’erano anche
Riccardo Palazzani, Susanna Ricci, Domenico Ciccone, Matteo
Bistoletti, Sergio Raffaele, Paolo Longarini, e altri redattori (non
me ne vogliano se non li cito, eravamo tanti) che scrivevano in
maniera amatoriale ma, lasciatemelo dire, con un prodotto di stampo
professionale.
Si pubblicavano articoli che parlavano di
fantascienza, film, libri, cultura pop. E Star Trek . Arrivammo a
esser segnalati da stampa specializzata
e non, ad
esempio Il Venerdì di Repubblica. Eravamo un gruppo che sfornava
ogni mese una ventina di articoli. Lo STIM fu pubblicato per una
decina di anni. E avevamo una mailing list redazionale. Il nostro
luogo di riunione. Vivevamo a centinaia di chilometri di distanza
l’uno dall’altro ma discutevamo quotidianamente via posta
elettronica. Per raccontarvi della mailing list dello STIM citerò un
brano di un articolo che l'indimenticabile amica Rossella Marchiselli
scrisse per la rivista ufficiale “Inside Star Trek Magazine” per
presentare lo STIM : “Per farvi più o meno capire quel che succede
all'interno della redazione, sappiate che nella nostra Mailing List
sono trattati argomenti incandescenti come la pena di morte,
l'aborto, il divorzio, si sviscerano continuamente senza nessun tabù
gli aspetti religiosi, etici e filosofici di qualunque Credo e si
passa da questi aulici temi, senza soluzione di continuità, a sagaci
commenti di film, telefilm, barzellette, articoli scandalistici,
eventi personali, che spaziano dal matrimonio all'influenza al look
delle Veline e dai pettegolezzi sulle soap opera o sul look di attori
e attrici ".
Ecco, un giorno in questa mailing list lanciai
l'idea dello scrivere un racconto che fosse una parodia di una famosa
favola ma al tempo stesso la immaginaria nascita della creazione di
un episodio di Star Trek Voyager, la serie che in quel periodo era la
più nuova tra quelle della Saga. Non trovo più quelle mail, ma
ricordo che ci furono parecchie risposte.
Gli amici dello STIM
discussero per giorni nella mailing list redazionale su come narrare
una storia favolosa della Voyager. Anche se i nostri redattori non
somigliavano ai personaggi del racconto che sto per riproporvi
(somiglianze con l’episodio Star Trek Short Treks Runaway di 18
anni dopo sono puramente casuali), le loro proposte per l'avventura
della “Fata” Janeway sono proprio quelle dove essi dissero la
loro perché io vi raccontassi la mia, dove stretta è la foglia e
larga è la via.
Un’idea
favolosa (S.T.I.M.anno2, n.8,settembre 2000)
Leo Fredrick si recò alla riunione non senza riluttanza. Avrebbe preferito restare a lavorare da solo alla sua idea, ma il tempo incalzava e alla Produzione avevano caldamente consigliato una di quelle riunioni in cui "il lavoro completo viene fuori per forza".
Milioni di persone consideravano il compito di scrivere storie per i telefilm di Star Trek un privilegio, per Leo era un lavoro come un altro. Avrebbe preferito fare il Fotografo di Moda, per un periodo lo aveva anche fatto, ma le crisi ipertensive a cui andava incontro in presenza di certe modelle di esagerata bellezza lo avevano costretto a seguire altre inclinazioni artistiche.
La settima stagione di Voyager era già quasi tutta scritta, le vicende dei "viaggiatori oltre ogni distanza mai solcata" puntavano a dare soluzioni a questioni venute fuori nelle serie precedenti, e a dare emozioni forti in vista del gran finale, ma una stagione di telefilm è fatta da ventisei episodi e ci vogliono pure le storie che non influenzano eccessivamente la cosiddetta "continuity". Il lavoro di Leo era creare questo tipo di episodi che i tecnici esperti chiamavano "fill in" e i suoi detrattori chiamavano "noiosi riempitivi".
La stanza riservata a queste riunioni sarebbe stata più adatta come sala d'aspetto per i colloqui di segretarie di produzione, ma in quella ditta la sala d'aspetto per i colloqui di segretarie di produzione appariva come una sala riunioni per autori televisivi.
L'idea che era venuta a Leo durante una delle sue passeggiate al parco (fatte per tenersi lontano dal frigorifero di casa) era da lui considerata strepitosa. E la illustrò con entusiasmo ai suoi compagni di lavoro..
"Allora...., Janeway viene a sapere da Paris e Torres, che avevano perlustrato il pianeta alla ricerca dei soliti minerali che per adesso chiamerei semplicemente <<scusa per teletrasportarsi su un pianeta>>, che su questo pianeta c'è questa ragazza…"
"Ragazza? In che senso ragazza? Come sono fatti questi alieni?" chiese Dora Dot, la sua collega preferita. Non che gli piacesse particolarmente, ma considerando che non fumava sigari puzzolenti come Paul Condor, non giungeva alle riunioni raccontando guai familiari (prima ancora di salutare) come Basil Kronen, e non era una spiona come Jane Thompson, doveva accontentarsi di preferire lei agli altri, anche se aveva quel fidanzato pieno di tatuaggi e oggetti metallici infilati nelle carni.
"Se vi ho detto prima che loro adorano esseri mitici che casualmente assomigliano agli umani…" rispose Leo "... ho pensato agli alieni come a una specie di orsacchiotti con le corna…"
"Orsacchiotti con le corna? La Produzione ti ucciderà!" lo interruppe Paul Condor "Hai idea di quanto costi anche un solo credibile costume da orsacchiotto con le corna?"
"Avevo pensato anche a degli umanoidi con il becco e con i capelli che formano creste a zig-zag, nel caso la Produzione volesse risparmiare… " riprese con calma Leo Fredrick. Essere interrotti continuamente era una parte essenziale di quel tipo di lavoro di gruppo.
"…dicevo, c'è questa ragazza, figlia di un ricco mercante che era rimasto vedovo e si era risposato con una donna, anch'essa vedova e madre di due giovinette. Scelta non felice, in quanto la seconda moglie aveva un pessimo carattere…"
"…come la mia prima moglie…" mormorò Kronen.
"…per favore, interrompetemi solo per osservazioni creative.
La seconda moglie del mercante… "
riprese Leo
"…aveva due figliole, bruttine e invidiose, che presero subito in odio la sorellastra, molto dolce e molto bella"
"Gli spettatori capiranno la bellezza di questa ragazza e la bruttezza delle sorellastre se non hanno fattezze umane?" chiese Dora.
"Se prendiamo una bella attrice con un bel culo e belle poppe e i costumisti fanno un bel costumino aderente di orsacchiotta cornuta… o di papera crestata… non sarà un problema… "
disse Condor mentre si accendeva il sigaro "…e le sorelle goffe, quelle si possono fare…"
"Paul!" Esclamò Leo "stiamo qua per inventare le storie. La realizzazione è compito di altri! Comunque: il padre mercante muore e le sorelle cattive defraudano la graziosa giovinetta dei suoi bei vestiti e delle sue eleganti scarpine e le fanno indossare vesti grossolane e durissimi zoccoli. La obbligano poi a fare i lavori più pesanti e umili e la costringono a servirle in tutto e per tutto. E visto che non è più vestita in modo decente non la vogliono nelle loro raffinate stanze e la fanno dormire vicino al loro bruciatore, e così finiscono per chiamarla <<Fah Luhk Ghist Kaaah>>, che nella loro lingua significa <<quella del bruciatore>>".
"Dovremmo trovarle un nome più decente, così magari ci facciamo il titolo dell'episodio" suggerì Basil Kronen.
"Son d'accordo, ma ne parliamo dopo. Fammi raccontare. Una notizia straordinaria viene diffusa per tutto il globo: il monarca del pianeta organizza una festa con danze, con lo scopo di far scegliere al suo erede una sposa tra tutte le figlie dei benestanti. Le sorellastre di Fah-Luhk-Ghist-Kaaah si preparano per intervenire al ballo regale, e Fah-Luhk-Ghist-Kaaah è condannata a restare accanto al bruciatore, priva di vesti adatte ad uscire di casa, impossibilitata a presentarsi alla festa, nonostante anche lei sia figlia di persone agiate. Allora, come ho già detto prima, Janeway viene a sapere dei problemi di questa ragazza e decide di intervenire…
"Intervenire?" chiese Dora "E la Prima Direttiva? La regola che impone di non influenzare la storia e l'evoluzione di una civiltà aliena?".
LeoFredrick rispose prontamente, mentre scartava il suo pacchettino di crackers: "In realtà non vuole affatto violare la Prima Direttiva, ma agire in modo tale da risolvere la situazione senza creare effetti duraturi. Utilizzerà la superiore Tecnologia della Federazione inserendosi nella cultura locale e impersonando uno dei miti che di quella cultura fanno parte integrante, diciamo che si è riscontrato che gli abitanti del pianeta credono fermamente in esseri simili alle nostre fate, le Kuh-ghe-ghas, con fattezze simili a donne umane che sono appena state dal parrucchiere, e che nel corso degli ultimi 5 anni sono state segnalate 46 apparizioni di Kuh-ghe-ghas in punti diversi del pianeta e che quindi l'apparizione della quarantasettesima Kuh-ghe-ghas non può fare alcun danno. Janeway si teletrasporta vicino al bruciatore di Fah-Luhk-Ghist-Kaaah e, dicendole di essere una Kuh-ghe-ghas, le offre la possibilità di partecipare al ballo, e le preannunzia diversi prodigi, che, ovviamente, saranno generati dalla tecnologia della Voyager, ma Fah-Luhk-Ghist-Kaaah crederà nella magia di una Kuh-ghe-ghas. Solo che adesso non so come far proseguire la storia, e penso che per prima cosa dovremmo trovare delle buone forti motivazioni perché il capitano Janeway si imbarchi in questa impresa…"
"Io un'idea ce l'avrei" disse Paul "Quando sono entrati nelle vicinanze del pianeta un'entità non riconosciuta dai sensori si è insediata in un'area poco usata del cervello di Kate Janeway, da lì spinge il capitano a compiere quello che in realtà è un suo dovere, infatti quest'entità è il residuo energetico di una vera Kuh-ghe-ghas, quella che avrebbe dovuto aiutare la ragazza, ma che è stata inavvertitamente maciullata da uno scarico della Voyager quando, incuriosita, si è avvicinata troppo all'astronave".
"Bene. Mi piace." disse Leo Fredrick. Paul fumava pure sigari puzzolenti, ma era un buon creativo. Leo pose la domanda che teneva da parte da un pezzo: "E Tuvok? Sarà favorevole a intervenire ? Vi ricordo che, se fosse stato per Mister Noiosetto, Sulu avrebbe dovuto lasciare Kirk e Bones sul pianeta-prigione…"
Basil drizzò le spalle e si sistemò sulla sedia indicando che era il suo turno per rispondere: "Tuvok capisce che qualcosa non quadra e tenta una fusione vulcaniana col capitano dopo che anche il dottore non rileva nulla di strano. Ha un contatto con l'entità e capisce la verità: se quella sera le cose non andranno in un certo modo l'intera storia della galassia verrà cambiata. Allora acconsente a che si proceda, il problema è che la Voyager ha già fatto danni e alcuni personaggi fondamentali per la storia sono spariti, delle specie di folletti che formavano le cosiddette <<entità accessorie>> della Kuh-ghe-ghas, e allora, perché tutto vada in porto, devono essere sostituiti da altrettanti membri dell'equipaggio. L'entità che fu la Kuh-ghe-ghas pervade con la sua onda mentale benefica tutta la nave ed influenza in modo più o meno forte gli Ufficiali della Voyager, che si adoperano in gruppo per introdurre al ballo di corte la bella Fah-Luhk-Ghist-Kaaah. E tutti si mettono al lavoro coi replicatori e con gli effetti della tecnologia olografica…che immediatamente trasformano Kim in paggetto e Paris in cocchiere; una delle navette viene trasformata in carrozza arancione a forma di zucca e B'Elanna provvede a modificare il motore ad impulso della navetta, accoppiandolo con il flusso energetico degli scudi, per modulare la frequenza dei faser e fare in modo che nel buio della sera, la carrozza brilli di luce propria e faccia un bell'effetto del tipo <<wow!! sta arrivando senz'altro la ragazza più bella del reame!>>" .
"Bene, bene!" disse Leo "L'idea iniziale sta divenendo una storia interessante e originale. E così, sulla navetta-zucca luminosa, Fah-Luhk-Ghist-Kaaah giunge al ballo, l'erede al trono la conosce, e facciamo capire che Fah-Luhk-Ghist-Kaaah fa colpo… "
"Si, però…" intervenne Dora "dobbiamo creare la figura di questo giovanotto in maniera che non si capisca se è un bravo giovine o un tipo poco serio… tanto che Chakotay inserisce nel tacco della scarpetta di Fah-Luhk-Ghist-Kaaah un microtrasmettitore, per fare in modo che la bella Fah-Luhk-Ghist-Kaaah (dovremo trovarle un nome più carino, povera cara) sia sempre sotto sorveglianza: sia mai che il principe sia in realtà uno smanazzone, e voglia approfittarsi della giovane pulzella: un salvataggio all'ultimo momento con un teletrasporto di emergenza fa sempre comodo!"
"Mi prenoto per il ruolo di principe smanazzone…" disse ridendo Paul .
Dora Dot continuò: "Solo che la fanciulla perde la scarpetta...."
"Perché perde la scarpetta? Come si fa a perdere una scarpa durante una festa?" chiese Leo.
Jane Thompson rispose prontamente: " Il mito delle Kuh-ghe-ghas vuole che i loro prodigi svaniscano allo scoccare della ventiquattresima ora del loro ciclo giornaliero, e ovviamente anche la Kuh-ghe-ghas Janeway deve far sì che tutto sparisca per quell'ora, nel rispetto del mito. Fah-Luhk-Ghist-Kaaah ode la sirena della torre del palazzo che annunzia la fine delle ventiquattresima ora, e corre via dal salone, nel timore che i suoi splendidi vestiti, frutto del prodigio, spariscano. E correndo, smarrisce la scarpa con il trasmettitore di Chakotay. Il figlio del monarca trova questa scarpetta e questa è l'unica cosa che gli resta di Fah-Luhk-Ghist-Kaaah. Mi fermo qui".
Fredrick allora disse: "Chakotay,che è rimasto a bordo della Voyager, a causa della disattivazione dei sistemi della navetta avvenuta alla fine della ventiquattresima ora, non può più osservare sul monitor ciò che accade sulla superficie del pianeta, ma rileva il segnale della scarpetta ancora nel palazzo, e crede che la giovincella sia ancora nelle stanze reali..."
"Ma invece è stata portata via da Tom Paris, che si è invaghito di lei, avrà… pure la pelliccia, o il becco, o le corna, ma ha pur sempre delle belle curve..." lo incalzò Paul.
Intervenne Dora:" Facciamo che è Neelix che si invaghisce di lei?"
"E perché non Kim?" disse la Thompson.
"Non facciamo confusione" disse Paul "io proporrei che l'erede del monarca voglia usare la scarpetta come indizio per iniziare la ricerca di Fah-Luhk-Ghist-Kaaah. Colei che l'avesse calzata alla perfezione sarebbe diventata la sua sposa!"
"Grandioso!" esclamò Leo "Come fai ad avere idee così originali? Va benissimo…ma abbiamo detto che Tuvok aveva scoperto che se quella sera le cose non fossero andate in un certo modo l'intera storia della galassia sarebbe cambiata. Come la diciamo questa cosa?"
Basil parlò: "Il pianeta si trova nei pressi di una tempesta di cavitazione temporale, e alcune interferenze di risonanza particellare collocano la nostra storia qualche secolo prima della partenza della Voyager. Nella fusione vulcaniana con la mente di Janeway, l'Ufficiale Tattico ha avuto dalla Kuh-ghe-ghas una rivelazione: nella realtà dove la Kuh-ghe-ghas ha potuto aiutare Fah-Luhk-Ghist-Kaaah, questa e l'erede al trono si sposano e fanno sette figli, che però rimangono nani e divengono minatori; cercando diamanti trovano dilitio, che scambiano per carbone, tanto era sporco, e per pulirlo lo lavano con un preparato di loro invenzione a base di olio lubrificante; questo innesca una reazione a catena che fa in modo che i cristalli di dilitio della miniera del pianeta finiscano sulla terra, attraverso un passaggio
quantico spazio-temporale, dove Cochrane, colpito da una sacra ispirazione, decide di utilizzarli per il prototipo del suo nuovo motore...."
"Mmmmh…"fece Leo "l'idea dei sette nani la terrei buona per un episodio dell'ottava stagione…"
"Ma non ci sarà un'ottava stagione, la settima dovrebbe essere l'ultima!" disse Basil.
"Appunto…" gli rispose Leo "…penso che siamo un po' stanchi, e che possiamo aggiornare la seduta. Ci rivediamo qui alle cinque e mezza di oggi pomeriggio?"
"Per me va bene" disse Dora "ma vorrei che prima di andar via decidessimo un nome per la fanciulla. Dire Fah-Luhk-Ghist-Kaaah mi sembra troppo faticoso..."
"Proporrei Brucilla" suggerì Paul.
"Suggerirei Caminarda" propose Basil.
Jane fece una smorfia: "Non mi paiono nomi che possono fare da titolo a un episodio. Altre proposte?"
Leo stava raccogliendo la sua borsa dopo essersi infilato la giacca. D'un tratto gli brillarono gli occhi e con un sorriso proferì:
"Che ne direste se la chiamassimo Cenerentola?"
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