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sabato 26 dicembre 2020

IL POLITICALCORRETTORE QUANTICO

Erano anni molto intensi nelle discussioni su temi sociali e politici, la TV trasmetteva le gesta dei nostri eroi, la loro innovativa conquistata consapevolezza cosmica, mai una frase fuori posto; i telefilm che seguivamo noi erano avvincenti, profondi, ma una regola interna non permetteva ai personaggi "buoni" nessuna debolezza culturale, ogni storia era sempre politicamente corretta. Immaginai allora un parodia dove i nostri beniamini, per un guasto tecnico, si trovassero privi di ciò che dava loro correttezza politica. Da lì un bel po' di dialoghi sessisti, razzisti, volgari. Politicamente scorretti, ecco.  Il racconto è appunto su ciò che non va detto, ma credo che sia sempre più difficile per me separare le sensazioni che può dare ascoltare un insulto razzista raccontato come difetto, come cosa sbagliata,  e un insulto razzista. Crozza che fa Feltri che dice cose razziste. A me le cose esecrabili che dice il falso Feltri danno fastidio, se per fare ridere fa un Feltri che fa battute feroci sui difetti fisici di un ministro, mi danno innanzitutto fastidio che si facciano battute del genere anche se stai interpretando una macchietta. Un problema che prima non si poneva. Si cambia. Son cambiato io, che pure ho fatto questo tipo di umorismo scorretto che vi ripropongo, del resto South Park e Family Guy fecero poi di tutto con meccanismi così.
Per le frasi FORTI, ma perfettamente sensate per ciò che accade ai personaggi, il mio racconto per molti versi non mi piacerebbe più e lo lascerei nel dimenticatoio, ma siccome alcune situazioni e battute a mio parere sono ancora divertenti mi dispiacerebbe non inserirlo in questo mio blog antologico, anche per completezza, avendo proposto
la versione in rima di Generazioni, il primo film di The Next Generation, il settimo di Star Trek,
un racconto su Primo Contatto, il secondo film di TNG, l' ottavo di Star Trek,
un altro su Insurrection , il terzo film di TNG, il nono di Star Trek,
mancava questo col riferimento a Nemesis , il decimo di Star Trek, il quarto e ultimo di TNG . 
Resistete ai termini politicamente scorretti, proseguendo nella lettura vedrete che succede tutto per una ragione. La storia ha senso solo con certi termini a ruota libera, che io non userei neanche per scherzo, però, in questa parodia, i personaggi in questione sarebbero delle brutte persone dal linguaggio incivile che un meccanismo fantascientifico ci avrebbe mostrato (nel 2003) per oltre tre lustri come colloquiatori impeccabili. Ma ben sapete che i personaggi di una storia non devono avere i principi morali dell'autore.
Prima di procedere alla riesumazione del racconto, vi ripropongo due articoli che ne parlarono all'epoca.

"STIM, e fanno 50!" (Articolo di S* su fantascienza.com) .  LUNEDì 14 LUGLIO 2003. 
La più letta webmagazine dedicata a Star Trek taglia un traguardo importante col numero di luglio (Sono già 50 i numeri di Star Trek Italia Magazine, anzi 51, perché il primissimo ad essere messo online fu il numero zero, nel gennaio del 1999). Un notevole traguardo per questa rivista che ha sempre mantenuto la formula originaria, basata su rubriche fisse dedicate alle varie serie e ai vari temi di Star Trek, ma sapendola allargare nel tempo ad altri argomenti - come la fantascienza al di fuori di Star Trek o addirittura la fantasy - e anche arricchire, per esempio con una buona dose di humor. Sono diverse le rubriche fisse sulla rivista che hanno una forte caratterizzazione umoristica, e in particolare questo mese segnaliamo la rubrica Crazytrek, curata da Francesco Spadaro, noto nell'ambiente anche per il conosciuto sito Nave archimede (www.navearchimede.it). Questo mese nella sua rubrica Spadaro propone un raccontino che all'inizio lascia il lettore molto perplesso, ma che ben presto rivela un'idea geniale. Da leggere e morire dal ridere per ogni amante di Next Generation.

PILLOLA ROSSA O PILLOLA BLU? (Editoriale di Rossella Marchiselli del n.50 di Star Trek Italia Magazine, luglio 2003)
Guardi, prendo un Valium che sono un po' nervosa.
Mai come in questo afosissimo periodo dell'anno le ferie si fanno sempre più necessarie e desiderate. La stanchezza accumulata durante questo passato anno lavorativo si fa sentire, e una delle conseguenze è anche, come potete vedere, l'uscita in ritardo della Webzine. Ma, considerato che staremo on line per due mesi al posto di uno, l'attesa non sarà vana.
Tengo particolarmente a fare questa osservazione a proposito degli articoli che sono contenuti all'interno dello STIM: non solo quelli che trovate su questo numero, ma su quelli passati, presenti e futuri.
Coloro che scrivono per una rivista amatoriale, anche se forse più preparati e forse più informati di altri, sono tutti non professionisti, lo fan per passione, e lo fanno senza nessun tipo di remunerazione.
Molti di loro spesso corrono rischi di inimicarsi alcuni lettori perché la loro opinione in merito agli argomenti trattati è espressa in termini crudi, o perché esprimono le loro convinzioni in maniera a volte ironica, a volte seria, ma sempre cercando di motivare le scelte che hanno deciso di portare avanti nei loro articoli. Spesso il direttore (che sarei poi io) è il primo dei lettori insoddisfatti dalle opinioni espresse all'interno dell'articolo.
Ma poiché esiste un proverbio esalta la varianza dei gusti personali, non mi pare giusto uniformare tutti gli articoli al mio pensiero (anche se l'idea di una direttorocrazia non sarebbe male).
Tutta questa introduzione era volta ad invogliare i lettori a scrivere la loro eventuale divergenza di opinioni con gli articolisti, lo so, un bieco espediente di guadagnare più lettere per la rubrica di posta, ma anche per insinuare nella mente di chi legge il ferale dubbio che non tutto quello che viene scritto sulla nostra rivista sia la verità rivelata, come ad esempio l'articolo di Francesco Spadaro sui misteriosi Politicalcorrettori di Bordo, o innescare discussioni filosofiche o letterarie o cinematografiche a non finire a proposito dell'ultimo Matrix.


di Francesco Spadaro ,  Star Trek Italia Magazine, anno 5 n. 7,  luglio  2003

DATA: Capitano, il computer segnala un’avaria al livello 14, dovrebbe trattarsi di un condensatore di connessione ausiliaria, i giunti di trasferimento portante e il nodulo di trasferimento ciclico sono entrati in modalità by-pass per garantire il ciclo di riconfigurazione isolineare…
PICARD: A parte che a sentire ‘sta manfrina non si capisce una beata mazza…
DATA: Beata mazza? Non comprendo il significato della locuzione e noto che la sua reazione…
PICARD: Okay, coso, hai detto “dovrebbe trattarsi di un condensatore di connessione ausiliaria”. Perché “dovrebbe”? Da quando in qua un computer truccato da uomo giallo che legge i dati di un altro computer usa il condizionale?
DATA: Continuo a notare qualcosa di strano nel suo linguaggio, capitano. “Coso” non è un termine che si addice a un androide positronico che…
PICARD: Rispondi alla mia domanda, coso!
DATA: Il computer segnala un’avaria a un condensatore di connessione ausiliaria, ma il programma diagnostico di integrità modulare rileva che i condensatori di connessione ausiliaria sono tutti perfettamente operativi.
PICARD: Oh, porca maiala!
DATA: Porca e maiala non sono la stessa cosa?
PICARD: Sì, e anche tua sorella! Vedi di capire che cavolo succede…
DATA: A parte il fatto che continuo a sospettare che vi sia qualcosa di strano che sta alterando il suo linguaggio, io non ho sorelle e credo che fosse a conoscenza di questo a partire dalla mia scheda personale…
PICARD: Senti, pupazzo a pile, c’è questa avaria o no?
DATA: Bisognerebbe contattare la Sala Macchine e chiedere…
PICARD: Ecco, chiama il negro e vedi com’è questa storia…
DATA: Il negro?
PICARD: Il negro che va sempre in bianco, il cieco!
DATA: L’ingegnere La Forge è afro-americano e non vedente, ma questi termini inusuali…
PICARD: Chiacchiere e distintivo, questo è il mio Secondo Ufficiale… lo chiamo io il negro! Picard a Sala Macchine! La Forge!
LA FORGE: La ascolto, Capitano!
PICARD: Geordi, le risulta un’avaria a un condensatore di connessione ausiliaria?
LA FORGE: il computer in effetti segnala un’avaria a un condensatore di connessione ausiliaria, ma il programma diagnostico dice che i condensatori di connessione ausiliaria sono a posto.
PICARD: La stessa manfrina che mi ha detto il coso. Senta, Data, vada al livello 14 a controllare cosa c’è che non va… Guardiamarina, vada con lui!
TROI: Capitano Picard, avverto che ogni volta che le do le spalle lei mi guarda il sedere…
PICARD: Lo faccio da 15 anni e lei lo avverte solo ora?
TROI: Lo avverto da 15 anni, ma ora mi andava di dirlo.
RIKER: Senti, vecchietto, alla tua età potresti anche darti una calmata!
PICARD: Senti, ciccione, non posso neppure guardare?
RIKER: …E certo, alla tua età che ti resta?
PICARD: Portami tua sorella e le faccio vedere la mia età!
TROI: La smettete tutti e due? Mi mettete in imbarazzo!
PICARD: Si vede, hai le tette sudate, ti sudano sempre quando  sei in tensione!
WORF : Grauuurghhh! Graaaargh! Ma che bei discorsi! Sento l’impulso di farvi a pezzi tutti e tre! Grurpffffff!
PICARD: Che razza di verso è Grurpffffff?
WORF: Io ho detto Grauuurghhh e Graaaargh, non ho detto Grurpffffff. Dev’essere stato un rumore!
RIKER: E l’hai fatto tu quel rumore! Che schifo! La sento adesso, la puzza! Ma che mangiate, voi klingon?
PICARD: Schifezze vive, lo sai, cicciobombo. Di una razza di puzzoni l’unico Ufficiale klingon della Flotta dovevano assegnarlo nella mia nave! Comunque, anche tu, Numero Uno… due ore fa sono entrato in Sala Tattica dopo che eri uscito tu e, altro che un Grurpffffff, hai fatto fuochi d’artificio!
DATA: Ho trovato il guasto, Capitano. Ecco il pezzo in avaria. Non è un condensatore di connessione ausiliaria, ma un apparecchio sconosciuto e non classificato, con una schermatura dei condotti di quadratura strutturale che lo facevano apparire ai sistemi primari come un condensatore di connessione ausiliaria. L’apparecchio era connesso ai sistemi di miscelazione di portanza, pare, da quando questa nave fu costruita.
PICARD: Senti, robottino a molla, abbiamo un affare misterioso connesso a tutta l’Enterprise e non sappiamo a che cacchiarola serve?
LA FORGE: lo stiamo analizzando, Capitano, e credo proprio sia un prototipo di qualcosa che non dovrebbe neppure esistere… ho letto di una cosa del genere su una rivista scientifica…
RIKER: Una di quelle che ti porti in bagno con dentro, nascoste, le rivistine porno?
B. CRUSHER: William, e che cavolo! Fai parlare il negro!
DATA: Anche lei, dottoressa? Avete un linguaggio strano, tutti…
LA FORGE: Se questo negro non vi disturba, continuerebbe… su quella rivista si parlava, ma solo in maniera teorica, di un apparecchio denominato POLITICALCORRETTORE QUANTICO, un dispositivo che, con un accesso di controllo operativo simile a quello adottato per i sistemi di traduzione simultanea collegati ai sistemi di comunicazione della nave, modificherebbe il linguaggio a bordo, smorzando ogni espressione che possa generare imbarazzo o politicamente scorretta...
DATA: Dalle analisi sembrerebbe che il POLITICALCORRETTORE QUANTICO generi particolari portanze che inibiscono anche la formulazione di intere frasi, nel senso che certi particolari pensieri che stanno per tradursi in una espressione verbale vengono bloccati, e la frase non viene pronunciata, il tutto grazie a un accoppiatore di trasformazione ambientale interfacciato a un regolatore di assetto quantico, che, sfruttando i disaccoppiamenti ganglianici, genererebbe le trasformazioni al vostro linguaggio che da 47 minuti e 34 secondi ho potuto notare…
B. CRUSHER: Cioè, vuoi dire che da 47 minuti parliamo con frasi che abitualmente non usiamo?
DATA: Esattamente.
B. CRUSHER: A me sembra tutto nello stesso fottuto modo di sempre, mia cara macchinetta, e non credo che questo rompipalle quantico serva a qualcosa...
DATA: Un'ora fa non avrebbe detto fottuto e rompipalle e non mi avrebbe chiamato macchinetta...
B. CRUSHER: E tu, Data, il tuo linguaggio non ne risente?
DATA: Il regolatore di assetto quantico non può agire sul mio cervello positronico. Del resto sono stato già programmato per esprimermi attraverso un linguaggio...
PICARD: ...noioso. Chiacchiere e distintivo...
RIKER: Ma, a che scopo tutto ciò? Chi avrebbe inserito questo sputacchiatore quantico sull'Enterprise?
B. CRUSHER: I comunisti, penso. Sono capaci di questo ed altro.
TROI: Siete bravi voi di Forza Federazione! Se sei a bordo dell’Enterprise non è grazie a un alto esponente del Consiglio, quello indagato nella storia delle navette vendute agli andoriani?
B. CRUSHER: Comunista pure tu, eh? Non ti basta sondare le emozioni con i tuoi poteri betazoidi, tu e i tuoi amici mangianeonati stavate controllando le nostre menti!
PICARD: Data, ti risulta che gli umani siano così litigiosi nella loro normale espressione?
DATA: Credo che la disattivazione del politicalcorrettore quantico abbia scatenato una certa disinibizione di rimbalzo, nel senso che stanno venendo fuori espressioni normalmente trattenute nella maggior parte dei casi. Una disattivazione graduale avrebbe avuto effetti minori, il guasto improvviso sta generando una certa esagerazione nelle comunicazioni verbali…
WORF: Grrruarrrggghh! Voglio dare un’occhiata da vicino a questo strano apparecchio…
RIKER: Non troppo vicino, adesso lo sto esaminando io e non sopporto la puzza dei klingon…
WORF: Graaaaaaauuuuurrrrrgggghhhh! Ti ammazzo, lardoso umano! I klingon non puzzano, io non puzzo!
RIKER: Non solo klingon, pure negro e scorreggione…
LA FORGE: E dagli col negro, cos’hai contro i neri?
RIKER: I negri in genere o anche quelli cecati?
WORF: Grrrruuuurrrrggghhhh! Questo affronto va lavato col sangue! Hai insultato il Capo della Sicurezza e l’Ingegnere Capo! Geordi! Il nostro onore va vendicato!
RIKER: Ma guardalo, perché non vi baciate in bocca tra di voi prima? Non sapevo di questa affettuosa amicizia, non solo negri, pure checche…
PICARD: Basta! Controlliamoci! È un ordine. Dobbiamo controllare la situazione. Coso… ehm… Data… tu e il negro… ehm… il Signor La Forge… potete ripararlo?
RIKER: Riparare quel trabiccolo che controllava le nostre menti? Non hai solo l’alopecia alla zucca, ma anche le arterie da rimbambito?
PICARD: Senti, brutto ammasso di grasso, adesso cerco di controllarmi e ti rispondo.
Lo attiviamo per poi disattivarlo gradualmente, per tornare a parlare pian piano in maniera normale.
B. CRUSHER: Resta sempre da scoprire il perché di questo congegno…
DATA: Sospetto che abbia a che fare con il fatto che potrebbero trasformare le nostre missioni in avventure da proporre in una fiction…
TROI: Una fiction? Chi farebbe uno sceneggiato con un capitano vecchio e pelato, un puttaniere obeso, un cieco che non trova mai una donna, un klingon sempre triste, una…
DATA: Ha ragione, Consigliere Troi. Era una supposizione assurda.
PICARD: Ripeto la domanda: possiamo aggiustarlo?
LA FORGE: Non abbiamo gli schemi di questa cosa. Ma possiamo tentare di trovare la causa tecnica del perché non è attiva…
PICARD: Voglio un rapporto tra un’ora.
LA FORGE:  Ma ci vorranno due ore solo per analizzare tutti i microcircuiti! Dobbiamo farlo manualmente!
PICARD: Un’ora! Un’ora! Perché voi bestiacce ingegneri dovete sempre contestare i tempi che vi danno per fare il vostro lavoro?
LA FORGE: Lo facciamo per rompere le palle.
PICARD: Lo sospettavo. Muova le sue chiappette nere.
Beverly, le ho mai detto che mi piacerebbe…
B. CRUSHER: Jean Luc! Quello che ti piacerebbe dimmelo in privato! C’è il politicalcorrettore quantico in avaria e tutti ci ascoltano!
PICARD: Andiamo nel mio alloggio e te lo dico in privato, bella maialona!
B. CRUSHER: Jean Luc!
PICARD: M’è scappato! La Forge, si sbrighi ad aggiustare quel coso e scopra come attivarlo e gradualmente disattivarlo!
B. CRUSHER: Un’ora, eh? Se riesce ad attivarlo mi dirai porcate solo per un’ora?
PICARD: Te ne ho dette tante volte, per ore, e col politicalcorrettore attivo, non ricordi?
B. CRUSHER: Birichina? Monellaccia? Golosona? Me le chiami parole porche quelle?
PICARD: E quelle potevamo dire, cazzarola!
LA FORGE: Capitano, ho il mio rapporto sul politicalcorrettore quantico.
PICARD: Mi dica.
LA FORGE: Dovrebbe essere una interruzione di un derivatore di impulso ionico.
PICARD: Derivatore di gnegnegnè. Sarebbe a dire?
LA FORGE: Ho qui un miscelatore di campo equalizzato, Data dice che potremmo provare a collegarlo…
PICARD: Aspetta… che potrebbe succedere?
DATA: Non lo sappiamo, potrebbe riattivare il politicalcorrettore o avere effetti imprevedibili. Io mi accorgerò delle modificazioni e lo terrò attivo solo se non succederanno cose strane…
PICARD: Proceda, coso.
DATA: Miscelatore di campo equalizzato collegato.
PICARD: Bimbo giallo bravo. Come parlo? Bello o brutto?
LA FORGE: Io bimbo buono. Io parlo bello.
PICARD: Tu bimbo cacca! Io bello!
LA FORGE: Tu bimbo brutto, pelato e cacca!
PICARD: Cacca! Cacca!
DATA: Miscelatore di campo equalizzato scollegato. Non ha funzionato. Provo adesso a collegare un commutatore di interfase.

Commutatore di interfase collegato.

PICARD: Non vorrei sembrare insistente, mi dovete scusare se disturbo, ma vorrei, se non sono inopportuno, essere, sempre che vi aggradi, gentilmente informato del risultato.
LA FORGE: Mi si perdoni l’ardire, ma in effetti, con rispetto parlando, ho una certa ansia di conoscere il risultato dell’esperimento. Se la vostra cortese persona volesse informarci prontamente, o quando vi aggrada…
DATA: Dovremmo esserci. Devo solo regolare il flusso. Era un po’ alto!
PICARD: Hai fatto? Siamo a posto, adesso?
LA FORGE: E muoviti, lattina!
DATA: Troppo basso. Sto regolando. Adesso dovrebbe andar bene.
PICARD: È con estrema soddisfazione che comunico a tutto l’equipaggio che, grazie all’abilità del Signor Data e del Signor La Forge,  la crisi determinata da un guasto agli impianti è stata scongiurata.
B. CRUSHER: È bello sapere che tutto è a posto. Ma, il politicalcorrettore quantico, ora sappiamo che esiste. Dobbiamo disatttivarlo gradualmente, no? Per poter parlare normalmente, senza eccessi verbali né censure strane.
PICARD: È quello che stiamo tentando di fare, il flusso quantico verrà smorzato giorno dopo giorno in maniera che le nostre menti non ne risentano con effetti di rimbalzo, tra circa 16 giorni dovrebbe essere totalmente disattivo, e senza conseguenze.
DATA: Comunicazione in arrivo. L’Ammiraglio Janeway desidera conferire in privato con lei, Capitano Picard.
PICARD: Passi la comunicazione nel mio studio, Data.
PICARD: Ammiraglio Janeway, lieto di rivederla.
JANEWAY: Poche chiacchiere, Jean Luc. Dal vostro rapporto ho saputo che avete trovato il politicalcorrettore quantico, e che il negretto e la macchinetta parlante hanno scoperto come regolarlo.
PICARD: Intuisco che dove si trova lei non vi siano politicalcorrettori quantici.
JANEWAY: L’abbiamo anche qui, ma io ogni tanto lo disattivo, ho un pulsante per accenderlo e spegnerlo. Ecco, adesso lo accendo.
PICARD: Ma lei era a conoscenza di questo dispositivo?
JANEWAY: Soltanto da poco. Ho anche scoperto che sulla Voyager ne avevamo uno senza saperlo. C’era anche sulla sua Enterprise precedente. E ce n’era uno su Deep Space Nine, pare. Comunque: ho un ordine per lei dal Comando Supremo della Flotta Stellare. Dovete lasciare il dispositivo in piena attivazione, niente graduale cessazione dei suoi effetti…
PICARD: Ma perché mai? Non le sembra giusto che possiamo parlare liberamente, senza controlli?
JANEWAY: Le andrebbe una gita su Romulus?
PICARD: Con o senza il resto della flotta?
JANEWAY: Una missione diplomatica. Siamo stati invitati, che lei ci creda o no. Sembra che vi sia stato una specie di sconvolgimento politico interno; il nuovo Pretore, che credo si chiami Shinzon, ha chiesto di incontrare un inviato della Federazione.
PICARD: Il nuovo Pretore?
JANEWAY: C’è di più: è un Remano. Mi creda, anche noi non ci capiamo nulla. Voi siete la nave più vicina, quindi voglio che andiate a controllare la situazione. Se l’Impero diventasse instabile ci sarebbero guai per l’intero quadrante.
PICARD: Capisco, ma che c’entra questa missione con il politicalcorrettore quantico?
JANEWAY: Jean Luc, Jean Luc… non posso dirglielo. Posso solo dirle che esiste un nome in codice che determina questa scelta. È una cosa denominata Paramount Trek 10. Posso anche dirle che, terminata la missione, potrete tornare a parlare senza controlli mentali, liberamente.
PICARD: Per quanto tempo?
JANEWAY: Dipende dagli incassi. Ma temo che, finita la missione non avrete più bisogno di politicalcorrettori quantici. Forse per sempre.
PICARD: Gli incassi? Ma di cosa sta parlando? In che senso “teme”?
JANEWAY: Ho detto anche troppo, credo che dovrò dare una controllata al nostro politicalcorrettore quantico.
PICARD: Devo saperne di più. Cosa ci aspetta?
JANEWAY: Obbedisca agli ordini, è necessario, la missione Paramount Trek 10 è segreta, per adesso.
PICARD: Segreta fino a quando?
JANEWAY: Non posso parlare di “Nemesis”.
PICARD: Nemesis? Cos’è Nemesis?
JANEWAY: Passo e chiudo, Picard.


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