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lunedì 20 aprile 2020

VADO AL MASSIMO

    Questo racconto, che riprende i personaggi di "Tutti da Ciro sabato sera" , narra le vicende dei nostri eroi, il gruppo "U.S.S. Festival", prima e durante la storica convention di Bellaria che vide come ospite d'onore Leonard Nimoy, il leggendario interprete di Spock, l'iconico personaggio della serie Star Trek. La prima parte del racconto di questa pagina fu pubblicata nel numero dello Star Trek Italia Magazine prima della convention, la seconda parte la scrissi a convention conclusa.
    Per quell'anno volli raccontarla attraverso gli occhi di quei personaggi immaginari, mi sembrò divertente utilizzarli ancora, e tornarono anche nell'episodio "Due piselli in un baccello"  .
    Il fatto che nel racconto si accenni più volte al fatto che Nimoy aveva smesso di interpretare Spock è dovuto al fatto che a quel tempo non potevo sapere che sarebbe tornato a interpretarlo in altri straordinari film.

VADO AL MASSIMO

PRIMA PARTE
(Star Trek Italia Magazine, Anno IV n.4, maggio 2002)

"Non immaginavo che potessimo approvare all'unanimità una mozione in pochi secondi, vedo che questa riunione inizia bene" disse Giuseppe Pagnetti, alias Capitan Pincus.
 Guido Frenacci, altrimenti detto "Tenente Florence" aggiunse:
 "Che ne direste di aggiungere un solenne giuramento?"
 "Okay okay, alziamoci in piedi".
 Pincus assunse un'aria solenne:
 "Noi, equipaggio della Nave Stellare U.S.S. Festival, riuniti in seduta straordinaria presso l'abitazione civile di Pierpaolo Patagotti detto '4 di 6', giuriamo solennemente che non faremo più riunioni in pizzeria".
 Un coro unanime urlò:
 "Lo giuro!"
 "Suggerirei di mettere per iscritto e firmare tutti" soggiunse Marco Tartufi detto "Sbarak".

     La serata alla pizzeria "Da Ciro" quel maledetto sabato sera era stata un bel disastrino, perciò la combriccola della "U.S.S. Festival", immaginaria astronave ma in realtà gruppo di appassionati di Star Trek appartenenti alla stessa zona geografica, si era stavolta riunita a casa di un fan, per discutere dell'importante avvenimento che avrebbe coinvolto i trekkers italiani come mai prima era accaduto: a giorni si sarebbero aperte le porte di un Centro Congressi sull'Adriatico per ospitare la Convention di Star Trek che avrebbe avuto come ospite d'onore nientemeno che Leonard Nimoy, l'attore che interpreta Spock, il personaggio-simbolo di Star Trek. Nessun fan sarebbe voluto mancare per nulla al mondo. Forse.

 "Io non verrò, carissimi" disse Marco "Non mi va di andare a una manifestazione dove un attore viene pagato per vendere sue foto autografate, sono estremamente indignato, ma vi rendete conto? Fanno Star Trek per danaro, parlano di Star Trek per soldi, come potete accettare questo?"
 "Accettare cosa? Che Star Trek venga fatto coi soldi? Che sia un prodotto messo in vendita?" chiese Pincus.
 "Star Trek appartiene a tutti..."
 "Hai fumato pesante? Star Trek appartiene alla Paramount, lo fa e lo vende. L'hai scoperto adesso? Non siamo un gruppo che ha un hobby gratuito, non ci riuniamo per fare passeggiate all'aria aperta, i trekkers sono fruitori di un prodotto commerciale, mi sento scemo a doverti ricordare certe cose..."
 "Non ho intenzione di fare dei sacrifici economici per chi vuole trasformare in una cosa commerciale qualcosa che dovrebbe essere donato al popolo, Star Trek è poesia, è avventura, non gadget e poltrone a pagamento..."
 "Ma i libri, il cinema, la discoteca, non le paghi? E perché vorresti invece Star Trek gratis?"
"Costa troppo".
 "Una cosa è certa. Fumi pesante, ma hai qualcuno che ti regala l'erba".

     Claudia Denippi (Tenente Comandante Subak) intervenne nella discussione:
 "Io ci tengo e andrò. Non ho mai tenuto tanto come stavolta a fare una cosa, se le Convention non ti piacciono o non riesci a trovare i soldi non blaterare questioni di principio. Per prenotarmi alla convention ho venduto la mia collezione di 'Lupo Alberto', ho rinunciato a comprarmi il CD dei Back Street Boys, mi faccio i capelli da sola, indosso i vestiti dell'anno scorso, niente cinema, niente libri, ma parteciperò a una festa straordinaria....".

    Suonò il citofono. Patagotti andò a rispondere.
 "Sta salendo Nelly. Porto il cane sul balcone".
 "Nelly è allergica ai cani?" chiese Romano "Breil" Giovannitti.
 "No, è il mio cane che l'ultima volta che l' ha vista non ha voluto mangiare per due giorni".
 "In effetti..." chiese Breil "ma è vero che andrà alla Convention vestita da bajoriana?"
 "Non potrebbe vestirsi da Horta o, meglio ancora, da Morn? Potrebbe solo migliorare" disse Frenacci.
 "Buonaseeeeeeeraaaaaa.... Scusate il ritardo..."
 Con la sua voce da scoiattolo con la sinusite che mastica un limone Nelly (Germana Castelpogni) fece il suo ingresso:
 "Ho fatto tardi dall'estetista..."
 "Un'eternità dall'estetista basterebbe?" avrebbero voluto dire tutti, ma tacquero.

 "Stavamo già parlando della Convention, Nelly", disse Remus "Io vado solo un giorno, domenica. Non mi danno ferie. E vado in treno. Avrei un passaggio in macchina, ma rinuncio, mi è bastato l'anno scorso… con la macchina di Feroccio, e l'equipaggio della U.S.S. Attilio Regolo…"
 "Non nominarli,a casa mia, caspiterazzo, ho pure nonna che non sta bene, disgraziato, i più colossali portasfiga del Fandom Trek mondiale…" esclamò Patagotti.
 "E mica lo sapevo, allora… poffarbazzo! Una vita con un sogno, poter conoscere di persona Marina Sirtis, mesi a fare i salti mortali con il lavoro e gli altri impegni, per non potere mancare all'incontro con la mia attrice preferita… e non arrivammo mai: durante il viaggio una macchina davanti alla nostra perde per strada la marmitta, che fa un volo e ci va a fracassare il radiatore e un po' di altre parti dell'auto, un viaggio cominciato già male, con uno che aveva la diarrea e ci siam dovuti fermare a tutti gli autogrill e pure a qualche albero, e poi la grandine…"
 "Grandine? Ma se ero in un'altra macchina lo stesso giorno sullo stesso itinerario, quale grandine?" chiese Claudia.
 "Noi avevamo la grandine. Vado in treno, quest'anno. Da solo".

     Armandini cercò di fugare quelle brutte immagini con un intervento positivo:
 "Ho risparmiato tutto l'anno, mi faccio tutta la Convention. Non faccio una vacanza da due anni, e me la merito, dopo tanto lavoro. E così potrò conoscere, incontrare Milikia… "
 "Milikia?" fecero in coro Pincus, Breil e Nelly".
 "Milikia è una trekker che abita dall'altra parte d'Italia, l'ho conosciuta via Internet, in un gruppo di discussione… è una fan di Deep Space Nine, non l'ho mai incontrata di persona, ma ci scriviamo lettere bellissime…"
 "Com'è?" chiese Frenacci "Hai una foto?"
 "Yes, è una favola. Sentite questa lettera:
 'CARO FULVIO, NON VEDO L'ORA DI POTERTI INCONTRARE DI PERSONA, POTER INTRECCIARE I NOSTRI TENTACOLI, INTERFACCIARE LE NOSTRE PORTE PARALLELE, TRASMETTERCI I NOSTRI FLUIDI GENETRONICI…'
 "Basta, gioia! Non vorrai mica farci leggere per intero una calda lettera personale…" lo interruppe Frenacci "…ma la foto ce l'hai qui?"
 "Eccola, me l'ha mandata con una mail e l'ho stampata…"
 "Wow! La lettera fa vomitare ma lei è proprio… è proprio…"
 "É proprio Vanessa Incontrada, l'attrice dello spot dei telefonini…"
 "Ah, sì, ho sempre notato anch'io una certa somiglianza…"
 "Non è una certa somiglianza, questa Millinchia…"
 "Milikia! Ma il suo vero nome è Guglielma…"
"Guglielma ti ha mandato una foto di Vanessa Incontrada, mica una foto sua, preparati a una certa delusione…".

 "Nelly, ma il tuo estetista riuscirebbe a farmi delle orecchie a punta?"
 "Il mio estetista non camuffa nessuno, è un estetista, non un truccatore, Pierpaolo…"
 "lo sappiamo, lo sappiamo…" disse Frenacci.

     Intervenne Claudia:
 "Sentite, sono due anni che impazzisco per poter fare un costume da Lwaxana Troi, ma lo sapete che non esiste una foto a figura intera della Figlia della Quinta Casa, detentrice del Sacro Calice di Riix, erede del Sacro Anello di Betazed? E se anche fossero mai esistite, sono state fatte sparire dalla rete e dalle riviste, e con un unico scopo: far dispetto a me. Ma oramai è fatta, sono quasi riuscita a ricostruire il modello, a partire da ritagli presi da diverse inquadrature…"
 "A-HA!" sbottò Patagotti "Sei stata tu allora a ritagliare la mia rivista americana, sono mesi che mi chiedevo chi fosse stato, potevi chiedermi il permesso… ora me la paghi, fanno 8 Euro, please!"
 "Come te la pago? Risparmio da anni per la Convention e ti dovrei dare i soldi adesso? Patagottuccino, dai, non puoi chiedermi questo… senti… secondo te dovrei mettere una parrucca come la Barrett o mi faccio fare una permanente?"
 "Mai più… mai più ti presterò niente, Claudia, restituiscimi anche le cassette, o hai ritagliato anche quelle?"

     Pincus cercò di riportare la discussione su livelli di serenità:
 "Allora, amici, mancano pochissimi giorni, tra poco saremo tutti…"
 "Io non vengo, ho già detto…" disse Marco "Spock è dentro di me, non ho bisogno di spendere cento Euro tra viaggio e biglietto per andarlo a vedere…".
 "Okay, è dentro di te, ma noi lo vogliamo vedere anche fuori, dicevo… saremo tutti… okay… quasi tutti… alla Convention e molti di noi faranno sacrifici economici e un lungo viaggio per partecipare. Io, finalmente, dopo anni che vado alle Convention di Star Trek, posso finalmente dire ai colleghi che 'vado a vedere Spock'. Tutti conoscono il tipo con le orecchie a punta, e ogni volta che in futuro qualcuno alluderà ai trekker in mia presenza, ricordando quella figura che è impressa praticamente in ogni persona che abbia un televisore, io potrò dire che conosciuto Spock di persona…".
 "Vai in macchina?" chiese Nelly.
 "Piena, è piena. Siamo già in tre".
 "Come facevi a sapere che sto cercando un passaggio? Ma come fai a dire che è piena se siete in tre?"
 "C'è il materiale…"
 "Che materiale?"
 "Il… il.. materiale…"
Frenacci giunse in soccorso di Pincus, era senza dubbio più bravo a mentire: "stiamo preparando una vendita di beneficenza… vecchi libri… vecchie cassette… giornalini di Star Trek… abbiamo moooolto materiale da caricare…".

    Pagnetti riprese:
 "Riassumendo… tu vai in treno… noi tre in auto… tu non vieni… Claudia e Nelly in treno… Okay, ragazzi, , possiamo pure mangiare, adesso. Che ci hai preparato, Patagotti?".
 "Non dovevate portare qualcosa voi?"
 "Noi?"
 "Beh… poco male, possiamo telefonare per farci portare le pizze…"
 "Io vado".
 "Anch'io".
 "Vado via, anch'io, è tardi".
 "Ciao, noi andiamo. Ci si vede tra pochi giorni in riviera".

SECONDA PARTE
(Star Trek Italia Magazine, Anno IV, n.5, giugno 2002)

Giovedì
    Guido Frenacci, detto “Tenente Florence”, Fulvio Armandini detto “Gul Pufaz”, Giuseppe Pagnetti detto “Capitan Pincus”. Il loro viaggio in auto verso la riviera romagnola, per partecipare alla Convention dei Fans di Star Trek, si era concluso. Certo, si era perso tempo perché poche centinaia di metri avanti a loro un camion carico di sfogliatine di patata aveva avuto uno scontro con un furgone di candeline a forma di angioletto, non c’erano feriti gravi, ma ci volevano dei testimoni, e vai a spiegare alla Polizia Stradale che le macchie da Trill sul collo non sono una rara malattia contagiosa, e che indossare la divisa della Flotta Stellare non è necessariamente come aderire a misteriose associazioni probabilmente eversive, e che i modellini di phaser non sono pericolosi prototipi di armi…
    Ma riuscirono a giungere al Centro Congressi poco dopo che aveva aperto i battenti, e dopo aver fatto la fila per ritirare i pass erano dentro le sale. Queste erano allestite con striscioni, stendardi e sagome che illustravano la loro saga preferita, che per questa occasione riuniva appassionati provenienti da tutta Italia, e, questa volta, anche da altre parti del mondo. E tutto ciò avveniva a causa dell’importanza del principale ospite d’onore, il popolare Leonard Nimoy, l’attore che interpretò per decenni il personaggio di Spock.
    Frenacci, Armandini e Pagnetti andarono subito a prendere i posti che erano stati loro assegnati,
Morn
per assistere alla proiezione del telefilm “Broken Bow”, primo episodio della serie “Enterprise”.              Notarono subito che accanto a loro vi era seduto un tipo vestito da Morn, gran bel travestimento, ma a tutti parve un po’ strano: la sfilata di costumi Trek non sarebbe stata due giorni dopo?

“Vengo col treno, stavolta”.
Visto che l’anno prima il suo itinerario verso la felicità di poter partecipare alla Convention Trek con Marina Sirtis era stato interrotto da una marmitta fracassata contro un radiatore, Gianfranco De Benellis detto “Tenente Remus” aveva comunicato a tutti che sarebbe andato in treno.
 Ma pensò di poter fare di meglio.
 Orario ferroviario alla mano, stabilì che avrebbe fatto il viaggio in auto, ma con un margine di tempo sufficiente a raggiungere una stazione ferroviaria.
PIANO A: viaggio in auto, da solo. Niente compagni di viaggio, il viaggio con il gruppo “U.S.S. Attilio Regolo” era stato una collezione di eventi sfigati, come era capace solo la compagnia dei più colossali portarogne del fandom trek mondiale.
PIANO B: Treno. Si era segnato tutti gli orari da tutte le stazioni. Rodi, Lesina, Campomarino, Termoli, Vasto, San Vito, Ortona, Pescara, Roseto degli Abruzzi, Giulianova, Tortoreto, Porto D’Ascoli, San Benedetto del Tronto…
PIANO C: In caso di sciopero dei treni a gatto selvaggio. Ubicazioni e indirizzi di noleggiatori di automobili, tutti segnati. E aveva con sé 700 Euro in contanti, tre carte di credito, il bancomat.
 E un ferro di cavallo, un corno rosso, due teste d’aglio, un ciondolo raffigurante da un lato un quadrifoglio e dall’altro Padre Pio, fatto su ordinazione.
 Olio, freni, acqua, gomme: tutto controllato il giorno prima.
 Pieno di benzina.
 Si fermò a un Autogrill. Era in forte anticipo e aveva fame. Niente trancio di pizza. Stava addentando il suo Camogli, ma si sentì chiamare.
“Uheilà…! Remus! Vai alla Convention anche tu? Ti ricordi di me? Sono Cocksplit, il timoniere della U.S.S. Attilio Regolo…”. Gli si fermò in gola il boccone del noto panino che portava il nome di una ridente cittadina ligure. Sentì il sapore del formaggio mischiarsi a quello del sangue che gli andava alla testa. Un sorso di Coca Cola gli evitò di soffocare.
 Salutò con un cenno, simulò fretta.
 Si diresse alla sua auto.
 L’automobile.
 Non c’era più.
 Rubata.

 Mentre sullo schermo della grande sala scorrevano le immagini del Capitano Archer e di Hoshi Sato, Ufficiale addetto alle comunicazioni della Enterprise NX-01, Armandini chiese a “Pincus” Pagnetti:
“Ma questo si fa tutta la Convention vestito da Morn? Non ha caldo, non soffoca?”
 “Me lo chiedo anch’io”
 “Contento lui…”
Ebbero la netta impressione che dalla carcassa raffigurante Morn uscisse un breve lamento…
 “Son contento di essere alla convention, davvero!” disse Frenacci.
“Peccato che Marco ‘Sbarak’ non sia voluto venire, perché preferiva avere Spock dentro di sé che pagare per vedere Nimoy…”
 “Già, peccato, secondo me si sarebbe divertito…”
Altro breve lamento. Forse era un rumore del film. O veniva proprio dallo pseudo-Morn.
“E Milinchia? La tua amica uguale uguale a Vanessa Incontrada che hai conosciuto su Internet?”
 “Milikia!” Esclamò Armandini, e i signori seduti davanti a lui gli fecero segno di abbassare la voce, va bene i sottotitoli ma non si viene a vedere un film per chiacchierare…
 “Milikia arriva domani… non vedo l’ora di vederla di persona, finalmente…”

 “Niente cani in questo albergo, signorina Denippi…”
 “Io e la mia amica Nelly… cioè… Germana, non abbiamo cani…”
 “Ah… la sua amica Germana… ehm… stanza 518”.

“Calmo. Devo stare calmo. Ho una buona assicurazione, la denuncia per il furto dell’auto l’ho fatta. Il taxi per la stazione non è costato molto. Il treno arriva tra poco. Binario UNO. Ma quello non è … No! Feroccio della Attilio Regolo! Ma è una persecuzione!”.
Gianfranco afferrò con una mano contemporaneamente il ferro di cavallo, il corno e il ciondolo mistico-scaramantico…
 “Il treno! Eccolo! Salgo!”
Trovò un posto a sedere.
“Che fortuna! Vicino al finestrino! Stavolta la sfiga non mi ha colpito!”
Si impose di rilassarsi. Chiuse gli occhi. Dopo un po’ si appisolò.
 Tutto pareva andare secondo il Piano B.
 Se non fosse che anziché il treno che andava a Nord aveva preso l’Eurostar sbagliato, quello per Lecce.

     Pagnetti, Frenacci e Armandini, uscendo dalla sala dove era stato proiettato “Broken Bow”, incontrarono Patagotti Pierpaolo detto “4 di 6”, che, come loro, faceva parte del gruppo della Nave “U.S.S. Festival”.
“Pierpaolo! Come va?” chiese Armandini.
“Benissimo, son stato giù, alla ‘Passeggiata’, dove si fanno acquisti…”
 “Che hai comprato?”
 “Cards”
 “Quanto?”
 “490 Euro”
 “Hai comprato 490 Euro di Cards?”
 “Beh… Mi mancavano… la più costosa è stata l’espansione su DS9 con alcuni pezzi rarissimi…”
 “DS9? Ma non dicevi che i telefilm di DS9 non li vedevi?”
 “E’ vero! Ma che c’entra?”

Claudia e Nelly erano al bar della Convention.
“Una domanda a Nimoy la voglio fare…” disse Nelly “Che uomo affascinante…”
 “Che vuoi chiedergli?”
 “Qual è la sua serie preferita di Star Trek?”
 “Tu credi che Nimoy veda Star Trek?”
 “E certo! Mica è uno qualsiasi! Fa Spock, vede Star Trek!”
 “Uno: FACEVA Spock. Due: Un attore è un attore, un trekker è un trekker…”
 “Ma no! Lui di sicuro conosce tutto Star Trek meglio di chiunque, ma sei scema?”
 “Io no”.
Un signore in fondo alla sala del bar sorrise a Claudia e le fece un cenno come per chiederle di parlare con lei.
“Scusa un attimo, Nelly… devo salutare una persona…”
Si avvicinò allo sconosciuto. Si presentarono.
“Scusa se ti ho chiamato… ma avevo una curiosità… ho fatto una scommessa con alcuni amici… la tua amica da che tipo di alieno è truccata? Un Horta? Un 8742?”
 “ No, non è truccata, è così ‘de natura’…”

Venerdì
 Stazione di Lecce.
 Gianfranco cercava di farsi coraggio. Dopotutto aveva perso solo un giorno di Convention e Spock sarebbe arrivato solo l’indomani.
 PIANO C.
“Devo cercare un autonoleggio…”
Ne trovò uno a pochi passi dalla stazione.
 Noleggiò una Punto.
     Al primo semaforo vide che da una macchina accanto alla sua alcune persone lo salutavano sorridendo. Erano in quattro. Tutti della U.S.S. Attilio Regolo.
     Scattò il verde. Al diavolo Spock, la Convention, Star Trek. Gli andò deliberatamente addosso con la macchina. Li scaraventò sulla fontana della piazza. Andò subito a costituirsi.

    Giunti di mattina alla Convention, “Pincus” Pagnetti e “Florence” Frenacci non riuscivano a scorgere Armandini “Pufaz”. Si era alzato presto ed era uscito dalla camera di buon mattino, quando gli altri due erano ancora a letto. Si aspettavano di trovarlo al Centro Congressi. E invece no.
“Sarà andato da Milinchia”
 “Mirlinchia…”
 “Millicchia…”
"Sarà andato con quella lì. Chissà com’è…”
 “Di sicuro non è la sosia di Vanessa Incontrada, è una che ha spedito una foto della presentatrice e lui l’ha bevuta, vuoi che una così vada a rimorchiare su Internet?”
    Nessuna traccia di Armandini. In compenso, mentre giravano per le varie sale per cercarlo, si trovavano sempre accanto il misterioso tipo in costume da Morn. Tentarono più volte di far conversazione con lui. Ma il tipo non rispondeva, faceva il gesto di allargare le braccia e taceva. Un Morn perfetto, non c’è che dire.

    In Sala “Passeggiata”, dove vi erano i vari banchi vendita, Patagotti stava trattando con un americano per l’acquisto di una Card rarissima: la pregiata Gold Pi-Card, con il noto capitano in alta uniforme. Pincus e Florence lo videro cacciare un urlo di felicità quando se la mise in tasca. Altrettanto contento sembrava l’americano mentre intascava le chiavi dell’ Alfa 156 di Patagotti.

   Claudia “Subak” Denippi si trovava da sola. Nelly aveva fatto amicizia con un trekker non vedente e si trovavano a conversare su un divano. L’indomani ci sarebbe stata la sfilata di costumi e Claudia aveva il suo bel vestito da Lwaxana… anni di ricerche per farlo perfetto…

    Il trekker non vedente, dopo un po’ che conversava con Nelly non ne poteva più, la frase di Nelly “Chiederò a Nimoy se parteciperà ai telefilm di Enterprise” fu proprio troppo, si allontanò con la prima scusa che gli veniva in mente: “Ho un appuntamento in sala computer. Ho sfidato un amico a battermi al videogioco Elite Force”.

    La giornata proseguì tra visioni di telefilm, conferenze, giochi, incontri con sceneggiatori.
 A sera rividero Armandini. Era ubriaco fradicio. Seduto sui gradini del Centro Congressi con una bottiglia di Amaro Lucano in mano, quasi vuota.
 Pincus e Florence lo portarono a braccia fino all’albergo, commentando la sua probabile delusione dell’incontro con Mirlicchia o come cavolo si chiamava.
 Fulvio diceva ogni tanto: “lei è…” ma non finiva la frase. Ogni tanto si fermava per vomitare.

Sabato
     Venne il giorno di Spock.
 Una fila incredibile di appassionati attendeva di entrare al Centro Congressi. Un migliaio di persone, forse di più.

     Mentre Patagotti mostrava a un collezionista americano di Cards le foto della sua casa al mare e pure quelle di sua sorella, mentre Frenacci e Pagnetti si aggiravano per la mostra di oggetti Trek (saponette, astronavi, scacchi tridimensionali…), Armandini era sparito di nuovo. Si erano svegliati e non c’era più.
“E se ha fatto qualche sciocchezza? Oggi c’è Nimoy e lui dov’è?”
 “Sarà con Merlicchia! Milischia… Con quella lì!”
 “Ma se era disperato, ieri sera, era in crisi totale. Un quasi astemio che si scola una bottiglia di Lucano intera! Chissà che delusione deve esser stata questa Malischia… Melinchia… per turbarlo tanto…”
Dietro di loro il tipo vestito da Morn pareva origliare i loro discorsi.

    Alle 14 e 30 apparve di fronte a un pubblico numerosissimo il mito di Star Trek: Leonard Nimoy . Avrebbe risposto alle domande del pubblico. La sedia di Nelly però era vuota. aveva manifestato a qualcuno della “Sicurezza” la sua intenzione di chiedere a Nimoy se seguiva oltre che Star Trek anche il telefilm “Roswell”, se secondo lui era più bella Uhura o la Chapel, e se Shatner portava davvero il parrucchino, e qualcuno la aveva “inavvertitamente” chiusa a chiave in uno dei bagni del piano di sotto, dove nessuno la poteva sentire urlare.
     L’incontro con Nimoy fu emozionante, entusiasmante, commovente. Un grande uomo noto, anche al di fuori del fandom Trek, per un grande personaggio alieno. Fu il momento “Top” della storia dei trekkers italiani.

     A sera la sfilata dei costumi.
 C’erano tre Lwaxana Troi, oltre a Claudia. Con i vestiti uguali uguali a quello di Claudia. Salì sul palco anche lei per la sfilata, ma tutti si accorsero che piangeva.
 Vinse una coppia di “romulani”, “Morn” arrivò secondo.

 La U.S.S. Festival si riunì all’uscita della festa dei costumi Trek.
 Si recarono tutti insieme a una birreria vicino al Centro Congressi.
     Nelly era imbestialita per l’ “incidente” dell’esser rimasta chiusa in bagno durante il momento dell’ospite d’onore, Claudia singhiozzava ancora per la storia del costume di Lwaxana, Patagotti parlava al telefonino con la mamma comunicandole la brutta notizia che non avrebbero potuto stare alla loro casa al mare per questa estate, e la bella notizia che sua sorella aveva vinto un viaggio negli Stati Uniti d’America, Frenacci rimirava la sua foto autografata di Nimoy, Pagnetti chiese:
“Notizie di Gianfranco De Benellis? Non doveva venire in treno per evitare il viaggio in macchina con quelli della U.S.S. …”
 “Non nominarli!” fecero in coro tutti.
     Giunti in birreria,videro il loro amico Armandini seduto da solo a un tavolo. Anche stasera sbronzo marcio. Davanti a lui bicchieri che avevano contenuto di tutto: birra, vodka, gin, grappa.            Aveva un’aria pessima ed era abbracciato a una bottiglia di Amaretto di Saronno.
 Si sedettero al suo tavolo, ma non riuscirono a farsi spiegare nulla. Ogni tanto mormorava, con aria tormentata: “Lei è…”

Domenica
     Ultimo giorno di Convention.
 La U.S.S. Festival si recò “quasi” al completo alla riunione delle “Navi” del Club Italiano dei Trekkers. Anche oggi Fulvio Armandini era sparito di mattina presto.
     Non c’era neanche Patagotti, era stato trattenuto dalla Polizia per tentativo di scasso di un BancoMat.
     Fu una simpatica riunione, tranne quando il poster di Spock si staccò dal muro e cadde anche lo stendardo della Federazione Unita dei Pianeti, proprio nel momento in cui erano entrati in sala i componenti della U. S. S. Attilio Regolo.

     I nostri eroi della U.S. S. Festival pranzarono a un ristorante sul mare. Nessuno ordinò pizza.
    Tutti quei fedeli lettori che hanno letto della riunione in pizzeria della Nave Festival, nel racconto “Tutti da Ciro sabato sera”   , sanno perché.
     Nel pomeriggio Nimoy incontrò nuovamente il suo pubblico. Si era saputo che non avrebbe risposto alle domande, ma che avrebbe parlato lui solo, perciò Nelly poté vederlo senza che nessuno dovesse prendere precauzioni.

     Fu alla “Cena di gala” che, con grande sorpresa, rividero Fulvio Armandini. Era seduto a un tavolo, elegantissimo, radioso, in compagnia di una splendida donna. Uguale uguale a Vanessa Incontrada.
“Ma allora era vero!” esclamò Pincus “Ma perché si disperava? Perché tormentarsi quando si conosce un tocco di figliola di questo genere? E bravo Armandini!”
    Si avvicinarono al suo tavolo e si presentarono alla bellissima, che sussurrò tutte le volte con un filo di voce il nome con il quale Fulvio l’aveva conosciuta in una chat: “Milikia!”.
Armandini fece cenno a Frenacci e Pagnetti che voleva parlar loro in disparte.
“Non torno con voi, domani. Resto con Milikia, per sempre. Abita qui in Romagna, non ci lasceremo mai più!”
 “E’ una cosa seria allora!” disse Frenacci “Ma perché tutte quelle sbronze disperate? Diceva di non amarti?”
 “No, no, mi ama, mi ha sempre detto che mi ama… ma una cosa mi tormentava… adesso però non più…”
 “Cosa?” chiese Pagnetti.
“Non si chiama Milikia…”
 “Lo so, ce l’hai detto l’altra volta a casa di Patagotti. Si chiama Guglielma, lo ricordo bene, almeno il nome vero…”
 “Non Guglielma. Ho scoperto che è… Guglielmo”
 “GU… GULP!”
 “Guglielmo”
 “E come mai sembra un’attrice della TV?”
 “Miracoli del ventunesimo secolo”
 “E tu? Vuoi andare a vivere con un… Guglielmo?”
 “Nessuno è perfetto”.

    La cerimonia di chiusura della Convention fu commovente e allegra al tempo stesso. Il tipo travestito da Morn era sempre seduto accanto a Pagnetti, Frenacci e Armandini, che aveva anche trovato un posto libero accanto al suo, per Milikia. Si tenevano per mano e si guardavano negli occhi con passione.

    Uscendo dal Centro Congressi Pagnetti trovò un portafogli per terra. C’erano soldi, e una patente. Nome: Marco Tartufi.
“Sbarak? Ma non era qui! Aveva detto che non veniva e non è venuto… ricordate le sue parole? …’Non ho intenzione di fare dei sacrifici economici per chi vuole trasformare in una cosa commerciale qualcosa che dovrebbe essere donato al popolo, Star Trek è poesia, è avventura, non gadget e poltrone a pagamento...’ …”
 “E allora?” domandò Claudia.
 Si guardarono negli occhi in silenzio per trenta lunghissimi secondi.
 Poi, in coro, dissero tutti: “Morn!”
Risero per tutta la notte.
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I nostri eroi torneranno in "Due piselli in un baccello"

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