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giovedì 6 gennaio 2022

La soluzione

       Il Professore accese il computer e si raccomandò all’immagine di Giobbe visitato dagli amici che teneva appesa al muro. Era una stampa riproducente un olio su tela, con Giobbe raffigurato nudo e su un pavimento non si sa quanto impolverato. Il dipinto rappresentava l'episodio biblico in cui Giobbe, privato di tutti i suoi beni, dei suoi affetti e della salute, poiché Dio aveva voluto mettere alla prova la sua fedeltà, riceveva la visita di tre suoi amici, che avevano pensato bene di venire lì a compiangerlo. Nel libro della Bibbia che porta il suo nome, infatti, si racconta che tre amici di Giobbe, venuti a conoscenza della disgrazia in cui era caduto, gli fanno visita, e iniziano con lui un lungo ragionamento filosofico sull’origine del dolore nel mondo. Nel rimirare la tela il Professore si chiedeva se la visita degli amici fosse una consolazione o un ulteriore supplizio per un uomo già abbastanza provato, ma la stampa stava là, incorniciata, per ricordargli di avere pazienza e che, per quanto si possa essere nei guai, c’è sempre una situazione più scomoda per qualcun altro.
    La riunione su Zoom sarebbe iniziata dopo 5 minuti. C’era stata una discussione sul Gruppo Whatsapp “Direttivo Internazionale Ebbasta” su quale piattaforma utilizzare. Sbanotti voleva utilizzare Google perché non voleva installare Zoom,   Pagnuso voleva la riunione su Messenger perché odiava Whatsapp e infatti Fruschmidt gli riferiva via Messenger quello che veniva comunicato nel gruppo Whatsapp. Alla fine, dopo 560 messaggi si decise per utilizzare Zoom, soprattutto dopo che Marghensen si era impuntato sul fare la riunione di presenza all’aperto al parco, nonostante la nuvolosità variabile con possibilità di rovesci e la temperatura di 6 gradi. Argomento della riunione “Soluzioni per la sconfitta definitiva della pandemia”.
    La prima ad apparire fu Alessia Fruschmidt, quasi tutti avevano provveduto a silenziare i microfoni dell’assistente vocale perché nelle riunioni precedenti ogni volta che la chiamavano per nome si attivavano tutti i dispositivi con risposte varie, gli altri avrebbero provveduto al primo “Alessia” detto a voce alta con conseguente attivazione dell’assistente.
    Via via stavano arrivando tutti gli altri. Il mondo intero non lo sapeva, ma in quel momento era nelle loro mani. “Esagerato!” diranno i mie piccoli lettori. “Non leggete racconti sui blog amatoriali” rispose l’autore.
    “Perché non c’è ancora Sbanotti?” chiese il Professore.
“Sono al telefono con lui, dice che non riesce ad attivare la webcam del computer…” rispose Min Len Sung. “Può collegarsi col telefonino!” urlò il Professore.
“Mi sentite?” Era la voce di Sbanotti “ho il telefono scarico, provo a metterlo in carica, ma il caricatore funziona solo se lo attacco alla presa che sta in garage. È un problema se mi collego stando prono sul congelatore a pozzetto? Il filo del caricatore è corto e la doppia spina sta tra il muro e il congelatore… “Va bene, Sbanotti. Marghensen, perchè hai l’audio disattivato? Stai fingendo di ascoltarci e guardi  facebook, no?”
“Cosa te lo fa pensare?”
“Ti ho visto sui social impegnatissimo a disquisire su Gianni Morandi che ha postato un pezzo della canzone di Sanremo, ma non dovevi preparare la relazione sull’ ordine del giorno?”
“Ma ti rendi conto che Morandi ha rischiato la squalifica?”
“Marghensen! Dobbiamo salvare il mondo, non la canzone di Gianni Morandi!  Montabaku dov’è? Non ho sue notizie!”
“Arriverà presto, sta presentando in TV il suo libro Il mistero della Valle dei Templi, sta avendo un enorme successo nelle librerie e negli store…”
“Ma se era stato un flop, non aveva venduto neanche una…”
“La prima edizione Il mistero della sorgente dell’occhio blu sì...! Era un viaggio tra i misteri della sua terra, l’Albania! Gli alieni nascosti tra la vegetazione in grotte dalle quali sgorgava l’acqua contaminata da una sostanza chimica che avevano creato per sottomettere i terrestri… Poi lo ha riscritto insieme a un siciliano, tale Alfio Lanza Vinciguerra, i personaggi alieni sono stati sostituiti da mafiosi…chiedevano il pizzo… corrompevano giudici…  un successo mondiale, faranno una serie in TV…”
    Prese la parola il professore: “Io comincerei subito, senza aspettare Montabaku.  Dobbiamo intervenire presto. L’ultima tendenza dei giornalisti che vogliono fare i duri e puri è che ora usano la parola pluralismo per difendere la possibilità di fare ascolti in TV invitando dei cretini che dicono menzogne, convincendo le menti deboli e causando sofferenza e morte.  Mafiosi, fascisti, e novax sono questo, sofferenza e morte. Una di queste categorie ha ancora legale diritto a manifestare menzogne micidiali. Chi muore a causa del non essersi vaccinato viene ucciso anche da chi ha permesso a queste merde di diffondere stronzate. Quattro bestie che non sanno neppure la differenza tra vaccino e siero sono riusciti a convincere milioni di imbecilli, che adesso si stanno ammalando peggio di tutti, e continuano a non riconoscere la realtà".
    Alessia Fruschmidt disse: “Sai bene che adesso abbiamo due priorità, impedire l’avanzare dei nuovi cretini e smetterla di tentare di convincere chi non capisce una beata clava, dobbiamo proporre un nuovo punto di vista… un modo diverso di vedere…” Fece una pausa.
“Dicci, Alessia, spiegaci la tua posizione”.
“La mia posizione è Massafra” rispose l’assistente vocale di Piergiobetti “secondo Wikipedia Massafra è un comune italiano di 32.059 abitanti della provincia di Taranto, in Puglia, elevato a città con Regio Decreto del 1º giugno 1939. Collocato ai piedi della Murgia tarantina…”
“Alexa, Stop! Scusate, ho dimenticato di disattivarla” disse Piergiobetti.
“Io non perderei tempo ad ascoltare vicendevolmente le cose che ci diciamo sempre” disse il Professore “passerei subito alla proposta rivoluzionaria per la quale vi ho convocati. La risposta definitiva che la scienza ci dà per sconfiggere la pandemia. La soluzione è il Crownstopper. Una sostanza rivoluzionaria. Sappiamo che il virus maledetto forma una specie di chiave che gli permette di infilarsi nelle cellule, in cui poi si può riprodurre. Crownstopper induce una risposta che blocca la proteina che permette al virus di entrare nelle cellule per riprodursi.  Crownstopper utilizza  molecole che contengono le istruzioni perché le cellule della persona sulla quale è stato installato sintetizzino le proteine che stimolano il sistema immunitario a produrre anticorpi specifici. Chi ha avuto l’installazione di Crownstopper e viene esposto al contagio virale, possiede così gli anticorpi che  bloccano il progresso di ingresso nelle cellule. L’installazione di Crownstopper, inoltre, attiva anche le cellule T che preparano il sistema immunitario a rispondere a ulteriori esposizioni al virus.  Crownstopper, quindi, non introduce nelle cellule il virus vero e proprio, ma solo l’informazione genetica che serve alla cellula per costruire copie della proteina in maniera che, se, in un momento successivo, la persona alla quale abbiamo installato Crownstopper  entra nuovamente in contatto con il virus infame, il suo sistema immunitario riconoscerà il virus e sarà pronto a combatterlo.”
“Mi scusi, Professore” disse Mina Wallibel “ma non ha appena descritto il vaccino a mRNA e il suo meccanismo?
“Wallibel, non usi più quella parola. Può dire sostanza, materiale, elemento, composto… anzi, eliminiamo ogni sinonimo, Crownstopper e basta. Non si deve usare più la parola vaccino. Il novax si inietta e ingerisce qualunque porcheria; mentre una persona normale con la febbre da Covid si prende al massimo un aspirina e beve del tè , il novax prende un mix di indometacina, prednisone, citrullina, bava di lumaca e azitromicina frullata coi fiori di Bach, più un po’ di pneumatico grattuggiato spolverato sulla panna fatta con la margarina. Qualunque cosa che non si chiami vaccino. Gli fa paura questa parola, un fenomeno simile a quello dei Clown, nati per dare allegria, ma che provocano fobie, insonnia, terrore. Da ben prima che Stephen King scrivesse IT. La parola vaccino gli fa tanta paura che dicono siero, sono ignoranti e non sanno che chiamare siero un vaccino è come chiamare monopattino un trattore. Sappiamo bene quanto l’obbligo vaccinale, il green pass, generino in alcune menti con insufficiente capacità di ragionamento logico forme di resistenza, diffidenza, protesta. E allora la soluzione è Crownstopper!”
“Ma se è lo stesso vaccino con un altro nome! I No Vax combatteranno pure questo!” esclamò Tramall, “Che razza di operazione…”
“No, no, fidatevi, basta usare le parole giuste. Il novax non studia, raccoglie informazioni prese a caso e blatera frasi scollegate, se non distingue un siero da un vaccino saprà capire cos’è veramente Crownstopper? Basta non dire mai il verbo inoculare, che usano solo loro, e neppure iniettare o “immettere”. Mai e poi mai introdurre”.
“Che diciamo allora?” chiese Fruschmidt.
Il professore fissò il quadro di Giobbe davanti a lui, si sentì forte nonostante l’età avanzata e il cuore rattoppato, si versò una specie di mojto senza rum e senza zucchero; solo lime, menta fresca, soda e ghiaccio.
“Diremo INSTALLARE” proferì .
“Come un programma di Windows?” chiese Montabaku, che nel frattempo era arrivato in ritardo alla riunione.
“Appunto, un antivirus”.
“Ma non nasceranno anche i NOcrownstopper?” domandò Sbanotti, sempre prono sul congelatore a pozzetto .
“Saranno una frangia dei Novax, e, si sa, le scissioni indeboliscono le opposizioni. Finiranno col distruggersi l’uno contro l’altro!” disse il Professore sorridendo. “Avanti, organizziamoci, tra un paio di mesi nessuno userà più le parole vaccino, vaccinazione, inoculare, siero. Il futuro è CROWNSTOPPER. Noi, il Direttivo Internazionale che coordina il mondo, salveremo la terra dalla pandemia!".
“Ma davvero, noi possiamo questo?” chiese con un filo di voce Marghensen.
“Marghensen, amico mio “ disse il Professore “Sai bene che Gianni Morandi aveva diffuso erroneamente sul web alcune note della sua canzone per il Festival di Sanremo prossimo venturo, il che significava squalifica”. A questo punto il Professore sfoderò un sorriso formidabile, e i suoi occhi brillarono: “Chi credi che lo abbia fatto restare in gara?”
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