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domenica 15 marzo 2020

Star Trek: nuove visioni .


                        È notizia di questi giorni: la rivista dei soci dello Star Trek Italian Club “Alberto Lisiero” giunge al suo duecentesimo numero, e in questa occasione è cambiata nella sua veste grafica e nell’impostazione.
    E per farla conoscere a tutti, e anche per mostrare al mondo quante belle cose faccia il club italiano di Star Trek, il direttivo dello S.T.I.C. - A.L. ha deciso di dare a chiunque voglia la possibilità di leggere il numero 1 del nuovo corso del magazine, rendendolo disponibile gratuitamente.
   Per poterlo leggere, quindi, andate alla pagina http://www.stic.it/stic_rivista.html e, scorrendo verso il basso, vedrete il numero 1 (200 secondo la vecchia numerazione) di una rivista sul mondo di Star Trek con una storia a fumetti incredibile, dove vediamo in azione l’equipaggio di J. T. Kirk in un'avventura inedita. Potete inoltre trovare rubriche sulle novità della saga più importante della storia dell’intrattenimento televisivo. In particolare si parla di “Picard”, la serie attualmente in onda su Prime TV, dove stiamo ammirando le avventure di personaggi storici dei telefilm della fine del secolo scorso, alle prese con avvenimenti che li riportano in pista circa venti anni dopo. Ci sono anche le foto di una recente convention del Club, oltre ad articoli di approfondimento sulla creazione delle storie di Star Trek, sulle colonne sonore dei film della saga, sugli aspetti di un universo letterario, cinematografico e televisivo immenso.
   Perchè vi parlo di questo nel mio Blog? Il motivo è il legame profondo con questa rivista. Iniziai a collaborare con “INSIDE STAR TREK” (questo il nome della fanzine storica) nel lontano 1998, ma… partiamo dall’inizio. 
    Conobbi la fanzine italiana quasi 30 anni fa. L'indirizzo dello Star Trek italian Club si trovava in fondo a un volumetto edito dalla Garden Editoriale, “Il figlio del passato”, un romanzo imperniato sulla figura del vulcaniano Spock. In quel periodo leggevo tanta fantascienza, lavoravo in un piccolo paese sulle Alpi Cozie e i miei turni in Guardia Medica comportavano lunghe pause tra una visita e l’altra e lunghi viaggi in treno per raggiungere il luogo di lavoro. Pensai bene che queste avventure di Star Trek cominciavano davvero a piacermi, in particolare il film “Star Trek IV rotta verso la Terra” mi aveva divertito tantissimo. Divoravo fantascienza fin da quando ero ragazzino, ma Star Trek d'improvviso mi si svelò come un modo vivace e stimolante di vivere la mia passione per la science fiction. Non potevo non iscrivermi subito allo Star Trek Italian Club. Cominciai così a ricevere i numeri di questo magazine,  tutto in bianco e nero, fatto in casa ma fatto bene.
    Cercai di recuperare quanto più Star Trek possibile, acquistai le “raccolte” dei libri di Star Trek della Garden, noleggiai VHS in diversi negozi di videonoleggio, ero diventato un trekker. Mi vengono gli occhi lucidi nello scrivere questa parola benedetta. Trekker. 
    E poi…
Era il 1995 e in quel periodo eravamo in gara io e Giovanni Paolo II, su chi facesse più
chilometri in un mese per andare a lavorare. Prendevo il treno (le tariffe scontate in aereo non esistevano ancora) quattro volte al mese, due volte sud-nord e due volte nord-sud. Solo l'ultimo anno non pendolai più e mi trasferii a Cuneo con la famiglia. 
    Quel periodo è noto ai trekker anche per una peculiarità storica: Star Trek The Next
Generation veniva trasmesso in Prima TV tutti i pomeriggi. Spesso non ero in
casa a quell'ora, e allora vedevamo la puntata in differita. Avevamo portato
con noi un televisorino a 14 pollici e il videoregistratore, in un trasloco
avventurosissimo fatto con una Citroen Visa. Ero un trekker? Sì, lo ero e ciò era importante ma non mi rendevo ancora conto di quanto lo fosse, diamine. Ci sta bene un “diamine”, fa chic.
    Ricevevo la fanzine della quale parliamo in questo articolo ma non avevo contatti con altri soci, che poteva mai fare uno che non sapeva neanche dove avrebbe abitato e lavorato nei mesi successivi?
Ma il destino ci mise lo zampino, ci mise.
    Una sera che non dovevo andare a lavorare (Pronto Soccorso di Cuneo) io e mia moglie prendemmo la cassettona (E240, questa sigla direbbe poco ai miei giovanissimi lettori, se esistessero) dove in automatico, alla stessa ora ogni giorno, il videoregistratore registrava la puntata di Star trek The Next Generation, la serie con protagonista quel Capitano Picard della serie in onda in questi giorni.
    I nostri due bimbi, allora piccolissimi, vedevano sempre volentieri con noi quelle avventure. La mia figlia minore, ogni volta che durante la sigla apparivano gli astri, mentre la voce fuori campo di Picard declamava "Spazio, ultima frontiera..." indicava sempre lo schermo del televisore e diceva sempre la stessa frase: "Aua, aè quechi?",
che significava "Mamma, cos'è questo?".
    Il rito si completava alla fine della frase: "per arrivare là dove nessuno è mai giunto prima". La sigla del telefilm iniziava il suo "Paa-pa- pa- pà pappappaaà" mentre la scritta "Star Trek The Next Generation" tutta blu appariva sul fondo stellato. Era il momento nel quale io e mia moglie prendevamo in braccio un figlio ciascuno. E ballavamo al ritmo delle note della sigla per tutta la stanza.
    Ci sarebbero dovute essere ben quattro puntate da vedere, nella cassetta E240.
Il primo episodio era la prima parte di "L'attacco dei Borg", si concludeva con il capitano Picard assimilato dai Borg. Finiva con un "Fine della prima parte". La seconda parte dell'episodio, invece, non era stata registrata. Nessuno potè mai risalire alle cause del disguido tecnico, ma dopo la prima parte de "L'attacco dei Borg" c'era, nella cassetta, un episodio dove Picard era tornato "non assimilato". Come aveva potuto liberarsi dai Borg? Cosa aveva sciolto Locutus dal Collettivo? Non c'era modo di saperlo. Non conoscevo nessuno che vedesse quel telefilm. Non avevo nessun modo per recuperare quella puntata.
   Ma forse c'era una possibilità: avevo portato con me, a Cuneo, un copia del bellissimo giornalino che oggi raggiunge il numero 200, l’  INSIDE STAR TREK, che ricevevo al mio indirizzo di Catania. Scrissi una lettera alla redazione chiedendo si pubblicasse sull' IST un annuncio, sperai di essere contattato da qualche socio che avesse registrato la seconda parte de "L'attacco dei Borg".
    Fui contattato molti mesi dopo, quando non lavoravo più in Piemonte.
Non ero più pendolare nè emigrante. Una persona ci invitò a casa sua per darci la cassetta che desideravamo. La vedemmo insieme. Non facemmo il rito del balletto sulla sigla perchè non si pensasse che eravamo una famiglia di pazzi. 
    Fu l'inizio di una nuova era, cominciai a conoscere altri trekker, e lo STIC non era più solo quella rivista che parlava di Star Trek, ma molto molto di più. Tutto per un videoregistratore che non aveva registrato una puntata. Lo avesse fatto con una puntata meno importante non ci avremmo fatto caso, ma lo ha fatto con la seconda puntata de "L'attacco dei Borg". Pensate che la nuova serie “Picard” riprende molto proprio quella puntata. 
   Dovevamo sapere come finiva quell'episodio. Ricordo quella mattina. Dopo mesi e mesi senza conoscere cosa o chi avesse liberato il nostro capitano, vidi Picard in una cabina, circondato dai suoi amici che cercavano di togliere la sua mente da quella orribile prigione. "Dormire..." diceva. Io piangevo di commozione, ricordo. Ed ero grato a chi, senza conoscermi, mi aveva dato questa possibilità. Un club di trekker... però... che bella cosa! Da quel giorno non fui solo un iscritto allo Star Trek Italian Club.
Sono uno che ama lo Star Trek Italian Club. Ma la storia aveva altre cose interessanti da riservarmi. Con il gruppo di amici siciliani cominciammo a vederci periodicamente, e le nostre riunioni generavano “Diari di bordo” creativi e divertenti che spedivamo all’ IST, che li pubblicava. E facevamo anche una rivistina tutta nostra, Trek Net News, curata da Leonardo Signorino.  Lì cominciai a scrivere una serie di parodie delle storie di Picard e soci. Una specie di guida alternativa agli episodi. Si intitolava “De alternativ gaid tu de necst generescion”.
    Gabriela Guidetti, che si occupava dei contatti con i soci in tutta Italia, fece vedere ad Alberto Lisiero, l'Ammiraglio, il riferimento dei trekker italiani che curava l’IST e guidava il Club, la nostra rivista. E un bel giorno, avevo da poco il computer e internet, ricevetti una mail che ancora conservo. 
Ciao, sono Alberto Lisiero.
Gabriela mi ha fatto avere il file della 'Gaid', che ho trovato davvero spassosa.
E' mia intenzione metterla nella rubrica Fuori di Trek del primo IST
raggiungibile, magari inserendo solo la prima stagione (e mettendo le altre piu' in la').
Che ne dici?"
     La mia “gaid” divenne una rubrica fissa dell’IST, dove pubblicai anche parodie dei film e altri articoli e interventi, tra i quali le storie di MAILSTIC, la mailing list dello Star Trek Italian Club, e “Mai dire trekker”, che vinse anche il Premio Italia come miglior articolo su rivista professionale. Perché negli anni la fanzine divenne poi rivista professionale, INSIDE STAR TREK MAGAZINE, per gli amici ISTM. Dal 2000 in poi cominciai a frequentare le convention, l’amicizia con Alberto Lisiero non fu più solo tramite mail. Alberto è uno degli uomini più illustri che abbia mai conosciuto. Persona straordinaria, mi ha insegnato a pensare meglio su ogni riga che scrivo, a immaginare chi prendesse in mano un articolo. Per rispettarlo. Sì, per rispettarlo.        
Questo era Alberto. È morto d’improvviso 7 anni fa, ha generato una realtà di amicizia e cultura che riempie la mia vita e quella di tanti amici che lo Star Trek Italian Club mi ha portato .
Che aspettate? Andate subito a scaricare il numero 200, il numero uno della rivista STAR TREK NEW VISIONS.
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2 commenti:

  1. Grazie, dal profondo del cuore. Come sempre sai sintetizzare storie ed emozioni con poche parole essenziali. Grazie.
    Gabriella

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  2. Anche il #201 gratis per tutti dalla stessa pagina

    http://www.stic.it/news/2020/03/22/e-a-tempo-di-record-ecco-star-trek-new-visions-2-e-ancora-gratis-per-tutti/?fbclid=IwAR3wBq6XhkQmSdp_CtFEwIuFvV09qu_DR0XAUTVHUjTSnIh4TikBoOCydGU

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