Non dovremmo in questa breve vita
dover perdere tempo a vedersi arrivare sul cellulare immagini di un
gattino vicino a un cappuccino e buongiorno, buon venerdì, e
minchiate simili.
Non dovremmo dover perdere tempo in
questa breve vita a dover ("Hai usato lo stesso verbo già tre
volte!") sopportare colleghi medici che, visto che nel
protocollo sul coronavirus c'è scritto "proveniente da paesi a
rischio" senza specificare "negli ultimi 15 giorni" o
un periodo simile, credono che significhi "cinese" o "che
è stato in Cina" in generale, e pensano che mangiare in un
ristorante cinese possa essere rischioso quanto essere appena tornati
da Wuhan.
Non dovremmo dover perdere tempo in
questa breve vita a cercare sinonimi quando scriviamo, perché
qualcuno ha deciso che non puoi usare lo stesso vocabolo a
ripetizione. Se, nello scrivere, la bellezza della forma sta nel
sostituire "disse" con "proferì", poi con "fece
lui" e poi fare esclamare il personaggio per usare "esclamò"
e farlo borbottare per spararsi un "borbottò", benvenuti
nella prigione di chi vuol scrivere in italiano. Prigione dove ci si
è chiusi da soli.
Non dovremmo in questa breve vita
dover perdere tempo a leggere o ascoltare persone che pensano di
sembrare migliori premurandosi OGNI ANNO di annunciare pubblicamente
che non guarderanno il festival di Sanremo. E 'sti cazzi.
Non dovremmo dover perdere tempo in
questa breve vita ad ascoltare quelli che si sentono quasi in dovere
di dover fare sempre una allusione sessuale a qualche parola che tu
hai appena pronunciato che possa permettere la scontata, trita
allusiva battuta che non fa e non farà mai ridere nessuno tranne chi
la pronuncia e ridacchia solitariamente in maniera allucinante.
Non dovremmo dover perdere tempo in
questa breve vita ad ascoltare gente così ignorante in cultura pop
(o semplicemente cultura) da dover parlare di Halloween come di una
moda recente o dargli significati negativi, mai come le loro tristi
vite senza il grande cocomero e senza i Simpson.
Non dovremmo in questa breve vita
dover perdere tempo a dover ricordare agli amici che condividere
pubblicamente i propri gesti di pirateria digitale oltre che essere
reato è una apologia del rubare, è un educare a un danno.
Non dovremmo dover perdere tempo in
questa breve vita a dover sentire la frase "solo un minutino"
(fino a 5 minutini) da chi ha parcheggiato in doppia fila
contribuendo concretamente alla cattiva qualità della vita
dell'universo.
Non dovremmo dover perdere tempo in
questa breve vita ad ascoltare persone che chiamano scienza una
superstizione, a 19.99 euro la confezione.
Non dovremmo dover perdere tempo in
questa breve vita a dover sopportare a tavola conferenze di
"nutrizionisti della domenica" ad ogni pasto conviviale. Ci
si può cibare in compagnia senza dover per forza parlare di cibo per
due ore di seguito.
Non dovremmo dover perdere tempo in
questa breve vita a sopportare quelli che si credono cinefili perché
amano i film che conoscono e però criticano film che non hanno mai
visto.
Non dovremmo dover perdere tempo in
questa breve vita a dover spiegare che c'è anche chi in Italia non è
interessato al gioco del calcio, "Ma ... I mondiali? Non guardi
neppure i mondiali? E come mai?".
Non dovremmo dover perdere tempo in
questa breve vita ad ascoltare quelli che pensano che la vita della
società sia quella della quale parlano su facebook i propri amici
più ignoranti, e solo quella.
Non dovremmo dover perdere tempo in
questa breve vita a frequentare chi pensa che tu sia una bella
persona finché non dici quello che sinceramente pensi .
Non dovremmo dover perdere tempo in
questa breve vita a leggere sui social i commenti di chi commenta
tutti i post di tutti i propri contatti, sempre, probabilmente magari
se una volta non lo facesse si sentirebbe in colpa.
Non dovremmo dover perdere tempo in
questa breve vita a leggere il passaggio di consegne con le altre
cose che non hanno mai avuto l'incontro della prossima stagione di
prosa che il messaggio a terzi senza dover parlare con le altre
persone... Niente, quest'ultimo periodo ho lasciato che lo scrivesse
il suggeritore automatico del tablet per vedere se eravate attenti.
Non dovremmo dover perdere tempo in
questa breve vita a preoccuparci di mettere frasi divertenti negli
articoli perché la gente si aspetta che tu scriva cose umoristiche,
sempre.
Non dovremmo dover perdere tempo in
questa breve vita ad ascoltare gli elettori che parlano di ciò che
non funziona senza mai una frase di stupore, non dico riconoscenza,
per quelle cose che funzionano. Un po' come quelli che parlano
soprattutto degli effetti collaterali dei farmaci che prendono,
anziché quanto bene facciano loro.
Non dovremmo dover perdere tempo in
questa breve vita a doverci credere mediocri solo perché altri
temono la tua intelligenza e invece tu per anni hai creduto che
avessero qualcosa che tu non avevi. Poi un giorno capisci, grazie al
cielo, che i mediocri erano loro.
Non dovremmo dover perdere tempo in
questa breve vita a fare finta di non guardare qualcuno o qualcosa.
Lo sguardo, il nostro sguardo, siamo noi.
Non dovremmo dover perdere tempo in
questa breve vita ad ascoltare pregiudizi, tra l'altro chi ha
pregiudizi non ascolta. Avete presente chi non ascolta il testo di
una canzone perché il cantante non è vestito come ti vestiresti tu?
Ecco, quello è il pregiudizio che si condanna quando lo hanno le
altre culture, senza accorgerci che ce lo abbiamo dentro come una
maledetta infezione.
Non dovremmo dover perdere tempo in
questa breve vita a crederci scrittori. Quelli che credono veramente
di esserlo senza in effetti esserlo sono troppi, troppi. È essere
lettori l'impresa eccezionale. Ci vedrete seduti in seconda o in
terza fila, in genere circondati da scrittori.
Non dovremmo dover perdere tempo in
questa breve vita a guardare "le fiction" in TV. Tutto
tempo rubato a guardare i telefilm.
Non dovremmo dover perdere tempo in
questa breve vita a leggere articoli composti da periodi che iniziano
sempre con la stessa frase.
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E invece non è stato tempo perso
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