Il seguente racconto, vincitore del Premio OmegaShort 2023, è contenuto nella Antologia "Omega Short & Graphics 2", che contiene molti racconti fantastici e diverse opere grafiche. Potete acquistarla ai seguenti LINK: https://www.ultimoavamposto.com/omega-short-graphics-volume-2.html http://www.stic.it/edit/stic_editoriale.html . Finalista al Premio Italia 2024 nella categoria "Racconto di autore italiano su pubblicazione professionale" .
Aldo ripensava a quella mattina di un anno fa, quando si stava recando all’ appuntamento col direttore della sua azienda meditando, come al solito, sul suo continuare a non capire come ragionassero gli altri. Era il responsabile informatico di una azienda che gestiva il noleggio dei monopattini della sua città, in particolare si occupava della App che gli utenti usavano per noleggiare i monopattini Frusk. Lui stesso aveva creato l’ applicazione, che era molto apprezzata; infatti la maggioranza dei clienti preferiva usare i monopattini Frusk piuttosto che quelli delle due società concorrenti perché era semplicissimo prelevare il mezzo, registrare quando lo si lasciava, pagare l’ utilizzo, sia con carta di credito che con addebito sul conto telefonico.Non uscendo quasi mai la sera, Aldo aveva passato il tempo fuori dall’ orario di lavoro a perfezionare la sua App per i monopattini Frusk, che si trovavano a migliaia sparsi per la città. E, a quel tempo, migliaia erano i clienti con FruskApp installata nello smartphone, ma la concorrenza era forte. Ruote più grandi, freni sempre migliori, prezzi bassi, non si sapeva più cosa inventare per far preferire il noleggio di un monopattino Frusk, e il continuo miglioramento tecnologico dei mezzi e la manutenzione degli stessi era sempre più oneroso per l’ azienda. Fu così che, sera dopo sera, notte dopo notte, Aldo aveva elaborato la sua idea. Ci aveva messo quasi un anno, e quando la nuova App era pronta e collaudata, aveva chiesto un appuntamento al Dottor Chiacchinanni, il capo della Frusk .
“Mi dica, carissimo… carissimo… Ceci in scatola.”
“Aldo Piserchia”
“Piserchia carissimo, come va? Grande è la sommossa.”
Ambrogio Chiacchinanni, uomo alto ed elegante dagli occhi color indaco, era un uomo intelligente e capace,ma soffriva di un tic terribile, noto a tutti i suoi collaboratori, oltre che ai suoi familiari: dopo ogni frase pronunciata, proferiva un’ altra frase a caso. Bastava saperlo e la conversazione filava tranquillamente.
“Dottor Chiacchinanni, ho un upgrade notevole per la FruskApp. Ma stavolta volevo parlarne con lei perchè si tratta di qualcosa che cambierebbe molto l’azienda. Come minimo”.
“E che sarà mai, Piserchia! La rosa punge.”
“Ha presente il meccanismo attraverso il quale il nostro cliente usa il monopattino? Inquadra il QR code del mezzo, e attraverso la geolocalizzazione…”
“Piserchia, venga al sodo, so benissimo tutto il processo. Arriva il momento della prova costume.”
“Ecco, dottore. La faccio breve. Col mio upgrade non c’ è più bisogno di monopattino”
“In che senso? Ballo sulle punte.”
“Il cliente apre l’App, si geolocalizza, imposta la destinazione, un punto qualsiasi della città, e viene trasportato istantaneamente nel punto dove voleva arrivare”.
"Trasportato come? Rita si spoglia.”
“Trasportato attraverso un'onda che porta l'informazione in esso contenuta, in questo caso l’informazione è la massa corporea del cliente, per ricomporre la massa nel punto di arrivo”.
“Non ho capito. Il cognato ruba una sciarpa.”
“La App è connessa a un computer quantistico, le informazioni vengono…”
“Piserchia, ho visto anch'io il film dell’ esperimento del dottor K, pure il remake, La Mosca, e poi pure Star Trek. Lei sta parlando di teletrasporto. Il pompelmo rosa è solo una varietà del pompelmo giallo.”
“Sì, in effetti è quello: teletrasporto. Ma, per paura che interrompesse la conversazione, non l’ ho chiamato così”.
“Ma no, a questo punto la voglio sentire tutta, per farci due risate. Pongo arancione”.
“Il cliente avvia l’ App, imposta la destinazione…”
“Piserchia! Come è possibile? Mi sta prendendo in giro? Cade anche il pennarello.”
“Il computer quantistico costerebbe quanto una trentina di monopattini. Basta con l’acquistare, riparare, ricaricare monopattini. Sarà sufficiente aprire l’ App, impostare la destinazione…”
“Lei mi sta prendendo in giro. Se è uno scherzo, ne ho abbastanza. Flipper rumoroso.”
“Non mi crede, vero? Allora scelga, o fa come si fa normalmente di fronte a storie incredibili, cioè restare increduli per lungo tempo o forse per sempre, o come si fa nelle narrazioni: i dubbi durano parecchie pagine nei romanzi, diversi minuti nelle serie televisive, alcuni secondi nei film, poche righe nei racconti. Ma io non voglio passare il mio tempo a cercare di convincerla, se la cosa le interessa ne parliamo seriamente, se no, davvero, faccia conto che era uno scherzo e non ne parliamo più”.
“Me lo dimostri, Piserchia, ha l’ App del teletrasporto installata sul suo cellulare? Tagliatelle a colazione."
“Sì, ma il computer collegato è quello che ho a casa, non mi può spostare più di cento metri”
“Bastano, si teletrasporti dalla sedia dove sta seduto a quella poltrona in fondo, quella verde. Il vento spettina.”
“Troppo vicino, l’ App genera un trasporto minimo di cinquantasei metri. Per ora.
“Andiamo nell’ autorimessa, a quest’ora potrebbe non esserci nessuno. Zucchero sul mento.”
Fu nell’ autorimessa che Aldo dimostrò a Chiacchinanni cosa poteva fare la sua APP. Sì, in effetti era una smaterializzazione da un punto A con rimaterializzazione in un punto B impostato sull’ App.
“Come le è venuto in mente? Tintarella sicura.”
“Da tempo lavoravo a un apparecchio che eliminasse le macchine in doppia fila e, soprattutto, quelle parcheggiate sul passo carrabile del viottolo che conduce al mio garage. Il sistema prevede che, individuata l’ automobile da spostare, venga fatta una scansione attorno ad essa, nessuno (tranne me) deve osservarla in quel momento, esattamente nessuno deve osservarla da almeno otto secondi. Poi… PUF… l’automobile viene teletrasportata sul fondo del mare, in aperta campagna, dentro il sole…”
“Dentro il sole? Prato falciato.”
“Beh… in effetti questo era un sogno. Più che altro immaginavo queste cose per addormentarmi contento. In pratica spostavo le macchine anche di 90-95 metri. E dal garage mio fino al mare ci sono 40 metri, ci sono un po’ di auto, là sotto, a una cinquantina di metri dalla riva, dove l’acqua è profonda…”
“Profonda quanto? Geranio fucsia.”
“Non lo so. 35? 40?”
“Tutte quelle automobili che spariscono in città è opera sua? Quattro di quadri.”
“La maggior parte vengono ritrovate in campagna, nel boschetto dietro la ferrovia, anch’ esso a poche decine di metri dal mio garage. Ma sposto anche le macchine in doppia fila nelle altre parti della città, e le ritrovano in capannoni abbandonati, in fondo a un burrone, ma accade sempre meno…”
“Come mai? Combattiamo sul monte.”
“La gente rispetta i passi carrabili, sempre di più. Quasi nessuno lascia la macchina in doppia fila, ormai. Si è sparsa la voce che un ladro velocissimo sottragga in un baleno le macchine ipnotizzando i passanti.”
“E invece è lei con un suo apparecchio… Lauretta in lambretta.”
“A un certo punto ho capito che costruire un apparecchio ad altissima tecnologia solo per la mia soddisfazione di punire chi mi bloccava il passo carrabile o rallentava la circolazione era una cosa da egoisti. Iniziai a lavorare a un'App capace di teletrasportare istantaneamente le persone da un luogo all'altro della città. Era una cosa piuttosto eccitante, era bellissimo lavorarci. Perciò iniziai a integrare i miei studi sul teletrasporto di autoveicoli a quello di esseri viventi che si spostano, che è appunto FruskApp. Solo che noi offriamo lo spostamento senza bisogno di monopattino.”
“E la gente non avrà paura di smaterializzarsi ? Di finire in una serie di calcoli, dove per una frazione di secondo non si è né alla partenza né all'arrivo, semplicemente non si è. Cacio e siepe.”
“La gente si abitua presto a salire su aerei che volano in aria, auto che sfrecciano come proiettili, vedrà che vorranno tutti la nostra APP. Cambieremo il modo di spostarsi nella nostra città.”
“Piserchia, lei potrebbe cambiare il mondo intero con questa sua invenzione. Sigaro toscano."
Era bastato un anno e tutto non era più come prima. E lui, Aldo, era l’uomo che aveva rivoluzionato la vita del pianeta.No, nessuno si teletrasportava ancora con la Nuova App di Piserchia. La gente usava ancora il monopattino usando la vecchia APP. Perché l’uso del teletrasporto alla portata di tutti era ancora impensabile a livello di sicurezza, era una rivoluzione non gestibile senza conseguenze imprevedibili. Come e quando usare questa tecnologia era al vaglio delle Nazioni. Con innumerevoli squadre di tecnici che studiavano versioni della stessa app con controlli migliori sul suo utilizzo.Ma il problema era che il mondo sapeva già tutto. Chiacchinanni, per avere più abbonamenti alla sua Frusk, aveva diffuso filmati e immagini che propagandavano l’arrivo della nuova tecnologia. E Piserchia era popolarissimo. Albert Einstein, Bill Gates, Steve Jobs, Elon Musk, Mark Zuckerberg, Aldo Piserchia.
Essere popolari non significa essere universalmente amati. Moltissime persone aspettavano di poter usare la sua App, ma una parte dell’ umanità temeva i cambiamenti che questa avrebbe portato. Non vi era angolo del mondo dove non si discutesse di questa innovazione. Aldo non era pronto per questa popolarità, non sapeva come gestirla, in fondo lui voleva solo migliorare il modo di spostarsi in città e voleva ottimizzare i costi aziendali. “Sono solo un ragazzo normale che ama il suo gatto e programmava per hobby!”.
Ma dappertutto si descriveva un mondo stravolto, con compagnie di trasporto alla rovina, milioni di persone che perdevano il loro lavoro. Altro che monopattino! Il futuro dell’automobile, del treno, persino dell’aereo era incerto. Che fare?
Aldo intraprese un viaggio in incognito. Del resto, la sua ragazza lo aveva lasciato perché era divenuto intrattabile. E così cominciò a parlare con la gente, attraverso vari luoghi dove incontrava diverse persone influenzate dall’ idea che presto sarebbe stata disponibile a tutti la sua app. C’era chi vedeva nella App un modo per realizzare i propri sogni, Piserchia non immaginava quante vite erano tristi solo per un motivo: la distanza. Tra luogo di lavoro e casa. Tra genitori e figli emigrati. Tra innamorati residenti in città diverse. Ma c'era chi vedeva nella sua App la perdita del proprio lavoro nel mondo dei trasporti. E chi temeva che, così come sarebbe divenuto facile viaggiare, sarebbe divenuto facile sparire dopo aver commesso una cattiva azione. “Cavolo, io sono un inventore: significa che devo aiutare le persone che, come me, stanno cercando di realizzare qualcosa, ma che si trovano in difficoltà a causa delle loro carenze o della mancanza di conoscenze o di esperienza. Devo fare qualcosa! Devo migliorare questa App! Così non va!”
E passò così un altro anno , Mentre programmava per migliorare l’App e renderla meno problematica, si era reso conto che l'App poteva fare molto di più che teletrasportare istantaneamente le persone da un luogo all'altro della città. Poteva anche teletrasportare le persone da un luogo e da un'ora a un'altra ora, e a un'altra ora ancora in un posto diverso, oltre a teletrasportarle da qui a lì, semplicemente. Era sempre stato affascinato dai viaggi nel tempo.
Condivise la sua idea con i suoi amici e a loro piacque molto! Avrebbero potuto viaggiare nel tempo a loro piacimento! Iniziarono a fare progetti e a discutere le possibilità di ciò che avrebbero fatto una volta arrivati a destinazione.
Aldo era entusiasta di tutte le nuove possibilità offerte dalla sua idea: viaggiare nel tempo e incontrare persone di epoche diverse, ma poi accadde qualcosa.
Era un giorno normale in città. Normale rispetto al giorno prima, ma non proprio tranquillo. Da mesi, oramai, due anni dopo il colloquio tra Aldo e Chiacchinanni, il teletrasporto cittadino era una realtà. Piccoli spostamenti, proprio come i monopattini. Qualunque altro tipo di spostamento era ancora appannaggio di auto, treni, pullman, elicotteri… Ma ancora una volta il mondo sapeva che presto ci si sarebbe potuti spostare per lunghe distanze. E anche che ci si poteva trasportare nel tempo… più esattamente nel passato e ritorno, non nel futuro. Questo perché Aldo, che non aveva idea di come i social fossero pericolosi, per cercare di conquistare l’affetto di chi lo detestava per aver inventato il teletrasporto, aveva annunciato come miglioramento della sua app il viaggio attraverso il tempo. Ciò aveva fatto letteralmente impazzire il pianeta.
Aldo era seduto alla sua scrivania e stava lavorando a un'App per un cliente che voleva teletrasportare istantaneamente le persone da un luogo all'altro della storia organizzando tour guidati nei momenti topici del passato . Ma all'improvviso sentì qualcosa di strano: più esattamente smise di sentire qualsiasi cosa. Le sue mani avevano smesso di muoversi ed erano rimaste come congelate, come se tenessero una matita invece di scrivere codice. Era come se qualcuno si fosse impossessato del suo cervello e lo usasse per scrivere codice invece di comunicare con gli altri!
Alzò lo sguardo verso lo schermo, che si era trasformato in una schermata grigia e vuota, senza alcuna parola o grafica. Poi, all'improvviso, udì qualcuno ridere ad alta voce appena fuori dalla sua porta: qualcuno che non era presente quando aveva iniziato a lavorare al suo progetto all'inizio della giornata!
Si guardò rapidamente intorno e vide che non c'erano persone in vista: era solo lui in questo ufficio vuoto, senza nessun altro intorno! Che cosa significava? Era una specie di trucco o di scherzo?
Ma poi lo vide: indossava una sciarpa di seta come la sua, ma il colore era rosso invece che blu. Aveva i capelli lunghi che gli ricadevano sulla schiena e un sorriso sul viso: sembrava si stesse divertendo. E quando si guardarono in faccia... beh, diciamo che fu una situazione da poter far venire un infarto.
"Chi è?" chiese, posando la penna e dirigendosi verso la porta.
"Sono io", disse una voce alle sue spalle. "Il tuo io futuro".
"Oh!" Esclamò Aldo voltandosi di fronte al suo io futuro. "Cosa ci fai qui?".
"Sono venuto ad avvertirti di non creare applicazioni di teletrasporto", disse il suo io futuro. "Il mondo è nel caos a causa loro. Le persone sono spaventate e confuse, incerte sul da farsi. Non hanno idea di come risolvere i loro problemi e non sono nemmeno sicuri di volerci provare. I governi hanno fallito e la gente si è ripiegata su se stessa, cercando risposte in modo isolato piuttosto che insieme.Solo tu puoi impedire che questa follia continui per sempre, tu che l’hai causata”.
“Perché dovrei bloccare la mia invenzione? Tra l’altro sai benissimo che oramai è fatta, se proprio dovevi convincere il tuo te stesso del passato, dovevi andare un po’ indietro, prima che andassi da Chiacchinanni a presentargli la mia invenzione. Quando mi limitavo a far sparire qualche auto ferma sul passo carrabile…”
“Nell’ epoca dalla quale vengo i viaggi nel tempo sono limitati. Non puoi andare troppo indietro, ì governi hanno realizzato induttori di integrità modulare che inibiscono i flussi di portanza quantizzati…”
“...Usando i fasatori di intersezione commutata? La collimazione inerziale così potrebbe essere processata solo attraverso un derivatore di mantenimento reticolare!”
“Sì! È per questo che andrai tu a parlare col tuo te stesso per convincerlo a non creare l’invenzione più grandiosa della storia dell’ Universo dopo il gorgonzola!”
Qualche tempo prima. Interno giorno. La versione più giovane di Aldo era confusa, si trovava a conversare con una versione più anziana di lui, che sosteneva di essere stata convinta da un altro se stesso ancora più vecchio , di non provare a inventare il viaggio nel tempo e nello spazio con una App derivata dall’ applicazione per noleggiare monopattini. Così chiese maggiori informazioni. "Ma perché dici questo?", chiese. "Perché non potrebbe essere usato a fin di bene?".
"Non posso rispondere", disse la versione più anziana di Aldo. "È solo quello che mi è stato detto. Ascolta solo questo: per quanto i governi, acquistando ogni diritto su queste tecnologie, le stiano sigillando, con l’intenzione di usarle in operazioni militari top secret, prima o poi verrà fuori, perché il mondo sa già tutto.Sono te e sono orgoglioso del me che mi trovo davanti, hai in mano il modo per diventare l'uomo più importante del pianeta, ma siccome sei me, sto capendo di avere di fronte a me un uomo ben saldo ". Poi partì per parti sconosciute.
Aldo capì che era finita, la sua vita doveva prendere una non piega.
ODDIO! L’appuntamento di lavoro col Dottor Chiacchinanni, il capo della Frusk .
“Mi dica, carissimo… carissimo… Ceci in scatola.”
“Aldo Piserchia”
“Piserchia carissimo, come va? Grande è la sommossa.”
“Buongiorno, esimio dottor Chiacchinanni”.
“E allora… quali novità abbiamo per la nostra App? L’ estate non è autunno.”
“Alcuni… miglioramenti. Un timer per sapere quanto tempo durerebbe il viaggio in base alla velocità attuale e al livello della batteria. Un cicalino personalizzabile programmabile prima di partire. Una voce guida che avverte se ci sono buche e cerca di far evitare le strade non ben asfaltate”.
“Benissimo. E poi? Panifici chiusi.”
“E poi… niente. Queste cose non le piacciono?”
“Vanno benissimo, Piserchia. Le inserisca pure. Puffi e bistecche.”
“Si aspettava qualcos’ altro? Ha qualche idea che potrei sviluppare per migliorare l’ App?”
“Un bel comando per far volare il monopattino sopra le automobili… ah ah ah! Niente gravità! Mocassini fritti!”
“Ah! Ah! E magari il teletrasporto direttamente dall’ App !”
“Ah! Ah! Buona questa! I nastri squarciano l’abisso.”
Aldo stava andando a casa ed era abbastanza triste. Aveva fatto quello che andava fatto. Più esattamente non aveva fatto ciò che un tempo pensava fosse la cosa da fare. Tutto quel lavoro sprecato. L’invenzione del secolo e non poterla divulgare!
Vide parcheggiata sotto casa sua una grossa automobile con i vetri oscurati. Appena si avvicinò vide un signore molto elegante, molto alto, corpulento, scendere dall’ auto e avvicinarsi a lui. “Posso parlarle, signor Piserchia?”.
“Mi dica pure”
“Se sale in auto parliamo tranquillamente”
“Dove mi volete portare? Chi siete?”
“Piserchia, la faccio breve: abbiamo filmati e fotografie che dimostrano che alcune automobili si smaterializzano per ricomparire a qualche decina di metri. Accade da mesi. E nelle vicinanze c’è sempre lei che smanetta sullo smartphone”
“Ma… Ma… Chi è lei? Cosa vuole da me?”
“Non mi riconosce? Eppure non sono uno che passa inosservato…”
“Ma certo! Lei è…”
“Sì, sono io. Il ministro della difesa. Allora, sale in macchina e parliamo?”.
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