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sabato 9 maggio 2020

SPUCK

Gentile Direttore,
sono un lettore accanito della vostra rivista-internet su Star Trek, che reputo molto interessante. È la terza volta che Le scrivo sempre per lo stesso motivo, probabilmente le mie due precedenti lettere Le saranno sfuggite o c'è stato qualche problema tecnico.
Il motivo per il quale Le scrivo è che mi piacerebbe collaborare alla vostra rivista. E a tal proposito le sottoporrei ancora una volta la mia idea: vorrei realizzare delle tavole o delle strisce umoristiche a fumetti basate sulle avventure di un cane, Spuck, e della famiglia nella quale vive, famiglia composta prevalentemente da fans sfegatati di Star Trek.
Le invio pertanto in allegato alcuni bozzetti riguardanti questo mio progetto, sperando di ricevere una risposta. Il cane Spuck vive in una famiglia dove il babbo è un trekker di vecchia data, ama Star Trek e ne parla sempre, sia a casa che al lavoro. Sta ore al computer per scrivere lettere su Star Trek e scambiarsi informazioni con altri fans.
La mamma è una sognatrice che adora i telefilm di Star Trek e ne segue le trame con passione, compartecipando emozionalmente alle varie  vicende dei personaggi, con particolare riguardo agli intrighi amorosi tra i vari protagonisti, amando spettegolare con le amiche su eroi ed eroine della saga, come si fa con qualunque teleromanzo a puntate.
La figlia adolescente adora andare alle riunioni, le pizze, le conventions dei trekker, e si sente un po' esclusa dai gruppi dei suoi coetanei che non condividono la sua stessa passione.
Il figlio, un bimbo, odia Star Trek e contesta le quotidiane esagerazioni che è costretto a sopportare, e vede l'essere nato in una famiglia di trekker come una sventura.
Infine il nostro protagonista, Spuck, un cane intelligente che osserva flemmatico lo svolgersi della vita quotidiana in un ambiente con continui riferimenti a una saga che oramai lui sembra conoscere alla perfezione. Spuck non ha scelto di essere un cane trekker, ma forse il mondo della famiglia che lo ospita è l'unico tipo di mondo che conosce, gli umani che osserva sono quasi tutti trekker. I pensieri e le osservazioni di Spuck costituiscono il centro delle piccole storie che vorrei realizzare per la vostra rivista.
Ovviamente sono disposto ad accettare qualunque suggerimento sullo sviluppo dei personaggi e sul mio progetto in generale. Attendo fiduciosamente una risposta.

Cordiali Saluti.

Q. Buzzoni
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Caro Buzzoni,
mi dispiace che Lei abbia dovuto mandarmi più lettere per avere risposta, sinceramente non ricordo altre sue comunicazioni, ma mi giungono tante lettere, e che qualcuna si perda capita sovente. Ho visto i suoi bozzetti, è un po' poco per giudicare un'opera, e sinceramente preferirei che mi mandasse delle prove a colori, sicuramente più adatte a una rivista non cartacea come la nostra. Del resto abbiamo già una striscia a fumetti nella nostra rivista, e anche una rubrica umoristica. Un racconto a fumetti di stile avventuroso sarebbe davvero una cosa nuova e interessante per il nostro giornale, immagino già il cane Spuck che in effetti non è un cane, ma una forma di vita senziente proveniente dal futuro, il 29° secolo o giù di lì, e immagino che i suoi compagni vogliano tornare indietro per recuperarlo, immagino la vita della tranquilla cittadina sconvolta dalle incredibili conoscenze tecnologiche svelate da Spuck, che tutti credevano un normale cane, ci lavori un po' su e ne riparleremo. Inoltre non credo che ritrarre una famiglia di appassionati dell' argomento principale della nostra rivista con i suoi vizi sia una cosa simpatica per i nostri lettori. Riconoscersi e ridere di sé sarà pure divertente, ma abbiamo già un umorista e un vignettista che non fanno altro che sbeffeggiare la passione per Star Trek, un'altra operazione di questo genere è l'ultima cosa della quale abbiamo bisogno in questo momento. Non credo che lo stare continuamente a ricordare ai nostri lettori il fatto che siano buffi perché fissati con delle storie fantastiche, faccia loro sempre piacere.

Cordialissimi Saluti.

IL DIRETTORE
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Gentile Direttore,
La ringrazio di avermi risposto. Per quanto riguarda il fatto di colorare i miei disegni, ho visto che farlo a mano me li pasticcia tutti, e avrei voluto provare a colorarli al computer con un programma apposito, che ho prontamente acquistato. Al mio primo tentativo di installazione del suddetto programma mi è apparsa una schermata in inglese, lingua che purtroppo sconosco perché i miei genitori da piccolo mi imposero di iscrivermi ad una sezione dove la lingua straniera era il francese, cosa che mi farebbe fare oggi bella figura nei ristoranti raffinati, se avessi la possibilità di andarci. Ho allora telefonato a un mio amico che mastica abbastanza bene l'inglese dopo aver avuto una relazione con una certa Lucy, una donna americana. Il mio amico mi ha detto che la schermata diceva una cosa del tipo "Il disco di installazione ha rilevato che il suo computer è una fetecchia. Potrebbe anche tentare di proseguire con l'installazione, ma siamo sicuri che non riuscirebbe a portarla a termine, la ringraziamo di aver acquistato il nostro software e speriamo che un giorno anche lei possa installarlo da qualche parte". In effetti avrei programmato di acquistare un computer più moderno, ma attualmente non ho modo di poterlo fare e devo continuare a lavorare con la "fetecchia". I suggerimenti che Lei gentilmente mi dà per rendere avventurose e interessanti le mie storie sono stati molto graditi, ma io avrei voglia di raccontare storie normali della vita di tutti i giorni, di astronavi e viaggi nel tempo ne parla già Star Trek stesso, io vorrei fare un po' di satira di costume a partire dal fenomeno del fandom di Star Trek. Le invio ancora un altro saggio del mio lavoro.
Distinti Saluti.

Q. Buzzoni
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Caro Buzzoni,
ho visto i suoi lavori. A parte che, secondo me, tutto questo insistere su storie sui trekker che avete in testa tutti, a partire dal nostro umorista fino al nostro vignettista, comincia a essere noioso. Non siete capaci di fare storie su Star Trek ma solo sui fan di Star Trek, non vi va di far satira su Star Trek e i suoi personaggi ma sempre di più puntate il mirino sui vizi e i difetti dei fan. Già devo combattere con il nostro "umorista", un nevrotico convinto di essere un genio perché se lo dice lui stesso, che continua sempre di più a propinarmi esercizi di stile che fanno sempre meno ridere, adesso ci si mette pure lei con le sue storie "normali". Se propinassimo sempre storie "normali" in una rivista votata alla fantascienza sarebbe una bella contraddizione. Non le pare? Se ha voglia di narrare cose "normali" si rivolga da un'altra parte.

Distinti Saluti.

IL DIRETTORE
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Gentile Direttore,
ho in effetti meditato sulle sue sagge parole e sulla sua giusta reazione, a tal proposito ho preparato una tavola esplicativa del lavoro che potrei fare, sperando così di poter far parte della vostra redazione, cosa che desidero molto avvenga in quanto il poter dire che collaboro a una rivista, seppur amatoriale, è una cosa che sogno da tempo. Non vedo l'ora di far parte della vostra simpaticissima redazione.

Come vede ho colorato il disegno, grazie al fatto che adesso ho un computer nuovo. Per acquistarlo ho dovuto vendere la mia collezione di Puffi a un mio vicino che da anni mi torturava alzando sempre il prezzo, del resto non mi piaceva neanche tanto più, da quando ho scoperto che Orietta Berti faceva la mia stessa collezione.
Attendo notizie.

Cordiali Saluti.

Q. Buzzoni
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Carissimo Buzzoni,
ho visto il suo nuovo lavoro, è davvero interessante. Attendo ora da lei una bella storia fantastica, con battaglie, intrighi, villains perfidi e colpi di scena, secondo la migliore tradizione delle trame che il nostro pubblico ama tanto. Si ricordi di consegnarmela presto, entro il 15 del mese, o quella che lei chiama "simpaticissima redazione" non esiterà a bollarla come "schifoso parassita".
Ma quella Q. prima di Buzzoni che vuol dire? E' un fan del Continuum dei Q?

Distinti Saluti.

IL DIRETTORE
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Carissimo Direttore,
non so se ce la farò per il 15 del mese. Continuo a macinare situazioni che di fantastico hanno ben poco, elaborando spunti della vita "normale", che Lei non reputa adatta alla rivista. Ogni storia "fantastica" che provo ad inventare mi sembra già vista. Forse non sono adatto davvero a questo lavoro. Dovrei essere attratto dal fantastico mondo dei Klingon o dei Romulani, e in effetti mi affascinano moltissimo quando li guardo in TV, ma riesco solo a inventare un universo che vivo, fatto di portinai, casalinghe e commercialisti, specie meno interessanti dei Klingon, ma io non vivo tra i Klingon. Spuck è Spuck, un cane. Non un alieno del 29° secolo. Non son capace, l'ho capito.
La Q. non vuol dire che sono un fan del Continuum dei Q, vuol dire che mi chiamo Quirino. Mi scusi se le ho fatto perdere tempo. Le mando una strip che ho fatto stamattina.
Cordiali Saluti.

Q. Buzzoni
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Quirino Buzzoni,
ora glielo posso dire chiaro: i suoi disegni fanno pena, le sue battute sono atroci e il suo lavoro, nel complesso, mi ripugna.

Saluti.

IL DIRETTORE
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Questo articolo è tratto dal numero di OTTOBRE del 2001 di STAR TREK ITALIA MAGAZINE
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