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domenica 2 febbraio 2020

Senza addurre motivazioni plausibili

    Forse dovremmo tenere presente che ogni piccolo aspetto della nostra esistenza andrebbe osservato con attenzione e osservandolo dovremmo chiederci cosa può insegnarci o a cosa ci rimanda.           Lasciandolo nella sua unicità. Vincendo la tentazione di contrapporlo a qualcos'altro. Perché il benaltrismo è sempre dietro l'angolo, appostato per distruggerci. Per questo oggi avrei deciso di utilizzare questo spazio che finora ho usato pochissimo per parlare un po' più spesso. Possibilmente parlare di tutto. Qualcuno sussurrerà "se ne sentiva la mancanza..." e qualcuno lo farà dicendo questa frase con sarcasmo, ma io scriverò in questo spazio per quelli che in cuor loro sentono emergere questa frase per davvero.     Per anni diverse persone, alcune a me molto care, mi han chiesto di scrivere qualcosa su questo o su quello, e io non l'ho fatto. Per pigrizia, soprattutto, ho risposto spesso con dei "no" senza addurre motivazioni plausibili. Magari per non mettermi in gioco su qualcosa che in fondo mi stava chiedendo proprio questo .   Accennavo poco fa al benaltrismo. Qualche notte fa ho letto il post di un mio contatto su Facebook, un giornalista. Che segnalava la personalissima iniziativa di un personaggio pubblico nel testimoniare il proprio antifascismo. Mi hanno sorpreso alcuni commenti al post. Che sintetizzerei con "con tutti i problemi che ci sono - eccetera eccetera - stiamo qua a parlare di fascismo e antifascismo", e poi quella parola: "priorità". Eccolo, il benaltrismo. In questo caso più pericoloso che mai. Nella nostra società vi sono molti problemi da affrontare, ma tutti questi problemi li possiamo o li potremo affrontare se vi sono le condizioni di libertà per farlo. La democrazia è condizione essenziale per affrontare un problema. Il lavoro, la salute, l'istruzione... come si fa a pensare che queste priorità rendano secondario o trascurabile un pericolo rappresentato da nuovi fascisti? Che sarebbero quelli che impedirebbero di definire, valutare, affrontare un problema con la libertà della popolazione interessata? E del suo diritto a essere informata? Non vado avanti a parlarne, meglio esser brevi e rammentarsi che per qualcuno sarebbero affermazioni ovvie. Ma, con l'aria che tira, ricordarlo non è mai abbastanza.

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