Forse dovremmo tenere presente che ogni
piccolo aspetto della nostra esistenza andrebbe osservato con
attenzione e osservandolo dovremmo chiederci cosa può insegnarci o a
cosa ci rimanda. Lasciandolo nella sua unicità. Vincendo la
tentazione di contrapporlo a qualcos'altro. Perché il benaltrismo è
sempre dietro l'angolo, appostato per distruggerci. Per questo oggi
avrei deciso di utilizzare questo spazio che finora ho usato
pochissimo per parlare un po' più spesso. Possibilmente parlare di
tutto. Qualcuno sussurrerà "se ne sentiva la mancanza..."
e qualcuno lo farà dicendo questa frase con sarcasmo, ma io scriverò
in questo spazio per quelli che in cuor loro sentono emergere questa
frase per davvero. Per anni diverse persone, alcune a me molto care,
mi han chiesto di scrivere qualcosa su questo o su quello, e io non
l'ho fatto. Per pigrizia, soprattutto, ho risposto spesso con dei
"no" senza addurre motivazioni plausibili. Magari per non
mettermi in gioco su qualcosa che in fondo mi stava chiedendo proprio
questo . Accennavo poco fa al benaltrismo. Qualche notte fa ho letto
il post di un mio contatto su Facebook, un giornalista. Che segnalava
la personalissima iniziativa di un personaggio pubblico nel
testimoniare il proprio antifascismo. Mi hanno sorpreso alcuni
commenti al post. Che sintetizzerei con "con tutti i problemi
che ci sono - eccetera eccetera - stiamo qua a parlare di fascismo e
antifascismo", e poi quella parola: "priorità".
Eccolo, il benaltrismo. In questo caso più pericoloso che mai. Nella
nostra società vi sono molti problemi da affrontare, ma tutti questi
problemi li possiamo o li potremo affrontare se vi sono le condizioni
di libertà per farlo. La democrazia è condizione essenziale per
affrontare un problema. Il lavoro, la salute, l'istruzione... come si
fa a pensare che queste priorità rendano secondario o trascurabile
un pericolo rappresentato da nuovi fascisti? Che sarebbero quelli che
impedirebbero di definire, valutare, affrontare un problema con la
libertà della popolazione interessata? E del suo diritto a essere
informata? Non vado avanti a parlarne, meglio esser brevi e
rammentarsi che per qualcuno sarebbero affermazioni ovvie. Ma, con
l'aria che tira, ricordarlo non è mai abbastanza.
Mai abbastanza. Vero.
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